Profonda eco in Giappone dei colloqui romani di Matsuoka di Leo Rea

Profonda eco in Giappone dei colloqui romani di Matsuoka Profonda eco in Giappone dei colloqui romani di Matsuoka Il sequestro delle navi nelle nazioni dei paesi del Pacifico t e e e o e o o o a i a o e a di aa- r- r a uaà ti an ti (DAL NOSTRO INVIATO) Zona del Pacifico, 2 aprile. Ls giornate romane del Ministro degli Esteri nipponico sono ampiamente illustrate dalla slampa giapponese, la quale pubblica lunghi resoconti delle cronache, dei ricevimenti, dei colloqui politici, delle accoglienze fatte dal Popolo Italiano; largo spazio viene dato alle interviste concesse da Matsuoka ed, infine, tutti i giornali sottolineano l'importanza politica dei colloqui col Duce e col Ministro Ciano. I giornali nipponici, così come fecero durante la visita a Berlino, affermano che ì colloqui di Palazzo Venezia e Palazzo Chigi si sono svolti in un'atmosfera di massima cordialità e nel totale spirito di collaborazione tra Potenze i cui popoli hanno interessi comuni e i cui governi sono legati dal Patto tripartito. Anche la stampa inglese, francese, olandese, australiana e americana, seppure con spirito interamente diverso, e con confessata intenzione di sminuire l'importana del viaggio di Matsuoka, danno spazio abbondante alle cronache della visita del Ministro degli Esteri nipponico alla Capitale italiana: non ostante gli intenti di tali giornali, quelli più onesti fra essi ammettono che il viaggio di Matsuoka non sarà senza risultati w'stbtZi e che è da attendersi, alla conclusione della visita, qualche sviluppo d'importanza. Fra le altre notizie messe in circolazione in tutta la zona del Pacifico, vi è quella di una visita di Matsuoka a Vichy per incontrare Pétain: in questo caso la notizia è smentita autorevolmente. Matsuoka vedrà bensì l'Ambasciatore nipponico a Vichy durante il rapporto che il Ministro degli Esteri terrà ai rappresentanti diplomatici accreditati a Roma, Berlino, Ankara e Vichy, ma nulla dì più: per quanto la Francia abbia, a denti stretti, siglato la pace con la Tailandia, il Giappone ha molte c tutte eccellenti ragioni per dubitare circa le intenzioni francesi rispetto alla pace con la Tailandia in modo specifico e, in generale, rispetto a tutte le posizioni e a tutti gli sviluppi possibili nell'Asia orientale. Inutile dire che in tutta la zona del Pacifico si sono avuti riflessi abbondanti del sequestro di navi italiane, germaniche e danesi da parte degli Stati Uniti prima, di altri paesi centro e sud americani poi: per quanto alcune fonti americane distributrici di notizie e commentari, dicano che si tratta di sequestro e non di confisca, e che nulla è stato deciso circa la soluzione finale della vertenza, è opinione diffusa che il sequestro e soltanto il primo passo verso la cessione delle navi all'Inghilterra in modo diretto o indirettamente, cioè impiegando tali piroscafi in traffici tra i porti americani, in sostituzione delle navi americane ora impiegate su tali linee, e che perciò potrebbero essere impiegate sulle rotte per i porti inglesi. E' da notare che la propaganda inglese attraverso tutto il Pacifico dà la cessione all'Inghilterra del tonnellaggio sequestrato come cosa ormai certa e decisa. Sono da segnalare alcune cronache raccolte durante le ultime ventiquattro ore: una squadra americana, composta di sette unità, due incrociatori e cinque caccia, è arrivata oggi nelle acque delle isole britanniche delle Figi: il comandante generale delle forze britanniche in Estremo Oriente, Maresciallo Sir Robert Brooke Popham è arrivato in idrovolantc quadrimotore a Cavile, isole Filippine, accompagnato dal suo capo di 3tato maggiore e da altri ufficiali. | bloI qusppi coal chchdrqugltegidesiladisuatqudiè sflinamsttoch1uripgtuzppdampm—zpNnspttst _eJ na aolto re a he n è gi e ti Sono anche da segnalare, inoltre,] voci indocinesi secondo cui le autorità francesi starebbero trattando con Washington allo scopo di ottenere l'uso dei piroscafi francesi fermi nelle acque degli Stati Uniti, da impiegarsi nei traffici fra i porti indocinesi e americani: altra indicazione, quest'ultima, dello spirito di collaborazione delle autorità indocinesi con il Giappone. Leo Rea gdtasrgvdgssrnlmgmgpdvSrisandt

Persone citate: Ciano, Duce, Matsuoka, Robert Brooke Popham