PRIMO BILANCIO PRIME PROSPETTIVE di Alfredo Signoretti

PRIMO BILANCIO PRIME PROSPETTIVE PRIMO BILANCIO PRIME PROSPETTIVE La primavera mantiene le sue promesse superando ogni aspettativa; essa è cominciata da poco più di un mese ma in quattordici giorni la Cirenaica è stata riconquistata e in meno di tre settimane, fatidico termine delle campagne hitleriane, è stato liquidato col ferro e col fuoco l'insidioso groviglio balcanico. I vantaggi per l'Italia e per la Germania sono incalcolabili. L'Inghilterra è cacciata dal Continente senza più alcuna possibilità di rimettervi piedi; ormai l'Asse è l'Europa; le oasi in cui si esercita una certa influenza anglo-sassone o|non possono recare alcuna sor-ipresa come la Svizzera, o segne-: rebbero rapidamente la loro fi-hne ove consentissero ( ma non ; ne hanno la minima intenzione) ad ospitare corpi di spedizione britannici, come .1 Portogallo il Lquale invece sta premunendo- ' 'si nelle Azzorre contro qua! siasi tentativo piratesco. Restano Gibilterra, Malta, Creta; si tratta però di isole che hanno la loro grande importanza nel quadro della battaglia del Mediterraneo ma da cui non può sortire alcuna seria minaccia verso il Continente. Non solo; , . , . la campagna balcanica ha an-jche, ™?f110 chla"ton ^ 31tuazl°: ne dell Asse, cioè dell Europa, aijconfini orientali; la speranza di Churchill che l'incendio travolgesse la Turchia e fors'anche la Russia è naufragata; quando si vide la cricca militarista di Belgrado stracciare provocatoriamente 1" adesione ancor fresca di inchiostro al .,.,.1 xnp<ut.it.u i'ulc aup ;£iL™^™.,™1 grete intese con Ankara e coni Mosca; è venuta la prova del ! fuoco che ha eliminato ogni !dubbio in proposito si che tutto!lascia ritenere (e il patto rus-!so-nipponico e la proroga o la ! conclusione di accordi commer- bciali della Turchia con Roma e j con Berlino lo confermano) che!la collaborazione della nuova | Europa con russi e turchi disventerà più attiva e feconda specie sul terreno economico. Dal punto di vista europeo la partita è liquidata e ciò ha un'importanza basilare perchè significa che l'Inghilterra non può più vincere la guerra: le precedenti coalizioni storiche guidate da Londra vinsero sulla terraferma; il dominio dei mari fu una condizione necessaria ma non sarebbe stata suf- fidente ad assicurar le vittorie idi cui l'Inghilterra fu la mag-! giore se non l'unica beneficia-! ria pur avendo sopportato i mi-!nori sacrifici di sangue. Ormai!tutte le possibilità coalizionisti- Jche sono sfumate. In secondo 1 luogo i Paesi controllati dal-!l'Asse costituiscono sotto la iguida delle due Potenze di-1 rettrici, un' unità consistente j e strategicamente ed economicamente capace di sostenere le prove più lunghe: la povertà e la debolezza dell'Europa erano nel suo frantumamene politico; con una direttiva unitaria, e la Germania ha già potuto fornire un esempio concreto di quanto ha saputo realizzare in un solo anno nel governatorato di Polonia, si potranno raggiungere risultati sorprendenti nel campo che secondo gli inglesi sarebbe il nostro tallone d'Achille, il campo economico. Abbiamo rilevato queste premesse per avere un chiaro e totale quadro storico della situazione di un'assoluta originalità rispetto ai secoli passati e che non ha alcun punto di analogia anche coi brevi anni di massimo splendore napoleonico perchè il Còrso non riuscì mai a controllare tutta l'Europa e dovette lasciare in vita Pruosia e Austria che al momento opportuno gli vibrarono il colpo mortale. Ma tale constatazione della realtà non deve far lontanamente credere che l'Asse si soddisfi in orizzonti di stasi; la conquista dell'Europa è la piattaforma ideale di lancio per le conquiste successive. Già l'Inghilterra conosce bene a sue spese cosa significhi l'oc-, cupazione tedesca del litorale1della Norvegia, dell'Olanda, del Belgio e della Francia; è il con-| t.oblocco che la stringe alla [ gola per mare e per cielo. Presto si accorgerà nel cuore