L'Inghilterra ha messo in gioco uno dei suoi centri essenziali di vita di Giuseppe Piazza

L'Inghilterra ha messo in gioco uno dei suoi centri essenziali di vita L'Inghilterra ha messo in gioco uno dei suoi centri essenziali di vita ff dinamico coincidere dello sforzo militare tede sco e italiano nel colpire Sa potenza britannica nel suo centro mediterraneo, orientale e africano Berlino, 8 aprile. . Mentre la marcia delle armate o i germaniche « progTammaticamen- te » procede al necessario fronteg\ giumento della nuova minaccia ,britannica manifestatasi in un settore cosi importante e vitale idel continente come quello balcanico (si fa rilevare in proposito con la consueta serietà e completezza di sguardo che distingue tutte le azioni tedesche e con la connaturata assenza di ogni sottovalutazione delle difficoltà, come una guerra di montagna in gran parte impervia come quella che si affronta ne! teatro jugoslavo non possa per nessun verso essere paragonata a una « guerra lampo») la stampa tutta, sulla stregua del nuovo Libro bianco or ora pubblicato dal Governo del Reich accompagna le armate col valido usbergo del buon diritto, documentato dalle prove irrefutabili addotte dell'ingerenza e della sobillazione, e infine dell'ormai imminente minaccia di sopraffazione britannica, già riassunte nelle note e nei meHiorandMm diramati domenica mattina dal ministro von Ribbentrop. Al tempo giusto ] Da questa dimostrazione, ormai 1 per esteso sottoposta alle pubblii che opinioni del mondo, risulta diI mostrato alla luce del sole che ancora una volta, esattamente come già avvenne a suo tempo per la Norvegia e Danimarca e per l'Olanda e il Belgio, la pronta e vigile decisione tedesca è intervenuta all'ultimo momento, al momento cioè più opportuno e non più rimandabile, ad evitare che la iniziativa in un settore cosi importante fosse tolta di mano alle Potenze dell'Asse, con grave compromissione di quei propositi di ristabilimento e di stabilità della pace d'Europa, che per l'Asse non possono a meno di avere uno dei loro fondamentali pilastri in quel settore. Si osserva come la propaganda britannica elevi in questo momento soddisfatte grida di trionfo per il nuovo fronte di guerra che è riuscita ad aprire, con rovina immediata degli interessi di pace e di lavoro dei popoli direttamente colpiti, alle sue disperate illusioni da ogni altra parte strette dall'Inesorabile morsa di ferro dei proprii stessi errori e della riscossa germanica. Ma — oppone la stampa del Reich — cosi come al tempo della Norvegia, dell'Olanda e del Belgio le identiche illusioni non fecero a tempo ad essere concepite che già furono gettate a mare dah'irrompenza del soldato tedesco, così dai fiordi del nord, come dalle dune e dalle valli delle Fiandre e dal ponte continentale britannico che doveva essere la Francia, con altrettanta foga e prontezza ora le armate germaniche stanno preparando alle raccogliticce forze britanniche le loro nuove Andalsnes e Dunkerque balcaniche. E' di oggi fra gli altri, per esempio, un importante articolo del ministro Goebbels che dalle colonne del Voelkischer Beobachter prospetta, insieme con la dimostrazione dell'importanza del nuovo fronte balcanico, la vanità dell'obiettivo inglese persistentemente perseguito di paralizzare, con la creazione di un doppio fronte la guerra della Germania, nel momento della stretta e inevitabile resa di conti finali con la potenza britannica. Anche questa volta i folli disegni inglesi di estensione del conflitto non riusciranno a paralizzare nulla e in nulla potranno disturbare i piani tedeschi; e non si risolveranno se non, ancora una volta, in una sventura senza nome per i popoli che ne sono direttamente colpiti e che per aver fatto propria la causa britannica saranno travolti insieme con essa in un comune inevitabile destino. Concatenamento dei fronti L'importanza del nuovo fronte britannico intanto affiora sempre più in evidenza nella consapevolezza di tutte le opinioni del mondo; e risulta da un insieme di considerazioni che per varii e diversi modi si riflettono oggi nella stampa del Reich, e che, nel chiuso perfetto circolo della concatenazione degli eventi, da qualsiasi parte prendano