La potenza mediterranea inglese scossa nelle sue basi

La potenza mediterranea inglese scossa nelle sue basi La potenza mediterranea inglese scossa nelle sue basi Da Corfù all'Egeo le forze navali britanniche trovano un limite sempre più stretto di spazio e di libertà d'azione Berlino, 30 aprile. Mentre cresce in tutto il mondo la coscienza della gravità del disastro che ha colpito l'Inghilterra, sia come potenza di ambito continentale che come potenza effettivamente navale, non possono a meno di apparire altro che imbarazzati balbettamenti i giri e rigiri di frasi con cui il signor Churchill si è un'altra volta schermito, per un nuovo rinvio, dal dare spiegazioni e precisazioni di particolari sulla fallita campagna balcanica, trincerandosi dietro <: delicate, pericolose e critiche operazioni in corso », che altro non sono e non possono essere se non quelle della rovinosa fuga delle truppe Imperiali britanniche. Una Potenza schiantata fcePddsqrrit| dSenza tanti eufemismi si ravvi- ! dsa in tutto ciò a Berlino nient'al- ;ztro che la coscienza della pienezza della disfatta, indistinguibile nei suoi due aspetti, terrestre e ma-i rino, continentale e mediterraneo, che ha colpito la potenza britannica con il fallimento dell'impresa GnBlSg^tesdbalcanica. Di questa coscienza si ha del resto un chiaro riflesso nelle argomentazioni addotte dal Times a giustificazione del nuovo rifiuto del signor Churchill di ul- IdAlgmt^ICIIUI .—- lini S..JII1I 11 1 Ul- teriori chiarfmenti e particolari: sino a che ha smelato il irior- mi2 ìrito.niJ, »i i i»it„l ' 2™lÌE"« ™h™i„ v*2 f^.^l d^trarr! utMtadanartiffi SSSS —iilvL^ Pf»v\l™I ! rci S„ Tnlrm»™* Ll^n"1 razioni, non e permesso aggiun-.f^?nn0nia„n^an,.i SSS5SI*JS£ conto suo non può d altra parte *£T"K1K2F!KJW hiliwM^i^*hkta nel Mediterraneo e ormai chiu: sa; il nemico e ora in possesso dei \campi di aviazione greci, è pene trato in Egeo ,e può pertanto saltare di isola in isola a seconda delle esigenze della sua strategia ». Su questa medesima linea un interessante articolo del Voelkischer Beobachter esamina la situazione strategica fin da ora risultante, nei riguardi della potenza militare britannica, dalla sua completa disfatta continentale, ve- j nendo alla conclusione che que- Usfultima, date le caratteristiche hdella guerra e della strategia mo- ;derne, non può a meno di avere ienorme, diretta e forse decisiva conseguenza sulla sua situazione come potenza navale. I risultati e l'esperienza di oltre un anno e mezzo di guerra hanno ormai esaurientemente dimostrato, con juna serie di clamorose e irrepa-ìrabili sconfitte, che la potenza Imondiale britannica è assoluta-1T^eT^p1^^^sire, in qualsiasi punto del conti ^&%i&a&^^:^^^'&^^lglfere il addotta oW«lo& della tattica « temporeggiatrice » o di'«ritiri» sedicentemente program-jmatici, ma in realtà pertinenti al senno di poi della strategia bri- tannica che è proprio quella, seimai, che ha condotto la potenza continentale germanica in tutta,l'Europa, dai fiordi della Norve- già alla Manica, al golfo di Bi-scaglia sin giù al Peloponneso e all'Egeo, schiantando visibilmente!la contendente potenza marina..Le conseguenze di questo fatto, data la natura e gli strumenti,della odierna arte di guerra, che non permettono più una vera e netta distinzione fra le due cate-'gorie di potenza, non potranno a ;meno di ripercuotersi direttamen-!te ben presto sulle condizioni diìpotenza navale dell'Inghilterra nei; Mediterraneo, che è già fonda- j mentalmente scossa dalle sue ba-;^a^ÌéUnuove^7p08i^o'nrdelì'À8se |che da Corfù all'Egeo sempre più;la limitano di spazio e di libertà d'azione. Le provocazioni di Roosevelt La nuova dichiarazione del signor Roosevelt che l'America non riconosce le zone di guerra dichiarate dai belligeranti, in quanto esse incidano nelle acque dell'emi s.e mtiaano iiene acque aeii enu- Si SrSSS&JSSS nn°nrPvrienvdPe Sà^TJ?n£n LI Ì rtMia'd°R°,s5 5?"vl=,ilf ™S 5?M^H-i»S^??SSSf.iSJSiCa;na che da troppo tempo ormai, se pur sino ad oggi con cosi poco sue-cesso, prosegue la sua sbrigliatis-Sima cavalcata sulle nuvole, fino-ìn&a ^maV I SSfitt» W^SKdecisamente, il signor Roosevelt èdeliberato a scendere da quelle nuvole burocratiche e diplomatiche per iniziare, da vero Nettuno ar- mato di tridente, la sua cavalcatasui cavalloni dell'oceano, in cercaprobabilmente dell incidente, la co-sa è certamente un poco più gra-ve; ma non costituisce tuttavianulla di nuovo o di più che già nonfosse contenuto e significato nella precedente dichiarazione di non ri- conoscimento del Mar Rosso, che pur era difficile di includere nella zona delle acque pertinenti all'è-lo^cheburocS dèlia le deiP<Prestititè"affittf^ a I ge dei & prestiti e ari tu » alia mistero americano, o nell'annun ciata decisione di pattugliamento dell'Atlantico. Tutto ciò non può, ln blocco, essere altrimenti considerato se non come un sempre più insistente