I Balcani e il Mediterraneo

I Balcani e il Mediterraneo I Balcani e il Mediterraneo Lo svolgersi degli avvenimenti al vaglio fermo e calmo degli organi responsabili e dell'opinione pubblica del Reich L'Inghilterra con le sue manovre e i suoi intrighi non allontanerà il nemico dal fronte decisivo della guerra Berlino, 2 aprile, [aspAnche nelle ultime 24 ore il soloI Magiudizio complessivo cfte si può tuadesumere, in mancanza di qualsia- tutsi indicazione ufficiale, dall'insie-1 vocine della condotta di stampa nei I parriguardi degli avvenimenti in Ju goslavia è che la situazione, per quanto concerne gli aspetti di interesse più immediato e sensibile per l'opinione tedesca, non differisce in nulla da quello delle 24 ore precedenti; non soltanto cioè nel senso che essa non reca gran che di specialmente nuovo, ma nel senso anche che essa mantiene immutato l'indice che ieri avemmo a segnalare verso un innegabile progressivo aggravamento. Prese di posizione ed espressioni di giudizi o anche solo manifestazioni qualsisiano di ambienti ufficiosi mancano del tutto anche oggi: e il prolungarsi stesso di questo assoluto riserbo da parte autorizzata tedesca, mentre indubbiamente da un lato costituisce ora come prima un segno di bella calma di giudizio della tranquillità di animo e del sangue freddo con cui la situazione è considerata ed è fronteggiata a Berlino, non può a meno per altro, come ci pare, di essere considerato anch'esso come un segno negativo nei riguardi di un eventuale miglioramento della situazione, in quantochè esso certamente sta a dimostrare che quei moventi di attesa e di ottimistica speranza verso un sollievo della tensione — in seguito per esempio ad eventuali atti o ad utili dichiarazioni da parte delle nuove autorità jugoslave — a cui indubbiamente il riser bo ufficiale tedesco è stato ispi rato nel primo istante, non han no trovato fino al momento in cui I trscriviamo conferma almeno nei1 fatti. li acunLsivcordi ratconcuideldà rilerabze unnoasfasflenepocasotachdostoneriachsetepoappocemunfrsttrfeArrivo a Berlino di von Heeren noSfuE' intanto arrivato a Berlino, come si apprende, il ministro tedesco a Belgrado von Heeren, che, come già si sa, parallelamente al, ministro jugoslavo a Berlino ave- %vafin dall'altro ieri lasciato il pae-ittgfuraol paese, dopo che anche tutta la colonia tedesca aveva abbandonato la capitale jugoslava; ed è questo indubbiamente un fatto di molta importanza perchè il diplomatico tedesco il quale fin dai più lontani inizi della preparazione dello sviluppo e dello scoppio della crisi non aveva mai lasciato il suo posto è certamente in grado di recare al governo del Reich la diretta relazione delle sue ricche osservazioni ed esperienze personali circa tutti gli aspetti della situazione, come di mettere nel buon momento a disposizione e a illuminazione del governo del Reich il più vasto e più completo quadro dei complessi elementi e dei reti-oscena della situazione, di cui esso abbia mai finora potuto disporre per il suo guidizio e per la sua decisione. Von Heeren, che appena arrivato a Berlino ha preso immediatamente contatto con gli uffici del ministero degli esteri, ha già presentato la sua relazione L'elemento centrale ed essenziale che nella cornice di questo assoluto riserbo ufficioso e nell'as senza di qualsiasi valutazione po litica viene fatto obbiettivamente presente alla pubblica opinione a mezzo di tutti gli organi di stampa continua anche oggi ad essere in crescente misura quello della precaria situazione dell'elemento tedesco in Jugoslavia, il quale si trova esposto alle minacciose persecuzioni dell'elemento serbo, eccitato dalla improvvisa esplosione di sciovinismo, e ciò senza che il minimo indizio sia in questi rapporti di stampa fatto presente di una qualsiasi attività o presa di posizione da parte del governo jugoslavo per attenuare i danni e i pericoli di una grave situazione, all'infuori di denegazioni imbarazzate o di mezze smentite o anche solo di