Manifestazione sintomatica della gravità della crisi inglese

Manifestazione sintomatica della gravità della crisi inglese Manifestazione sintomatica della gravità della crisi inglese Stoccolma, 28 aprile. 11 radio discorso pronunciato ieri sera da Churchill ha prodotto in questi ambienti una pessima impressione. Il penoso sforzo oratorio compiuto dal Primo Ministro britannico per risollevare gli spiriti della popolazione inglese viene infatti interpretato come la prova che lo stato d'animo nell'isola è ben lungi dall'essere fiducioso e sereno, mentre le reiterate ammissioni degli errori, delle impruden- ! ze e della incapacità dimostrate] dagli lnei vari campi dagli uomini cui | 'erano state affidate mansioni di * coordinamento diplomatico, militairò e produttivo vengono giudicate |Comeun sintomo di incipiente cn'si in seno allo stesso governo .Troppe volte, si osserva, Churchill ;ha parlato di errori, di calcoli sba igliati, di responsabilità mal com- ;prese tentando cosi non soltanto di giustificarsi, ma soprattutto di ac collare ai suoi collaboratori te col pe della situazione. E. in questo senso, ha prodotto viva impressio- ne la frase rifercntcsi agli avvenimenti in Libia in cui Churchill, ha detto: iLe nostre forze in Libia hanno subito una grave e pregiudizievole disfatta. L'avanzata ne mica fu fatta più rapidamente e fu eseguita con effettivi più impor tanti di quanto i nostri generali to che gran parte dèi nostri mezzi corazzati furono distrutti ». Particolare attenzione richiama poi il passo in cui Churchill rlprcnd0 ia sua infaticabile pazzesca ope ra di agente provocatore afferman do che se le cose vanno male, non vuol dire che non avrebbero potuto andar peggio tanto è vero che c noi non avessimo preveduto tan-1 I la Spagna, il Portogallo, il Maroc co, la Russia e l'Oriente non sono stati ancora attaccati ma lo potranno essere. Churchill si è lasciato qui sfuggire che la lotta <; è entrata in una fase sinistra », esprimendo però la cinica speranza che dei 70 milioni di « Unni » una parte possa essere « uccisa » e l'altra « guarita ». Si osserva che mai nella storia degli uomini di stato di nessun paese si era, con tanta brutalità e ferocia bestiale, preannunziato al nemico la strage e lo sterminio. Ma il vecchio pazzo, si sottolinea, non si illude di poter vincere la guerra soltanto con delle parole, delle trivialità e delle minacce e, dopo aver insistito nell'esortare il suo popolo •. a non scoraggiarsi od allarmarsi », ha sciolto il solito inno agli Stati Uniti proclamando che non basta più che l'America aiuti l'Inghilterra, ma che è assolutamente necessario che tali rifornimenti le vengano portati a domicilio poiché Gran Bretagna non ha più nè il mezzi per andarseli Iajfiato ne ì .mezzi per andarseli aPrin complesso, il discorso viene accolto e giudicato come una ma-nifestazione delle più sintomatichedella gravità della crisi morale emateriale che sta attraversando laInghilterra, come un grido di aiuto ed un monito disperato lanciato per arginare le forze centrifughe che stanno delineandosi in seno all'impero e fra i suol vassalli. Poiché l'avventura greca è crollata — scrive fra l'altro Vernon Barlett nel News Chroniclc, secondo una notizia da Londra del giornale Nya Dagl'Hit Allehanda — noi dobbiamo ora evitare di es- sere completamente battuti e mes si « knock-out », anche se ci ve Ic,essimo costretti a doverci ritirare davanti al nc,mico' fin tant0 cne norV ari svino in misura propende- ronto orli aiuti o mnvinn ni sn uni - ffi sf U^sUSTp^ teria che passa attraverso VA-tlantico, l'Inghilterra potrebbe an- Cora resistere e superare le presen-ti grandi difficoltà.

Persone citate: Churchill