Il canale navigabile Torino - Lago Maggiore e il suo innesto all'idrovia Milano-Adriatico

Il canale navigabile Torino - Lago Maggiore e il suo innesto all'idrovia Milano-Adriatico UN'OPERA CICLOPICA AVVIATA A SOLUZIONE Il canale navigabile Torino - Lago Maggiore e il suo innesto all'idrovia Milano-Adriatico Le direttive del Prefetto in una riunione presenti il Federale e i rappresentanti degli Enti e del Gruppo Fiat - La questione portata al prossimo convegno dell'Unione di navigazione interna a Venezia - La realizzazione all' immediato dopoguerra vittorioso Per iniziativa e sotto la presi- idcnza del Prefetto Ecc. Di Suni si|sono riuniti il Federale, i rappresentanti del Podestà, della Provincia, del Consiglio Provinciale delle Corporazioni e personalità, tecniche, anche in rappresentanza dei gruppi industriali interessati, per l'esame dell'azione da svolgere per il collegamento di Torino alla costruenda grande idrovia MilanoMare Adriatico. La recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del progetto del canale Milano-Cremona, la prosecuzione dei lavori relativi alla regolazione delle acque dei grandi laghi prealpini e la realizzazione in corso della nuova grande idrovia Garda-Adriatico, pongono il problema delle comunicazioni fluviali della Valla Padana In una fase risolutiva. Era pertanto urgente ed indispensabile che Torino riassumesse i lunghi studi fatti in passato in questa materia allo scopo di determinare il programma di opere da proporre per 11 collegamento della sua zona alla idrovia padana e per quelle non meno indispensabili tendenti al collegamento suo al Lago Maggiore e all'allacciamento alla rete ferroviaria svizzera, programma interessante per l'importanza delle zone industriali proprie di Torino e di tutta la pianura vercellese e novarese. Sulla relazione fatta dal Prefetto e dall'ing. Giacinto Soldati, in rappresentanza della Provincia e del Consiglio Provinciale delle Corporazioni, sulle proposte a suo tempo elaborate da enti e da comitati che in passato si interessarono della questione, i convenuti hanno rilevato con vivo compiacimento che esse avevano posto il problema in termini realistici ed efficienti perchè anche il Piemonte venga a fruire di una rete navigabile che ben risponda alle nuove esigenze detcrminate dal suo sviluppo industriale e dall'economia dei trasporti, specialmente in riguardo alla necessità di trasporti a basso prezzo che nel dopo guerra verrà ad imporsi alla grande industria. E poiché è prossima a Venezia la riunione del Consiglio di amministrazione dell'Unione di navigazione intema dell'Alta Italia, nella quale saranno appunto elaborate le necessità e le aspirazioni delle sin- gole zone di competenza degli En- ti consociati, tra i quali, appunto, si annoverano gli Enti della Pro- ivincla di Torino, il Prefetto ha fis|sato le direttive che i rappiesen- e n e o e e a i a a a tanti di detti Enti: Comune di To rino, Consiglio Provinciale delle Corporazioni, Provincia e Gruppi industriali interessati, dovranno svolgere in detta riunione perchè fra i lavori da chiedere alle competenti Autorità centrali siano inseriti anche quelli interessanti Torino ed il Piemonte. A tale scopo è stato proposto ed accettato un ordine del giorno da presentare alla suddetta assemblea, nel quale si chiede che la idrovia Milano-Cremona, come si è detto, già approvata, abbia il suo naturale completamento con la costruzione del tronco Torino-Milano e del tronco Turbigo-Lago Maggiore per natanti da 600 tonnellate. Si tratta in altri termini di confermare nella suddetta assemblea, perchè venga sanzionato ed accolto dalle Autorità superiori il solo tracciato utile che fin dall'ottobre 1922 era stato concordato tra gli Enti torinesi e novaresi da una parte e gli