Le terre dalmate e la loro produzione

Le terre dalmate e la loro produzione Le terre dalmate e la loro produzione L'operosità italiana potrà ottenere molto Ritorna all'Italia, alla nuova Ilalia Mussolinlana, la Dalmazia; e la sua latinità, la sua romanità che si potenziò e si espresse per secoli in Venezia rinascono a maggior gloria delle nostre armi a sicuro ltuninoBo avvenire pei 1nostri figli. Si consacra l'afferma-1 zione di Foscarinl, illustre prov-!veditore della Serenissima, dopo! la vittoriosa battaglia di Lepanto: Ila Dalmazia propugnacolo/li Ve-Lnezia, provincia primogenita di Romal ! Carattere Inconfondibile di que-1 sta terra finalmente redenta aliai civiltà italica, è la moltitudine di (isnio o hì onno-ii Trai-iantn «itoci l^'infinuò ali infinito forme ed aspetti delle | terre e delle acque. Sono, in fon-jdo, i frammenti del grande rilievoicarsico, oggi sommerso, che e-'mergono in catene di grupnl roc-lcinsi. Una serie di montagne, alte'dai mille ai 1500 metri, forma una barriera quasi continua e paralle- la alla costa: solo dietro Zara e Sebenico si ha una piattaforma calcare larga una trentina di chi- lometri. E" una sottile fascia co- SrV^MSi Z: SU?» naa.C. ,. . Si tratta di una complessiva BU-|perficie di 12.835 chilometri qua- .Iran, isole comprese. Regione, naturalmente calcarea; arida, che la circolazione dell'acqua con i ' caratteri carsici si riduce a sor- genti più sottomarine e presso la costa che altrove Solo tre veri fiumi la ln„ 1 I™ numi la rag-nano, ^emagna. cnerca e Cetlna. Non mancano zone paludose come a SI gno - alla foce d.l Narenta. Se per la sua struttura fisica la Dalmazia può avere analogie estetiche con In Norvegia eoi «uni _a e 1 ut luo ia !Nor\egiH, cr fiordi e i suoi scogli, per la natura climatira è invece un vero paese Mediterraneo, con tutti i caratteri della relativa flora: sol- tanto il elima è bruscamente se- parato dalla catena montuosa da quello alpino o pantiontco Poche niobio I„n!n,M ano, ™™ ™e 'piogq-ie, con meno di SOt) mm. nel le is"le, ma molte sulle Dinari"he e le Robie ove si arriva al 207i0 e ai 3000 mm. di acqua annua caduta. Intuitive, quindi, le manifestazioni mediterranee nella vegetazione. Il sempreverde domina, col Pino negro e alepense, coi nume- rosi cipressi e lauri. Vi appaiono i„ ™™ii..:.m.u. le caratteristiche colture arbo ree: l'olivo che va fino a 300 m di altitudine, la vite, il pesco, il fico Anche il verde rip-oe'lir^n r™,h7»™. , il,. r 'rrJirTa £1?1a l . ?■ C.urzola Meleda e perfino la pai- ma da datteri a Arbe. Lissa, Le- I Pina, Rahbioncella, Ragusa e gli'iniiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiimiliiiiiiiiiiiiiM i agruml a Spalato Racusa e Oat I1 " ' |Non è molta la terra veramen ! ivon e mo'ta ta terra veramen- te improduttiva in Dalmazia: «e-1gno che con l'operosità italiana si 1 potrà fare parecchio. Appena il |3,3 per cento della terra può dirsi j improduttiva. Ma la maggior par-1te del territorio e a magri pascoli I il 47 percento, e a boschi detcrio-| rati, il 30 per cento. Altri campi iLei qua,. nTolto PVa M e 11 lavoro dei nostri agricoltori ; quando siano sorretti da un Go-; verno che li assista. ' Scarsa è la terra a seminativi- ' appena 11 14.4 per cento ed è ln! i • • , , . ^?C,e "1?" ' C.°ral del fUml 8 nelle conche carsiche ove si accu-[mula il rosso terriccio; abbastan-, za estesi attorno a Zara e Sparlato. Quattro quinti di queste ter- re lavorate sono coltivate a ce- reali principalmente erano Ma il tt^StaV&^JkSSSi non bastano alla popolazione° Eccoun , altro punto in cui l'esempio di ciò che si è fatto dal 1926 fra noi po- tra dare larghi frutti. |La viticoltura, causa la fillosse- \U^«tóS S^.tSl SS T^^^nt fini ria Zara a Spalato; vini di alto gra(jo e generosi da Macarsca a Cattaro; ottimo il rosso Opollo ric)le *sole L'olivo dovrà essere potentemente incrementato. si hanno cggi 4 milioni di piante che danno annena 40 mila ««Intuì» rll SSio^Per la frutta célèbri P10'10,10' Per a ^ru"a' r,elebr ™° le maraache dl Zara' fla 01,1 i) rinomato Maraschino, i fichi di Lissa. le mandorle. Buon commer- ciò si faceva e. si potrà riaccende- rE di fogliame ornamentale di al- iorn e di fiori di piretro insetti- Hd«' IT" , „ ,• Scarso assai e di mediocre qua- lità il bestiame bovino, appena 100 mila rapi; piccoli ma resisten- ti i cavalli, circa 2fi mila, abbon- f]anU p mo]lo arlor-erati i 37 mila frn „,,_: . n„lM Ri.r_ in,.„r„ n ,„.„ vi" 1 " ™m d °V J**',1! " '1.400.000 capi. La bachicoltura, ora decaduta presa dovrà essere ri- ra ftasClsU' puntando principal mente sui cereali, sugli olivi, su In complesso, se in queste ter- ™ „i,„ „„: .ut i„ le, che quasi mai conobbero le buone regole razionali di lavora- zione e coltivazione e ove i con- cimi sono sconosciuti, sarà intro-.dotta la nuova fervida aericoltu- gli allevamenti incrementati as- sieme alle produzioni foraggiere, si aprlra "na nUf>va era di ProsPe"1'* a solennizzare ed affermare la ?in'a di esser ricongiunte alla 7, It n 6 I «•«»». ' Arturo Marescalchi limili iiihimiiiii inumili immiiiiiii

Persone citate: Arturo Marescalchi, Lepanto, Lissa, Scarso