Generali, ebrei e prelati ortodossi hanno portato la Jugoslavia alla disfatta

Generali, ebrei e prelati ortodossi hanno portato la Jugoslavia alla disfatta RITORNO A BELGRADO Generali, ebrei e prelati ortodossi hanno portato la Jugoslavia alla disfatta (DAL NOSTRO INVIATO) Belgrado, 5 maggio. nsstrA Belgrado la vita rinasce; i negozi si riaprono, le strade odorano di pane caldo, i tram camminano,, c'è la luce elettrica e l'acqua. Da-|tvanti la sede della Komma^dantur | [una lunga fila di gente aspetta di;"ffMe Legnavi ff Zi ^.n^niifi rJ.WL' ce a .dadvfcatcspeaLe due città'non hanno soffer-^teno^M^ ^iEft ^^AT^^mtreni sono pieni di gente che tor na. Le ville di Declinje sono fiorite di lillà. Una gaiezza nuova, inattesa sorride dai giardini. Non c'è più nei mercati lo sciame delle servette vestite di sette gonne variopinte perchè sono tornate nei villaggi della Slovenia; le signore con un cesto sotto il braccio vanno a fare la spesa. Ma questa è vita, una vita che pareva spenta. Sono arrivato a Belgrado per Subotiza e Novisad che ora si chiamano Maria Teresiopoli e Ujvidek, l'antico nome magiaro. Attraverso il Sirmio gheresi hanno fatto un traghetto che trasborda uomini e macchine. Quando i magiari sono arrivati, i reggimenti jugoslavi non c'erano più; erano partiti verso la Serbia, verso la Bosnia; erano rimasti i cetnici, le bande che hanno spa- raschiato un paio di giorni, poijsnidati dai rifugi che erano can-1 tine, soffitte, tetti di case cittadine, sono stati uccisi o fatti prigionieri. La campagna vastissima è verde di grano tenero; sulla strada, sparsi qua e là, matasse l ì di filo spinato, ostacoli di cemene | to armato, tutta la difesa organiz zata dai serbi, una inutile difesa che non ha resistito nemmeno un minuto. I villaggi sono intatti, meno uno bruciacchiato, dove erano nascosti i cetnici; il Danubio scor- e i o I re eguài n I terra vei - domina la campagna. Tutto lo 1 . |Srem,tjt Sirmio romano, e un tre-|àle solenne^ in mezzo alla mie. solenne in mezzo alia verde. Una pace smisurata a la ramnnirna Tnttn lnla ia campagna, tutto 10 ,lSlrml? 'ornano, e un tre- a , pido tappeto di grano cosparso di -1 villaggi", " Ingja "Stara Pazova ,e|-1 Novi Pazova e Batajniza. Ma què- i i a e d i l sta è già Croazia, almeno pare cosi, sebbene tutte le case abbiano bandiere tedesche. La Voivodina e lo Srem sono abitati da gente mista, magiari tedeschi croati serbi; Subotiza e Novisad sono ungheresi i serbi sono una minoranza un,po' accresciuta durante gli ultimi;venti anni, sono coloni venuti di|lontano sulle terre tolte agli ungheresi. I villaggi dello Srem sono abitati da croati tedeschi e un po' i amtati aa croati teaescm e un po |a anche da serbi, ma è tutta gente nItranquilla, contadini che amano la- terra e la pace e che ora di que-|sta guerra hanno sentito appena a la eco, il rumore lontano. Ogni |casa mostra dalla bandiera la sua rilltillIMltlllltlllIflIIIEtllllliltlllllIlllllirMllllIlltlMlillII nazionalità, le case senza bandiera sono serbe. E poi ecco Belgrado. Il ponte sulla Sava è saltato; un gran ponte massiccio che i tedeschi costruirono anni sono. La Sava era un t,<™po " confine della Serbia con [ImPer° Al "fììl "ann<? 1 ^ sono arrivato, era l'ora del :coprifuoco. Un ufficiale tedesco mifatto un traghetto che m'ha-) all'altra riva. Imbruniva!.oprifuoco. _ disse: «Venite con me, a girare a quest'ora c'è pericolo ». Belgra-do era muta, il porto della Sava vuoto, non c'era un'anima viva, un ilo di luce. Un cane abbaiava al cielo. Il motore dell'automobile aveva una voce di tuono nel mor-tale silenzio. Vedete, disse il mio compagno, laggiù sul fiume i no-stri lavorano e domani avremo un ponte di barche, domani all'una esattamente, e poi ne faremo un altro; e domani avremo la luce e l'acqua e la città rivivrà perchenoi vogliamo che riviva. Io non vidi niente, era buio, ma poi, nel giorno chiaro, tornai e vidi che il ponte c'era e sul ponte una inter- ^inabile