Conferme e rivelazioni ai campionati nazionali di pugilato

Conferme e rivelazioni ai campionati nazionali di pugilato DOPO LA RASSEGNA Di TERNI Conferme e rivelazioni ai campionati nazionali di pugilato i, ri hi e Nonostante qualche assenza im-ì portante, i .campionati nazionali chdilettantistici «li pugilato dell'An-1 quno XIX si sono svolti regolarmen- il te ed hanno ottenuto esito lusin-'sa, ghiero. Le finalità che tale mani- fr 'festazione si prefiggeva sono sta-.teO te pienamente raggiunte. te Si sono avute, nel complesso,, va j varie conferme dei pronostici; non pa) 1 A eo pii le a. se 5 iti. son mancate le sorprese, alcunelil delle quali veramente clamorose; giinfine alcuni elementi del tutto ponuovi in campo nazionale si sono escposti in vista brillando di viva luce j pae costituendo autentiche rivelazio-j poE' questa, la nota più impor-| vetante e significativa della riuscita! rassegna ternana. I seminDa Paesani a Proietti Nei pesi mosca, conformemente a quanto indicato dalla carta, Paesani non ha faticato per imporsi. Assente Nardeochia e aumentato tibuatTconsiderevolmente di peso ad-lardirittura di due categorie — il Ca-inalabrese Morabito, Paesani, di gran l d'lunga superiore per esperienza Ipitecnica. gioco di gambe, velocità ci tiprecisione, è giunto alla finale con a Falcinelli, un giovane promettente |ehndi i. t. p.) ta »: i. e. . : scorso anno, è passato fra i « piu- A|ma»per, giunti limiti... «pe- so. Morale: Paoletti, al pari di Paesani, ha avuto un compito niente s» affatto irto di difficoltà. In finale essced ha confermato il successo già riportato nel 1940 a Novara, conquistando il diritto di fregiarsi del titolo di campione d'Italia 1941. I Paoletti, senza strafare, ha vin-| to la categoria dei « gallo ». E' noto che Sergo da tempo non sale ipiù sul quadrato e che perciò nonjpoteva logicamente presentarsi a Terni; Zucca, poi, campione dello quasi, tranquillità, l'emiliano Na gliati. E' giusto che Paoletti abbia conquistato il titolo, che egli è il miglior rappresentante della re ce r., ,. . categoria. Non per nulla 1 alien a- taltore6federa]€ K]aus ,Q a. de sempre, ad ogni occasione, nella hi.]squadra azzurra. a, i .Grossa sorpresa fra i «piuma »■ ». jCortonesi, asso della categoria. re du,r volte campione d'Italia, più M'li■inint decisione, franchezza e, diremmo'Inha superato di slancio, con bella el te, oc. va ni nn. ». volte « azzurro », è stato posto fuori causa negli ottavi di finale da Bianchini, un giovane diciottenne, di Rimini, dotato di un pugno più che discreto. Il « nazionale », presentatosi a corto di preparazione, ha dovuto fare più volte conoscenza, forse per la prima volta nella sua carriera pugilistica, con il tavolato, ed è riuscito a ter- rio minare l'incontro unicamente m 3» virtù della sua indubbia ed elevata et s. ». na. classe. Lo stesso Bianchini, forse provato dalla dura lotta sostenuta con Cortoneai, è stato poi battuto da Ciombolini. Esiste vecchia rug, gine fra i due, che data dallo scor», jso anno. Infatti, a Novara, Ciom», ibolini, favorito dalla categoria, tà venne battuto nei quarti di finale 'appunto da Bianchini. Ora, ad un anno di distanza, l'ex « azzurro » si è rifatto. . Y la rà di Notevole impressione ha prodotto Zucca, il quale, a quanto sembra, nella nuova categoria si trova assai bene. Il torinese è riuscito a piazzare qualche sventola ed è cosi giunto in semifinale per essere, però, sconfitto da Bonetti, il poderoso cremonese già chiamato all'onore della maglia azzurra. n e. e» e» ri. ». ». 