La rinascita degli Imperi in Europa e nel mondo di Giuseppe Piazza

La rinascita degli Imperi in Europa e nel mondo La rinascita degli Imperi in Europa e nel mondo L'idea augusta e augustea di spazio e di ordine che costituiva l'annunzio Mussoliniano di cinque anni or sono, è da quel giorno diventata lo statuto e la condizione assoluta di salute e di resistenza del mondo di domani Berlino, 9 maggio. ìIl quinto annuale dello storico giorno in cui Mussolini proclamò!cisi balcone di Palazzo Venezia ]il ritorno dell'Impero sui colli di Roma, che l'Italia festeggia oggi per la prima volta in guerra, è giustamente sentito e commemo rato da tutta la stampa del Reich jcome un evento fondamentale e di :prima linea che interessa la sto-(ria dell'Europa nuova e perciò del popolo tedesco stesso non me-1no di quanto interessi quella del popolo italiano in particolare. L'apparizione di un'idea Si avrebbe torto di vedere in compartecipazioni commemorative di questa specie unicamente degli atti di solidarietà e di cortesia internazionale ovvero di semplici coincidenze di via. Quell'annunzio di Mussolini per cui egli disse agli italiani di alzare gn stendardi le armi e i cuori costituiva una riapparizione storica che, con il sorgere di un sole ri- paratore e riscaldatore del mondo politico contemporaneo, aveva luogo non soltanto sui colli di Roma, ma contemporaneamente anche negli spiriti della rinascente grande Germania ponendosi cosi ad esercitare un'altra volta dall'Asse latino-germanico la medesima funzione redentrice che già il medesimo Asse aveva esercitato per secoli durante la seconda giovinezza medioevale del mondo: l'apparizione dell'idea imperiale. Da quel giorno luminoso di cinque anni or sono, gli stendardi le armi e i cuori di tutto il mondo sono ancora realmente, secondo la parola di Mussolini, alzati e non si sono più riabbassati nè più S&?3?B£g^S& vinto e non abbia disteso sul mon do la sua benefica influenza ordinatrice e organizzatrice e con ciò salvatrice. Non molto dopo ehe l'ardire d'Italia e l'intuizione geniale di Mussolini ebbero ridato a quell'idea, contro la resistenza opaca di 52 nazioni sedute a Ginevra e dirette dall'Inghilterra, luce e parole nuove, ecco che essa già esplodeva come una epifania decisamente anche nel centro d'Europa, nell'antica capitale imperiale di Praga, riaffermando nettamente dinnanzi al mondo sbalordito e ancora disorientato la inesausta necessaria e rinascente funzione degli imperi in Europa e nel mondo e contemporaneamente l'assurdità dell'atomismo pseudo libertario e pseudo nazionalitario wilsoniano che attraverso Versaglia aveva disordinato e precipitato in nuove rovine l'Europa. E' l'idea spaziale e ordinatrice medesima che da allora in poi da Addis Abeba e da Praga abbiamo visto divampare intrattenibile da Varsavia a Uirana fino a Lubiana così nell'altro emisfero da Mukden e Pechino garantendo ovunque ordine armonia giustizia distributiva, gerarchia di valori, rispetto di diritti e perciò vera libertà e costruttività civile di contro al nichilismo e all'arbitrarismo > distruttivo e asservitore dell'idea wilsoniana dappertutto moribonda e dappertutto dichiarata fallimentare. Non è senza significato che or ora l'ultimo falso don Chisciotte di una sfiatata ideologia che si appresta forse a montare sul suo Ronzinante, si sia recato a prendere gli auspici della sua sicura sconfitta al dimenticato sepolcro di un uomo la cui opera fu scciuessata dal suo stesso pae- s.i prima di essere condannata erespinta dalla coscienza di tutti ipcpoli del mondo forti giovani e captici di vivere. La nascita dell'Asse Questa idea augusta e augustea. di spazio e di ordine che costituiva l'annunzio mussoliniano di cinque anni or sono è da quel giorno diventata lo statuto e la conuizione assoluta di salute e di resistenza del mondo di domani. Di una scomparsa potenza che questa idea imperiale esercitò