appiglio compiono intero il ciclo della situazione, e ritornano esattamente alla conferma di se stesse. A questi appigli circonferenziali e periferici delle coifeiderazioni generali strategiche degli avvenimenti, appartengono anche le vicende africane, non soltanto del settore nord, ma anche di quello dell'impero. La ferrea conseguenza di fatti e circostanze che ha determinato finora il movimento di concentramento delle forze degli italiani nell'impero, al comando del Duca d'Aosta, e che ha or ora condotto allo sgombero di Addis Abeba, attira infatti sempre più l'attenzione della pubblica opinione tedesca, non meno che quella di tutto il mondo, su uno sviluppo di eventi il quale costituisce uno degli aspetti fenomenici più caratteristici di questa guerra, nella quale più e meglio si rivela la legge di concatenamento differenziato dei. varii fronti e delle relative azioni, nei confronti della decisione delle sorti. Si rileva anzitutto su questo argomento — il quale non può a meno di appassionare anche l'opinione tedesca — l'eroica condotta delle forze italiane, affidate al . principe di Casa Savoia e dal suo invitto spirito sostenute; forze assegnate fin da principio a una difesa,, che per la vastità stessa e per l'isolamento dei territori, fu già fin da principio votata soltanto a se stessa, e senza speranza di continuato aiuto e alimento dalla madrepatria, e tale perciò da poter da un momento all'altro, davanti a straordinari concentramenti di forze avversarie, rivelarsi disperata; e si fa osservare come, esclusa di fatto la passibilità di provvedere inizialmente a una tale difesa al cento per cento senza sguarnire e pericolosamente compromettere altri settori della madrepatria stessa, il compito strategico di tali fronti periferici, già programmaticariiente si riduceva a quello di attrarre il nemico a commettere esso stesso l'errore di un tale concentramento periferico di forze, e di una tale rischiosa inversione della naturale gerar chia dei fronti, di cui l'Ingnilter-! ra a suo tempo si accorgerà, e già del resto cosi visibilmente co- mincia a scontare in qualche pun- to gli effetti. ' Questo compito è stato ed è dal-1dall'inframmettenza britannica in quel settore. E' questo ora un fronte che lungi dal costituire, come già costituì nella guerra precedente, un settore quasi essenzialmente statico della guerra tedesca, determinato presso che uni camente dall'offensiva dell'accerchiamento inglese, rappresenta invece nella guerra attuale un teatro eminentemente dinamico e offensivo mirante a colpire direttamente la potenza inglese in uno dei suoi centri e gangli essenziali di vita, il centro e ganglio mediterraneo orientale, riassumentesi nell'acrocoro strategico mediter raneo-afro-asiatico che culmina in Suez, e in cui riposano le chiavi di comunicazione della potenza stessa. Anche l'altra volta certamente, stava nei piani iniziali tedeschi il proposito di dinamizzare Il fronte balcanico per renderlo capace di ferire la potenza britan nica direttamente in questo suo centro mediterraneo - orientale e africano; ma questa funzione di completamento e di collegamento fu allora affidata alla potenza turca, la quale si mostrò subito impari alla bisogna. Una tale funzione è oggi invece, nella strategia generale della guerra presente, affidata a una potenza come l'Italia la quale per la sua posizione geografica e per il suo peso specifico di forza, è in grado di pienamente assolverla, completando nel vecchio bacino mediterraneo la guerra continentale della Germania e portando direttamente, con l'unità dei fronti dell'Asse, l'offensiva germanica, attraverso il ponte balcanico, nei centri vitali onentoafricani-mediterranei della Gran Bretagna, rimasti venticinque anni or sono preclusi all'offensiva germanica. Sono considerazioni di questo genere che evidentemente stanno al fondo dell'alta valutazione che l'opinione tedesca ha fatto cosi della resistenza italiana all'offensiva britannica nord-africana dell'inverno, come o,ra della giusta esaltazione della naturale saldatura e partecipazione dell'Italia, con tutte le sue forze, al nuovo fronte balcanico or ora accesosi; e sono considerazioni che debbonc anche illuminare