5). a. » nn- i dici dallo stesso cavalleresco rico o- noscimento dell'avversario, o- Roberto Proietti, dal giorno in eui Peire è passato di categoria, è e!Sili S^nr^tSf^. o- mano è qualcuno. Lo aveva già digi, ! mostrato l'anno scorso, a Novara, to,quando giunse alla finale con Peime ite, e maggiormente lo aveva con e;fermato pochi mesi addietro quann d'era stato capace di battere il |&5K„M a-iti è stata netta, non solo, ma ha l'raintuscsqcae ntiboIsqgatpecibe—fipestrinepefarasiprqudora—i vPtaBchrelaChe Bonetti fosse in forma lo sii ahè visto durante la finale disputata con Ciombolini: vittoria nettissima, sanzionata prima che dai giu- « —uglì-ipedinsìgscncxdmi- j (il campione 1940, Di Stefano, l'u o nico che avrebbe potuto impe aiù ld. gnarlo, è passato al professioni smo) si sono dimostrati di classe abbastanza modesta. La lotta per il titolo si è risolta fra Borraccia e Staletti, in quanto il romano iTeti è apparso inferiore allo scor- so anno, ed il primo ha vinto. ìn Bonadio, che puntava con tutte io sue forze gjia^ónquista dei suo or. I quinto titolo dei < medi », ha fatto to trenta senza riuscire a giungere gli a... trentuno. Il torinese, che si era ca, portato a Terni nientemeno che , dall'Algeria, dove trova vasi e dove è tornato in questi giorni, ha superato tutte le prove ma, giunto in finale, ha perso di fronte al ro- prodotto grande impressione, tanto che il premio per il pugile più tecnico e scientifico è stato assegnato al romano. Peire non c'era Egisto Peire non ha potuto presentarsi a Terni. Perciò, non se l'abbiano a male i Borraccia, Staletti, Teti, ecc., ma riteniamo che il campione, diremo... onorario, è il veneto. Infatti quelli che dove-, , va-o essere gli avversari di PeireìfidLVdcvtassudPA se, i mano"Battagliar una dèlìe^rfveìa del zioni del torneo. Abbiamo visto o 1 Bonadio dopo l'incontro. Egli can¬ didamente ha riconosciuto di essere stato còlto da un tremendo j destro che non aveva visto. Un I pugno che gli è costato il titolo in I quanto gli ha annebbiato le idee ]e non gli ha consentito di svolgere di q«el gioco lineare, piacevole e redia|ditizio che gli è solito. un do derà Battaglia è, senza dubbio, un ottimo elemento. Deciso, sicuro nella guardia, veloce, duro colpitore, potrà, se seguito e consigliato bene, migliorare ancora. I «grossi calibri» pilla via fu lada arni, 6 Alelo via. 8ò. | grezzo ed ingenuo on2o. mecof ca75, no or., i • da rlo Felza, 60, fu rv. Nei cosiddetti c grossi calibri s, vogliamo dire nei pesi medio-massimi e massimi, non si sono viste] 2cose trascendentali. Fra 1 primi mancava il campione 1940, Corna, go, ma c'era, in compenso, il titolare della categoria dell'anno 1939, Pancani. Ancora una volta chi ha bene impressionato è stato il veneto Martin, un terribile picchiatore che però è straordinariamente 10 ed ingenuo. Il giorno in cui l'allievo di Colognato — lo stesso che ha scoperto ed allevato Peire — riuscirà ad « imnarare » un tantino di tecnica e "di furberia, sarà un magnifico elemento. E' stato messo fuori malamente il veneto, ma, a quanto sembra, non tutti sono stati convinti ch'egli avesse realmente perso la partita. In definitiva ha vinto Barca, un quadrato emilia- jpno, che ha avuto il vantaggio di Tincontrare un Febbi alquanto prò- 9vato dai precedenti duri incontri.le VgnFsacsmcvniltaleroI1torU1vInT11dsq2canclà22G4HT1sMM281TG I «massimi». Si sa che l'atleta che detenne meritatamente per quattro anni consecutivi il titolo, il romana Nemesio Lazzari, è passato al professionismo dove, detto fra parentesi, è in procinto di battersi per il titolo assoluto. Assen te, perciò, il romano, venuto a tro- varsi nell'impossibilità di parteci- pare l'uomo che pareva —• ed è il più degno suo successore, An giollno Chiesa, il campo è risultato j povero di uomini di valore. Il toscano Latini, che a Novara era ap parso un elemento di mediocrii possibilità, non ha incontrato so verchie difficoltà per imporsi. | In complesso, ripetiamo, la ras segna è riuscita*. Non bisogna dimenticare il momento particolare in cui essa si è svolta. Nè — mo- tivo di legittimo orgoglio — che buona parte dei partecipanti sono attualmente in « gridio-verde ». Tutti i giovani attualmente alle' armi- terminata la parentesi ter nana' aono rientrati ai loro Corpi d'appartenenza. Dopo avere compiuto il proprio dovere come atle ti. essi sono, più che mai. pronti a compierne un altro, quello primo. ehe è al disopra di tutto; quello di essere degni soldati dell'Italia fascista. Ruggero Radice