L'America vorrebbe regolare tutta l'economia del mondo di Giuseppe Piazza

L'America vorrebbe regolare tutta l'economia del mondo L'America vorrebbe regolare tutta l'economia del mondo A parte il fatto che non ha saputo finora regolare nemmeno la propria, i suoi nuovi propositi nascondono il disegno di sostituirsi anche in questo campo all'Inghilterra Berlino, 19 maggio. Con attenzione e interesse, sot- tolineata ria una sorta di dimo- strativo riserbo, viene seguita in- tanto la tensione franco-anglosas- sone, cosi franco-inglese cioè co- ne franco-americana, originata riagli attentati di ingerenza dalle due democrazie interoceaniche per- petrati sulle libere decisioni della nuova Francia riguardo la politi- ca che essa intende di seguire nel-lo spazio continentale cui essa ap partiene. Le manifestazioni di tutta la stampa francese, ampiamente riprodotte da quella tedesca, non lascierehbero dubbi in proposito sulla ferma decisione della Francia di Pétain c di Darlan dienergicamente difendere il prò-prio inalienabile diritto, e di con-éretare eventualmente questa di-M- • fesa in tutti i mezzi opportuni consentitile per la difesa del suo mondo coloniale fatto oggetto di così oscuri accenni ricattatori e minacciosi dalla propaganda anglo-sas-sone. Da Dakar alla Siria - ._erquest'ultimo riguardo sono meoful-vocabili le dichiarazioni ieri fattealla radio dal commissario trene-^'^te^Jr^ondmbfB^parte francese secondo QuestemanLstatìonf ad oeui attac-co^^anelo-sassone con la òiù ener ricSS? armata ner terrTpica resistenza armata pei tetra.per mare come per aria. pa del Reich nel riferire obietti-vamente queste polemiche distampa francesi assume un vaio-re dimostrativo nel senso che essoè, come si fa rilevare, evidenteespressione della realtà di fattedel nessun rapporto esistente fraquesto atteggiamento francese ele conversazioni franco-tedescheLe impazienze dello Zio Sani • II composto riserbo della stam-econversazioni franco-tedesche svoltesi nei giorni scorsi, artefattamente dalla propaganda anglosassone prese a pretesto dei suoattentati di ingerenza e di violenza. La Francia agisce in tutto ciò nella più piena libertà di disporre dei suoi destini politici. Sulle dette conversazioni del resto si preannuncia un comunicato; ma si fa rilevare già fin da ora come esse si siano svolte rigorosamente nelimiti dell'armistizio che regolano fondamentalmente i rapporti della Francia con le Potenze dell'Asse: regolamento che rimane immutato all'infuori di alcuni alleggerimenti in favore della Francia in rapporto alla modificazione dtalune modalità Nel quadro degli sviluppi me-diterraneo-orientali e del VicinoOriente, una quantità di voci e didicerie interessate non mancanodi essere diffuse in questo mo-mento nella stampa internaziona-le li a Berlino ci si astienedal prendere qualsiasi posizioneSi continua per altro a rilevarecon soddisfazione lo stato Mrapporti tuico-tedeschi. che -nonmancano del resto di analoghigiudizi soddisfacenti anche daparte dei massimi organi di stani-pa di Ankara. Dall'America, la settimana delcommercio di New York, per lacui inaugurazione hanno preso laparola tanto Roosevelt che Hull,ha dato occasione alla politicaamericana di scoprire ancora unpoco il fianco della proprio debo-lezza e della propria confusione,confermando ancora una volta ciòche si nasconde sotto il mantellodei cosiddetti aiuti all'Inghilterra:. null'altro cioè che una politica di. rischio e di avventura, la qualepartendo dal fallimento totale vclamoroso di un programma dirilevamento sociale ed economicointerno, che non si è stati capacidi riprendere e di rivedere, ha ap-profittato del conflitto europeoper 1 suo: fini di imperialismomercantilista (i soli che sa con-cepire) dai quali si spera la sal-yezza della società americana, miil cui avventuroso perseguiméntopuò evidentemente preparare ipeggio al popolo americano. Inquesta linea politica, prova evidente di un vero e proprio signoreggiamento e di una piena consapevolezza e contemperanza riscopi e rii mezzi, e moventesi piuttosto alla deriva degli avv?nimenti, è chiaro come un interessp pela sorte dell'Inghilterra entri soltanto per incidenza e in maniercontingente. unicamente cioè inquanto coincide o possa coincidere con lo scopo mercantilista principale e supremo. E questa incidenza e contingenza