L'intervenzionismo di Roosevelt e lo schieramento del Tripartito di Giuseppe Piazza

L'intervenzionismo di Roosevelt e lo schieramento del Tripartito L'intervenzionismo di Roosevelt e lo schieramento del Tripartito _ » /_ _ _ I;i • « _/ / «-» • i , . zi la politica, aggressiva del Presidente americano/ tre alleati sono decisi a fronteggiare con tutti i mez- Berlino, 28 aprile. [sLa reazione americana alla rOr qvina completa di tutti i sogni di 3ì sogni _ ingerenza anglo-sassone nelle cose del continente, e alla definitiva cacciata degli inglesi dalle Termopili d'Europa, una seconda volta dopo quasi due millenni e mezzo vittoriosamente — in direzione inversa — difese e sbarrale in faccia a ogni invadenza extra spaziale, non si è fatta attendere. Essa, già cosi veementemente annunziata, nei due discorsi di Hull e di Knox ha alla fine culminato nelle dichiarazioni di Roosevelt, alla conferenza di stampa con le quali il Presidente ha messo la sua firma ai discorsi dei suoi due ministri e li ha timbrati per giunta col suggello della nuova parola d'ordine da lui lanciata alla nazione: ..< Stati Uniti svegliatevi*. Spudorata mistificazione Queste manifestazioni, malgrado le superstiti denegazioni ancora ufficialmente impartite a precise domande dell'opposizione, o piuttosto ormai soltanto l'inutile equivoco ad arte lasciato su quello che è il punto essenziale, la questione cioè dei convogli, non lasciano più alcun dubbio sulla decisa, volontà del'America di inscenare e mettere sulle rotaie una politica di esecuzione assoluta e ad ogni costo della legge degli aiuti all'Inghilterra. Il Presidente stesso è di parere che non si concilierebbe con la prosperità economica degli Stati Uniti che. la loro produzione si ammassasse inerte e inevasa nei depositi e sulle banchine del Paese, e che deve quindi giungere senz'altro a destinazione. La "reazione americana dice dunque: mobilitazione di tutte le forze della menzogna, della calunnia c della mistificazione sistematica di ogni retto e onesto giudizio dei popoli, per compensare la depressione del momento — di cui l'opposizione isolazionistica si è giovata sensibilmente in questi giorni — a mezzo di una parossistica rinnovata agitazione, spinta a limiti non mai raggiunti finora, del panno rosso del pericolo tedesco estendentesi sempre più ai continenti e direttamente minacciante da vicino — se mai l'Inghilterra dovesse soccombere — la sicurezza e la vita americana stessa. Su questa linea non lasciavano già dubbio nè la tesi del ministro degli esteri Hull il quale richia mava la nazione puramente e semplicemente alla necessità della difesa, nè quella del ministro della marina Knox il quale ha fatto presente agli americani come l'America non pòssa ormai più tornare indietro, e come per le nazioni non tornare indietro equivalga a marciare avanti sulla via intrapresa che deve essere percorsa fino in fondo se Sa nazione non voglia vedersi a un tratto « circondata » dalle potenze militari di altri continenti. Questa audace mistificazione arrivava al punto da definire perfino il patto di neutralità or ora concluso rial Giappone con la Russia sovietica come niente altro che un passo avanti e un anello nella catena deliv accerchiamento » che si sta operando contro l'America. La chiara allusione al Patto tripartito rende flagrante ta.nta spudoratezza di calcolato mendacio politico, in quanto che arriva ad accusare d'inframmettenza e di invadenza spaziale proprio quel fondamentale statuto dell'Asse il quale giustamente si vanta di instaurare per la prima volta nel mondo, come intrasgredibile legge internazionale, quella del più rigido rispetto degli spazi reciproci e dei diritti di vita e di sviluppo dei popoli: statuto che forse appunto per questo rappresenta un pruno nell'occhio per quelle nazioni che, come precisamente l'America, per inconfessato egoismo di potenza, hanno rinnegato e tradito qc„: principi una volta posti a insegna del loro codice internazionale e in cui non vedono ormai altro che una palla