Il gioco della Casa Bianca trova preparatissimo il Giappone di Leo Rea

Il gioco della Casa Bianca trova preparatissimo il Giappone Il gioco della Casa Bianca trova preparatissimo il Giappone La profondità delia crisi nei vari settori dell'Impero inglese ,patteggiamento degli (Dal nostro inviato) Zona del Pacifico, 29 aprile. timSingapore da una parte dell'o- aceano e gli Stati Uniti dall'altra,\dhanno cominciate da alcune ore a dare il segnale di allarme di una imminente prossima màrcia delle [forse nipponiche verso sud. Men tre per parte americana questo al' -me si limita ad avvertimenti nerici fatti attraverso le radio emissioni che non indicano nè la fonte ne appoggiano le loro previsioni ad alcuna informazione positiva, gli inglesi di Singapore hanno fatto parlare il generale Bond, comandante le forze di terra, il quale ha detto che la minaccia di invasione degli Stati Malesi è cosa definitivamente accertata. Naturalmente il generale ha detto che la guarnigione è ora ì tanto rafforzata da poter opporre 1 valida resistenza ed. ha aggiunto che nuovi rinforzi stanno per arriva re. Si potrebbe ricordare che anche nel febbraio di quest'anno gli avversari del Giappone hanno iniziato una campagna allarmistica dicendo che il governo di Tokio fa tCssfptrtlcrcvdsppmAzg ! Jndocfwi^iW • d„u'un„ otanM^^rUeo^lm-]^„dente, o da tutte e due, delle basi ■ \da utilizzare per una spinta nuli-■tare in direzione di Smgapore e delle Indie olandesi. Certamente lle cose da allora ad oggi sono «icambiate soprattutto> a causa del- ,nei confronti degli Giappone. La situazione in Australia La stampa nipponica, mentre non ha raccolto finora i segnali di allarme di cui si è detto testé, dedica tutta la sua attenzione alle i più recenti fasi del pericolosissi ! dio gioco della Casa Bianca e Stati Uniti fancati ael\s\'Il Kokumin scrive che « gli Stati Uniti stanno per svolgere un'attività che dovi-ebbe essere svolta e\ dalla marina da guerra britanni- - ca : nessuno può negare questa ve-'a; rifa»—avverte il giornale, il qua-' i lc trac la conclusione che qli Stati -i Uniti arriveranno, con tale atto, aiiìun solo passo dalla guerra aperta. -iL'Asahi scrive che si va verso la .\i)ncrra ed anche il Yomiuri si oc-Ycupa del servizio cosidetto di pat- 'tuglia per rilevare che la defini- a i . e i . e a n l . a e e e n zionc è stata escogitata in quanto] che la legge americana sulla neutralità dovrebbe essere revisionata prima di autorizzare la scorta con unità da guerra a convogli desti- nari alla Gran Bretagna. Quanto alla situazione in Au- stralia l'ultima versione delle antorità britanniche e — per ci- fnre una frase della radio austro- llana — che " la marca dcll'oppo- < sizionc recede ": la tesi britannica \ prosegue dicendo che, iti seguito' alle notizie e alle conclusioni trat- te dalla propaganda avversaria, è da ritenere che non si procederai alla formazione di un governo di!concentrazione nazionale e che la' opposizione laburista rinuncerà a presentare una mozione di censura che potrebbe imbarazzare il governo. Queste odierne affermazioni avversarie dimostrano, con le loro stesse parole, che il risentimento popolare prima, e la decisione dei laburisti di chiamare il governo a rispondere dell'invio degli anzac in Grecia poi, sono cose che non selo state'inventate dalla propa-i ,,„„,!,, teHwn diceva ieri. ganda tedesca — come diceva ieri, la propaganda britannica. Quantoi alla non formazione del governo I nazionale noi abbiamo sempre detto che l'idea di essa era stata lanciata per tener tranquille le opposizioni e abbiamo anche ripetutamente segnalato che la offerta è ìli' IH'. .T 11 III l 111 l u (,M.e *U L'/ZC/tU. C. „,stata rifiutata. Quanto alla non ; -1 presentazione della mozione di cen-\o a a e o e ¬ simi, questo e un affare che guarda i laudatori delle libertà e dei privilegi parlamentari. Non basta: il vice premier Fadden, dopo un consiglio dei ministri, ha dichiarato che «sono stati presi provvedimenti severi per controllare la situazione ». Sulla severità di questi provvedimenti nessuno ha il minimo o i dubbio. Infatti da due giorni Iti o jcensura australiana inscio possa- d re soltanto le dichiarazioni dei mir[ntsfn i quali si confessano preocì.cupati degli effetti prodotti all'c U(ero, e soprattutto nei paesi Hen¬ ri-! ' trali, da informazioni c commenti inesatti e fuori tempo. Evidentemente questo rimbrotto c diretto ai colleglli americani che hanno \dctto qualche cosa di più di quan- to facesse comodo ai governi di Canberra e di Londra. Crisi profonda E' da notare che le notizie messe in giro dalla propaganda australiana non vanno sempre perfettamente d'accordo con quelle provenienti da Londra, le quali ultime indicano come la crisi imperiale sia veramente profonda e non tocchi soltanto l'Australia. Infoili le più recenti segnalazioni dalla capitale britannica, quali sono raccolte e diffuse nel Pacifico, dicono che Churchill sta per provvedere alla soprcssione del cosidetto " Gabinetto di guerra " per sostituirlo con ini " Gabinetto imperiale " del quale dovrebbero far parte, insieme a Churchill, i Premier del Sìid Africa. Canada e Australia. Si tratta di una imitazione del gabinetto di guerra organizzato da Lloyd. George durante l'ultima guerra inondiate. Da segnalare che le voci mense ]^*^1 „..oka a Washington sono state ■ jsmr„te dall'Inghilterra, la quale avrebbe chiesto al governo amtri cano rfl invitare il Ministro dcali esteri nipponico a recarsi nella cu «itale americana. Questa informa ,zjnnc, o meglio rivelazione, viene e frcscn frcsca d„ Londra. E pal\sare cije snitanto ieri gli ambienti \amcricani del Pacifico affermavario che erano alcuni circoli nipponici a chiedere che il Ministro dc'gli esteri si recasse a Washington.' Quali effetti hanno i canti delle sirene del Potomac? E' abbastanza breve a dire. Nessuno. Da segnalare infine che il capitano Jh'nmy Roosevelt e giunto a Ciun King dove ha fatto dichiarazioni secondo le quali l'America "on abbandonerà la Cina di Cuing Ka'i Shcck ed ha annunciato di re-'care una comunicazione scritta del -'Presidenti: che sarà da lui consei gnata nel pomeriggio di oggi al iutatore giallo. . Leo Rea

Persone citate: Bond, Churchill, Roosevelt