Un proclama di Pavelic per l'indipendenza della Croazia

Un proclama di Pavelic per l'indipendenza della Croazia Un proclama di Pavelic per l'indipendenza della Croazia Budapest, 7 aprile. , cDa notizie che pervengono dal- nla Croazia si apprende che pur zdopo i recentissimi avvenimenti Za:Psituazione del Paese non è muta-] ta. L'orientamento del ~.n„i„ !cpopolo croato unanime tende sempre più a favore delle Potenze dell'Asse e condanna le subdole manovre dei politicanti demo-massonici di Belgrado, che col colpo di Stato del 26 marzo hanno brutalmente dimostrato la radicata ostilità verso ogni nuovo sano indirizzo nella politica estera jugoslava. Il tentativo di legalizzare il colpo di Stato con l'entrata del dottor Macek nel gabinetto belgradese ha suscitato una. generale indignazione. Intanto si osserva in tutto il Paese una intensificata attività tra le file dei nazionalisti croati e profonda impressione ha suscitato ovunque il proclama indirizzato alla nazione croata dal capo del movimento nazionalista dottor Ante Pavelic proclama che è stato diffuso per tutto il Paese e di cui ecco la versione italiana: « Oltre mille anni or sono il popolo croato ha occupato quel sacro suolo che costituisce oggi la sua patria, e per lunghi secoli lo ha difeso eroicamente. Dentro l'ambito di una propria organizzazione statale la nazione croata ha creato le condizioni del proprio progresso civile e culturale, partecipando ai beni spirituali dei grandi popoli vicini, e con il proprio lavoro, sulla terra feconda, ha costruito il benessere materiale dei suoi figli. Dopo l'ultima guerra mondiale il popolo croato è stato privato della sua libertà dal trattato di Versaglia, che ha creato quell'artificioso Stato dei serbi croati e sloveni che fu da un decreto dittatoriale del Re di Serbia, nell'anno 1919 ribattezzato col nome di Jugoslavia. Sin dal 191~-1S Belgrado ha instaurato in Croazia un regime di dispotismo e , di terrore allo scopo di annientare, cancellare ogni traccia delia ■ individualità nazionale e statale croata, saccheggiando e distruggendo tutto quel patrimonio materiale e morale che il popolo croato, durante lunghi secoli, si era costruito. Il popolo croato ha ripetutamente tentato di liberarsi dal giogo serbo, ma tutti i suoi tentativi sono stati soffocati violente mente dai serbi con il consenso delle cosiddette democrazie occi dentali e con il benestare della So cietà delle Nazioni, di vergognosa memoria. Migliaia e migliaia dei migliori figli della Croazia sono stati trucidati, impiccati, martirizzati ed imprigionati dai sicari di Belgrado, solo perchè non volevano e non potevano rinunciare all'onore, alla dignità ed alla libertà nazionale. « Alla xìigilia della presente guerra, il Governo di Belgrado, cosciente di non poter più oltre impunemente opprimere il popolo creato e sapendo che, nell'ora decisiva, esso si sarebbe affiancato ai grandi popoli italiano e germanico, determinati, ormai, sotto la guida provvidenziale del Duce e del Fiihrer, a creare un nuovo ordine di giustizia in Europa, ha tentato ancora di aggiogarlo al proprio carro con la lusinga e l'inganno continuo. Con tale intendimento nell'agosto 1939 fu stipulato il vergognoso « accordo » con cui si prometteva alla Croazia una illusoria autonomia. In compenso di tale fittizia autonomia il popolo croato avrebbe dovuto continuare a gemere sotto il dominio serbo e lottare contro le Potenze dell'Asse e contro le proprie aspi razioni di libertà. Ma il popolo croato nell'ora che sorge, è conscio del suo compito e dei suoi doveri che egli ha verso di sè, verso la propria patria, verso le future sue generazioni e verso l'umanità, il popolo croato, che non ha affidato ad alcuno il mandato di legare le sue sorti a quelle di Belgrado e a quelle delle democrazie occidentali, ha affermato sempre e in tutte le occasioni, e oggi riafferma solennemente, la sua decisa volontà di staccarsi dalla Serbia e di ricostruire l'antico Stato indipendente di Croazia entro il quale, con l'aiuto di Dio e dei grandi popoli amici, ritrovare le sue perdute libertà, il suo onore e il suo benessere. Il popolo croato senza eccezioni ha già da tempo preso la sua decisione, e si è messo a fianco delle Potenze liberatrici. Il popolo croato aspetta con fiducia, tranquillità e serenità la sua ora ». / noti poeti e scrittori croati, Milo Starcevic e Mladan Lorkovic, nonché parecchi altri, sono stati arrestati dai serbi e condotti in un campo di concentramento, senza dar loro la possibilità di poter comunicare con nessuno. Il « delitto » di questi uòmini è quello di aver approvato il punto di vista tedesco in numerosi atticoli pubblicati recentemente dalla stampa croata. vchmcisI