Halifax revisionista ritardatario

Halifax revisionista ritardatario Halifax revisionista ritardatario Una serie di luoghi comuni, compreso un ritorno alla Società delle Nazioni, presentati come "scopi di guerra,, britannici L'Avana, 26 marzo. Lord Halifax ha pronunciato a New York un discorso nel quale, secondo certi commenti nord-americani, l'ambasciatore avrebbe definito gli scopi dì guerra e di pace della Gran Bretagna. In realtà il discorso di lord Halifax non ha definito nulla. L'ambasciatore si è limitato a pronunciare le solite frasi vaghe sulla libertà del mondo e sulla lotta che l'Inghilterra sosterrebbe per questa libertà. Il discorso è stato pronunciato in quello stile biblico che è tipico di lord Halifax e che interpreta la « forma mentis » di una notevole parte dell'aristocrazia britannica nella quale la lettura della « Bibbia », l'amore del denaro, la mancanza di scrupoli negli affari e la superbia inglese, formano un complesso spirituale che si tramanda di generazione in generazione. Lord Halifax, come tutti i suoi compagni di oligarchia, è fuori della realtà del mondo e della storia. Per quanto si riferisce alla guerra il tono generale del discorso è stato piuttosto dimesso. Halifax si è limitato ad assicurare che l'Inghilterra, con il valido aiuto degli Stati Uniti, supererà, dopo il primo periodo di perdite, la grave minaccia che incombe sulle sue comunicazioni marittime. Per quanto si riferisce alla futura pace, l'Inghilterra la concepisce, secondo la sua vecchia mentalità, impostata sopra una Società delle Nazioni la quale, a differenza dell'antica, dovrà possedere una forza armata internazionale incaricata di imporre le sue sentenze agli Stati malcontenti o recalcitranti. Attraverso le parole di Halifax è evidente che l'Inghilterra è impressionata dalla gravità del fenomeno della generale rivolta mondiale contro il monopolio illllllllllMIIIMIIIIItllllllllMIIIIIIIIIIIItllMIIIIIIIIIIIIIIII delle materie prime esercitato dalla Gran Bretagna. Il discorso di lord Halifax ri vela che gli uomini di Londra sono anche preoccupati per lo stato d'animo esistente ne Ipopolo minuto inglese il quale intende usci re dalla guerra in condizioni sociali e economiche meno arretrate. Per fronteggiare il fenomeno mondiale di rivolta contro l'esosa opulenza britannica, lord Halifax tira fuori la formula, estremamente vaga, che « la futura pace dovrà essere impostata sopra una prosperità giustamente divisa ». Se l'Inghilterra invece di aspettare d'essere con l'acqua alla gola per trovare questa formula, l'avesse tirata fuori a Versaglia o negli anni dopo Versaglia, quasi certamente questa terribile guerra non si sarebbe registrata! I popoli giovani hanno domandato, con tutti 1 mezzi pacifici e semipacìfici possìbili, una più giusta distribuzione delle ricchezze del mondo ma si sono urtati Inesorabilmente contro l'altezzoso e odioso « no » di Londra. Halifax è diventato all'Improvviso anche revisionista. L'ambasciatore ammette che « nel futuro si dovrà anche permettere un cambiamento ordinato delle relazioni degli Stati ». Naturalmente lord Halifax concepisce questa revisione teorica attraverso una Società delle Nazioni nella quale i popoli di lingua inglese abbiano la maggioranza dei voti o se la siano assicurata all'atto medesimo della fondazione attraverso i soliti trucchi dei domini! e degli Stati vassalli o avvassallati. L'idea della comunanza delle nazioni — ha detto lord Halifax — è il « Commonwealth » britannico, cioè un « Commonwealth », aggiungiamo noi, con varie Irlande e con vari Sud Africa dominati da una esigua maggioranza britanni ca e con tre o quattro Indie postulanti fuori della porta. Di fronte al fermento sociale delle masse inglesi, il vecchio lord è generosissimo in promesse generiche senza prendere nessun impegno preciso. Tutto del resto dovrà essere rinviato a guerra finita, cioè a quando sia passato il pericolo. Còme è di moda in questo momento sulle labbra dei governanti inglesi, lord Halifax si è dichiarato strenuo partigiano di una più stretta associazione di tutti i popoli di lingua inglese. E' una « pax britanno-nord americana » che Londra ricerca, garantita dai cannoni dell'Inghilterra, dal cannoni dei dominii e dai cannoni degli Stati Uniti. Nel suo complesso, un discorso ipocrita, vuoto di contenuto, sottilmente perfino, tutto impregnato d»lla bona dei popoli di lingua inglese i quali si considerano i depositari della civiltà e i legittimi padroni del mondo per diritto razziale e divino. La più importante frase del discorso di lord Halifax è quella nella quale l'ambasciatore ha dichiarato che « l'Inghilterra è pronta a unire le sue mani con ogni Stato che ricerchi sinceramente la pace e la prosperità del mondo, osservando lealmente i suoi impegni e assicurando la libertà individuale ». Lord Halifax si è semplicemente dimenticato di precisare se per osservanza leale degli impegni si deve intendere quella praticata dall'Inghilterra, e dagli Stati Uniti sugli impegni di Lloyd George e di Wilson, così come non ha precisato se per libertà individuale si deve intendere quella di cui godono i 320 milioni dì abitanti dell'India. (Stefani)

Persone citate: Lloyd George