Dal gendarme al carabiniere nella Dalmazia liberata

Dal gendarme al carabiniere nella Dalmazia liberata Dal gendarme al carabiniere nella Dalmazia liberata "E" mai possibile - si domanda la gente trasognata • che la legge venga tute» lata e imposta senza che i suoi custodi ne traggano un vantaggio personale?,. (Da uno dei nostri Inviati) Spalato, 25 aprile. I caa mPer lo meno fino a Trau, la L, Da mazia non era preparata del! tutto ad accogliere la valanga di motori lanciatasi per le sue strade ad un ritmo di 850 chilometri in quattro giorni, sicché, a partire dalle stesse strade, esiste e permane un senso di stupore pittoresco. La storia, artificiosamente arrestata o distratta, è giunta di colpo con la sua fatalità ma- vol'ozispa didem■ riturata e provoca un certo sforzo. tosia per guardarla in viso che per! cercare di comprenderla. | E' già ai confini di Zara che sii entra in quest'atmosfera di curio-1 so smarrimento, perchè le rela- zioni tra la piccola città e l'inter-1 tono non si erano mai spinte al di culà di scambi commerciali minuti i vie non si pensava che la civiltà, i ncosi racchiusa in un astuccio, po- ietesse straripare invece di finire I cainghiottita. Non sempre i buoni I sjj esempi trascinano, ^ onde quel|m gioiello di grazia, di verde e di ! vita industriosa che è Zara, si \spegneva di colpo, ai suoi termini politici, in un panorama arido di 1 sassaie e di stracci, dietro reti! colati arrugginiti e pretenziosi j sbarramenti anticarro. Cessato di bdmariqun colpo l'asfalto, ecco polvere e bu-, a che; Sli alberi, incipriati e comej p\canuti, ne soffrono perchè respi-: cj rano a stento, ma ce ne son cosi | ppochi! Vaste distese di spuntoni; jnvtvspedenunciano un diboscamento alla cieca, effettuato con la disinvoltura di chi devasta le cose d'altri perchè la « grande Serbia », come voleva chiamarsi la Jugoslavia, "°n era ~f atto Preparata a vede- Ire «grande», e, dal centro aliai s periferia, l'organizzazione si bai-1 cz I canizzava progressivamente sino a diventare incuria, caos, sfruttamento brutale. E, già ai centro, L, bai,^nism0 imperava. ! , .... „;„„_- *„ Le vittime non reagivano. Av- volte in un fatalismo portato dall'oriente e irrobustito da disgrazie secolari, ricorrenti troppo spesso, si limitavano, tutt'al più a contrarre la propria possibilità di lavoro per diminuire il bottino dei ladri e ad evadere, con l'immaginazione, in un paradiso teo- ■ rico di carattere comunista, tan to iu perfetto quanto piu era in. ! Fua fanima che se lo costruiva, | i I - donne 1 - a non disperarsi, bastava intan-1 to la consolazione di vedere quali cuno che stava peggio nella schiai i vitù di servire: i cavalli, gli asl- , i ni e, a giudicare dall'apparenza, m- ie donne. Se non è puramente, ladevetostbecocobotagrintòlabetud'stvicotuspe a e I caso, se, sul nostro percorso, non i I sj SOno dati convegno gli equini l|m primato di magrezza, si direb i i i i i i be che questi cavalli non vivano di biada, ma di ripicco e che il mostrare le ossa sgangherate e appuntite costituisca una civetteria, insieme con il pelo ispido quando il levighio delle stanghe non lo ha logorato del tutto. Gli regppnungsvlo-, asini, minimissimi. spostano a \ dej passettini uguali, sempre uguali,' -: carichi di "volume superiori al i | proprio e sopra, spesso, un uomo ni; jn atteggiamento di pascià, dal volto tanto più soddisfatto, quanto più la strada è in salita. Curve sotto bisaccie rigonfie e pesanti, le donne scontano la propria giovinezza come un peccato e