GLI ERRORI DI WAVELL

GLI ERRORI DI WAVELL Ci starete poco e ci starete male GLI ERRORI DI WAVELL mezzi e di uomini, riuscirono atTavere ragione della tenace resi-,stenza italiana in Cirenaica, tro-lvarono scritte queste parole sulla iparete di un caposaldo che i nostri iavevano dovuto poco prima ab-Ibandonare: « Ci starete poco e ci|(Da uno dui nostri inviati) Zona di operazioni, 12 aprile. Quando gl'inglesi, favoriti dalla oro schiacciante superiorità destarete male ». Un anonimo fante, della stessa stoffa di quell'altro fante che ventitre anni prima ave-va scritto sul muro di una casa diroccata in riva al Piave virili pa-role passate alla storia, aveva vo-luto cosi esprimere il fiero propo-sito di rivincita che animava in quei momenti sfortunati i combat-tenti della Cirenaica e. con essi, lat>0Polazione «Iella Quarta Sponda Un Lord mancato La profezia del fante sconosciu- to si è radiosamente avverata. Gli inglesi sonoi rimasti cosi poco in Cirenaica-che a Londra non si e avuto il tempo di creare < viscon te di Bengasi » il gen. Wav cosi detto Napoleone del deser '.^cosi detto -Napoleone nei oeser-to*. come pare ci fosse linteiiz,o-«VV ri sono staneraiè^seni..concentrati in Libia a dispet- to del vantato dominio inglese del ^j®&%goitauonn faticiwamontp Commista- fì^^J^Si^SStSSS'u^ to in due mesi di durissime lotte azio. ) r,n,.t;™ia.-i ,'ioiin afnlcnmnti a Muffito-to quest&n dalle"òloX Ralo-germaniche in germaniche in Ciré-breve naica potranno essere tra narrati sulla scorta degli elemen- a raccolti sul posto; ma oraèan- zltutt0 necessario che^glitajmni combattenti quanto 1 civili hanno saputo in ogni momento essere de-gni della vittoria che e tornata asplendere sulle nostre bandiere. Qualcuno forse, di lontano, na potuto dubitare, nelle dure g>or- nate durante le quali abbiamo do- vuto sopportare tutto il peso aello sforzo compiuta dall'impero bri- tannico contro di noi: ma non du- bltò il fante che predisse agli in- gleni la loro fugace permanenza \n Cirenaica, come non dubitarono \ combattenti che contrastarono tenacemente al nemico ogni passo!innanzi. Così non dubitarono i bai- di coloni del Gebel. i quali rima- sero tutti sul posto, coi funzionari dell'Ente per la colonizzazione, a continuare la loro opera redentriceidi quelle terre i cui frutti non sa- ranno raccolti dagli inglesi. ' T 1 ■• 1 . _i- .; ] iroppi calcoli SDagliau Ritornando allo soirito dei no- atP\ soldati non si ripeterà ma abbastanza che essi hanno conte-con accanimento fino all'ulti- mo fi successo del nemico Si sono,?™-"^lcemf,"te potesi sul man-^ icato tentativo finale degli ingles ; ,,i nnnnnistare tutta la Libia cosa \ % ^rimasi «alfo pur detti tan-\to sicuri. Ma è da ritenere che la Ragione principale che ha indotto Napoleone del deserto j> a fer marsi a mezza strada sia stato precisamente il logoramento sujbito dalle sue forze per la strenua resistenza dei nostri. Il grande slancio dell'armata deNilo si è smorzato nelle sabbiedella Sirtica, dove è giunta stan unum 1 iiiiiimiimiiiiiiiiiimiliiiilii calmare certo zienze d'i lassù, che una sosta prolungata s'imponeva prima di affrontare i cinquecento chilometri dei deserto sirtico privo di risorse o che richiedeva per essere superato un grandioso sforzo logistico. Ma Radio-Londra dimenticava di londinese infatti tento di spiega e qualche giorno dopo, evidentemente per calmare certe impa ca e duramente provata. La radio gaggiungere che nuel deserto, un tempo veramente aspro e inospitale, era stato magnificamente do mata da .noi con la costruzióne deila litoranca che ha straordina- ; riamente abbreviato le distanze e diminuito le difficoltà. Per cui bi sognerebbe concludere che, se Wavell ha rinunziato a prosegui-1 re l'avanzata verso Tripoli, è sol lncbtpaslC irebbe commesso un erróre°stra tegico tanto colossale da essere .. .._= ,,_ ! ustconsiderato unico nella storia. >L occupazione della sola Che- naica non poteva infatti risolvere tanto perche non era più in condizioni di affrontare l'incognita di quei cinquecento chilometri di deserto davanti ai quali si era arre-1 stato. Se cosi non fosse, egli a- problemi essenziali .]1,Ihilten,alJneI Mediterl.aneo: g^^^i^portanza veramente capitale, Eliminandoci totalmente dalla g^^*^^*. . forze da utilizare Tn j38W& j anehe crearsi migliori possi-1 »rJoVVna1eTBa Inverso il canale di S.c.li, gravemente insidiata azione at-| dalle forze ] Nel giorni di euforia gU inglesi, aero-navali dell'Asse. ' avevano nascosto 