Verso il fatale epilogo della tragedia

Verso il fatale epilogo della tragedia Verso il fatale epilogo della tragedia La follia degli sciovinisti di Belgrado . a , _ - , .© le I' San6 I URinn I Hi C hi I r f Hi I I I f' wui^l t ! VJ V^l lUi V^l llll GlIl (Dai. ,l(j[uc. tragedia sire rapida- ?mai ave-- avuto una propria vera vita, 'me se le sue forze fossero state finzione e un mito la sua potenza. ; Armate gigantesche capitolino cedendo gigantesche masse di materiale accantonato in un ventennio;-il governo è parte in fuga e parte nascosto non si sa bene dove; mancano notizie del .covane re e dell'intera famiglia reale. Esercito in sfacelo Mentre la forte armata del nord ha .dato solo sporadici segni della propria esistenza, il fortissimo esercito concentratosi nel sud avrà deposto le armi avendo invano tentato di stabilire un contatto con l'esercito greco a sua volta sotto l'incubo di essere trascinato nella rovina e nel caos: minacciate al nord, le linee dell'Olimpo non possono più tenere e tra poco le colonne greche in ritirata dal fronte italiano e dal fronte detto già di Salonico ingorgheranno le anguste strade verso il canale di Corinto e il Peloponneso disperando della possibilità di occupare una nuova seria linea di resistenza. Cosa faranno i reparti britannici che Eden ha tolto alla difesa dell'Egitto lusingandosi di poter trasformare la Grecia in una testa di ponte? La politica inglese, pronta a sovrapporsi ai fattori militari per scatenare 1! azione dallo stesso Churchill tempo addietro definita — "parlando dell'impresa dei Dardanelli nella guerra mondiale — ! phle- nostro invi \ Sofia, Le battute finali d jugoslava vengono mente e confusane mentr la mscena continua a - y pirsi di »an- cdiere bianche: .rpno che Ales-1 rsandro Karap rgevich, morendo \ zsul suolo del' Vaia Francia, ave-1 pva raccon- -ito ai successori di|Tjconservar si dissolve come se|rdcczdqmnlbotdtrsfczfègiustificato azzardo >, ha spinto I pBelgrado in guerra lusingandosi che l'esercito jugoslavo avrebbe resistito il tempo necessario per condurre a termine trasporto e sbarco di sufficienti forze: questo tempo è mancato e già si annuncia che i britannici cercano di riprendere il largo con tutti i mezzi — grandi e piccoli piroscafi, barcacce e battelli — affidando a divisioni composte in prevalenza di polacchi e eli altri elementi stranieri il compito di arginare fin che sia ancora possibile l'impeto : dell'avversario. ' |Gli alleati di Londra sono i pri- mi a pronunciare giudizi duri: un niornale di Istanbul ha scritto che i giornale di Istanbul ha scritto che I morire perchè se l'Inghilterra su-1 bisse una seconda Dunkerque que- le truppe inglesi in Grecia hanno il dovere storico di vincere o di sto significherebbe la perdita più grossa del suo prestigio. Se l'Inghilterra non impegna le sue truppe, disposta a sacrificarle completamente sul suolo greco, se ne pentirà: l'esercito inglese in Grecia dovrebbe — afferma il giornale turco — bruciare alle proprie spalle tutte le navi e battersi. Agenti arrestati Ma, come rileva qui lo Slovo, è evidente che la creazione dell'attuale fronte balcanica, ristretto e mal preparato, avviene troppo tardi e bisogna sul serio domandarsi come mai Churchill, Eden e compagni non abbiano potuto comprendere questa semplice verità e si siano permessi di trascinare nella guerra nazioni per le quali dichiarano di nutrire sentimenti amichevoli: se l'ostinatezza della Gran Bretagna, rimasta sola e quasi isolata in Europa, riposa sopra basi così malferme è difficile spiegarsi, oltre che la politica inglese, la politica americana mirante al prolungamento delle ostilità. Quanto « all'atto di follia compiuto dalla cricca serba », il Mir dice' doversene ricercare la vera ragione nel fenomenale sciovinismo di questa gente resa folle dalla sola idea che, riorganizzandosi l'Europa, le sarebbe toccato di sacrificare qualche cosa della grande