al piede dei loro nuovi sfrenati imperialismi. Campagna avvelenatrice L'opinione tedesca la quale da tempo ormai segue le provocazioni americane senza dimettere un momento la sua costante attitudine di corretta e benintenzionata disposizione verso il popolo americano e col fermo proposito di non lasciarsi trarre nel campo delle provocazioni, nota oggi senza sorpresa come l'uomo il quale sei mesi fa appena ancora stringeva col suo popolo, sulla base della preservazione del paese dall'avventura della guerra, il patto elettorale che lo conduceva per la terza volta alla cima dello Stato, getta ora sempre più disinvoltamente quello che resta della sua maschera d'allora, spingendo programmaticamente la lunga avvelenatrice sua azione di aizzamento popolare a un grado di temperatura oltre il quale non si vede come possa esservi qualche cosa d'altro che la provocazione irrimediabile. Sostanzialmente, preso in sè, questo improvviso rincrudimento della campagna di odio contro il Reich tedesco, una volta di più dipinto come l'insidiatore della pace del mondo e il barbaro oppressore che drs—arosrtgpcdbn:nsgRespvidamstcmnsqdssdQgrcvdtgtlgcvnpitiene in schiavitù sedici nazioni europee, non rappresenterebbe, nei riguardi della constatazione tede-se!, almeno, nulla di più o di es-se.nzialmente eccezionale, se non denotasse troppo chiaramente colsuo improvviso insorgere nel pie- sente quadro della situazione in-ternazionale l'evidente proposito di spingere al massimo grado di temperatura Io spirito pubblico americano, cosi da potervi a un certo momento fruttuosamente inscenare decisioni d'azzardo le quali appaiono ie sole atte'u rilevare le pericolanti sorti britanniche, sulla, via dell'assoluta ed effettuare realizzazione della legge degli 61 Su questo punto, assoluto è sta-to 'finora il riseiWdi tutu la stampa del Reich. ma davanti a n queste ultime manifestazioni le r 3ua,i nnn sembra lascino alcun Rr a n i a n a n e i l e a o a a l a o a h o l e dubbio sulla rotta verso cui — ir resistibilmente obbedendo alla spinta dei suoi timonieri invisibili — viene indirizzata la politica americana, la stampa elei Reich rompe oggi ogni riserbo I giornali del Reich affrontano oggi decisamente la scottante questione dei convogli di scorta americani alle navi adibite al trasporto del materiale da fornire all'Inghilterra, L'ammonimento dei Fiihrer Su questa questione che da tempo costituisce l'atteso momento cruciale della politica di azzardo del signor Roosevelt, al quale sembra preludere e avvicinarsi l'annunziata decisione rooseveltiana :li pattugliare l'Atlantico, si hanno oggi due principali prese di posizione da parte di due grandi organi di pubblica opinione del i Reich. l'Hamburger Frendcblatt\ e la Bocrsen Zcitung, due manifestazioni a cui, per rompere per prime un riserbo già politicamente valorizzato, si annette oggi molta importanza, come rappresentative della risposta tedesca a questa agitazione americana ritenuta elemento di grave turbamento della stabilità internazionale. Questa risposta tedesca, secondo tutte e due gli autorevoli organi citati, ancora una volta si riassume nel noto inequivocabile ammonimento del FUhrer in uno dei suoi recenti discorsi, che chiunque voglia aiutare l'Inghilterra deve sapere clic ogni nave, sia essa scortata o no, la quale si presenti a portata delle torpedini tedesche, sarà senz'altro silurata >. Questo mònito — assicurano i due ldfrapmnocsp»pccsqsmzcsilcpgiornali con l'aria di avere buone : mragioni per rinnovare quest assi- ; dcurazionc — è oggi più che mai in lttvigore. E' chiaro come il quesito gdi provvedere direttamente da par- pte dell'America al trasporto e alla;^garanzia delle consegne ali Inghil- fterra, trasporto e garanzia a cui Rla potenza britannica non è più in I £Cdufiggrado di provvedere da sè. nnpli chi la possibilità dell'attivo intervento della bandiera americana nelle zone di guerra, il che non potrebbe a meno di direttamente inferire nel campo vivo e sensibile degli interessi del grande Reich