La vita di Roma nelle impressioni d'un tedesco

La vita di Roma nelle impressioni d'un tedesco La vita di Roma nelle impressioni d'un tedesco Berlino, S ma.gjri". La Deutsche Algemeinc Z<"'»n7 pubblica una corrispondenza da, Roma di Hans Friedrich dal titolo: Poli della, vitalità. t Si narra che. una volta — seri • ve il Friedrich — che un romano, accogliendo un viaggiatore, gli domandasse quanto tempo contava trattenersi e allorcnè questi rispose: « Tre giorni», la sua replica fu « Un tempo sufficiente per vedere Roma ». Ad un altro viaggiatore che alla stessa domanda rispose: « tre mesi », il romano fece rilevare che '<tale periodo era troppo br,eve per avere anche una modesta impressione di Roma ». Cosi è in realtà. Statica e dinamica Il più grande pericolo a cui si è esposti visitando Roma è quello che nessun tempo sia sufficiente per penetrare la vera essenza della Città Eterna. Ciò che si vede nelle prime settimane lo si vede in maniera confusa. Appena ci si rende conto dello straordinario contrasto che esiste fra la statica calma dei monumenti di diversi millenni e la vita attiva, l'impressione cambia di nuovo nel senso che la statica sembra dominare anche la vita, poi di nuovo sopraffa il senso statico. E ciò tanto più nell'attuale stato di guerra, che ha moltiplicato la volontà dinamica del Fascismo specialmente sotto le. impressioni delle quotifliane vittorie. Cosi è una caratteristica particolare del Fascismo e della Roma odierna. Il fatto è che Mussolini rappresenta l'incarnazione della moderna dinamica italiana e al tempo stesso l'incarnazione della tradizione dell'antica Roma e della 'i virtus romana » che egli fa risorgere per gli italiani e per gli stranieri nei monumenti dell'antichità romana ed imperiale riportati alla luce. Il contrasto fra movimento e calma eterna deve essere sempre stato caratteristico della vita romana se si deve giudicare dal come si presenta oggi 11 mondo romano e da ciò che insegna la storia. I forti sbalzi di temperatura da un giorno all'altro, e dal giorno alla notte, danno alla vita in quanto dipende dalle condizioni climatiche, qualche cosa di comodo e di indolente e, al tempo stesso, di incostante; tale è il quadro della vita di questa città. Così nei giorni festivi o in alcune ore di calma, gli uomini possono passeggiare lentamente senza quella fretta che, per esempio, caratterizza la vita delle strade berlinesi; al confrario, il traffico dei filobus, che dominano il quadro cittadino, si svolere frenuentissimo: silenziosi, rapidi.'agili, onesti autobus elettrici ideali per il terreno collinoso di Roma, semeq*giano attraverso la massa dei ridoni; le automobili private so' o scarse e i tassi limitati, però la carrozza a cavalli è ritornata srl essere uno dei principali mezzi di trasporto e i vecchi cocchieri troneggiano in serpa senza lasciarsi turbare dalla concorrenza dei veicoli a motore. Se in un'ora in cui non si è spinti da alcun affare urgente si considera la carrozza come il più adatto dei mezzi di trasporto romani, in un altro momento il filobus silenzioso e rapido è il più sicuro simbolo della invisibile dinamica che ha pervaso l'eterna Roma da quando il Fascismo ha intrapreso a trasformare il paese. Lungo il Tevere vive la vecchia Roma, non quella antica i cui monumenti entusiasmano sempre i romani e gli stranieri, ma la Roma di tutti i tempi, eternamente viva, attiva, giovane, oggi come mille anni fa, la Roma dove abita il popolo romano. A sinistra del Tevere è la città vecchia limitata a nord dalla Piazza del Popolo e che a sud si spinge attraverso il Pantheon, la maestosa circolare tomba della Roma Imperiale, sino ai vecchi mercati boari dei romani, sino ad una delle più antiche chiese di Roma, con un mosaico di una Madonna con il Bambino in grembo, di una semplicità incantevole. Quadro unitario x Qui statica e dinamica, movimento e calma si fondono in un quadro unitario che rappresenta, forse nel modo migliore, l'eterno cai attere del popolo romano. Qui il popolo vive, appena il tempo lo conceda, nella strada davanti ai negozi e alle porte delle case e mentre le donne siedono insieme a gruppi e discorrono forte con vivacità, gli uomini passeggiano e formano crocchi, discorrono gesticolando o ascoltano con quel miscuglio tipicamente romano di calma, di tranquillità e di vivace temperamento, quale si può osservare sia nei singoli individui che nelle masse tanto per la strada che a teatro o in altri ritrovi. Solo dopo una certa permanenza ci si abitua alla sorprendente alternativa di calma e movimento sul volto di un romano, che prima mostra una partecipazione passiva alle parole di un altro e, subito dopo, la mimica vivace di chi parla con violenza. Un contrasto straordinariamente efficace che tanto più sorprende in quanto si era attribuito al viso un minuto prima tranquillo un modo di parlare lento, pesante, profondo e si è quindi addirittura sopraffatti dalla rapidità della parola, dalla vivace altalena della modulazione, dall'aspra accentuazione delle frasi. Cosi sul volto dei romani nei loro gesti e nel loro linguaggio ritroviamo lo stesso sorprendente contrasto che si trova giornalmente nelle alternative del clima che palesa sempre più quanto più attentamente ló si osserva, lo aspetto Jella città. Due poli delle vitalità che il cielo italiano produce ora con la sua chiarità luminosa, ora con la sua plumbea pesantezza, oggi con una frescura vivificante" domani con una spossatezza che rende pigri cosi come l'aria e il vento ».

Persone citate: Hans Friedrich, Mussolini