sulla provvisorietà delle contemporanee vicende dell'Impero italiano. Quello che oggi accade già esemplarmente in tutto il fronte libico lo dimostra; e in via collaterale la stampa tedesca rileva oggi ad esempio la vanità, nella presente situazione mediterranea, delle mirabolanti promesse di aiuto di materiali fatte dall'America alla Jugoslavia e alla Grecia, promesse destinate fatalmente a' rimanere utopiche. L'Inghilterra si dibatte in questo momento, nel settore afro-mediterraneo oriertale in una crisi di forze che la nobliga a spostamenti tumultuari i quali rassomigliano troppo da vicino ai rivoltolamenti inutili dell'ammalato colpito da febbre mortale, sul suo letto di dolore. Chi la confina in quel letto e la obbliga a questi disperati di battimenti, è la spada italiana che le eroiche forze imperiali c colo niali dell'Italia egiegiamente e valorosamente assolto; e i suoi effetti sull'economia del generale sviluppo strategico già fin da ora meritoriamente si schierano in linea con tutto il valido contributo attivo dall'Italia in ogni tempo e in ogni fase dato, fin dal periodo stesso della sua non belligeranza, alla causa comune e alla decisione finale delle sorti. Contributo eroico dell'Italia Si ricorda infine a Berlino, per quanto riguarda la valutazione della perdita di vasti territori coloniali periferici, nell'insieme del bilancio di prestigio militare di una grande nazione in .guerra, come l'esperienza della remissione totale di un suo vasto e ben difeso impero coloniale, l'abbia fatta nel la precedente guerra mondiale proprio la Germania, ed esattamente per le medesime ragioni. Eppure la Germania era allora, al di sopra di ogni paragone, la potenza militare più formidabile e rispettata del mondo — e lo di mostrò col fatto di non essere stata sconfitta e di non avere assolutamente perduto dal punto di vista militare la guerra — e alla difesa dei suoi possedimenti coloniali aveva egregiamente provveduto entro il limite giusto delle possibilità e plausibilità strategiche generali di tutta la guerra; ciò si appalesò principalmente nell'eroica difesa militare dell'Africa orientale tedesca, glorioso episodio a cui si abbina, oggi, nella storia degli utili e sublimi ardimenti umani, l'eroica difesa condotta nell'Impero italiano dal giovine Principe sabaudo. Il discorso cade dunque e ritorna sempre, per l'opinione tedesca, alla questione della graduazione e dell'importanza dei fronti, e del peso specifico definitivo delle diverse azioni; valore e peso specifico che nella guerra precedente fu adulterato dal successo del Blocco affamatore della Germania che, in connesso col riuscito accerchiamento politico, assicurò l'innaturale vittoria — subito peraltro negata e castigata dalla sua permanente e catastrofica crisi venticinquenne — di una militare impotenza contro quella che era incomparabilmente la più grande e invitta potenza militare del tempo. Ora è appunto la correzione oggi apportata dalla politica nazionale e strategica del nazionalsocialismo alle sorti del blocco, a cui è stato per sovrammercato opposta la crescente ritorsione del controblocco, ciò che costituisce l'elemento essenziale di rovesciamento delle sorti della guerra presente su quella antecedente; ed è questo un elemento che parla della gerarchia dei fronti, riportandosi come fa direttamente al solo fronte veramente decisivo, quello cioè dell'isola britannica, che è già visibilmente investita — indipendèntemente'da altre possibilità.! — dalla guerra tedesca dei sotto-' marini che proprio ora si trova vicina a raggiungere il suo punto culminante. Importanza del nuovo fronte Non basta: vi è poi, sempre in tema di gerarchia e posposizione di fronti, un altro fatto fondamentale che sta a documentare la differenza della strategia decisiva di questa guerra da quella del pre-,cedente conflitto mondiale, e que- sto fatto è costituito dall'impor- tanza del fronte balcanico ogg: Kriacceso con l'offensiva tedes a in Jugoslavia e in Grecia provocata' 1 le sta confitta contro il suo cuore imperiale, mentre la stretta tede sca ne investe la vita alla testa e le si stringe sempre più inesorabilmente addosso. Giuseppe Piazza

Persone citate: Goebbels, Savoia