colonna di carri correnti COmE "n "a ferro. m^ la guerra che il ?m?Nel giorno chiaro, appunto, co- minciai il giro della città che iolio lasciata qualche giorno puma delia guerra. La risentii urlante, quel giorno del colpo di Stato, presa da un delirio di pazzia, ri- Vidi ,e scrrtte ingiuriose: holje >'<./, mo che ved e t vetlo { volt] di juty „14 erjrej di Belgrado che oraneijo pakt, meglio la guerra che il Patto. Il grido della folla e dei soldati ubriachi impazziti lo risen-tivo per la Kralja Milana, nelloSpomenik, sotto la Legazione d'Ita-ha, sotto la Legazione di Gcrma-nia; e davanti alla Legazione d'In- ghilterra un'altra folla aplaudiva: (jivela Enylesku, «viva l'Inghil- terra », e prendeva alcole denari ebandiere. Ora rivedo qualche voi-to di Quelli che erano, quel gior- n0' tutta una voce roca del gran qualche voto che e mu- f,.tn ^, VO|rn rli PhrPn il uri-t<U0- ^ Un, voll° ?' ^"eeo, Il.Bri- mo che ved e pol vedo , volti dltutti n ebrei di Belgrado che ora d 0 tt u peso di una pietraZfXZÓ\tf "màìvèe^re"tìna °„lÌl1i0„^>1„?.?J1„1.rlf,"eE?J™e„ "Ì"avanga per colmare un fosso o ag-giustare una strada. Ho visto unasessantlna di generali prigionieri, con un'aria rassegnata, trasognata. Uno trascinava una valigia, un altro aveva una borsa, e tutti una uti ^ ^ h h fntt„ ,„ iT,Zm„ p la nm rh-fa?;Ìai-la--mu in.-_ie t_*a_5^?_Srl;barba di venti giorni. Parevanominale delle guerre, ha mutato icuori? La gente li guardava conrancore, con odio. I preti ortodossi„n-ati dei o-enerali e rifili ehr-pi Ì Vo'ra?si vescovi sonò!?',.r.,.?com^FsV..^}~5oyi-.?.S?.0fuggiti, ma il Patriarca Ga villouna faccia di santo e di briganteè stato preso m un convento contutti ì suoi milioni. Alla Patnar:chia ì soldati tedeschi lavano ipanni sporchi eli fanno asciugaredi ìf li n osi. q. Se un processo dovesse essere fatto ai responsabili della guerra jugoslava, il Patriarca Gavrilo dovrebbe stare nella prima fila deglaccusati. Qualche giorno prima della firma del Patto di Viennache il Trattato era un tradimentorhc lo rhipon nrtnrirvssa nrefprivMla euerra.che a^reW^fattotori-volizione se il Patto fosse pasmto^^itàm^TCÒ^fì^ìB*l°rA „"^£e^fHi°=0dU» o^glie poi era greca, ma la coscien-S„ Ìli ino-i.fno-o^a Hi ri e„o rm i a -^ll^S^ffi^nSlia gli ingiungeva di risparmia-re af suo laesl la distruzione. Gldisse poi che non credeva all'aiutoinglese, che in una settimana làJugoslavia sarebbe stata sommeringlese, che in una settimana «T.&Aaióvta oorohh» ^atu =nmmsa. Il Patriarca parti dal Palazzo Bianco per allearsi con i cospiratori, il generale Simovic e il generale Mirkovic, comandante dell'aviazione; poi il giorno del colpo di Stato bandì in un proclama la guerra contro i tedeschi. La sua follia era manifesta, là sua criminalità accertata; e poi veniva accertata la sua complicità con la Chiesa anglicana. Come il lavoro riprende Tutte le ombre che annerivanoia politica del Governo di Belgrado, gli intrighi, le congiure che nosentimmo durante il nostro lavoroin questa città, le voci sinistre chescorrevano di orecchio in orecchioecco, ora che il cerchio della putiida botte è stato rotto, sono diventate verità schiaccianti. StatoMaggiore, Chiesa ortodossa, ebreagivano nascostamente da qualche tempo, preparavano la vangaper scavare la fossa della Jugoslavìa; poi, diventati padroni, seppellirono il Paese senza dignità e un altro ancora. Questa è la vita E i tedeschi aiutano la rinascita senza onore. La verità è chiara, dopo la tremenda tempesta, anche al popolo serbo che non perdona ai suoi scannatori. Ma tutto questo è ormai passato e la gente vuol vivere, la vita vuole prepotentemente risorgere. Tornano i contadini ai campi, la gente nelle case, un filo di fumo sorge da un comignolo, un altro, eccitano questo risorgimento, co mandano, consigliano. Come fanno? L'amministrazione militare ha provveduto immediatamente a fare l'inventario degli impianti, dei de positi, delle scorte, delle fabbriche; ha affidato