LA MUSICA

LA MUSICA LA MUSICA dua è infatti quella lettura, inten Un italiano, il Resimi, s'adopi'O molti anni or sono a. risolvere r problemi della lettuia delle nìelodie trovadoriche e il frutto dei suoi studi fu apprezzato dagli eruditi n Italia e fuori. Trascorso poco tempo, altri medievalisti dimostrarono errate le teorie di lui e ne proposero di nuove. Anche qu<>ste parvero soddisfacenti e vennero poi neglette o censurate. Ar- dendos'i cosi lu intelligenzaidi tutti Sii elementi musicali, cioè non v7rso~ maVnebe "e" "soprattutto del ritmo musicale in relazione alla folodei neumi, che rappresentan.» a diversa altezza dei suoni, e de oro coincidere con le sillabe d?l metrica," del qual ritmo l'antica notazione non fornisce alcun in- dizio: lettura, dunque, ,n senso la""^Si1 questioni flloloS1??* ™,t~ italiano sorse ora a cl.itjrare le precedenti conclusioni e aprire una nuova via, il profes- sor Ugo Sesini, bibliotecario del Conservatorio di Napoli che. pubbucate.nel "33^.^^f^ f>«««f»;" « _fa*['""/"'l'Ira comoétenza del' metodo e dellt solu^ioni p,.opoate dai più sensibili fra gu eruditi benedettini per la lsttura del gregoriano. Sensibili, abbiamo detto, poiché il più vigile - la più severa medita venuto ad alcuni solesmensi. Cosi ha-^S^JìStU^ dei- Agguerritos nella ^0*1* del e „™„XiS pimo- ai «cclcsia"tici e iella compósizio- ne mus'icale fia u primo "e il seCOndo millennio, osservato il trapasso dalla metrica quantitativa i alla versificazione tonica, egli cominclo a cantare e ricantare le me- l°die, da lui puma trascntte senza misura, a provarle e riprovarle ]a sc<Jrt/dei gusto, della logieg| dell'orecchio musicale, in modo che l'accento verbale e quelj0 espressivo consigliassero, deter- ^ combacienti con i risul Ulti della pratica. Alfine gli parve evidente che fossero da respingere definitivamente le meno recen ti interpretazioni, come quelle del Reston r *rt »™!* ^^^^"l^^Hc. credite viziosa è soprattutto — qui possiamo accennare in modo assai generico a tali argomenti - i'annli™»lonp a.lH monodia deeli \^^^hlrìtrSMctt i teo rici deirArs antiqua riscontraroro mmnosizioni polifoniche In alcuna'importanza, veniva as soggettato alfa stesura dotta a! u vo interesSe della nuova foi- bè^^s^o^M fo'icamenle Pà scandhe if ritmo Osicamente a s«a«d«e,» ^Wfee|naflt2 ass|i diverse: né giovano esteticamente, poiché la 1(),„ imposizione sovente contor- ce, irrigidisce la linea vocale, la , speciali studi nacque per secondare 11 moto e la genti- lezza della lirica cortese, « per Piacere Molte altre obbiezioni muove il Sesini ai sistemi e ai pregiudizi .finora dominanti. Esse sembrano convincenti, (gli esperti di questo specialissimo campo le ginditlie- 'ranno) tanto quanto i nuovi pro- I positi di lui. Con l'adozione del ,??.«<>?"?.d>e. >1 ritmo ternario fu allora basiIai'e. con : l'importante che nella con l'ammissione successione ;di -raggruppamenti ternarii pps sono costituirsi anche raggruppa menti binarii, laddove il verso lo esiga, e con altre fondate risolu zioni. il Sesini riesce a istituire una lettura che conferirà, sembra, al,e melodie trovadoriche la natu- rale snellezza ecl espressività. La pubblicazione, che s'annuncia im- minente, d'un secondo volume iil primo è un estratto dagli Stw'i medievali), contenente la trascri zione integra del famoso codici* cieI 3eco'o XIV serbato nell'Am- brosiana, darà agio di gustare : _i_.14._fl ,1-1 .l.....,!. trQ„o<rl "s,"'^1! del decennale travaglio del sesmi. Nel darne notizia sia viti 01 .-ii... trj uuiìiv 111/L1/.ici atei- nlo lieti che tale contributo a uno dei temi che più affatica l'alta cultura sia d'un italiano, Poiché il discorso ha sfiorato la rnusica prerinascimentale accenniamo alIa incisione fonografica di eomnnsi-inni ,11 n,,.i tonino «h> composizioni di quel tempo, che per l'interesse culturale e per l'e- secuzione merita d'esser racco mandata a coloro che amano co noscere le varie e sineolari espressioni della musica italiana. lSe ,ne gioveranno anche quelle a?.uoIe musi?ali nelle quali, oltre italiano di Firenze la Voce del Padrone pubblica un disco, H. N. 1870, che in una facciata reca la 'bnllntn !"