Serbia, sua opera. Ma durante il conflitto mondiale a Belgrado si fece esattamente lo stesso: « piuttosto gli austriaci a Belgrado — disse allora un ministro serbo — che i bulgari a Bitolje ». In tema di sciovinismo e di metodi della Serbia, possiamo anche richiamarci alla spiegazione fornita dalla Direzione generale della polizia bulgara per illustrare il terzo punto della nota con la quale questo governo ha comunicato ieri alla locale Legazione jugoslava la rottura dei rapporti diplomatici (la maggior parte del funzionari jugoslavi col ministro alla testa ha lasciato Sofia diretta in Russia da alcuni giorni). La polizia afferma di avere accertato l'intervento della Legazione jugoslava negli affari interni della Bulgaria e che membri della Legazione stessa hanno curato il trasporto a Sofia di un manifesto stampato a Belgrado da tale Giorgio Dimitroff, agente straniero attualmente latitante, che soleva soggiornare spesso in Jugoslavia, manifesto che incitava il popolo alla rivolta e conteneva insulti all'indirizzo dell'Esercito tedesco: la diffusione avrebbe dovuto essere curata da un modesto gruppo di individui sparsi in due o tre punti del paese e investiti anche di altri compiti. Nelle case dei colpevoli, tutti trutti in arresto, sono stati sequestrati denari e esplosivi di origine straniera. E i colpevoli hanno confessato di aver avuto rapporti con la Legazione jugoslava a Sofia. Valore italiano In queste storiche ore non si dimentica il mirabile sforzo e:ompiuto dal nostro Paese, e il Dnes rammenta che « già da mesi l'impero britannico ha impegnato tutte le sue forze contro le colonie italiane in Africa: lontane dalla Patria e interamente abbandonate a se u> /vuioauuo, niuino potuto ba- d sarsi unicamente sulle misure pre-lu ?r. e sul loro spirito militare, e. na ut pne ,tal>ane in Libia I p'." „j!^nl!lhan?° potuto ba- dfisilasegco^dtaleq-ZpdBgpr malgrado la superiorità del nemi co in uomini e in materiali, hanno rivelato grande forza di résisten za; ufficiali e soldati hanno dato prove di valore giorno per giorno, Tjn popolo che conduce una guerra di proporzioni tanto colossali deve essere pronto ad affrontare con cuore tranquillo anche insuccessi passeggeri; ma nella realiz¬ zazione del grande piano da cui deve scaturire la vittoria finale questi insuccessi non sono che momentanei, piccoli episodi. Nessuno può negare che in Africa l'Italia abbia subito certi contraccolpi; bisogna però considerare la cosa obiettivamente e conoscere il fronte interno dell'Italia per comprendere lo spirito e la fede nella vittoria finale che albergano nel cuore di ogni italiano, altrimenti non si può addirittura comprendere il fascismo. L'Italia adempie al suo compito tenendo impegnata la forza coloniale dell'Inghilterra e nel frattempo l'altro alleato dell'Asse è stato in grado di eseguire i piani sZdtmc della sua una parte nuire. Ess per il trionfo. L'Italia è conscia della sua parte in questa guerra, sche non è possibile ami- itt^Sffi^^!f,;Nficolta con indomita energia ed e sicura di raggiungere, insieme al-ila Germania. 1 obiettivo del rias- setto europeo sopra una base di!giustizia». • Le comunicazioni telefoniche con Ankara da nirnni pinvni ^^-^jS-hn^i^^? ? . diventate tanto irregolari da risul- tare praticamente impossibili, nè;le autorità turche forniscono una tqualsiasi plausibile spiegazione. Comunque, l'attitudine della L- màtrldo Hute^cars^den ZJ?£% JlTÌ £ delle;pressioni inglesi ad Ankara —; sndice che 1 Ambascia ore di GraniBretagna abbia tentato costringere il Presidente Ismet Ineonu a precisare se la Turchia permetterebbe o no all'occorrenza il pas- saggio delle truppe tedesche — IbiZora afferma, sulla base Ci notizie!da Istanbul, che una intesa turco-; tedesca è possibile e che la Ger- mania desidera che i suoi rapporti I con la Turchia restino amichevoli, jIItalo Zingarelli |

Persone citate: Churchill, Giorgio Dimitroff, Slovo