Il cimitero delle navi

Il cimitero delle navi VISITA AL PIREO Il cimitero delle navi Dalle acque dell'Egeo affiorano gli scafi anneriti, trasformati in bare dei soldati britannici (Dal nostro inviato) Atene, 7 maggio. Una visita al Phr.o ha sempre costituito il complemento immancàbile ili un viaggio atì Atene. In questi giorni, in cui chi si trova nella capitale greca si cura di tuli'alt re cose che delle curiosità turistiche o archeologiche di AUene — e con buona grazia di', tutti anche all'Acropoli ci .si reca j oggi più per vedere come fiera-] mente sventola la bandiera dalla \ croce uncinata accanta al Parie-' none, che pel famoso fregio di] Fidia — in questi giorni in cui anche ad Atene l'arie e la storia l antica finiscono per essere messe] un po' in disparte, ci si reca ali rtgpI i'sI g! l li dI asspesdtedeschi si sono astenuti perfino dal colpire l'autostrada che da Ateme porta al mare, nonostante il suo carattere di obiettivo indiscutibilmente bellico. Gli inglesi certo avevano avuto minori scrupoli, come appare dagli sbarramenti di sacchi di sabbia disposti attorno all'autostrada, e al riparo dei quali si sarebbe voluto impedire che i carri armati tedeschi irrompessero verso il mare. Primi segni delle bombe Pireo per farsi un'idea di quelloI ~che è stata la qverra. Ad. Atene, „aia l'abbiamo detto, non si riesce i a comprendere quale uragano sìa] ^iTZZTpreoecnpatio.ì ne dei tedeschi di evitare qual-;siasi danneggiamento alla metro-\poli ellenica', che i bombardieri]. i.. „■ t: ,; \Anche in quella parie dell'ai/-] glomcruto del Pireo che è addos- \ sata al promontorio roccioso. tut-\ to è intatto. Bisogna scavalcare] il promontorio e ridiscendere sul- I l'altro versante per trovare le pri-\ me tracce del bombardamento. La\città del Pireo non è stata diret- tamente colpita, ma il bombarda-imento svolto contro il porto hai avuto le sue ripercussioni anche] nell'abilalo: molte case, sono sia- ; te scoperchiate, molte imposte di-] vette >lalla violenta delle espio-' sioni e quasi lutti i vetri sul lato.mare sono andati in frantumi.[Davanti alla cancellata d'in- \gressa al porto montano la onorata, come ai tempi normali, gen'< darmi e doganieri greci. Più avanti, le bombe hanno col- convogli allineati'pito in pieno sui binari: i vagoni sono stati] sventrati e buttati a molli metri | ili distanza. Da ciò che è sfato disseminalo all'ingiro dei carichi si può arguire che si fruttava dei rifornimenti del Corpo di spedizione britannico: scatole di carne in conserva di marca americana o australiana, coperte, divise di ', j ] \ ' ] l ] i ricambio, ecc.. quasi tutto distrutto dalle bombe incendiarie. Sui binari che corrono fra i grandi depositi di cereali e i depositi di lubrificanti, il grano ed I il frumento bruciacchiali sono 'sgusciali giù a fiotti dui silos e formano in menno alla vìa una I graveolente mescolanza con la, ! massa oleosa che contìnua a co* l lare lungo i muri dal fabbricato i di fronte. Sia i silos che lutti gli I altri depositi, giù lo sapevamo, av1nmsdcdp1tgetGsono andati disi rutti prima anco-, ra clic il bombardamento tedesco j ^si estendesse al fabbricato del] porto, ri seguito della formidabile i qesplosione di un trasporto ingle- cse di 10 mila tonnellate carico sdi muniziona che il bombarda-mI ~^ÌÒ~'ÌeOMoó ha'colpito dinanzi|l „7 pi,.,n f i Ih] Distruzione Scientìfica IÌì > tedeschi hannoìf;"''] effettuato quello ci e si 1>«? t\ehiamare un lavoro dalla preci- m]^- Non * P"< lo stesso apoca- t\littico sconvolgimento totale che labbiamo visto lo scorso anno a Dunkerque e a Calais Marittime. FAllo stesso modo che l'operaio dj. p, -,j ; . i- cu... srigelo fiamma ossidrica, gli Stu- «ka hanno lavoralo, per così dire, a tagliare le banchine, cosi da «n-|nmiliare ogni possibilità di cari-', tcmnento delle navi. C'è un traf-j llo in cui la linea ferroviaria che ccorreva, lungo il molo, sì direbbe' Ietterai mente fusa sotto l'effetto] delle bombe, una sola, rotaia è rLffimasta sospesa a mezzana su. una elunghezza di una cinquantina di;-] metri; poi scompare anche essa \ sott'acqua insieme alla, pavimen-, -\ fazione di cemento della, banchi-]e] no, dì cut non si trova più alcunaI- I traccia. Più in là. il fenomeno u jenomenoì-\ opposto: la banchina si è solleva-ka\ta come la pasta esposta al cato-|- re del forno, ed ha. formato, coni -ile travi di ferro degli elevatori ai meccanici, segate alla base, un i e] inestricabile, groviglio di cemen-- ; to e di metallo. fc-] La distruzione delle banchine -' impedisce di vedere lutto guanto o.fiwce in fondo al mare nel porto ! .