ritorno, in forme ogni giorno più graduate e accentuate, di una identica, costante volontà politica: quella di rompere decisamente le dighe della non ingeren- za negli spazi altrui, che quando si trattava di proteggere gli spazi proprii, furono una volta insegnae privilegio di un codice eponimo americano. Di fronte a questa nuova sem- pre più decisa manifestazione ditale volontà inframmettente e provocatoria, a Berlino ci si riferisce essenzialmente, ora come prima alla inequivocabile e fonda- mentale formulazione del Ftihrerrirea le navi sowentrici dell'In-ìrhilterra che si avventurino a por-jata dei lanciasiluri tedeschi. La iutino di riconoscerle. Chiunque iò facesse lo farebbe a suo rischio e pericolo; qualsiasi nave di terza Potenza, in altri termini, che fondandosi sedicentemente sulla base di giustificazione di un non riconocimento giuridicamente privo di qualsiasi valore, cercasse di recare materiali di aiuto all'Inghilterra, sarebbe inesorabilmente, sia se solata o se in convoglio o scortata da unità da guerra. — secondo l'ammonimento del FUhrer — dalle Forze armale del Reich sen. za altro silurata, mia — si dichiara oggi dllz, da fonte competente aìlGermania, nuovo Berlino — ha determinalo e regoarmente annunciato a tutti gli Stati quelle che sono le zone di guerra, in maniera assolutamente pctd^dipendente da riconoscimenti di Ierzi; e tali zone in conseguenza I rssa mantiene, indifferentemente e enza riguardo al fatto se altri le • gdichiarino per sè inesistenti o ri- ; sIl nuovo Governo greco A Berlino si prende infine atto deila annunciata costituzione ad Atene di un nuovo governo, sotto a direzione del generale Zolakoglu, che, a norma del proclama emanato al paese si muove evidentemente sulla linea di un governo autoritario e rappresenta per ciò ih via almeno di „ti -j_ , | „_„ J " .,{„ S'Lc^A nt'J^Jif.i ,,n „, massima e di propositi, un primo conato del popolo greco, sanati gli errori ed espiate 1? colpe del passato- di ele?arsi e bearsi Palla atmosfera e al piano di collabora¬ zione e di solidarietà continentale d „ Europa ^ formazione di questo nuovo „ ? s'intende, ««» tutte le cose di questo mon^ k atteso alla Prova4dei fatti, è pe quest0 riguardo considerata, fn v£ g principio, sulla stessa li- mdntsbm'dvcsctgvststlacdfvpvgaslfnea degli analoghi mutamenti av veratisi in altri paesi balcanici e danubiani che hanno avuto luogo sulla base di un programma di ricostruzione nazionale e di contemporanea necessaria collaborazionej con 1 Asse; e che solo sono stati resi possibili dal pieno smasche-1 lamento del tradimento e della so- ssdrrpfinrnsbinazione britannica e dal relativo crollo dei rispettivi regimi demo¬ oratici che ne erano lo strumento U conseguentemente sulla base delha liberazione e valorizzazione del ie immancabili forze di rinascita, Anche in Germania un simile pro¬ Intanto il signor Zuderos, il ! cesso era auspicabile — si conclude — ed e lecito desumerne l'ingresso dei tardi eredi di Pericle nel novero dei nuovi fattori di ordine e di stabilità sia nei riguardi particolari del settore balcanico Che in quelli generali del conti nente. ^ Sancio Pancia del re di Grecia '8Mm3aF^a&"^^ andato,"die-j tro aU'« eroico» re Giorgio II. a continuare da Creta la resistenza" della Grecia, col portafogli imbot- «to di assegni bancari inglesi e americani, ha parlato dal suo(Co- ; modo posto davanti al-microfono per far sapere a greci che a Cre-1 ta dopo tutto, s. sta bene, meglio certamente — per ora almeno — | che la ovunque il povero popolo,i tradito e minchionato dai suoi mdegni pastori, è tuttavia strenua mente invitato — come egli ha detto — a « non contare ì sacri «ci ». Egli che, insieme col suo re. conta ffornionamente il ricavato degli assegni britannici e amencam, può da Creta, che spiegabil: mene gli appare come « 1 isola dei beati » non lesinare i sacrifici del P°P°l? greco, per a causa della "berta; di quella iberta che — come ha detto — il destino provvido ha voluto che si rifugiasse alla fine soltanto in due isole del- j l'Europa nell'isola britannica cioè e in quella di Creta, da dove tuttavia prenderà quanto prima le mosse e l'aire per il balzo eroico verso la liberazione di tutto il mondo. « Da qui -— ha detto — io sono pienamente convinto che ritorneremo ad Atene ». Molti altri suoi eroici predecessori — gli risponde la stampa del Reich — fuggitivi da Varsavia, da — . Hall'A-in ria Parigi o rln Rpl ^ofhan^'eredutodrt- to esattamente lo stesso. Ci sono' del resto in America per lo meno■.una«ozzina di Atene dove è ape-I "tt""«elì^i riduca Quanto ™f}}e ™* rària di ritornare P„lma■&« «arn'c ,™ utà di Perida vittorioso neua rana, ai ren » 'a^^1^eJornanÌ3al?à Ra «a^ d°omani Giuseppe Piazza cl«- In <iuanto a q«esfultima essa, rinnovellata sperabilmente di spi rpripn*. Rullìi e-iusta esDia-

Persone citate: Churchill, Giorgio Ii, Giuseppe Piazza, Roosevelt, Sancio