sudano, arrancando, sotto lo a ri e a, - ai sguardo, non direi orgoglioso, ma -1 certamente superiore delle anziane le quali, con le spalle libere semilibere, gustano, verso il ramonto, la felicità del contrato, o quella di essere meno infelici. In un tale sistema di compressione e di ingiustizia, si comin e bcgnnrloVcRmrrveia a guardare il servizio d'ordi-1 Zne, espletato dai carabinieri, con • mpupille trasognate ed incredule. I dE' possibile l'esistenza di una concezione sociale dove la legge venga tutelata ed imposta in se stessa, senza che i custodi più immediati non ne traggano un vantaggio personale, d'occasione in occasione? L'interrogativo tremola di casa in casa, si esprime sottovoce, chiede tempo a rispondere. Il trapasso dal gendarme al carabiniere è troppo brusco per accettarlo come naturale e duraturo. Il gendarme era un organo al servizio delle persone al potere, e per potere va intesa anche la ricchezza o l'arbitrio di esercitarlo, ond'esso appariva come un orco da scansare, una disgrazia molesta, un parassita pretenzioso, tutto quello che volete, esclusa una protezione alla quale ricorrere. Condizioni dei contadini Nel parlare della classe contadina, abbrutimento è termine cprmrtrcccdnsprtfsbuLmdcache la fotografa in luce naturale: i nle abitazioni esigue e sudice, per lo più senza finestre o con fine- stre chiuse male, il vitto scarso, I i vestiti che talvolta permettono1 di ricostruire, attraverso le pezze sovrapposte e di ogni colore, la storia delle fibre tessili da Ada- mo in poi, lo sguardo spaurito olsspento, ci danno l'idea di un greg- j ge senz'anima, o con un'anima j zì raccolta cosi in fondo, cosi lon- j tana, così assente che, in pratica, '. è la stessa cosa. Il volto dei po-, veri si è ormai mimetizzato con la natura carsica del terreno, un Carso ancora più arido e sassoso di quello che siamo abituati a co- noscere e che, in paragone, è ter-1 ra grassa. Qui, per chilometri e i chilometri, le pietre fitte, appun- i | tite, assolate, non tollerano che i | radi arbusti di ginepro, resistono I rabbiosamente ai tentativi di far-'jci crescere il pino e se permettoI no qualche macchiuzza d'erba, | assai di rado si riposano in que,gli imbuti più o meno profondi, i più o meno estesi, chiamati do! fine, dove sembra che il verde e !la fertilità vivano di nascosto o idi contrabbando. Eppure questo : deserto di pietre è disseminato di greggi innumerevoli, tutte pecore di" buona "VoÌònVà7"ch7"visu''"dal,„„,„„„ „™k,0 „.,,,„! !Ma. eoco. d'improvviso, il pano. 1ratila cimbia e Dar oliasi che il rama camma e par quasi ine u precedente stia h con lo scopo arti-1ucioso di accrescere la meravigliai ' lontano, sembra mangino sassi ! ma scovano invece filuzzi d'erba ' da trasformare in lana, una lana | lunga, un po' ispida, regolarmente sudicia. mano che l'aumento di prosperità la imborghesiva nel senso miglio- dei nuovo. Pellicce compatte di verde, campi lavorati che promettono un raccolto generoso dallo stesso colore delle zolle arate, al-' beri di frutta, non più disseminati come tentativi sporadici, ma raccolti In giardini e con fioriture traboccanti di ottimismo, una vegetazione sub-tropicale di piante grasse, presentano la Dalmazia incantevole, quella stessa che tentò i mercanti con i suoi porti e fu lanciata dai poeti come invito alla beatitudine, prima ancora che il turismo intonasse le sue strofe d'imbonimento utilitario. E' questa parte, indipendentemente dallo vicende storiche, che si protese con impeto e fierezza verso la cultura italiana, che