arrivano apunto da trasformare sostanziaimente quell'interesse stesso nesuo opposto: in quello cioè di eliminare la concorrenza mercantildell'Inghilterra e di sosttiuirsi aessa. Diversivo Ciò spiegò fin da principio gatteggiamenti, anche politici, del'America, che fin dal primo momento della sua ingerenza, xieconflitto assunsero quasi l'aria duna rappresentanza e di una unversalità successoria dell' Inghiterra, che sorpresero li per li mondo sulla questione, per esempio,delle isolei atlantiche come seconomico passa subito acampo politico, è a questo riguardo esemplare e definitivamentdimostrativa. Ed essa non fa enallargarsi e accentuarsi anche pe-quella della flotta, come, infine, squella dei rapporti americani coi dominions oceanici della GraBretagna. La politica di accaparramento del Canada, che dal campo altri dominions: e si osserva co me il recente soggiorno del Presdente Menzies «-ai capezzale di ammalato * del signor Roosevelt — mentre in paese parlamento e opnione pubblica rumoreggiavanper la Dunkerque balcanica immeritatamente inflitta alla ignargioventù transoceanica — abbiSidubbiamente fatto grandi passsulla via degli accordi economicdi questa larvata successione ch«•Mae si yede, nella sua pueril ! impazienza non è molto riguar- dosa. Queste cose si osservano nella stampa del Reich a mo' di con- ferma dei propositi dei nuovi di- scorsi di Roosevelt e di Hull nel-! la occasione della già menziona- ta settimana commerciale, che ; hanno posto nettamente l'assurda' pretesa emericana di dirigere il mondo economico di domani e di 1 guarirlo nientemeno che dal di- sordine apportatovi dalla econo-mia degli autoritari. Questo im-,provviso risveglio di agitazioni tcconomistiche intanto appare di |per se stesso significativo, come diversivo di quella propaganda Ifattamente bellica, che si era 1 iniziata con il discorso di Stim- !son„e che doveva culminare in |<i"ell° rimangiato di Roosevelt. 'Ad un tratto si parla molto vo- lentieri d'altro, cioè di cose eco-»nomiche, accennandosi soltanto :di passaggio alla ..necessità — confe ha detto Hull - che le ar- l imi americane arrivino nelle ma- * <** verso loro si tendono». E l^sU su questo punto; è eviden- le che 11 momento di perplessità F di "piegamento su se stessa rlella propaganda americana, do- P° le rccenti cifre di affondamen- » dell'Ammiragliato, non è an- !cora del tutto superato. E si cer- : .. sllDerarlo a'nn,mtn rnn nue- |£a nuovaT™pa*ganda ,u agita-zioni economiche, che fa perciò il paio con quella bellica del pre-teso pericolo tedesco sul mondo j americano, in quanto che anche lessa dipinge una Germania che cerca di *-accerchiare economica- ]mente gli Stati Uniti» E' evi- adente dunque che ouesta prona- iganria. mentre vuole costituire ! psicologicamente un diversivoi Z ! "~~——i iprudenziale sulla prima, di fatto ha completa e la integra. E il suo !fine è di illustrare un altro lato idei pericolo degli autoritari contro l'americanismo, affinchè nel! l'opinione americana il peso coni! plessivo di questo pericolo abbia ; decisamente il sopravvento su 'quello rappresentato dal pericolo di un allargamento a fondo degli impegni americani per l'azione di trasporto in Inghitlerra, e per- ciò dei siluri della battaglia deì, l'Atlantico che, evidentemente, t preoccupano. La politica di av| ventura e di deriva continua dun que, come si vede, il suo corso fatale. ^ mA:'5? J * .fi,'. S| . m°ciazia americana, che, dopo »aver disordinato sistematicamen- :l<? a. s,uo tempo con i suoi vari Plam d esecuzione versaglista la f™nonlia europea,, vorrebbe .ora Due economie di fronte ■ »«™i»n»», lopuuoae §*g* TO>^™^j' »™^™2 *JSii Vnun* p n»' rn.Pa ael ^arl piani YOung e Da- ,wls..e-. quanto riguarda i sue- ««« interni americani^ ricordan- do il fallimento del «New Deal» la rovinosa persistenza della disoccupazione americana .contro d Pieno lavoro di SO m lioni ri ^^eschi; e infine ammonendo che non con Ia schiavitù riel tas- .so dell'oro accumulato nei sotter- > ranei di Washington, bensì uni I camente col lavoro del popolo, sul *-ip° dell'economia nazionalsocia- ! lista, si può redimere l'umanità dai suoi mali e prepararle un mi Rliore avvenire di prosperità e di pace. . Giuseppe Piazza FH ———————————• tornare a « ordinarla », l'opinionen '"

Persone citate: Hull, Menzies, Roosevelt