11 loro de-l side rlo (U arrivare fino a Tunisi l attrazione sul Nord-Africa fran-1|cesei onde portarlo a fianco del fa- i^ig-grato 0e Gaulle. Fermarsi nel- i)a g|rtica significava rinunziare di p.colpo a tutti questi vantaggi oltre-'|m(Ki0 preziosi e rendere precaria;Ia stessa occupazione della Ci Ciré-ljnaiea, come appunto è stato dimo-i !strato ora dalla fulmi-ea avanza- ;ta delle colonne italo-tedrsche. I si e detto che è stato Eden a ';distogliere Wavell dall'avan-zata.I citeriore, col miraggio di altiI o- lbit,tt ivi nell'Africa Orientale e nei j Balcani: ma che sia stato spinto;0 no tia Eden, è ben difficile pen- 1Sare che Wavell abbia potuto ri- .nunciare a Tripoli qualora fosse stato in condizioni di conquistar- ia. D'altronde il lasso di tempo en-|tro il quale egli avrebbe potuto jcompiere il suo tentativo sulla ca-i pitale della Libia (che potesse, o | meno, riuscire, è un'altra questionel=he non è qui il caso di approfon- dire» è stato molto breve. Egli a-vrebbe dovuto spingere subito a 1 fondo il suo sforzo senza esitazio- ,ne; ma invece si limitò a delle pun-'tate fin oltre il grandioso arco dei che sovrasta la litoranea - 1 Ln .direzione _di_ Sirte, locali tà che laggiù in fondo alla grande ansa ir non fu mai raggiunta dagli ingle-si. Passato quel brevissimo perio-do, non c'era più nulla da fare perlui. Forza di ricupero desìi Italiani ojd°fja "cirenaica."Ci aveva'credu'ti - Dove poi Wavell ha profonda- ;mente errato e stato ne) valutare [le nostre possibilità di riscossa; e-jgli "0"^ tenuto conto di quella; - ""lda,., ,„M?.r^nd' 'i.'Ò'iS^10 Su!è propria de la nostia razza e che |fu esaltata dal Duce nello storico ;^r^^dm^a^ di un nostro attacco a fondo dopo •! Dreve tempo dall abbandono««.»» Cirenaica. Ci aveva creduti soltanto capaci di fermarlo sulla via di Tripoli, ma non di ncac-ciarlo fulmineamente da quelle posizioni che gli erano costate co- sì care e perfino di mettere in pe- o riC0lo la difesa dell'Egitto. come, ]o stesso Churchill ha dovuto am- - mettere ai Comuni. -i Questo spirito eroico dei nostri-,soldati si è manifestato in mille -1 modi anche quando, finita ogni re- -lsistenza in Cirenaica, non vi sa- l Irebbe stata per essi che la resa. o Molti episodi di umili combattenti -1rimarranno, come sempre accade1 in vicende di cosi vaste proporzio- ni, ignorati, ma molti alt/i ver-g ranno in luce è riempiranno di or--jgoglio l'animo degli italiani. Noiricorderemo ora soltanto che nonpochi, pur di non cadere in nif.noal nemico, riuscirono a sfilare trale maglie delle forze accei chiantie percorsero immense distanze nel-! deserto per giungere fino ai nostriò 1 presidi, mentre altri, già fatti pri-nì e e a l a a i 1 io-.ieri, riuscirono ancora a sfug-gire e a tenersi celati fino all'ai-rivo dei liberatori. Infatti, a quanto ci consta,quando i nostri liconquistaronoBengasi, trovarono un notevolenumero di giovani civili entusia-sti i quali si presentarono ai re-parti avanzanti chiedendo di im-pugnare nuovamente le armi epartecipare allmseguimento. Nonerano altro che soldati e ufficialiche fraternamente celati dalla po-polazione rimasta forzatamentem città, erano riusciti a sfuggireal controllo inglese. E quanti con-tadini vi furono in più sul Gebelin questi due mesi, molti dei qua-li non avevano mai maneggiatouna zappa? U, Vita riprende Lo spiato dei bengasini rimastinon fu meno fervido e virile diquello dei fratelli che avevano po-tuto partire. Animati dalla fede diun ardente patriota, l'avv. Epifa-ni. che 1" nostre autorità lascia-rono quale commissario sttaordi-nario municipale al momento del-l'evacuazione .iella città, essiseppero custodire con grande di-gnità e serena fermezza la fiac-cola delia loro passione italianae fascista. Cosi quando le colonneitalo - germaniche rioccuparonoBengasi, ebbero la gradita sor-presa di trovarla pavesata ditricolori che i cittadini avevanosaputo tenere accuratamente na-scosti: e la sorpresa fu anchemaggiore per i camerati tedeschiche videro miracolosamente appa-rile accanto al tricolore perfino lebandiere con la croce uncinata. La vita va ora riprendendo giornalmente il suo ritmo_norma le cosi come avviene a Derna nei centri minori della Cirenaica. Gli inglesi, durante la loro breve permanenza, hanno trovato modo di compiere enormi soprusi, dei quali si potrà parlare altra volta perchè gli italiani possano meglio conoscere e odiare il loro nemico tradizionale. Z. Ornato

Persone citate: Churchill, Duce, Gaulle, Inverso