fu italiana di spirito anche se diversa di razza e che, in quest'ultimo caso, aspirò a disancorarsi dalle origini man re che si può attribuire alla borghesia. Del resto, come si fa a parlare di razza nel crogiolo del porti ? La lingua non basta a definirla, perchè la lingua è sovente un mezzo di comunicazione esterna e nient'altro; dietro il suo fragile involucro, la sostanza reale si sviluppa con autonomia e può allontanare dalla base. I popoli ten- \ dono a spostarsi verso occidente, ' e se ciò può essere messo in dubbio, il sangue occidentale ha genii che sopraffanno o ingentiliscono gli altri, con diritto a una preminenza effettiva. E' la conseguenza naturale di secoli e secoli di lavoro, d'intelligenza profusa, di volontà creatrice: non si distrugge Venezia scalpellando a Traù qualche leone di pietra e le rovine di Roma parlano con l'eloquenza di monumenti in piedi, perchè la storia rimane nell'aria e la si respira come sostanza eternamente viva. Perle dell'Adriatico Ecco Sebenico, prima perla dopo 1 Zara. Indipendente da altri costu • mi pittoreschi e logori, dalle ban I diere croate nuove di zecca, ma a , o a e che via via si ritirano per comprensione spontanea, qui si respira l'Italia: persino il frastagliamento fiordico del porto, tutto rotto da isole, giravolte, insenature profonde e bizzarramente irregolari, assume un volto artistico di casa nostra, forse per il cielo che specchiandosi nell'acqua la colorisce di un azzurro inconfondibile, e la territorialità del cielo non è meno indiscutibile dell'altra. Ma noi vogliamo evitare che il sentimento faccia traboccare troppo la nostra cronaca, che vuole rimanere impressionistica e nient'altro. Passiamo quindi in gran fretta a Traù, dove si pescano t sogni più fini e le trote più prelibate, per dirigerci a Spalato in uno scenario che muta di nuovo. La strada asfaltata ci porta nel mondo dell'industria e" delle comodità moderne, dove il tono di vita cresce e dove la storia si complica. A Spalato, l'elemento italiano, angariato in ogni modo, ridotto di : i numero, non dovette battersi nè r contro i Croati, nè contro i Serbi, - malgrado l'apparenza contraria: , I i veri nemici erano l'Inghilterra e o1 l'America, per le ricchezze da e a - sfruttare e per i deliziosi angoli di riposo in cui godersele; un capitolo del denaro aggressivo. Non olsarà male tenerlo presente. Il tu - j rismo anglo-americano in Dalmaa j zia non prende vita e sviluppo che - j con la nascita della Jugoslavia, a, '. uno Stato venuto fuori come una -, macchina a pezzi staccati, fatto n n nascere ad ogni costo, magari introducendo nell'elenco dei vinci- o tori due popoli vinti come lo slo- veno e il croato, perchè lo scopo -1 era quello di farsene una colonia e più o meno larvata .Non sono sol- i tanto gli uomini a ricordarlo, ma e i le cose, le quali parlano, come già o I dicevamo per Roma e Venezia in -'altro senso, con la voce dei fatti a, i, e o o di e compiuti. Antonio Antonucci 60 mila cannibali scoperti nella Nuova Guinea Pai-igi, 26 aprile. L'esploratore Riccardo Arch- al50Ì51' m,entre sorvolava una zona ! !de"a Nuova Guinea, con alcuni compagni, scorse dei campi che gli parvero coltivati. Egli atterrò sul posto ed ebbe la ventura di scoprire che i luoghi erano abitati da sessantamila cannibali nudi o. 1^ vivevano, e naturalmente vi il v?1° tuttora' c?me all'età della u pjetra servendosi per arare i cami-1pj di strumenti rudimentali taai giiati nella silice. si a a n

Persone citate: Antonio Antonucci, Riccardo Arch