tedesco; ma deve essere altrettanto chiaro che, ciò facendo, le navi americane, cosi come quelle di qualsiasi altra nazione che in tale politica si avventurasse, affronterebbero e preventivamente accetterebbero tutti i rischi inerenti alla loro azione. Tale politica che non potrebbe altrimenti essere caratterizzata se non di « intervenzionismo » nel senso più intenso ed esteso della parola, rappresenterebbe niente altro che l'infrazione flagrante delle assicurazioni solennemente date da Roosevelt al suo popolo durante la campagna elettorale, di tenerlo lontano da ogni occasione o possibilità di travolgimento ncl conflitto europeo; perchè includerebbe possibilità di sviluppo capaci sempre da un momento all'altro di condurre il popolo americano, contro sua volontà e senza che mai ne abbia ricevuto la minima ragione o provocazione, davanti appunto all'eventualità scongiurata. In cerca di un incidente Di fronte a ciò la stampa tedesca ancora una volta protesta e attesta l'atteggiamento cosi della sua direzione politica che dellasua pubblica opinione; costante- ^^SSàll^tol^]luto degli interessi e degli spazi rdapaltrui. Ma la Germania ha perseguito nell'emisfero occidentale obicttivi di sorta che non fossero quelli attinenti a scambi economici e civili, della più lecita natura, nell'interesse dei popoli, ed esenti sempre da qualsiasi ombra di menomazione o di minaccia agli interessi del popolo americano con cui il popolo tedesco vuol vivere in pace e con cui non ha alcuna ragione di dissenso capace di disturbarne i rapporti, a meno che tale ragione di dissenso non sia appositamente e meditatamente ricercata. Speciale importanza rivestono al riguardo le osservazioni del collaboratore diplomatico dclla Baciseli Zcitung il quale risale dall'argomento alla considerazione di tutto l'insieme di rapporti di fiducia e di solidarietà delle Potenze dell'Asse e del Patto Tripartito, quali si prospettano nei riguardi precisi del Giappone, che la politica aggressiva de! signor Roosevelt rende attuali. L'ufficioso portavoce della Wilhelmstrasse rileva al riguardo anzitutto come, quando il Presidente americano revoca, unilateralmente del resto, come ha fatto, contro ogni realtà ed evidenza, al Mar Rosso la qualifica di zona di guerra, egli dà con ciò la prova di andare appositamente accattando brighe; egli va a cercare il pericolo ben lontano dalla costa americana, e si lascia cogliere in flagrante nell'espressa ricerca dell'incidente, dimostrando la più evidente e decisa volontà di provocarlo. « Non è la guerra che raggiunge i ! l'America — cosi si esprime a quei Usto punto il giornale — bensi è il -! Presidente americano il quale cor-1 re dietro, per tutto il mondo, alla n j guerra. Orbene il Presidente ameoltricano sappia, secondo l'ammoni- mento del Fuhrer, che qualunque -] nave scortata o no la quale venga o i o n e e, i -1 lume a portata dei siluri tedeschi sarà affondata: questo è il punto di vista non soltanto della Germania e dell'Italia, ma lo è anche del Giappone, alleato dcl Patte Tripartito-. L'importante articolo prosegue notando come sia evidente chc i tentativi e le manifestazioni d'intervenziònismo dell'America in questa guerra non possano a meno ormai di essere considerati al dcl Paltò Tripartito. « Il a funzionamento di questo Patto non dipende da formalità, bensì da realtà»; e tutti i precedenti di Roosevelt, la legge degli aiuti al- l'Inghilterra, la politica di punti d'appoggio e di basi navali e infine tutta la sua politica d'ingerenza in Europa giustificano ogni atteggiamento politico del Giappone. Sulla scorta di inequivocabili manifestazioni di stampa giapponesi di questi giorni, l'ufficioso organo della Wilhelmstrasse conclude infine constatando come non soltanto i mòniti della direzione politica e dell'opinione pubblica »oTe S&S?:1 ffifiStóffipubblica giapponese comprovino come tutti e tre gli alleati si fac-ciano una ben chiara idea del ca- rattere aggressivo della politica del signor Roosevelt e siano decisi a fronteggiarla