Fine di una menzogna di Alfio Russo

Fine di una menzogna LA NASCITA DELLO STATO CROATO Fine di una menzogna L'eroica e tenace azione del movimento "ustascia„ per spezzare i vincoli della servitù serba (Dai, nostro inviato) Zagabria, 2 maggio II movimento Ustascio, che fr!il movimento rivoluzionario nazionalista croato, ha l'origine idea le nelle, dottrine di Ante Starce e di Eu^en Kvaternik che nel tèmoo della ereaVione detrli Stati 'nRionalif nrorlnmarono 1' unità Sene"terre Croate dal?" Mura alla ; Dràva alla Drìna. la indtoenden- za appunto e la^sov«X della Croazia Oliando il nonolo croato I fu sortomelo Mila Serbia la dot- 'trina distóreere ravvivai* ne- nutro nel nònolo.stesso Suscitò Sdente azione che Ante Pa- velie canee-iriò insieme allo seien- zia te MiUn SufTlav niù lardi atro-'cernente «Menato 'I ^SifflÉB°sl armarono 'contro iserhi ma là madore contro ì serbi, ma la. ma|P°re forza e la violenza degli avver- sari domavano le rivolte, la poh- .„ _ «. i ' . ±, . zia infieriva contro le popolazioni dagli americani, soffocava il mo- vimento della liberazione, corrom-! iPeva qualche capo, prometteva un'autonomia; infine nel Parla-,— i^.» minciò ad organizzare le forma- l^ni mlllt ari. se «rete l* gi ' ^^o nrtle^ ■ mento ridotto dalla feroce rea-1 'zlone belgradese tuttavia restò vivo, agi illegalmente; i più per- \x^"i^n^^qm^v)oò dopo vennero soppresse dalla Hit- tatura di Re Alessandro. Il movi- Ljej rjv - I seguitati emigrarono, organizza- Europa e in America mi- oluzionari, mantennero i ! contatti con Zagabria, con Banja Luka. con tutti i centri maggiori della Croazia. |i , . . ... m A La baS8 rUTa e de 0 StatO \ uà unoc iuijic ucnu oiaiu i Nel ^. „ „ coI di atato U Belgrado che mutò il nome tri- no serbo-croato-sloveno in Jugo- : slavia, Pavelic organizzò il movi- ! mento ustuscia e gli diede lo sta- | tuto che è ora il fondamento dello . Stato croato indipendente. Lo sta-j tuto ustuscia ha una mèta essen- , ;ziale cne è la creazione dello Sta-- ,0 croato ubero e sovrano< In que. Ufo Stato la solidarietà nazionale \i\eve rappresentare lo scopo prin-jcipalè; tutte le forze ostili alla ' patria croata per razza e per edu- : i '-'azione, le forze che avevano con- , ceztoni P°"t'che antiquate, che li hherM e democratiche do-: ! vranno essere eliminate. L'elemen- .|tò™rnraT^Wdfcè""iìiì*^rtlTOln'ripHn I statuto! è la base e la sdente di ! ógni vita, è la sostanza della Na-1 zione croata, e come tale possiede l'autorità dello Stato. Tutte lei !'lassi (lei popolo formano una uni-■ r]* ^t*™?* ToaTZ "ha ■ legami ininterrotti, familiari e so-!'oiali. con la terra. Chi in Croazia: non ha origini rurali al 90 pere]cento non è di sangue ne di ori- -i^ine croata, ma è invece straniero e ■■8?^: ? u? altro articolo dice: Tuttl .' benl' materiali e spiri tua|i sono p,.opl.ieta deHa Nazi0 ,ne croata, che sola può disporne ■ je profittarne. I beni naturali del-] [la Croazia, specialmente le minie- re e i boschi non possono essere ! oggetti di commercio. La terra ]P"ò essere posseduta solamente Ida chi la coltivi con i suoi fami |iarj \ La sostanza etica dello Stato croato è riassunta cosi: Il lavoro! è la sola base di ogni valore per-: 1 sonale, il dovere è la base di ogni! ;dintto. Peifio nello Stato croato j -„ lavoro stabilisce il grado di - ogni uomo c rappresenta la base; , ,\pi\.A ricchezza nazionale. Verso! la Nazione e lo Stato, che soli assicurano a ciascuno la vita, si nanno unicamente doveri: il po- polo croato, dice poi un altro articolo, è moralmente orientato verso la vita familiare e religiosa. La sua forza economica è nell'agricoltura, nella cooperazione, nel- la naturale ricchezza della terra.'!