del suo impero, che è la zona gravitante intorno al Canale di Suez, delle conseguenze del controllo italo-tedesco dell'Egeo e dello Jonio. Guardiamo più particolarmente la nuova situazione: l'Asse sta per avere a propria disposizione con libertà di movimento un formidabile complesso di divisioni che hanno zmrelativamente poco sofferto dal- ala recente campagna, che sono:bpotentemente attrezzate e che, sono rinvigorite da uno spirito'3|e da un morale inimitabili, loiSpjrjto e il morale della vitto-1 : rja_ identico ragionamento va- he per ie squadre aeree; sono|s ; migliaia gli apparecchi e gli i equipaggi che si rendono dispo- L nibili; ed è sul fronte aereo che L sono ottenuti j vant , mUi- tarmente più apprezzabili: sia| 'in Cirenaica sia in Grecia e nelle isole le nostre basi aeree'si sono avvicinate al centro della potenza nemica di un migliaio di chilometri e secondo { suuiiiuno amie lorze navau ai i jcui ntalja sopporta sola „ so immane. E finita la minac- ] jcia CQntro i.ingresso dell'Adria- tico che è ridiventato quelloj che fu ai tempi di Roma e di Venezia, secondo il diritto diirotte convergenti. Tanto enor-jme beneficio avrà il suo effettojfavorevole per compensare lo squilibrio delle forze navali di j nostra gente, un lago italiano ; è finita la necessità di un fati-1 cosissimo e costosissimo lavo ro di protezione dei convogli ! 1 fra la costa pugliese e la costa ;aibanese. l'avventurarsi nello,1 Jonio sarà estremamente ri-!i .. . ,, .. , ., . i ! foioso.per la flotta britannica., !°ra Italia sicura nelle sue co-1!ste' ^minate le incognite sulla !sua frontiera orientale, potrà' ! concentrare tutto il suo sforzo bìlico, alimentare, industriale, j terrestre^ aereo, navale verso la !Quarta Sponda | Malgrado tanti vantaggi acsquisiti non bisogna cedere ad un ottimismo superficiale: la partita per il Mediterraneo sarà molto dura. La Valle del Nilo e la Palestina sono la zona di confluenza delle risorse di un immenso impero; noi muoviamo all'attacco del nemico là dove è il suo nucleo di potenza mentre noi dobbiamo far leva da basi lontane, attraverso mari insi-' diati e attraverso territori che ! offrono minime risorse. I diri-d igenti britannici, furenti per la,! recente sconfitta dei loro piani, ! punteranno tutte le loro cartej!per resistere nel Mediterraneo; '!già si preannuncia un nuovo ra-.stillamento delle residue unità' Jstillamento delle residue unità! 1 navali del Pacifico dove la ai- j !fesa degli interessi inglesi sa" ! irebbe assunta dalla marina de-,1 gli Stati Uniti, la quale proteg-] j gerebbe anche i suoi convogli.di j e i ì a rifornimenti per la via dell'O ceano Indiano e del Mar Rosso. Nè i dirigenti inglesi si arresteranno dinanzi ad alcun atto arbitrario contro il diritto delle genti; lo sbarco sull'Eufrate e le nuove forche da cui pendono i corpi dei patrioti palestinesi sono un segno avvertitore di quelle che potranno essere in un domani prossimo le iniziative criminali di Churchill contro la Siria o contro le libertà degli egiziani e delle altre popolazioni arabe. La lotta si preannunzia aspra, all'ultimo sangue; l'Egitto è l'estrema trincea dell'impero inglese; cacciate da Suez le truppe inglesi, si aprirebbe subito la successione in Africa e in Asia. L'Inghilterra si difenderà con tutte le sue capacità, e Roosevelt sarà dietro a incitare la sua protetta a battersi sino all'ultimo inglese perchè si illude 'c0Sì che sia allontanata la prò o cella sull Atlantico. Alla chiara fulminea vittoria balcanica il nemico, o meglio, i nemici anglosassoni cercano disperata- o e i a . e -, e1 tecnlcl ™odeln\. l ranno' che chl tlene 1 Eur°Pa-| a mente di resistere e di reagire; ma l'Asse, nonostante le innegabili difficoltà che non vanne nè ignorate nè sottovalutate, saprà trovare la strada per colpire risolutivamente. E' una legge fatale della storia, e i mezzi la convalide- [ tiene l'Africa e l'Asia Vicina. Alfredo Signoretti

Persone citate: Churchill, La Valle, Roosevelt