LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE I telegrammi di Ante Pavelic al Sovrano, al Duce e al Conte Ciano riflettono l'atmosfera di amicizia e di comprensione in cui si è compiuto lo storico evento. L'eco internazionale è stata di larga simpatia nei paesi amici dell'Asse, di riconoscimento sia pure a denti stretti e infio- rati di malignità da parte di certa stampa pseudoneutrale. Naturalmente gli inglesi sono rabbiosi e preànnunciano la ricostruzione dell'ex-Jugoslavia, sempre in omaggio ai principi di libertà e di autodecisione dei popoli... * * Mai avvenimento militare ha avuto più grande ed unanime esaltazione dell'epica resistenza del Duca di Aosta all'Amba Alagi. Anche il nemico, anche coloro che appena pochi mesi or sono facevano coro alle vigliacche allusioni di Churchill e dei suoi organi di propaganda, hanno dovuto inchinarsi di fronte a una gesta eroica che non ha confronti. Il soldato italiano non aveva bisogno di alcuna rivendicazione perchè sempre è stato all'altezza delle sue tradizioni di onore e di sacrificio; tuttavia l'avere seppellita definitivamente e senza appello una campagna ignominiosa non è l'ultimo risultato raggiunto dalle truppe del Duca. Intanto non è senza significato che proprio il giorno della capitolazione del presidio di Amba Alagi sul fronte di Gondar gli italiani abbiano vinto un'aspra battaglia. Londra che da mesi considerava virtualmente terminata la campagna etiòpica, è costretta a ammettere che i nuclei italiani di resistenza sono parecchi e che « non sono da disprezzare ». Gli inglesi, dopo le sanguinose lezioni loro inflitte, cominciano a non più sottovalutare il fattore italiano e sono sempre più prudenti nelle loro previsioni. * * L'aviazione britannica ha continuato i suoi bombardamenti sugli aeroporti siriani; i francesi hanno reagito con l'artiglieria contraerea e con la caccia, mentre il. console generale inglese a Beirut è stato invitato ad abbandonare la Siria, quale ospite indesiderato. Dopo la sfuriata di Roosevelt contro il Governo di Vichy non si sono avute altre conseguenze, a parte la sorveglianza sulle navi francesi; però, insistendo i giornali americani sulla opportunità di attaccare la Martinica e Dakar, l'ambasciatore francese a Washington ha fatto presente che, dovunque, è predisposta una resistenza a oltranza. Sono due direzioni di avvenimenti che vanno se- guite con attenzione, perchè possono illuminare l'evoluzio- ne di situazioni equivoche. mimmmummii imiuimmiimmumumu Ogni settimana che passa rivela quanto sbagliati fossero i calcoli inglesi sull'Iraq; quella che avrebbe dovuto essere una facile e fruttuosa aggressione si è mutata in una guerra che assorbe nuove forze aeree e terrestri; gli obiettivi si allontanano, anzi danno l'impressione di capovolgersi, perchè intorno agli aeroporti attrezzati a fortilizi e intorno alla base di Bassora gli iracheni sono passati decisamente ai- „ ■ 1 offensiva. Il bilancio nega nazionale col fermento sempre più vivo del mondo arabo; oggi è di scena l'Egitto dove la tirannia britannica allarmata dal precedente iracheno ha perduto ogni controllo e si abbandona a misure di carattere sensazionalist.ico come la scomparsa di personalità politiche e militari. Sono sintomi di una irrequietezza che cercherà il suo sbocco. * * Roosevelt non vuol farsi dimenticare nemmeno per ventiquattrore ; giorno per giorno egli arriva a suscitare la psicosi bellica. Oggi sembra che non si siano avuti i soliti discorsi guerrafondai; ma ecco i giornali scatenati per l'affondamento ultra giustificato di un piroscafo con cittadini americani a bordo; ecco l'annuncio della creazione di un ufficio di monetazione civile presieduto dail'ebreo La Guardia. S'impianta un organismo che potrà avere degli sviluppi burocratici imprevedibili; con quali risultati? Comunque è certo che l'iniziativa rooseveltiana arriva molto in ritardo, per gli scopi che si prefigge. a. s.

Persone citate: Ante Pavelic, Churchill, Conte Ciano, Duce, La Guardia, Roosevelt

Luoghi citati: Aosta, Bassora, Beirut, Dakar, Egitto, Iraq, Londra, Martinica, Siria, Washington