I croati sono contrari al nuovo regime belgradese

I croati sono contrari al nuovo regime belgradese I croati sono contrari al nuovo regime belgradese g gIn America stanno sbollendo i primi improvvisi entusiasmi New York, 29 marzo. UInternational News Service informa da Belgrado che negli ambienti croati si comincia a prendere posizione contro' il carattere militare del nuovo regime. Nei circoli diplomatici della capitale jugoslava si è del parere che da parte interessata anglosassone si potrebbe condurre la Jugoslavia in una situazione estremamente pericolosa. L'agenzia aggiunge che i Ministri di Gran Bretagna, di Grecia e degli Stati Uniti hanno consegnato al Ministro degli Esteri di Jugoslavia una nota esprimente i loro rallegramenti. II colpo di stato militare in Jugoslavia continua ad essere l'argomento principale dei commenti sulla politica estera. Il giornale New York Herald Tribune apprende da Washington che gli ambienti ufficiali della capitale sono sempre nella impossibilità di formarsi una chiara idea sugli sviluppi degli avvenimenti nella capitale jugoslava. Al più presto possibile, lo atteggiamento degli Stati Uniti, che attualmente è di attesa, sarà reso noto più chiaramente. Il giornale soggiunge che a Washington si nutrono speranze che il telegramma spedito da Roosevelt a re Pietro, influenzi gli avvenimenti in corso, in senso favorevole agli Stati Uniti. Il telegramma in questione è del seguente tenore: « Nel momento in cui Vostra Maestà prende possesso dei pieni diritti regali, e, con ciò, del governo del coraggioso ed indipendente popolo jugoslavo, il popolo degli Stati Uniti ed io personalmente desideriamo inviare a Vostra Maestà i più cordiali auguri di prosperità ed i migliori voti per la libertà e l'indipendenza della Jugoslavia. Inoltre io esprimo la speranza che le relazioni fra gli Stati Uniti e la Jugoslavia saranno benefiche ad entrambi i nostri popoli per quanto riguarda le loro fondamentali concezioni di libertà e tolleranza ». Non ostante questa aperta solidarietà di Roosevelt le ultime notizie giunte da Belgrado hanno reso la stampa notevolmente più sobria e riservata nei suoi commenti sulla situazione in Jugoslavia di quanto non lo sia stata dopo i primi momenti di giubilo e di speranze. Il New York Daily Mirrar, parla di confusione in Jugoslavia, mentre che il New York Daily News considera l'avvenire della Jugoslavia piuttosto « inquieto ». Improvvisamente entrambi i giornali « scoprono » che la Jugoslavia non è una unità etnica nazionale, ma è formata da un misto di nazionalità che si possono, ad ogni momento, separare sotto la pressione di una crisi:

Persone citate: Roosevelt