con ogni appropriato mezzo. Giuseppe Piazza L'intervenzionismo di Roosevelt e lo schieramento del Tripartito L'intervenzionismo di Roosevelt e lo schieramento del Tripartito _ » /_ _ _ I;i • « _/ / «-» • i , . zi la politica, aggressiva del Presidente americano/ tre alleati sono decisi a fronteggiare con tutti i mez- Berlino, 28 aprile. [sLa reazione americana alla rOr qvina completa di tutti i sogni di 3ì sogni _ ingerenza anglo-sassone nelle cose del continente, e alla definitiva cacciata degli inglesi dalle Termopili d'Europa, una seconda volta dopo quasi due millenni e mezzo vittoriosamente — in direzione inversa — difese e sbarrale in faccia a ogni invadenza extra spaziale, non si è fatta attendere. Essa, già cosi veementemente annunziata, nei due discorsi di Hull e di Knox ha alla fine culminato nelle dichiarazioni di Roosevelt, alla conferenza di stampa con le quali il Presidente ha messo la sua firma ai discorsi dei suoi due ministri e li ha timbrati per giunta col suggello della nuova parola d'ordine da lui lanciata alla nazione: ..< Stati Uniti svegliatevi*. Spudorata mistificazione Queste manifestazioni, malgrado le superstiti denegazioni ancora ufficialmente impartite a precise domande dell'opposizione, o piuttosto ormai soltanto l'inutile equivoco ad arte lasciato su quello che è il punto essenziale, la questione cioè dei convogli, non lasciano più alcun dubbio sulla decisa, volontà del'America di inscenare e mettere sulle rotaie una politica di esecuzione assoluta e ad ogni costo della legge degli aiuti all'Inghilterra. Il Presidente stesso è di parere che non si concilierebbe con la prosperità economica degli Stati Uniti che. la loro produzione si ammassasse inerte e inevasa nei depositi e sulle banchine del Paese, e che deve quindi giungere senz'altro a destinazione. La "reazione americana dice dunque: mobilitazione di tutte le forze della menzogna, della calunnia c della mistificazione sistematica di ogni retto e onesto giudizio dei popoli, per compensare la depressione del momento — di cui l'opposizione isolazionistica si è giovata sensibilmente in questi giorni — a mezzo di una parossistica rinnovata agitazione, spinta a limiti non mai raggiunti finora, del panno rosso del pericolo tedesco estendentesi sempre più ai continenti e direttamente minacciante da vicino — se mai l'Inghilterra dovesse soccombere — la sicurezza e la vita americana stessa. Su questa linea non lasciavano già dubbio nè la tesi del ministro degli esteri Hull il quale richia mava la nazione puramente e semplicemente alla necessità della difesa, nè quella del ministro della marina Knox il quale ha fatto presente agli americani come l'America non pòssa ormai più tornare indietro, e come per le nazioni non tornare indietro equivalga a marciare avanti sulla via intrapresa che deve essere percorsa fino in fondo se Sa nazione non voglia vedersi a un tratto « circondata » dalle potenze militari di altri continenti. Questa audace mistificazione arrivava al punto da definire perfino il patto di neutralità or ora concluso rial Giappone con la Russia sovietica come niente altro che un passo avanti e un anello nella catena deliv accerchiamento » che si sta operando contro l'America. La chiara allusione al Patto tripartito rende flagrante ta.nta spudoratezza di calcolato mendacio politico, in quanto che arriva ad accusare d'inframmettenza e di invadenza spaziale proprio quel fondamentale statuto dell'Asse il quale giustamente si vanta di instaurare per la prima volta nel mondo, come intrasgredibile legge internazionale, quella del più rigido rispetto degli spazi reciproci e dei diritti di vita e di sviluppo dei popoli: statuto che forse appunto per questo rappresenta un pruno nell'occhio per quelle nazioni che, come precisamente l'America, per inconfessato egoismo di potenza, hanno rinnegato e tradito qc„: principi una volta posti a insegna del loro codice internazionale e in cui non vedono ormai altro che una palla al piede dei loro nuovi sfrenati