con successo nella vecchia Europa finche anche essa non la tra • #. , .. , ,_ gno fra le mene, tu detto che seessa non fosse esistita si sarenhe dpyutp inventaria; ed e questa idea romana ed eterna che il mondo moderno ha un altra volta dovuto • inventare ^ per salvarsi, Sui giornali del Reich la ricor- rerza — la quale tanto più si ac- cresce per essi e si addensa di significati in ouantochè è anche la giornata dedicata all'esaltazione dell'esercito alleato e coincide per quanto riguarda la Germania con lo scadere preciso dell'anno della grande offensiva di occidente della primavera scorsa — non può a meno di assumere anche un particolare tono diremo di famiglia come commemorazione anche in certo modo della data di nascita dell'Asse che nei giorni fatidici appunto dell'epica lotta delle sanzioni, data di inizio dellf prima sollevazione per il riscatto d'Eu ropa, vide profilarsi nell'antiveg-gente condotta della Germanianazionalsocialista la prima forma di solidarietà e di storica comprensione fra le due potenze che dovevano ben presto affratellarsi di armi e di comunità di destino attorno a cui doveva definitivamente solidificarsi la spaventosa liquidità fallimentare d'Europa ne] passaggio dalle vecchie alle nuove forme di vita intemazionale Anche questa data di nascita dell'Asse dunque è tutt'altro che casuale se pur mai vi sia nella storia qualche cosa che rimanga veramente devoluta al caso. Quello delle sanzioni fu effettivamente l'istante critico della lotta di avvicendamento de: vecchi imperialismi egoistici di potenza diventati ormai elemento di disordine e di anarchia internazionale, Impotenti già fin da allora a fer¬ ìmare quella marcia ancora una volta pioniera dell'Italia fascista !e l'imperialismo «spaziale» nuo ] vo potenziatore della vita e dello sviluppo dei popoli e creatore di ordine di giustizia e di costruttivita internazionali. Da quella lotta in qua le due concezioni, i due j imperialismi, i due mondi insom : ma si sono definitivamente tro(vati l'uno di fronte all'altro, e si può dire che da allora la guerra 1 sia cominciata e senza interruzio ne continui. In questa lotta l'Italia, nota l'amica stampa del Reich, | versando copiosamente il suo sangue per la indefettibile conquista della posizione centrale determinante a cui ha diritto nello spazio mediterraneo, che è l'ambiente di vita del suo popolo, lo versa contemporaneamente anche per la causa universale della libertà e della possibilità di sviluppo dei popoli e di quella ordinata vita internazionale che è alla cima'di ogni aspirazione dell'umanità da troppi anni ormai aspettante saqcbntrbmtzdn |sofferente. Alla luce "di questa ì realtà ideale e vissuta come con- a tinuazione ininterrotta della lotta pioniera di conquista di cinque anni or sono, un immenso valore simbolico di affermazione e di certezza politica e storica insieme assume la quasi mitica battaglia che in un punto, non bene precisato nella conoscenza dei popoli, laggiù nei Galla Sidamo sta in questo momento strenuamente combattendo in condizioni di imparità inenarrabile un giovane eroe della razza italiana a cui si dirigono grati e ammirati gli occhi di tutto il mondo e a cui tutta la Germania e quanti sono in Europa europei presentano oggi le armi. iI1 Fattorì di s,abiìità e di pace o a , e o o o n o e a e a e , a o a e o a o Per il resto un importante rilievo dell'atteggiamento del grande Reich nei riguardi del settore balcanico sempre sulla linea maestra indicata dal FUhrer nel suo ultimo discorso al Reichstag è oggi contenuto in un articolo del collaboratore diplomatico della Bocrsen Zeituna, articolo che prende le mosse dal principio fondamentale proclamato dal FUhrer del disinteresse territoriale del Reich nel settore in questione, all'infuori naturalmente delle poche correzioni di frontiera che riguardano la propria nazionalità, nota anzitutto come non potrebbe a meno