La situazione
La situazione La situazione Churchill ha parlato solo perchè non poteva star zitto egli così abituato a concionare alla radio o alla tribuna. Ma avrebbe fatto molto meglio a tacere. Egli non ha potuto dare alcuna giustificazione delle sconfitte in Africa e nei Balcani perchè altrimenti avrebbe dovuto accusare se stesso e Eden delle maggiori colpe e mettersi a disposizione di un superiore organo di giustizia, se esiste in Inghilterra. Tutto vi è caotico e contraddittorio. Fino a qualche settimana fa i successi di Wavell erano vantati come decisivi; oggi quanto è avvenuto e quanto accadrà nel baciho mediterraneo è considerato secondario di fronte alla battaglia per l'isola e alla battaglia dell'Atlantico. « E' mancato un pelo che... » così il premier di un ex-grande impero spiega gli avvenimenti balcanici e balbetta accuse alla Jugoslavia perchè non si sarebbe decisa prima al sacrificio e lancia delle allusioni recriminanti • alla Turchia perchè ha avuto buon naso. Churchill si affanna ad affermare che la vittoria è certa per l'Inghilterra ma non sa lontanamente indicare come essa potrà realizzarsi. Gli affondamenti sono a sua stessa confessione enormi; ma non sa far altro che affidarsi agli Stati Uniti perchè non si lascino colare a picco i trasporti carichi di merci americane. Egli si consola coll'affermazione che presto l'Inghilterra avrà una schiacciante superiorità aerea; ma chi crede al mentitore di professione che anche ieri è stato colto colle mani nel sacco a proposito della partecipazione degli inglesi nel corpo di spedizione in Grecia? I tedeschi hanno trovato sul loro cammino solo australiani e neo-zelandesi. Ogni tanto spunta con piena spudoratezza il vecchio bandito; ed è quando fa opera di provocazione verso la penisola iberica, verso la Russia, verso la Turchia; ed è quando si abbandona a volgari contumelie contro i Condottieri dell'Asse. Churchill aveva ieri il dente particolarmente avvelenato contro l'Italia; lo comprendiamo; è l'Italia che ha sbaragliato i suoi grandiosi piani già durante l'inverno. * * Le nostre truppe hanno occupato Corfù e Prevesa. Sono nomi pieni di ricordi per i cuori degli italiani ma ancor meglio sono posizioni-chiave per chiudere perfettamente l'ingresso nell'Adriatico. Una delle aspirazioni fondamentali che avrebbe già dovuto essere stata realizzata nell'altra guerra si è compiuta; si compiranno anche le altre, tutte le altre. * * Il piano germanico viene attuato, secondo il solito, con rigore cronometrico. Le due teste di ponte nel Peloponneso, Corinto e Patrasso, si stanno allargando sempre più e in qualche giorno si ampleranno sino a comprendere tutta l'estrema penisola. Intanto prosegue l'occupazione delle isole Sporadi; quindi verrà il turno delle Cicladi. Questa volta l'Ammiragliato dinnanzi all'ineluttabile non si è nascosta la testa sotto la sabbia; un suo comunicato dice : « Il Mare Egeo non è più controllato dalla Marina di Sua Maestà ». Secondo le notizie dal Cairo spirerebbe vento di bufera, per gli inglesi, oltre Sollum e la ridotta Capuzzo. E sì che nei giorni scorsi per cercar di compensare le cattive notizie dalla Grecia i giornali di Londra affermavano ehe Wavell aveva ripreso l'iniziativa. Però aspettiamo con calma gli eventi; non c'è ragione per non ritenere esatte le notizie del Cairo; ma ad ogni buon conto affidiamoci alle notizie di fonte dell'Asse per valutare la vastità e l'importanza della nuova azione di là dal confine egiziano. Quanto più la situazione del nemico peggiora tanto più bisogna essere vigilanti contro suoi colpi di testa disperati e criminali. a. s.
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