imperialismi. Campagna avvelenatrice L'opinione tedesca la quale da tempo ormai segue le provocazioni americane senza dimettere un momento la sua costante attitudine di corretta e benintenzionata disposizione verso il popolo americano e col fermo proposito di non lasciarsi trarre nel campo delle provocazioni, nota oggi senza sorpresa come l'uomo il quale sei mesi fa appena ancora stringeva col suo popolo, sulla base della preservazione del paese dall'avventura della guerra, il patto elettorale che lo conduceva per la terza volta alla cima dello Stato, getta ora sempre più disinvoltamente quello che resta della sua maschera d'allora, spingendo programmaticamente la lunga avvelenatrice sua azione di aizzamento popolare a un grado di temperatura oltre il quale non si vede come possa esservi qualche cosa d'altro che la provocazione irrimediabile. Sostanzialmente, preso in sè, questo improvviso rincrudimento della campagna di odio contro il Reich tedesco, una volta di più dipinto come l'insidiatore della pace del mondo e il barbaro oppressore che drs—arosrtgpcdbn:nsgRespvidamstcmnsqdssdQgrcvdtgtlgcvnpitiene in schiavitù sedici nazioni europee, non rappresenterebbe, nei riguardi della constatazione tede-se!, almeno, nulla di più o di es-se.nzialmente eccezionale, se non denotasse troppo chiaramente colsuo improvviso insorgere nel pie- sente quadro della situazione in-ternazionale l'evidente proposito di spingere al massimo grado di temperatura Io spirito pubblico americano, cosi da potervi a un certo momento fruttuosamente inscenare decisioni d'azzardo le quali appaiono ie sole atte'u rilevare le pericolanti sorti britanniche, sulla, via dell'assoluta ed effettuare realizzazione della legge degli 61 Su questo punto, assoluto è sta-to 'finora il riseiWdi tutu la stampa del Reich. ma davanti a n queste ultime manifestazioni le r 3ua,i nnn sembra lascino alcun Rr a n i a n a n e i l e a o a a l a o a h o l e dubbio sulla rotta verso cui — ir resistibilmente obbedendo alla spinta dei suoi timonieri invisibili — viene indirizzata la politica americana, la stampa elei Reich rompe oggi ogni riserbo I giornali del Reich affrontano oggi decisamente la scottante questione dei convogli di scorta americani alle navi adibite al trasporto del materiale da fornire all'Inghilterra, L'ammonimento dei Fiihrer Su questa questione che da tempo costituisce l'atteso momento cruciale della politica di azzardo del signor Roosevelt, al quale sembra preludere e avvicinarsi l'annunziata decisione rooseveltiana :li pattugliare l'Atlantico, si hanno oggi due principali prese di posizione da parte di due grandi organi di pubblica opinione del i Reich. l'Hamburger Frendcblatt\ e la Bocrsen Zcitung, due manifestazioni a cui, per rompere per prime un riserbo già politicamente valorizzato, si annette oggi molta importanza, come rappresentative della risposta tedesca a questa agitazione americana ritenuta elemento di grave turbamento della stabilità internazionale. Questa risposta tedesca, secondo tutte e due gli autorevoli organi citati, ancora una volta si riassume nel noto inequivocabile ammonimento del FUhrer in uno dei suoi recenti discorsi, che chiunque voglia aiutare l'Inghilterra deve sapere clic ogni nave, sia essa scortata o no, la quale si presenti a portata delle torpedini tedesche, sarà senz'altro silurata >. Questo mònito — assicurano i due ldfrapmnocsp»pccsqsmzcsilcpgiornali con l'aria di avere buone : mragioni per rinnovare quest assi- ; dcurazionc — è oggi più che mai in lttvigore. E' chiaro come il quesito gdi provvedere direttamente da par- pte dell'America al trasporto e alla;^garanzia delle consegne ali Inghil- fterra, trasporto e garanzia a cui Rla potenza britannica non è più in I £Cdufiggrado di provvedere da sè. nnpli chi la possibilità dell'attivo intervento della bandiera americana nelle zone di guerra, il che non potrebbe a meno di direttamente inferire nel campo vivo e sensibile degli interessi del grande Reich tedesco; ma deve essere altrettanto chiaro