«K»anato, L'industria, grande e piccola, far-,bbono costituire gli elementi di aiuto della economia' rurale. Ripigliando la storia del movi-: munto ustuscia, diriamo che Pa- velie dopo avere dettato lo statuto' ed organizzato le cellule, persegui- ; tato e minacciato di morte, lasciò Il paese per intrecciare relazioni con gli altri Stati che furono vii- I time ilei sistema di Versuglia. Pa- velie fece la politica, potremmo di- r<? estera della Croazia, entrando relazione specialmente con gli italiani: poi fece un trattato con I rivoluzionari macedoni, dove era 'detto che croati e macedoni avreb- 'boro lot,ato sPaIla a sPalla cnnf,° ' sèrbi. L'emigrazione croata trovò "ali;i simpatia e comprensione, trovò un'assistenza che è ricorda-' «oro una»™™» Lnfl ricuiu.i ta con ^roie d! "conoscenza e di a nifti.p amo, e- martirologio degli ostasci» _,. ! GU emigrati in Europa e in A- merica aderirono con entusiasmo, ,* movimento wtascia. Piccoli si rivoltano con le armi, combat- ' in Ve^on^domatf ™ mortaso™ igioni. Più di 8000 persone fu- condannate a decine di mi- di anni; il movimento ebbe 1 una crisi ma ben presto, rianima-' te. prese nuova forza. Poi mori, a Marsiglia, il Re Alessandro. A Gi- '0 prigl rono c< gliaia < nevra Benes, Titulescu, Jeftic l'uòmo che dopo lunghi anni di si- letizio ricomparve sula scena po- litica proprio per scavare la fossa della Jugoslavia — organizzarono |un grande processo internaziona- le, presentando i nazionalisti croa-! « come terroristi che tutti gli „ avrebbero dovuto «innrirw>- ^TK^lSm^ re i vincoli che univano i croati con le Potenze creatrici del nuovo ordine e del nuovo spirito europeo. ' | Il movimento sopravvisse, agi; e quando la folle provocazione- dei ' j generale Simovic rivelò la dop- , piezza della Jugoslavia venne l'ora, -degli ustascio. Nel secondo giorno def,-a ra contro ,a Jugo-slavia mentre le operazioni si svòlgevano sul fronte bulgaro e sul fronte slo- ' veno gli ustasei cominciarono (a, : liberazione del popolo e dello Stato1 , croato. I reggimenti di Bielovar ! si rivoltarono, occuparono la città, r: imprigionarono gli ufficiali serbi .da ogni parte la rivoluzione crebbe' I 'fra. il consenso del popolo. Poi ven- ne Pavelic e cosi anche lo Stato croato, Za Dom. che è una rivista croo ta. dice che la fine della Jugoslavia non è altro che la fine di una men¬ zogna. I patti e le leggi non possono formare una nazione la quale può organizzarsi a Stato soltanto se possiede le necessarie condizio ni geo-ptìlitiche ed un grado cori veniente di maturità. Lo Stato che Vcrsaglia formo con il nome, di Regno dei serbi-croati-sloveni non aveva nessuna di queste condizioni e perciò i suoi fondatori dovettero neon ere ad una finzione, ad una menzogna che. naturalmente non "bho le forza di formare lo Stato vitale' lji politlCa lnterna c queUa estera etano fondate sulla frode e sulla violenza; si fingeva che i ' cioat avessero consentito alla - 5t,,„. oi *,„„„,,,, ^nr^^,f..i^t„llo(.Ìlta^- flf' f'"Snfu Unti BlrJlClZlcL COTI IO QUc 21 «inni Potenze contro le quali poi lS scio- ?SS^™g-^ &\ pronti la niìejjftnn» t stata lemnre Vr£",S,sne?Z , S(f'7» IfSe e i m£e^SJÌpaSjSÌ^Si-Sa- te elementari, avrebbe potuto, co astino? non ha' SoThaT personalità ed ha procurato danni e vittime in gran d™imo numero, " Hrvatski Nadod che è l! gior'™1'0 "melale, dei nuovo governo, alAfalte » «I riir4 Ta^ÌK !.ltUe all italia e al Duce. Da poli- tica estera del movimento usta- 'iìre, 11 5,'iornale ha un pen- siero fondamentale che e: il popolo croato deve regolare i suoi rap- P°rSJ. c.on }' .mondo, secondo la realtà. Da storia, la cultura, la re- ! '«Rione, la geografia e la econo- mla Indicarti la via. Nello spazio europeo dominano ora due grandi l'Italia e.la Germania. ,Pt>1 1 Panale riassume con pa !'.ole entusiastiche 1 ascesa dell Ita ''ia- saalta il Duce che dell'Italia ba fatto una grandissima Potenza ' mettendola all avanguardia de le nazioni, creandola maestro, del , nuovo diritto europeo. « D Italia usciste ha mostrato ora la sua forza — conclude il giornale —una. forza basata essenzialmente sul sacrificio e sul coraggio del suo , P°P°'o e dei suoi soldati. Noi croa1 \} , ammiriamo ed amiamo 1 Ita !Ila le sla™ umtI, con '° spinto, le ri18,!™ umtl pP/ la raSlone stessa della nostra vita> ' Alfio Russo

Persone citate: Ante Pa, Ante Starce, Benes, Duce, Pavelic, Re Alessandro