Economia di rame nelle colture agricole

Economia di rame nelle colture agricole Economia di rame nelle colture agricole Quest'anno si avranno tre quarti del solfato di rame che s'è avuto l'anno scorso, ma basteranno se usati bene Si comprende come l'accurata difesa delle piante fruttifere e delle viti dagli attacchi di insetti e crittogame che le insidiano, faccia parte del doveroso programma di opere che contribuiscono all'autarchia e al benessere del paese. Nè la guerra potrebbe farla dimenticare o sminuire. Ogni sforzo deve essere fatto perchè queste preziosissime nostre colture, che sono fra le caratteristiche massime e fortunate della attività agricola di una terra mediterranea come la nostra, si preparino a dare abbondante e sano frutto. Ma, si teme che 11 solfato di. rame, base finora insostituibile di efficaci trattamenti, abbia a mancare. Non mancherà. Ma sarà più limitata la quantità di questo sale metallico, la cui origine è straniera, che si potrà distribuire attraverso i Consorzi agrari e produttori dell'agricoltura. Forse se ne avranno appena i tre quarti di quello die fu usato nel passato anno. Quel che occorre per le viti Ebbene, si deve subito riconoscere che anche con questa ridotta quantità è realmente possibile, solo che fermamente si voglia, difendere le nostre colture viticole, olivicole e frutticole. Chi è pratico di campagna e al tempo stesso non ignora i concetti scientifici su cui la lotta anticrittogamica e insetticida si basa, sa benissimo che di solfato di rame si faceva ampio e non lodevole spreco. Soluzioni troppo cariche di rame (spesso, ad esempio in Piemonte, si confonde l'uno per cento con un chilo per brenfa il che fa il due per ettolitro! mentre basta, anzi è più che sufficiente, un chilo per ettolitro nella difesa sicura delle viti e si può con sicurezza scendere ai tre quarti di chilo ne'le prime irrorazioni e a mezzo chilo in quelle in piena estate. Ma allora non va unita troppa calce per la manìa del colore sul fogliame! E soprattutto non va dimenticato d'integrare i trattamenti liquidi, di frequente eccessivi, con quelli :n polvere ramai che sono i soli veramente efficaci a salvare i grappoli dell'uva specie in prossimità all'invaiatura. Tempestività ragionata, occorre poi. Fin qui troppi viticoltori, la maggioranza purtroppo, si regola nei primi trattamenti con la lunghezza dei germogli o con la data o con la fase della luna. Il criterio unico esatto è invece temperatura e acqua (non si sviluppa peronospora se la temperie al mattino, al levar del sole, non raggiunge per alcuni giorni i 10 gradi centigradi, e se non c'è stato una pioggia o un nebbione che lascino bagnata la pianta per qualche ora). Hanno reso servigi di grandissima utilità quegli osservatori per avvertimenti peronosporici che sono sorti nell'Alessandrino, nell'Astigiano, nel Trevigiano, nel Triestino, ecc. sulla proposta fattane fin dal 1915 da chi scrive. I viticoltori che obbediscono alle segnalazioni di questi semplici osservatori risparmiano almeno un terzo di trattamenti costosi, superflui e oggi antiautarchici. Infine manualità dell' operazione. Troppi contadini ancora vogliono col trattamento liquido, lavare addirittura tutta la pianta, mentre la si deve irrorare, cioè avvolgerla di una finissima nubecola di goccioline le più minute, e a ciò servono gli uggelli finemente polverizzanti applicati alle pompe irroratrici. Quanto alla dose de! solfato di rame, senza ricordare che secondo il parere di grandi fitopatologi come fu il Cubonl, come è il Petri, basta il mezzo per cento nella poltiglia se ben fatta, l'esperienza ampia disposta lo scorso anno, che fu annata di peronospora, in tutte le regioni viticole d'Italia, ha dimoatr^LO l'cfucac-ia di miscele a rame ridotto. Meritano ricordo le formule del compianto Cavazza e dell'illustre senatore Menozzi. Ma, oltre alla forma di ossicloruro di rame, che vi ha nell'ottima polvere Carfaro, ormai vittoriosamente entrata nella pratica viticola e che fa risparmiare tanto rame metallico, v'è ora la forma ideata e provata dall'egregio benemerito direttore della Stazione enologica di Asti, prof. Luigi Casale: è a base di combinazione di acido citrico col rame; si chiamerà Bamital il nuovo preparato che fa ottenere un'economia di due terzi del rame e che si darà ai viticoltori pei trattamenti estivi, esclusivamente. Gli olivi e i fruttiferi Quanto agli olivi, per la lotta