la gestione ai suoi fi duciari. Tutte le aziende, di qualunque specie siano, sono state ca talogate, rimesse in moto; dove la guerra ha fatto danni, sono sta ti cominciati i lavori di riparazio ne. Il comando militare mette i suoi fiduciari alla testa delle azien de ma si vale anche di persona lità locali che rappresentano gli interessi della popolazione e sono, si potrebbe dire, gli organi esecu Uvl del ^nian'lo militare germa ^i^SSrn f= ^^j^j^y^ Inieri, sono stati richiamati o libe rati; cosi la macchina tecnica è 'stata rimessa in funzione in po !chissimi giorni. Sono stati nomi ;nati alcuni Commissari, Letiza, j che era ministro con Stojadinovic, iaile Finanze, Acimovic. anche mi- Wro con Stojadinovic, alla poli Zja, Vassiljevic all'Economia, Joic all'Istruzione. Ivanic alla politica :S0Ciaiei jankovic alla Giustizia, , pc-ric, che era Direttore dell'Agen:Zia Avuta e dopo il colpo di Stato ivenne imprigionato come amico (dell'Asse, è stato nominato Com |missario per la propaganda, Ko stìc per le Comunicazioni. Il fra teilo di Stojadinovic è stato rein tegrato nella proprietà del gior-« |naie vreme, che uscirà fra qual- , che giorno, il dott. Gregorio che era Direttore del Vrew fino al , ii Sr* » , r, j 1? COlSO di Stato, avrà la PlUVdn, il giornale dei fratelli Sokic venduti agli inglesi, venduti a tutti quelli aluhe U hanno Pa8ati- I tedeschi ! hanno scelto un gruppo di uomini che hanno dato prova "di lealtà, che hanno manifestato sempre senti- menti di amicizia per l'Asse; altri ne hanno in riserva, un notevole numero, che probabilmente saranno messi in altri posti di re¬ ,"r-"pt";j;r'hi*h"'nmt fattoB"rna "sì - v ■ ,- nanno tatto, ma si ;l«mo valsi di uomini che hanno isponsabilità. Non è un governo i sperimentato la propria capacità ;e'che hanno dimostrato la propria : ipoifà ,11 oi,itarli cnilahcranrin al ;=aUel 111 aiuiaiu coiidooranao aiò '1 opera, 'KTlcostl'»z'one- dl Vlcl'^a0,zione del Paese. Dove non sia stalà , lto possÌDiie trovare i funziona ,, dov'e u ma,.^ era gravissimo, n U tedeschi hanno nominato qual:|che ufficiaIe Che provvede atfami|ministrazione: e cose marcie a e i Belgrado ce ne erano parecchie, | , Un'amministrazione nuova e a i a a I La prima cosa che i tedeschi hanno fatto è il ripristino dei ser- ,l*™ f^ff pf,r-rtln? n^i» M case cittadini nelle mani dei - delinquenti e dei ladri, gli zingari - hanno saccheggiato case e negozi ^ì sParSn?osi poi l'un l'altro nella .l spartizione del bottino) i tedeschi ihanm ' i tieri -|;'='t,„S?r« acqua carn - hannO l'imeS lìl^.^-to - «-ersi .quar- cisterna, -1'^""".."1,'"-'^0 ja luce, hanno rii!?°fftJml°ieucondu«ure- Po1 hanr!0 oifa"° sgomberare le macerie, riatà le strade, demolire qualche - «utl?10, cadente, hanno riaperto i « £E2™ le , V'e' ?;em°"re. 1edificio cadente, hanno rii. forni, i negozi di generi alimentari. I prigionieri hanno lavorato ed anche i soldati tedeschi hanno dato un valido aiuto. L'amministrazione sanitaria dell'Esercito o o a a a a ha provveduto alla vaccinazione contro il tifo, ordini severissimi ha impartito di bollire l'acqua, di curare l'igiene, così che la salute della città non debba soffrire. Il Comando militare ha poi organizzato la distribuzione dei buoni per l'acquisto dei viveri c censisce intanto la popolazione che eia già in città je quella che ritorna. Ai contadini .sono stati restituiti numerosi capi o Id.' bestiame e i cavalli requisiti dal-1'esercito jugoslavo, cosi il lavoro iic ei campi ha ripreso intieramente, o ASn impiegati pubblici e privati e's?.no s'atl corrisposti tre mesi di , stipendio anticipati per fare fron-|te alIe Plu urgenti necessita, -j Così la vita è tornata a Belgrao1 do, una vita nuova che pareva imi ; possibile. E la gente cammina e - non le par vero di poter parlare, a >li poter ricreare se stessa ed il -1proprio Paese, el A'-.ic Russo

Persone citate: Acimovic, Ivanic, Maria Teresiopoli, Milana, Mirkovic, Patriarca, Patriarca Gavrilo