che, ciò facendo, le navi americane, cosi come quelle di qualsiasi altra nazione che in tale politica si avventurasse, affronterebbero e preventivamente accetterebbero tutti i rischi inerenti alla loro azione. Tale politica che non potrebbe altrimenti essere caratterizzata se non di « intervenzionismo » nel senso più intenso ed esteso della parola, rappresenterebbe niente altro che l'infrazione flagrante delle assicurazioni solennemente date da Roosevelt al suo popolo durante la campagna elettorale, di tenerlo lontano da ogni occasione o possibilità di travolgimento ncl conflitto europeo; perchè includerebbe possibilità di sviluppo capaci sempre da un momento all'altro di condurre il popolo americano, contro sua volontà e senza che mai ne abbia ricevuto la minima ragione o provocazione, davanti appunto all'eventualità scongiurata. In cerca di un incidente Di fronte a ciò la stampa tedesca ancora una volta protesta e attesta l'atteggiamento cosi della sua direzione politica che dellasua pubblica opinione; costante- ^^SSàll^tol^]luto degli interessi e degli spazi rdapaltrui. Ma la Germania ha perseguito nell'emisfero occidentale obicttivi di sorta che non fossero quelli attinenti a scambi economici e civili, della più lecita natura, nell'interesse dei popoli, ed esenti sempre da qualsiasi ombra di menomazione o di minaccia agli interessi del popolo americano con cui il popolo tedesco vuol vivere in pace e con cui non ha alcuna ragione di dissenso capace di disturbarne i rapporti, a meno che tale ragione di dissenso non sia appositamente e meditatamente ricercata. Speciale importanza rivestono al riguardo le osservazioni del collaboratore diplomatico dclla Baciseli Zcitung il quale risale dall'argomento alla considerazione di tutto l'insieme di rapporti di fiducia e di solidarietà delle Potenze dell'Asse e del Patto Tripartito, quali si prospettano nei riguardi precisi del Giappone, che la politica aggressiva de! signor Roosevelt rende attuali. L'ufficioso portavoce della Wilhelmstrasse rileva al riguardo anzitutto come, quando il Presidente americano revoca, unilateralmente del resto, come ha fatto, contro ogni realtà ed evidenza, al Mar Rosso la qualifica di zona di guerra, egli dà con ciò la prova di andare appositamente accattando brighe; egli va a cercare il pericolo ben lontano dalla costa americana, e si lascia cogliere in flagrante nell'espressa ricerca dell'incidente, dimostrando la più evidente e decisa volontà di provocarlo. « Non è la guerra che raggiunge i ! l'America — cosi si esprime a quei Usto punto il giornale — bensi è il -! Presidente americano il quale cor-1 re dietro, per tutto il mondo, alla n j guerra. Orbene il Presidente ameoltricano sappia, secondo l'ammoni- mento del Fuhrer, che qualunque -] nave scortata o no la quale venga o i o n e e, i -1 lume a portata dei siluri tedeschi sarà affondata: questo è il punto di vista non soltanto della Germania e dell'Italia, ma lo è anche del Giappone, alleato dcl Patte Tripartito-. L'importante articolo prosegue notando come sia evidente chc i tentativi e le manifestazioni d'intervenziònismo dell'America in questa guerra non possano a meno ormai di essere considerati al dcl Paltò Tripartito. « Il a funzionamento di questo Patto non dipende da formalità, bensì da realtà»; e tutti i precedenti di Roosevelt, la legge degli aiuti al- l'Inghilterra, la politica di punti d'appoggio e di basi navali e infine tutta la sua politica d'ingerenza in Europa giustificano ogni atteggiamento politico del Giappone. Sulla scorta di inequivocabili manifestazioni di stampa giapponesi di questi giorni, l'ufficioso organo della Wilhelmstrasse conclude infine constatando come non soltanto i mòniti della direzione politica e dell'opinione pubblica »oTe S&S?:1 ffifiStóffipubblica giapponese comprovino come tutti e tre gli alleati si fac-ciano una ben chiara idea del ca- rattere aggressivo della politica del signor Roosevelt e siano decisi a fronteggiarla con ogni appropriato mezzo. Giuseppe Piazza