^ caccia di Johannes Ciconia che ,c?mincia sCacciaI vidi una cervella: Cacciando un giorno '^J^- SS-tat' 'suHe'*parole U Amor amaro >. Entrambe risuo nano nelH trascrizione del prof, Federico Ghisi, i cui studi dei can ti carnascialeschi, delle feste mu 5lcaU medicee e dei primi me!o- h^SSÌ ^"^iSVi P'U V° te loda" .1. Sono composizioni a due voci. e una è quella, bellissima, soste- S Sffi&SKa nostri concerti, e l'altro e d'una viella ben archeggiata dal prof. E- Bellinzona. Grande stupore dePeranno queste musiche a chi n0n ne abbia ancora udite e nulla ,sappia del tempo loro. (Ma è fa- cile apprenderne qualche cosa in un i?ucn manuale di storia della «ìi„„I- ^J^^ì^S^mS!^ So^in1un•nepoca e^un^tra. si notelLa Quanto divari dalla pia ria e fervida espressività della canzone sacra e protana questa meercata costruzione sono; a. An f^è ^ ,0r° ' Un altro disco invaghirsi almeno nel loro strano "uono. del loro remoto valore spi- Un altro disco della stessa edi 'zione. A. V. 45, reca una delle più belle e tipiche opeie di Claudio Monteverdl, la famosa Lettera fi moro.-.,'! che comincia Se i languidi miei sguardi . Quella mirabile scioltezza di canto senza bal|tuta. quell'intonazione tanto vera ! quanto translata della " parola ii 'mana. quella soave corrisponden |-a d'accenti fra il poemetto, che 'è pregevole, e le strofe musicali, love °=ni frase ha una sua- vita drammatica; son virtù tali che as- sir-urano l'immortalità a quel ma- drigaie. Esso è intonato dalla siinora Alfani Tallirli, pianista G. Favai etto. A. Della Coit2 LA MUSICA LA MUSICA dua è infatti quella lettura, inten Un italiano, il Resimi, s'adopi'O molti anni or sono a. risolvere r problemi della lettuia delle nìelodie trovadoriche e il frutto dei suoi studi fu apprezzato dagli eruditi n Italia e fuori. Trascorso poco tempo, altri medievalisti dimostrarono errate le teorie di lui e ne proposero di nuove. Anche qu<>ste parvero soddisfacenti e vennero poi neglette o censurate. Ar- dendos'i cosi lu intelligenzaidi tutti Sii elementi musicali, cioè non v7rso~ maVnebe "e" "soprattutto del ritmo musicale in relazione alla folodei neumi, che rappresentan.» a diversa altezza dei suoni, e de oro coincidere con le sillabe d?l metrica," del qual ritmo l'antica notazione non fornisce alcun in- dizio: lettura, dunque, ,n senso la""^Si1 questioni flloloS1??* ™,t~ italiano sorse ora a cl.itjrare le precedenti conclusioni e aprire una nuova via, il profes- sor Ugo Sesini, bibliotecario del Conservatorio di Napoli che. pubbucate.nel "33^.^^f^ f>«««f»;" « _fa*['""/"'l'Ira comoétenza del' metodo e dellt solu^ioni p,.opoate dai più sensibili fra gu eruditi benedettini per la lsttura del gregoriano. Sensibili, abbiamo detto, poiché il più vigile - la più severa medita venuto ad alcuni solesmensi. Cosi ha-^S^JìStU^ dei- Agguerritos nella ^0*1* del e „™„XiS pimo- ai «cclcsia"tici e iella compósizio- ne mus'icale fia u primo "e il seCOndo millennio, osservato il trapasso dalla metrica quantitativa i alla versificazione tonica, egli cominclo a cantare e ricantare le me- l°die, da lui puma trascntte senza misura, a provarle e riprovarle ]a sc<Jrt/dei gusto, della logieg| dell'orecchio musicale, in modo che l'accento verbale e quelj0 espressivo consigliassero, deter- ^ combacienti con i risul Ulti della pratica. Alfine gli parve evidente che fossero da respingere definitivamente le meno recen ti interpretazioni, come quelle del Reston r *rt »™!