[del Pireo; tuttavia, l'esistenza, di]- un vei'o e proprio cimitero di na- vi è rivelata dalle alberature e ! dalle ciminiere che sorgono dalle]onde come le croci sopra ì 1»^h. Tre dei più grossi trasporti i'colpiti nel porto sono rimasti i] galla, ma il fuoco ri | mente arrostiti, o i i e a i fi' ha Ietterai-II«E' inutile fruoare le ceneri!per chiarire il mistero che si cc/n iall'interno di questi tre scafi an neriti — ci rf>ce il funzionano gre. co della Capitaneria del porto, ora controllata, dui tedeschi —; perite truppe britanniche già imbar- eitfc sello coperta, queste tre na-state dei veri fornì ere- , vi sono state dei veri forni ere i malori » Al Pireo seni iremo ripetere,'.con le descrizioni dello spavento-SO incendio che ha divampato per '. quattro giorni consecutivi nel set-Itoré del porto, che almeno venti- mila britannici devono essere pe-leanito del bombardarne^- seaiMto aei oomoaraamen- 'ri'ti a to svolto dai tedeschi contro trasporti che qui erano concentrati. E' una cifra che nessuno potràmai riuscire a controllare. Certo è che un gran numero di inglesi devono essere limasti anche sottotievono essere rimasti ancne sono te ■macerie dei fabbricali del por- io: e mutile insistere su taluni m- dizi che lo confermano, indizi di cui noi stessi abbiamo potuto ren-iterei conto. La maggior parte dei britannici periti qui, come del re- sfo quelli caduti in battaglia ofatti Wionieri in Macedonia, in Tessaglia o nel Peloponneso, era- no australiani o neo-zelandesi. Lembi bruciacchiati di divise coisegni distintivi dell'Anzac àiistra- ziano e con la scritta «New Zea- 7an<t Forces » sui bottoni dorati. L'esame dei resti che si trova- no disseminati nel porto dimostra ci i britannici sono arrivali in , , „. . . fuga al Pireo con scarso materia- le bellico. In questa loro tragicaanabasi essi giunsero al nutre spogli di tutte le grosse impedi- menta, abbandonate sulle vie di Macedonia, sui pendii dell'Olimpo, in Tessaglia, alle Termopili. r „ .„„ i,„ , Le macchine portate in salvo -'dalVannientamenlo delle colonne - j autocarrate britanniche sulle atra- r-Ule a sud dì La-rissa — dove, come e è stalo riferito anche dai nostri - soldati colà transitati per venire di ad Alene, le automobili britanni- stanno a comprovarlo. Sulle vie della disfatta ]che distrutte si contano addii ittu- ra a migliaia — devono essere sta- - te utilizzate per tentare un prose- giumento della fuga nel Pelopon- di' neso fui i contingenti che non si-\erano potuti imbarcare al Pireo, r- tE' così che sì spiega il numero si distrutti che ieri abbiamo instol- l- nella nostra corsa nel Pcloponneoso, sia al di qua dell'istmo nella a' regione di Megaia, sia a sud oltre u- Corinto). al. Ma l'armamentario e gli decés- l-\sori di piccolo peso che gli ìngle- g-\si si sono pollati con loro fino aZIl Pireo giacciono alla rinfusa fra i - rottami del porto, effetti personaniUi, documenti, fotografie, lettere e - scritti d'ogni sorta. Su una busta olche devo avere servito per un in-a rio di denaro dalla città di Town- isville. in Australia si legge questo e • messaggio: «Coi migliori augurite]pei i nostri bravi soldati che 8tan-i-Ino combattendo per la nostra Ii-n- berta», u- Queste righe, vergate da una n- mano femminile, hanno un dirut utero patetico come ogni documenoìto umano; tuttavia da esse tran-\ spare l' aberrazione psicologica di degli antipodi d'Australia che erei-j(fono </i combattere per difendersi diala una inesistente minaccia del- ' l'Asse. Che cosa si deve pensare oggi a Townsville della catastrofe con e e oto]cui si è conchiuso questo dìsgrace\ziato tentativo britannico contro ila libertà dell'Europa? i Guido Tonfila

Persone citate: Corinto