s Un proclama di Pavelic per l'indipendenza della Croazia Un proclama di Pavelic per l'indipendenza della Croazia Budapest, 7 aprile. , cDa notizie che pervengono dal- nla Croazia si apprende che pur zdopo i recentissimi avvenimenti Za:Psituazione del Paese non è muta-] ta. L'orientamento del ~.n„i„ !cpopolo croato unanime tende sempre più a favore delle Potenze dell'Asse e condanna le subdole manovre dei politicanti demo-massonici di Belgrado, che col colpo di Stato del 26 marzo hanno brutalmente dimostrato la radicata ostilità verso ogni nuovo sano indirizzo nella politica estera jugoslava. Il tentativo di legalizzare il colpo di Stato con l'entrata del dottor Macek nel gabinetto belgradese ha suscitato una. generale indignazione. Intanto si osserva in tutto il Paese una intensificata attività tra le file dei nazionalisti croati e profonda impressione ha suscitato ovunque il proclama indirizzato alla nazione croata dal capo del movimento nazionalista dottor Ante Pavelic proclama che è stato diffuso per tutto il Paese e di cui ecco la versione italiana: « Oltre mille anni or sono il popolo croato ha occupato quel sacro suolo che costituisce oggi la sua patria, e per lunghi secoli lo ha difeso eroicamente. Dentro l'ambito di una propria organizzazione statale la nazione croata ha creato le condizioni del proprio progresso civile e culturale, partecipando ai beni spirituali dei grandi popoli vicini, e con il proprio lavoro, sulla terra feconda, ha costruito il benessere materiale dei suoi figli. Dopo l'ultima guerra mondiale il popolo croato è stato privato della sua libertà dal trattato di Versaglia, che ha creato quell'artificioso Stato dei serbi croati e sloveni che fu da un decreto dittatoriale del Re di Serbia, nell'anno 1919 ribattezzato col nome di Jugoslavia. Sin dal 191~-1S Belgrado ha instaurato in Croazia un regime di dispotismo e , di terrore allo scopo di annientare, cancellare ogni traccia delia ■ individualità nazionale e statale croata, saccheggiando e distruggendo tutto quel patrimonio materiale e morale che il popolo croato, durante lunghi secoli, si era costruito. Il popolo croato ha ripetutamente tentato di liberarsi dal giogo serbo, ma tutti i suoi tentativi sono stati soffocati violente mente dai serbi con il consenso delle cosiddette democrazie occi dentali e con il benestare della So cietà delle Nazioni, di vergognosa memoria. Migliaia e migliaia dei migliori figli della Croazia sono stati trucidati, impiccati, martirizzati ed imprigionati dai sicari di Belgrado, solo perchè non volevano e non potevano rinunciare all'onore, alla dignità ed alla libertà nazionale. « Alla xìigilia della presente guerra, il Governo di Belgrado, cosciente di non poter più oltre impunemente opprimere il popolo creato e sapendo che, nell'ora decisiva, esso si sarebbe affiancato ai grandi popoli italiano e germanico, determinati, ormai, sotto la guida provvidenziale del Duce e del Fiihrer, a creare un nuovo ordine di giustizia in Europa, ha tentato ancora di aggiogarlo al proprio carro con la lusinga e l'inganno continuo. Con tale intendimento nell'agosto 1939 fu stipulato il vergognoso « accordo » con cui si prometteva alla Croazia una illusoria autonomia. In compenso di tale fittizia autonomia il popolo croato avrebbe dovuto continuare a gemere sotto il dominio serbo e lottare contro le Potenze dell'Asse e contro le proprie aspi razioni di libertà. Ma il popolo croato nell'ora che sorge, è conscio del suo compito e dei suoi doveri che egli ha verso di sè, verso la propria patria, verso le future sue generazioni e verso l'umanità, il popolo croato, che non ha affidato ad alcuno il mandato di legare le sue sorti a quelle di Belgrado e a quelle delle democrazie occidentali, ha affermato sempre e in tutte le occasioni, e oggi riafferma solennemente, la sua decisa volontà di staccarsi dalla Serbia e di ricostruire l'antico Stato indipendente di Croazia entro il quale, con l'aiuto di Dio e dei grandi popoli amici, ritrovare le sue perdute libertà, il suo onore e il suo benessere. Il popolo croato senza eccezioni ha già da tempo preso la sua decisione, e si è messo a fianco delle Potenze liberatrici. Il popolo croato aspetta con fiducia, tranquillità e serenità la sua ora ». / noti poeti e scrittori croati, Milo Starcevic e Mladan Lorkovic, nonché parecchi altri, sono stati arrestati dai serbi e condotti in un campo di concentramento, senza dar loro la possibilità di poter comunicare con nessuno. Il « delitto » di questi uòmini è quello di aver approvato il punto di vista tedesco in numerosi atticoli pubblicati recentemente dalla stampa croata. vchmcisI s

Persone citate: Ante Pavelic, Duce, Lorkovic, Pavelic