* ^^^^"l^^Hc. credite viziosa è soprattutto — qui possiamo accennare in modo assai generico a tali argomenti - i'annli™»lonp a.lH monodia deeli \^^^hlrìtrSMctt i teo rici deirArs antiqua riscontraroro mmnosizioni polifoniche In alcuna'importanza, veniva as soggettato alfa stesura dotta a! u vo interesSe della nuova foi- bè^^s^o^M fo'icamenle Pà scandhe if ritmo Osicamente a s«a«d«e,» ^Wfee|naflt2 ass|i diverse: né giovano esteticamente, poiché la 1(),„ imposizione sovente contor- ce, irrigidisce la linea vocale, la , speciali studi nacque per secondare 11 moto e la genti- lezza della lirica cortese, « per Piacere Molte altre obbiezioni muove il Sesini ai sistemi e ai pregiudizi .finora dominanti. Esse sembrano convincenti, (gli esperti di questo specialissimo campo le ginditlie- 'ranno) tanto quanto i nuovi pro- I positi di lui. Con l'adozione del ,??.«<>?"?.d>e. >1 ritmo ternario fu allora basiIai'e. con : l'importante che nella con l'ammissione successione ;di -raggruppamenti ternarii pps sono costituirsi anche raggruppa menti binarii, laddove il verso lo esiga, e con altre fondate risolu zioni. il Sesini riesce a istituire una lettura che conferirà, sembra, al,e melodie trovadoriche la natu- rale snellezza ecl espressività. La pubblicazione, che s'annuncia im- minente, d'un secondo volume iil primo è un estratto dagli Stw'i medievali), contenente la trascri zione integra del famoso codici* cieI 3eco'o XIV serbato nell'Am- brosiana, darà agio di gustare : _i_.14._fl ,1-1 .l.....,!. trQ„o<rl "s,"'^1! del decennale travaglio del sesmi. Nel darne notizia sia viti 01 .-ii... trj uuiìiv 111/L1/.ici atei- nlo lieti che tale contributo a uno dei temi che più affatica l'alta cultura sia d'un italiano, Poiché il discorso ha sfiorato la rnusica prerinascimentale accenniamo alIa incisione fonografica di eomnnsi-inni ,11 n,,.i tonino «h> composizioni di quel tempo, che per l'interesse culturale e per l'e- secuzione merita d'esser racco mandata a coloro che amano co noscere le varie e sineolari espressioni della musica italiana. lSe ,ne gioveranno anche quelle a?.uoIe musi?ali nelle quali, oltre italiano di Firenze la Voce del Padrone pubblica un disco, H. N. 1870, che in una facciata reca la 'bnllntn !"^ caccia di Johannes Ciconia che ,c?mincia sCacciaI vidi una cervella: Cacciando un giorno '^J^- SS-tat' 'suHe'*parole U Amor amaro >. Entrambe risuo nano nelH trascrizione del prof, Federico Ghisi, i cui studi dei can ti carnascialeschi, delle feste mu 5lcaU medicee e dei primi me!o- h^SSÌ ^"^iSVi P'U V° te loda" .1. Sono composizioni a due voci. e una è quella, bellissima, soste- S Sffi&SKa nostri concerti, e l'altro e d'una viella ben archeggiata dal prof. E- Bellinzona. Grande stupore dePeranno queste musiche a chi n0n ne abbia ancora udite e nulla ,sappia del tempo loro. (Ma è fa- cile apprenderne qualche cosa in un i?ucn manuale di storia della «ìi„„I- ^J^^ì^S^mS!^ So^in1un•nepoca e^un^tra. si notelLa Quanto divari dalla pia ria e fervida espressività della canzone sacra e protana questa meercata costruzione sono; a. An f^è ^ ,0r° ' Un altro disco invaghirsi almeno nel loro strano "uono. del loro remoto valore spi- Un altro disco della stessa edi 'zione. A. V. 45, reca una delle più belle e tipiche opeie di Claudio Monteverdl, la famosa Lettera fi moro.-.,'! che comincia Se i languidi miei sguardi . Quella mirabile scioltezza di canto senza bal|tuta. quell'intonazione tanto vera ! quanto translata della " parola ii 'mana. quella soave corrisponden |-a d'accenti fra il poemetto, che 'è pregevole, e le strofe musicali, love °=ni frase ha una sua- vita drammatica; son virtù tali che as- sir-urano l'immortalità a quel ma- drigaie. Esso è intonato dalla siinora Alfani Tallirli, pianista G. Favai etto. A. Della Coit2

Persone citate: Alfani Tallirli, Bellinzona, Federico Ghisi, Johannes Ciconia, Reston

Luoghi citati: Firenze, Italia, Napoli