atteggiamento agnostico, che i giornali nei loro titoli denunziano come inconcludenti e sintomatici. csszdtcgcugritmdsatuvdgtanriegttagdzili quadro delle vessazioni cui è esposto in tutto il paese l'elemen- to tedesco cresce pertanto di in- tensità rappresentativa in tutti i giornali e si appoggia al sintomo evidente e probatorio che non è costituito dall' aumentare della corrente di profughi, che da tutto il paese incessantemente affluisce nei vicini paesi confinanti amici ed alleati della Germania, confermando cosi da ogni parte all'opinione tedesca la tragica situazione di insicurezza, per quanto riguarda sia la vita che gli averi cui è esposta la gente tedesca che ripara terrorizzata nelle braccia materne della grande patria. II fronte africano E' come si vede, una situazione che richiama alla memoria il non Ilontano analogo quadro di deso-lazione e di terrore che caratte- rizzò già alla vigilia della crisi europea la fiammata di sciovini- smo della Cecoslovacchia e della Polonia sulla quale soffiava l'In-ghilterra; e u riavvicinamento non è nostro, bensì della stampa tedesca stessa, la quale oggi an nunzia nelle cue commosse cronache, su rapporto dei profughi, la minaccia che si fa all'elemento teedsco in Jugoslavia di « una seconda Bromberg ». « Il tenore di questa notizia lascia inequivocabilmente riconoscere — cosi scrive l'agenzia D.a.D. — quale grave carattere abbia raggiunto il problema per la pubblica opinione tedesca ». La medesima agenzia rileva il naturale incessante contatto mantenuto dal Governo del Reich in questi giorni con i vicini paesi sud-orientali amici ed alleati, contatto che non manca di essere ancn'esso uno degli elementi caratteristici della situazione nel quadro di tutti i suoi aspetti e di tutte le sue eventua- Ma; ed avverte come in^na'S- 'Muazione di questo genere siano l utt'altro che da meravigliare le: voci varie e diverse che da ogni1 Nparte vengono diffuse e sulle qua- i fer tro della guerra che i a Berlino non si prende da al- j gecuna parte posizione. j talLa fortunata operazione offen- dosiva eseguita in Libia dalle unità eiacorazzate tedesche con l'appoggio Pedi una combinata azione còllabo- arrativa delle due forze aeree di I hacontro al fronte di Agerlabia, di cui riferisce l'odierno comunicato del Supremo Comando germanico dà modo alla stampa del Reich dì rilevare ancora una volta la mirabile collaborazione delle due forze armate dell'Asse nella nuova unità dei fronti mediterraneo e nord africano che è uno dogli aspetti determinanti della nuova fase della guerra, quale fu già riflessa nellannunzio del Fuhrer nel suo ultimo discorso che « dopo che nei mesi d'inverno è toccato soltanto al nostro alleato di sopportare intero il peso degli attacchi britannici, ecco che ora anche le forze armate tedesche prendono la loro parte di peso in questo compito ». Si osserva come nell'artificiosa atmosfera di euforia della infatuazione balcanica che il torbido momento jugoslavo sembra avere ridestato in "inghilterra e di cui è sintomo a un tempo,, ed un elemento l'improvviso apparire di Eden a Belgrado non possano far a meno di essere incentivo di utili riflessioni nel nemico segni come questi di una unità operante delle forze e dei fronti dell'Asse, che sta a dimostrare come la partita sia tutt'altro che decisa anche in quel periferico marginale e secondario teaè il fronte te crcoboratrciare"G11bgnordafricano e mediterraneo in StSle^SMi"furnnn rinostp \ u, %%™*»raer Frendenblat- la coniterazione già altra volta ripetuta circa la natura periferica marginale e secondaria dei fronti afri furono riposte Anche l'andamento della guerra nel fronte africano orientale dà occasione ai giornali di rinnovare come fa oggi ad esempio il n l o i r l e a e a o i e l i i i e, e o, ocani in genere ai fini della decisione delle sorti della guerra che sarà decisa altrove. Questa funzione soltanto marginale e secondaria non può a meno di aver fatto parte della programmatica concezione iniziale dei piani