Un gigantesco affare

Un gigantesco affare Un gigantesco affare ] „ ■ 1 ll j' . Roosevelt manipolerebbe d accor- do con Londra ed il giudaismo ,. r 1 • „ »na «orta dl supereontederazionc \dei popoli di origine britannica \ lo nel registrare fazione ceniti , ] . Roma, \.i maggio. ■■"<"»;»' "'"•<* nmcrtoiwi \°stent<t un evidente compiactme.t],0 peto di Wàshington, alla qua'" \ l'unno ormai capo i massimi rnp\presentanti dei Dominii. Il Primo Ministro australiano Menzies ha avuto oggi un lutino \eloquio con Roosevelt. I giornali nord-americani non pubblicano nessuna informazione, ma lasciano intendere che qualche cosa di molto grosso sta bollendo in pentola. L'Australia è andata a Washington ad <■ audicndum verbum ». Il Canada ha già lascialo capire che, nel caso di cirillo dell'Inghilterra, i suoi destini sono le¬ »«<" " rl"cll> degli Stati Uniti. " Smuts, nei suoi roventi discorsi dn( Surf Africa, esalta in termini sempre piii ditirambici la funzio'ie degli Siati Uniti nei quadro dei \popoli dì lìngua inglese. ! / Dominii gravitano adunque sempre più apertamente verso Washington Di mano >nmano , che si eclissa l «gc'lt m>to, aumenia in sptcnaoic aci soie ai o\ Washington ■ Lord Halifax non solamente c -\al corrente di tutto, ma ha l'aria di esserne addirittura il mediai\torS-. -, . , . n Tutte queste manifestazioni nv-ìvulofaiio l'opinione di alcuni cir-eoli bene informali di Washington, - < Quali ritengono che il Prcsidcna\te Roosevelt stia manipolando, d'accordo con Londra e con Israc le, una colossale combinazione -\politica c finanziaria. Si trattea\rebbe di riunire in una unica um- tà politica ed economici tutti 1 oi popoli di lingua inglese e di va- — di su¬ il ra-rie a Ho storia una specie di suAper-confederazione rei popoli di a orinine britannica. // centro spiri- t'lnale di questa super-confederu-\zionc sarebbe naturalmente Washr[ington, ii Le forze ebraiche favoriscono c\vivamcntc questo gigantesco af-/are nel quale trovano tu sicuiirezza del loro denaro. Altravcriiso questa combinazione politicoo còm?«ercia/e, Roosevelt, si sente n forte di fare accettare al popolo a\nordamrricano l'intervento. i' AZ'a Casa Bianca si c convinti c,lc l'unione delle flette dell'In- AOhilterra e dc<ili Stati Uniti e la d'unione delle , tsorse degli Stali Uo viti e una'Impero britannico for.] oleranno un complesso invineibi- dinanzi al quale il mondo do-\vrà inchinarsi. ... o' Roosevelt non tiene prohalnl-[mento conto Jelì'islinto di conser.lvaztone di tatti gli nitri popoli o !rfc' mondo, i quali, di fronte al flae\tfcVo di una egemonia dei popoli i\inglesi, saranno filialmente porta¬ n]l< « coalizzarsi tutti insieme peli cercare di sventarlo, -I . ATo»i.mancano anche negli Staol'» t'»lfl spiriti ponderati e pene 1 ci""h contemplano con proe fonila angustia 1 piani smisuratai {mente megalomani della Casa e Bianca, o o della In ogni modo una simile combinazione legherebbe il nome di Roosevelt alla iiiit grande gitcrti della storia umana.

Persone citate: Menzies, Roosevelt, Washington ? Lord