di riuscire altamente istruttivo ed esemplare ai nemici e detrattori della nuova Germania di qua come di là dell'Oceano questa generosa e illuminata condotta politica che tiene d'occhio unicamente le reali leggi ed esigenze di stabilità del settore senza elementi perturbatori di egoistiche esigenze di potenza. Il riconoscimento ad amici e ad alleati del proprio diritto è poi naturalmente un altro elemento principale da cui il Reich si lascia guidare nella determinazione di questi assetti. Grande è in Germania la soddisfazione cosi per la nascita del nuovo Stato di Croazia come per il leale riconoscimento delle aspirazioni nazionali di alleati e amici, riconoscimento che è indubbiamente destinato a costituire un elemento prezioso di stabilità e della futura pace dell'intero settore; e specialmente grande è la soddisfazione — cosi si esprime a questo punto l'autorevole portavoce — « per il fatto che dalla comunità di armi e di destini della Germania e dell'Italia, questo no¬ i{a istro alleato riceva oggi territo - jrialmente e politicamente l'inejfluenza dovutagli nello spazio di ijvita che a lui solo spetta nello e o l a i . e ò spirito di quella constatazione una volta fatta da) FUhrer nel momento in cui l'Italia sopportava da sola in prima linea il maggior peso della guerra, che cioè vi sarebbe stato un giorno un solo rendiconto totale e definitivo nel quale il conto sarebbe stato reso chilometro quadrato per chilometro quadrato ». Importante è anche fra l'altro la constatazione che nel nuovo assetto la Bulgaria assumerà le proporzioni del maggiore Stato balcanico estendendosi nella completezza del suo spazio vitale che [ ' 1 ■ v ' /jC.1 ih i .tuu ili 111/. hi v il. cut.- i.ih e|^a dal Mar Ner0 £u.Egeo confor. e i memente alle capacità e alle nea ccssita de, suo prfpolo e della prol !va di amicizia Hdifta alla Qermaa nta nonchè della collaborazione , .prestata alla costruzione della - nuova Europa, - 1 a e r n a a a n a i a iIi|Realismo turco Questi mutamenti — nota l'articolo — non possono a meno di destare l'attenzione per esempio in Turchia; ma anche colà non possono essere che accolti in atteggiamento tranquillo e amichevole perchè alla bontà dei rapporti di amicizia e di vicinato fra 1 due Stati è la Germania in primo luogo che è interessata non meno che i due paesi stessi. Per la Turchia il giornale riferendosi alla rispettosa e amichevole forma di linguaggio adoperata dal 'j j -! FUhrer nel suo discorso a riguara!do uell'antico alleato della guer- a e i o a a e a e a a i a e, ¬ ra mondiale e del grande fondatore della nuova Turchia si compiace che « la realistica condotta I politica di questo paese da una parte che ha mantenuto tutta la | indipendenza delle proprie decisioni » e dall'altra parte la leale I amichevole condotta del Reich ab-1 biano reso possibili, malgrado le | sobillazioni anglo-americane sempre pronte a rappresentarne a quel governo la Germania avida | di annessioni e di conquiste, questi buoni rapporti. L'articolo conclude notando come l'attenzione tedesca si rivolga ora necessariamente alle con- ! seguenze lontane e vicine che la | vittoria balcanica della Germania non mancherà di esercitare in tutto l'Oriente, nel quale non potrà | a meno di agire da lievito. La re- sistenza dell'Iraq all'Inghilterra è a questo proposito un segno eloquente della perdita di prestigio che la potenza britannica ha subito nel settore. Insieme con la sconfitta britan-1 nica in Cirenaica la campagna balcanica ha mostrato che le Potenze dell'Asse si avvicinano a un reale centro di vita della potenza britannica. Si tratta di un movimento sismico il quale invade tutte le fondamenta di questa potenza; e che dimostra come la realtà di prestigio su cui essa si fonda non reggono alla prova dei fatti. Giuseppe Piazza iiliiiimiliiiimiiimmiiiiiiiiiiimii iiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Mussolini