stessi di guerra italiani; ed essa insieme con il mònito della esistenza di un ben diverso fronte nel quale la guerra si deciderà, fronte che si riduce in sostanza a quello della isola britannica, è certo la nota di. tutta la sinfonia che può riuscire I vsdztcslcdlIr| GamI s| c\fifdmeno gradita al gusto musicale ] .'degli inglesi, ma è la nota che la stampa tedesca, di fronte asrli avvenimenti odierni, viene intonata a piena orchestra verso il suo uditorio britannico. Le illusioni navali di Londra Anche gli smodati peana che vengono elevati per la battaglia del Mediterraneo orientale in Inghilterra, dove per l'ennesima voi 1tc3Vta si forza la nota del dominio assoluto del Mediterraneo, vengono opportunamente ribaditi; e si ricordano le analoghe premature ed altrettanto catastrofiche conseguenze che a carico della flotta tedesca l'Ammiragliato britannico trasse or è precisamente un anno, all'indomani dell' impresa norvegese, dopo la famosa battaglia dello Skagerrak, quando si annunziava due volte al giorno dalla radio di Londra la fine della flotta tedesca. Se anche allora — si osserva — l'Ammiragliato britannico fosse stato un poco meno frettoloso nel trarre le sue conclusioni, esso non avrebbe esposto e non esporrebbe oggi sè stesso e la sua pubblica opinione alle amare sorprese della battae;lia dell'Atlantico, dove vede rinascere il profilo temuto della flotta tedesca non solo sottomarina, ma anche di superfice, a sbarrare terribilmente la via ai vitali rifornimenti della potenza britannica. iChe in uno scontro tra incrociatoè ri leggeri e grandi navi da batta- glia i primi possano sottostare, è - questa una esperienza che già fin i dalla battaglia del Piata ha fato to l'Inghilterra stessa, sebbene ai- è a titi a, e ili ee alora i rapporti di forze fossero molto più a favore proprio e che non può quindi meravigliare nes suno che sia in buona fede. Gli inglesi però si guardino be lni {I ne dal trarre da ciò le conseguen-1 ze affrettate che traggono e che già una volta del resto nei confronti con la flotta italiana stessa essi hanno tratto, esponendosi alle medesime amare delusioni dopo l'episodio di Taranto, il quale pure doveva rappresentare il col- po di grazia per la flotta italiana Anche allora il dominio assoluto del Mediterraneo fu la minima delle constatazioni premature a cui l'Ammiragliato britannico si e n I o-1 abbandonò; ma ben presto fatti e- j esemplari, come quello, ad esemsi ; Pio, del trasporto del corno tedei- sco in Libia, vennero a dlmostrala Ire all'opinione del mondo come le n-1 vie del mare nostrum siano Into I faltro che precluse agli italiani, pa | Cosi dall'episodio_ del Mediterra n ohi, to eaeD. ia bele al rali on esioi ne orientale come da quello di Taranto se una conseguenza si può trarre, questa è, all'infuori dell'ennesima conferma ed esaltazio-ne dello spirito combattivo e di sacrificio e di eroismo della Ma-rina italiana, la constatazione pu-ra e semplice di carattere strate-eico, che la flotta inelese in Me-diteiraneo ha enormemente da fare con una flotta italiana, la quale la tiene in scacco e incatenata in quel settore e, lungi dal permetterle di liberare forze ed alimentare altri settori ben più importanti per la sua vita e per la sua resistenza, la costringe a rafforzarsi sempre più in questo mare. Giuseppe Piazza MclCOk Ìlltr3IlSÌff6Ilt6 0 Budapest, 2 aprile, Notizie giunte da Zagabria con fermano l'atteggiamento intransi- gente assunto da Macek. Secondo tali notizie il Governo di Belgra- do aveva imposto a Macek dilan eiare un appello al popolo croato Pet" invitarlo ad accorrere alle armi. A tale imposizione Macek ha opposto un energico rifiuto, Riguardo alle trattative iniziate dal capo croato col Governo, si crede che non sia possibile un accordo. L'elemento estremista serbo salito al potere cercherà di tirare in lungo più che potrà tali trattative promettendo e minacciando, senza in conclusione venire a capo di nulla. (Stefani).

Persone citate: Bromberg, Giuseppe Piazza