Calendario remiero di guerra

Calendario remiero di guerra \SPORT Calendario remiero di guerra Il direttorio della Reale Federazione Italiana di Canottaggio, radunatasi a Roma lo scorso febbraio, . ha approvato il calendario remiero per l'anno XIX. Benché esso sia calendario di guerra, contiene tuttavia regate di zona, interzona, nazionali, littoriali ed una giornata di regate internazionali a Lecco. Vedremo se sarà possibile svolgere per intero questo assai vasto programma, ad ogni modo tutto quanto sarà fatto servirà di preparazione per 11 futuro. L'unità di metodo tecnico L'unificazione dello stile di voga propugnato ed effettuato dalla R.F.I.C. attraverso alla istituzione dei corsi per allenatori svoltisi negli anni passati a Livorno ed a Roma, ha messo il canottaggio italiano sulla strada della unità di metodo tecnico, ma molto lavoro occorre ancora compiere per portare il canottaggio italiano all'altezza di primato. Noi abbiamo ancora e sempre presenti le cinque nette strepitose vittorie conseguite dagli equipaggi tedeschi" sulle acque di Grunan durante le olimpiadi 1936 Quei magnifici vogatori, preparati fisicamente e moralmente, vincevano allora le regate, come ora i soldati vincono le battaglie, risultati superbi dovuti alla razionale, intensa, precisa, rigida preparazione. La R.P.I.C. e tutte le società italiane hanno, ripeto, già fatto molte cose buone, e lo dimostrano prprtapaposeLolapigrdile belle affermazioni ottafi5tol£ &eauinae-fri italiani nsr^nmu^ft Q.ppIl soprnerineote 25coprquneinpeliacoe Crorofialj prI fe| sedoIpidiCleinneboniIIdicepiRVtamnroPTequipaggi italiani partecipanti ai campionati d'Europa ed ai vari incontri internazionali svoltisi in questi ultimi anni. Ma per giungere a risultati così formidabili come quelli su accennati ed ottenuti dagli equipaggi tedeschi nella massima competizione mondiale, occorre fare qualche cosa che in Italia non si è ancora potuto fare. Per giungere anche in Italia alla costituzione di vari centri olimpionici, dove dovrebbero affluire i vogatori scelti e prelevati da tutte le società, si potrebbe, in un primo tempo, fare in modo che tutti i vogatori dei vari centri remieri dove esistono parecchie società, fossero soggetti all'attento esame di un istruttore a ciò appositamente ed esclusivamente designato dalla R.F.I.C. il quale avesse la capacità, la facoltà ed il potere di formare coi migliori vogatori, emersi dalle regate di zona, almeno un equipaggio misto, sia esso un due, un quattro, un otto. Tale equipaggio dovrebbe essere sostenuto dalle forze di tutte le società locali, dai comitati di zona e sorvegliato dalla R.F.I.C. E' questo degli equipaggi misti, un problema di non facile soluzione, ma di sicura attuazione se tutti, vogatori e dirigenti volessero onestamente lasciare da parte ogni eventuale residuo di campanilismo sociale. La vogata di coppia Altra grave questione è quella di crescere in Italia i vogatori di coppia di classe internazionale. Josef Fremesdorf, anziano vogatore dell'otto tedesco del Mainzer R. V. che nel 1913 a Gaud aveva vinto il campionato Europeo, in un suo articolo pubblicato sul Wassersport, e riprodotto sull'Annuario del Canottaggio dell'anno XVI, dopo i campionati europei svoltisi ad Amsterdam nel 1937, esprimeva il suo giudizio sui vogatori di coppia italiani [Èaffermando che soltanto nel due di coppia italiano formato da Scherl e Brosch si maturava un equipaggio di classe che avrebbe forse rjotuto eguagliare quello di Kcll-Còstello delle olimpiadi 1920 e quello di Costello-Ilverlne delle olimpiadi di Amsterdam nel 1928. Nel singolo, egli diceva, la situazione in Italia non è confortante. Le considerazioni di Fremesdorf si sono dimostrate vere. L'armo di Scherl e Brosch che ai campionati d'Europa 1937 ad Amsterdam era riuscito a classificarsi soltanto al 3° posto, l'anno successivo ai campionati d'Europa svoltisi a Milano ottenne una splendente vittoria. La classe di questo equipaggio veniva confermata alle regate di Henley svoltesi il 6, 7,; 8 luglio XVII sulle acque ora travagliate del Tamigi nella contea di Oxford. Qui ebbe luogo il confronto fra Ul'armo italiano e quello campioneIiolimpionico del 1936 formato da' Beresfovd e Soutwood del Thames Rowing Club, che tagliarono contemporaneamente il traguardo dopo una epica indimenticabile gara. Ora pare che l'armo di Scherl e Brosch sia definitivamente sciolto. Brosch è ritornato al singolo e Scherl continuerà il doppio con altro compagno. Vedremo i risultati. GtoliCranhdmzaudrlsamLgri dnè[zdssndmBdHIl singolo t;inczGj-lÀstUltdnunmIa2Per quanto riguarda il singolo, dal 193(5 al 1939, Steinleitner della Canottieri Armida di Torino è stato senza dubbio il miglior vogatore italiano e lo dimostrano la sua partecipazione alle olimpiadi di Ber lino, le sue quattro vittorie conse cutive ai campionati nazionali e la sua chiara netla vittoria ai cam pionati mondiali universitari di Vienna nel 1939. Bisogna però riconoscere che egli era ancora assai lontano dal raggiungere l'altezza dei formidabili singolisti tedeschi e svizzeri quali Schafer, Studach, Hasenserl. Il richiamo alle armi gli ha impedito di proseguire l'anno scorso l'allenamento, ma abbiamo fiducia di poterlo vedere ancora quest'anno perfettamente allenato per misurare la sua forza in regate internazionali. Quest'anno saranno in lizza sui vari campi di regata i vogatori delle classi 1922-23-24. E' necessario che questi giovanissimi vogatori, compresi della bellezza dello sport remiero, siano animati da quello spirito di serietà e di sacrificio senza del quale ogni parvenza di allenamento si riduce a cosa ridicola. La vera forza del canottaggio tedesco, diceva Fremesdorf nel suo articolo sopracitato, consiste nel vasto lavoro compiuto in profondità con unitario metodo tecnico e giustamente soggiungeva che, per quanto riguarda il materiale umano, lo spirito agonistico e la passione sportiva lutalia e la Germania si equivalgono, ma che in Germania vigono criteri più severi di concezione dell'allenamento, In attesa dunque di quanto sii potrà fare In seguito, è compito di] tutte le Società di istruire con serietà di criteri e di intenti il mug- ! gior numero possibile di giovani, I in modo che quando il mondo vivrà di nuovo la sua vita di rjace - os•1<—of526d*6m[~ surando in tenzoni non cruenti la forza dei propri! figli, anche il ca-hnottaggìo italiano possa essereI pronto a contendere al mondo il primato sportivo. Vedremo così se nelle future lontane o prossime olimpiadi un equipaggio italiano ad otto vogatori potrà cancellare quelle frazioni di secondo che per ben due volte a Los Angeles e Berlino hanno tolto la vittoria ai vogatori livornesi piazzatisi al secondo posto nella graduatoria dei valori mondiali dietro all'equipaggio americano, M. Rossella

Persone citate: Brosch, Henley, Josef Fremesdorf, M. Rossella, Mainzer R., Schafer