contro il vaiolo o cicloconio, analoghi precetti devono presidiare i trattamenti. -Ma si diffonderà la prova di lotta senza rame, con le soluzioni di calciocianamide esperite di recente dall'egregio prof. Francesco Francolini a Terni e Spoleto, e controllate nell'efficacia dal Petri alla Stazione di fitopatologia di Roma. Se la cosa andrà, come certo deve andar bene, si potranno risparmiare sui 70 o 80 mila quintali di solfato di rame. Quanto ai fruttiferi, sono sei anni che 11 bravo prof. G. S. Candura dell' Osservatorio fitopatologico di Bolzano prova con successo in una cinquantina di frutteti fra i più belli di quella frutticola zona, il polisolfuro calcico lievemente ramato, e afferma irrazionali, antieconomici e anacronistici i trattamenti usuali con bordolese. Anohe pei trattamenti invernali questa miscela solfonfllcica ra btimmstffltdddcqgnddtraaslcrfdlpspcsmliLLdtbsdltcatbdtcslgsvimmata si dimostrò efficacissima; ma cosi pure per quelli da farsi quando son caduti tutti i petali dei fiori, e quelli che si susseguo- ra, a una settimana prima, poi aquindicine di giorni di distanza ] j .. 6 dai precedenti. Il prof. Caudana ha diffuso una istruzione pratica di cui dovreb- bero provvedersi (e si manda gratuitamente) tutti i frutticoitori. E' intitolata: « Basta con i trattamenti ai fruttiferi a base di rame! ». Anche per la cura dei peschi, oltre che pei noti trattamenti invernali, la miscela di polisolfuri giova: dopo l'irrorazione prefloreale, si daranno da 4 a 6 trattamenti cominciando con miscela di polisolfuro ' all'uno per cento e diminuendo per ogni trattamento di 50 o di 100 grammi man mano che la temperatura cresce. Al liquido antiparassitario si aggiunge all'ultimo momento solfato di nicotina dei Monopoli di Stato in dose di 100 grammi. L'acqua non dilava il polisolfuro calcico ramato già asciugatosi sulla pianta: la rugiada ogni mattina lo rende più attivo. Un trattamento si farà anche dopo il raccolto perchè spesso le foglie vengono pure allora bucherellate dalla crittogama coryneum. 11 polisolfuro calcico ramato deve contenere il poco solfato di rame che ha, in uno stato di estrema suddivisione e cosi solo risulta attivo malgrado si trovi presente in quantità che corrisponde appena ad una trentesima parte di quanto figura nella vecchia formula di poltiglia bordolese, n Caudana ha trovato veramente ben fatto ed efficace quello preparato col nome di miscela snvtzgmutrgsqpdiririiiiimiimiimiiiimimiimimiiiiniiiiiiiiiiiiiiHii i solfocalcica ramata del Consiglio delle Corporazioni di Trento, istituzione che ha già un ampio passato di benemerenze in materiaUn chilo di questo polisolfuro costa oggi circa la metà di un chilodi solfato di rame, ad usare il quale poi occorre, per giunta, anchela calce. Circa l'efficacia di que-stl trattamenti nel campo frutti-colo basta chiederne ai migliorifrutticoltori dell'Alto Adige C'èstato uno, pur agronomo espertoti- .hLtt™ „! j-.che stava per abbattere ormai dei ,. meli di varietà « mezzo bianco »perchè ogni anno infetti cosi gra-veniente di ticchiolatura da nonprodurre quasi più nulla. Ebbene,dopo che tratta le duemila piantecol polisolfuro calciramato non so-lo ha salvato il raccolto, ma ha avuto la frutta migliore e più sana della plaga. Insomma, se i trattamenti di difesa viticola, olivicola, frutticola esigevano gli scorsi anni il sacri ficio di 300 mila quintali di ramemetallico, comprato all'estero, e li esigevano perchè troppo influiva sull'uso l'ignoranza, l'empirismo e il pregiudizio dei contadini (ve ne sono nel Veneto e altrove che hanno come regola fissa e certo cervellotica di dare « l'acqua alle viti * ogni settimana!), si può senza dubbio alcuno ridurre questo grave peso antiautarchlco di almeno un terzo soltanto con un uso più razionale del prezioso anticrittogamico. Le nostre belle e ricche colture goglio e invidia di tutto il mondo saranno egualmente salvate dalle insidie dei parassiti se, anche in questo campo, gli agricoltori ap-plicheranno quella diligenza avveduta e tecnicamente sorretta, che in altri campi li ha resi benemeriti dell'autarchia e della fortuna rurale del paese. mo^uo—o„„„ „_ mediterranee, or-Arturo Marescalchi iiiiiillliiiiiiniiiiiiiiiiiilllllmili minili

Persone citate: Candura, Caudana, Cavazza, Francesco Francolini, Luigi Casale, Menozzi, Meritano, Triestino

Luoghi citati: Asti, Bolzano, Italia, Piemonte, Roma, Spoleto, Terni, Trento, Veneto