Enti milanesi dall'altra, e cioè la costruzione del Canale Torino - Chivasso - Vercelli - Novara - Turbigo - Milano, con allacciamento a Turbigo alla idrovia Lago Maggiore-Milano. Questa unanimità di consensi degli Enti locali e degli industriali delle varie zone interessate sui tracciati ritenuti più pratici e realizzabili per il collegamento fluviale di Torino e zone all'Adriatico ed ai laghi, permette la certezza che la ormai annosa questione della rete fluviale padana sarà realizzata con fascistica rapidità, non appena verranno a cessare le condizioni di emergenza determinate dal periodo bellico. Con questa riunione effettuatasi, come dice il comunicato, ad iniziativa e sotto la presidenza del Prefetto Di Suni, In. partecipazione di Torino al grande movimento per la navigazione interna lungo la Valle Padana, che è valle anche tipicamente torinese e piemontese, viene posta per la prima volta in via ufficiale e con intenti decisamente risolutivi. Torino, a mezzo del suo Comitato ormai entrato esso pure ufficialmente in funzione, parteci perà alla seduta del Consiglio del TsuinpmsapeTcanDFdnlapBcmintoCsuscpinfogssipledapblidmnpsfasccmtemadacacavdbpsptitsl'Unione di navigazione interna e dell'Alta Italia, che è annuale e - che sappiamo si terrà a Venezia, - dove l'Unione stessa ha sede, nella , prìma quindicina di maggio, e vi - sosterrà che il canale navigabile ll IMIII millllllllllllllllllllllllItltlllllllllinilllItlll Torino-Lago Maggiore di innesto sulla idrovia Milano-Cremona, sia in sostanza compreso nella rete per Venezia e per Monfalcone come naturale completamento di essa, sul vecchio tracciato del 1922 per Chivasso - Vercelli - Novara Turbigo, punto di allacciamento al canale Lago Maggiore-Milano. In altri termini la riunione tenuta sotto la presidenza dell'Eoe. Di Suni, con la partecipazione del Federale Ferretti per il Partito, del cons. naz. Mazzini per l'Unione Indù triali, dell'ing. Soldati per la Provincia, dell'ing. Orlandini per il Comune, dell'ing. BonadéBottino per il Gruppo Fiat, del comm. Rizzoni per gli altri Comitati dell'Unione di navigazione interna, e del comm. Colla, direttore del Consiglio provinciale delle Corporazioni, ha posto il problema sul piano risolutivo. L'era delle discussioni è passata. Fissato senza possibilità di deroghe il tracciato, in corso di stanziamento anche i fondi per il progetto esecutivo, la grande opera di 110 chilometri di sviluppo e il cui costo, come si sa, si aggirerà sui 350 milioni di lire, può dirsi avviata. L'esecuzione è legata alla conclusione vittoriosa\della guerra, dopo la quale in tre anni potrà essere portata a compimento. Nessuno più lieto di noi, che abbiamo impostato il problema nelle linee ora precisate dalla riunione della Prefettura — dandone la primizia — in due articoli comparsi nelle nostre edizioni mattutine, il primo e il sette gennaio di quest'anno, mentre un terzo articolo facevamo seguire il lJf dello stesso mese su Stampa Sera, articoli che per i precisi dati ond'erano accompagnati suscitavano naturalmente il più profondo e largo interessamento non solo a Torino, ma in tutta Italia e specialmente a Venezia, dove II Gazzettino dedicava a sua volta all'argomento alcune colonne di spazio. L'opera che solo il Regime fascista poteva affrontare col sicuro proposito di condurla rapidamente a termine, apporterà a Torino e a Venezia vantaggi incalcolabili, contribuendo inoltre col suo traffico a far abbassare al minimo i costi di trasporto sull'intera rete. Di qui il nostro vivo compiacimento anche per il dinamismo con cui dalle autorità e dai rappresentanti degli industriali, in testa la Fiat, il vitalissimo problema è stato impostato. I\

Persone citate: Di Suni, Giacinto Soldati, Mazzini, Orlandini, Rizzoni, Soldati