Come la Radio di Boston escludeva l'adesione jugoslava
Come la Radio di Boston escludeva l'adesione jugoslava DOCUMENTI Come la Radio di Boston escludeva l'adesione jugoslava pena di segnalare quantola stessa Radio Boston annunciava, alcuni giorni or sono, circa l'atteggia mento della Jugoslavia e le pres sioni che su di essa erano state esercitate dai ministri d'Inghil Roosevelt doveva compiere il miracolo di persuadere il Principe Paolo a schierarsi coll'lnghilterra Lisbona, 26 marzo. Siccome Radio Boston ha fatto concorrenza a Radio Londra nelle stupidità contro l'Italia, vale la cI ffterra, Stati Uniti e Turchia, nella illusione di irreggimentarla contro l'Asse: « Notizie che giungono dalla Jugoslavia, indicano, in maniera assolutamente certa, che questa Potenza balcanica ha fermamente deciso di resistere, ad ogni costo, alla pressione germanica. « Il discorso del Presidente Roosevelt di sabato sera ha certamente avuto la sua parte nell'influenzare la decisione Jugoslava, ma non è stato il solo fattore. Il nostro corrispondente speciale ci informava, fin dalla settimana scorsa, che tra la popolazione della Jugoslavia regnava un fortissimo mqdcrtgQambvtcasrnqsgvarmalcontento talmente forte che minacciava di degenerare in una rivoluzione vera e propria. Avendo la Jugoslavia deciso di opporsi ai desideri della Germania, in che modo potrà essa neutralizzare le forze della Germania, dalle quali è quasi circondata? La Jugosla via possiede un ottimo esercito, che combatterebbe su di un terri torio estremamente favorevole, la aviazione della Jugoslavia non è certo l'aviazione che richiede oggi un esercito moderno, ma la Gran Bretagna potrebbe darle quell'ap poggio aeronautico di cui essa po trebbe avere bisogno. <'Comunque, la Jugoslavia a vrebbe sempre dinnanzi a sè la prospettiva di una lunga guerra [con la necessità di tenere testa a lrrmalcontento nei riguardi dell'even- Ptuale possibilità che il Governo ìtdovesse cedere alla Germania. ! bdlldhcteucmlcqmrntzfquasi tutto l'esercito tedesco, ma, una volta decisa a difendere il suo territorio con le armi, essa avrebbe, come facemmo notare sere fa. 1 l'appoggio della Turchia e della 1 Grecia. Verrebbe cosi a formarsi quel blocco di potenze balcaniche, \ Jugoslavia Grecia e Turchia, i cui ì eserciti riuniti formano un com | plesso di tre milioni e mezzo di uomini, complesso fortemente ca pace di tenere testa all'esercito \ di Hitler. Questi eserciti, però, di tettano di mezzi meccanizzati per \ potere efficacemente con tutta siicurezza sfidare l'esercito germa nico e pertanto, può la Gran Bre tagna fornire questi mezzi, essen do attualmente alquanto in difetto essa stessa? La risposta è ampiamente fornita dall'approvazio- edddne del Senato americano della leg-1 ge del «prestito e affitto», appro-1vazione che permette ad una pie- cola nazione di potere attingere ! nel vasto arsenale delle democra- zie. Perciò la Jugoslavia potrà [ tranquillamente schierarsi dalla parte della Grecia e della Turchia, combattere la sua guerra senza lavere alcuna preoccupazione per. quanto concerne le forniture di ì guerra. Il soldato jugoslavo difen-!derà la libertà del suo paese, dato che gli Stati Uniti gli forniscono;le armi necessarie, e la Jugoslavvia, la Grecia e la Turchia riunite;potrebbero offrire una quanto mai'efflcace resistenza al disegni ger- manici. La Germania, fino ad oggi, ha avuto sempre ragione perchè ha attaccato i suoi nemici uno alla volta, ma oggi, nei Bai-1 cani essa si troverebbe di fronte! a tre milioni e mezzo di uomini il quali riceverebbero dall'America aeroplani, carri armati, munizioni ■ e rifornimenti di ogni sorta, in.quantità sempre crescente. Oltre;a questo schieramento di forze lo-|cali, bisogna anche aggiungere lei forze britanniche di spedizione che non sono affatto indifferenti. i« Ormai le possibilità che lajJugoslavia ceda alla Germania; sono quanto mai remote ed ecco i dati di fatto sui quali io baso le mie affermazioni: il Principe Pao- lo si è trovato costretto a pren- dere una decisione ed egli avrebbe 1preferito una soluzione di compro-imesso, cioè scegliere la via dijmezzo, che consisteva nell'aderire al Patto dell'Asse soltanto in li- nea di massima, lasciando allalJugoslavia tutta la sovranità e il!diritto di autodecisione. Era ne-;cessarlo, comunque, trovare una| I formula. «Come sapete, la Jugoslavia è formata da diverse popolazioni'miste: da serbi, croati ecc., ma questo stato di cose invece di dividerle maggiormente non ha fatto che unirle tra di loro e far maturare la ferma decisione di combattere la lotta comune per la salvaguardia della loro indipendenza. Queste popolazioni sono abituate a sacrificarsi per la libertà, sono molto combattive e non si sarebbero mai adattate a farsi asser- vire al Nozismp; ed hanno alzato talmente la voce da far credere che esse si sarebbero rivoltate ed avrebbero rovesciato il governo, se questo avesse acconsentito alle richieste della Germania. « Le pressioni germaniche erano arrivate al punto culminante, quando è giunta la notizia del discorso di Roosevelt. Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, poiché il Principe Paolo ha avuto cosi l'assicurazione necessaria che, se si fosse deciso per la ..lotta, non gli sarebbero mancati 1 rifornimenti. L'Ambasciatore ame-!ricano si e recato dal Principe i Paol° Per ripetergli personalmen-.ìte °.uest assicurazione, il Ministro ! britannico si e recato anche e."" I1' dal Reggente per informarlo che la Jugoslavia avrebbe ricevuto l'appoggio attivo della Turchia e della Grecia, ed il Ministro turco ha confermato di persona le assicurazioni date dal Ministro britannico. Con tutte queste garanzie ed assicurazioni, minacciato dal una rivoluzione interna, nel caso che egli avesse ceduto alla Germania, il Principe Paolo, secondo le più recenti informazioni, ha deciso di resistere ai tedeschi. Se questa informazione verrà ufficialmente confermata, potremo asserire che la Gran Bretagna ha ottenuto una grande vittoria diplomatica e che si trova oggi in condizioni di poter rispondere con la forza alla forza ». (Stefani).
Persone citate: Hitler, Principe Paolo, Roosevelt
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