La firma del Protocollo

La firma del Protocollo La firma del Protocollo Ribbentrop rileva che Belgrado, affiancandosi alle Potenze del Tripartito, si è schierata nel fronte anti-britannico (DAL NOSTRO INVIATO) Vienna, 25 marzo. Con lo stesso cerimoniale seguito tre settimane or sono in occasioìie dell'adesione della Bulgaria, si è proceduto oggi a Vienna alla firma del Patto Tripartito da, parte della Jugoslavia. Anche stavolta la cornice entro cui si è svolto l'avvenimento, è stata quella solita del palazzo del Belvedere e della sua famosa Sala G-ialla, la storica stanza da lavoro del Principe Eugenio, cosicché chi volesse fare oggi del colore, si troverebbe a dover parlare di quelle stesse procedure e di quegli stessi arazzi col «Trionfo di Scipione », già descritti nelle precedenti occasioni. Progressione matematica In mancanza di più solidi argomenti, il nemico cercherà forse di ironizzare su questo ne varietur tecnico-ambientale delle riunioni del Patto Tripartito... Ma nella identità di forma e nella ripetizione degli stessi motivi di ordine procedurale, non si può non ravvisare un valore simbolico: è con lo stesso ritmo uniforme e preciso, con la stessa sicura e matematica progressione, che si avvera il nuovo ordine preconizzato dalle tre Potenze del Patto di Berlino. Quando il 1" marzo scorso, von Ribbentrop, nel suo storico discorso affermava il convincimento che la firma della Bulgaria non sarebbe stata l'ultima, accennando così esplicitamente ad altre prossime adesioni al Patto Tripartito, tutti hanno creduto di poter capire che questo preannuncio si riferisse in modo specifico alla Jugoslavia. Queste previsioni dovevano trovare indirettamente conferma nei disperati tentativi con cui la diplomazia anglo-americana ha cercato in queste tre ultime settimane di bloccare la nat. le evoluzione attraverso la quale la Jugoslavia era per forza di cose destinata ad allinearsi sullo stesso schieramento del nuovo ordine continentale antibritannico. L'unico risultato dei suddetti tentativi sembra sia stato quello di affrettare i tempi di questo processo evolutivo, determinando in seno agli ambienti dirigenti jugoslavi un deciso movimento liberatorio dalle ultime sopravvivenze favorevoli alla vecchia politica societaria del compromesso. In ogni caso, il preannuncio di Ribbentrop ha trovato una realizzazioni assai più immediata di quanto fosse lecito pen¬ sare, e certo nessuno dì quelli che hanno assistito il 1° marzo scordo alla cerimonia dell'adesione della Bulgaria, ha potuto immaginare di] ritrovarsì all'appuntamento in que-. sta sala, a soli ventiquattro giorni di distanza. Così, per l'appunto nella ripetizione di quelle stesse formalità e di quelle stesse procedure delle precedenti riunioni, tutti hanno potuto avere oggi anzi-', che un senso di monotonia, una dimostrazione impressionante della forza persuasiva e del potere di attrazione che esercita questo poderoso strumento diplomaticopolitico che è il Patte Tripartito e soprattutto una manifestazione stupefacente delle possibilità realizzatrici delle due Potenze dell'Asse. Alla cerimonia odierna il Governo di Belgrado, conscio dell'importanza che ha per la Jugoslavia l'adesione al Patto tripartito, aveva delegato il Presidente del Consiglio Zvetkovic ed il Ministro degli Esteri Markovic. La presenza di due nuovi elementi al tavolo della firma ha imposto una modifica nel tradizionale allineamento dei delegati lungo lo stesso lato; i rappresentanti della Slovacchia e della Bulgaria sono stati spostati sui due lati a sinistra e a destra del lungo rettangolo {per il futuro — ho commentato maliziosamente qualcuno — bisognerà per forza abbandonare la Sala Gialla del Belvedere data l'impossibilità di disporre un tavolo più lungo, come sarà necessario nel caso di nuove adesioni...). Al centro siedono, come al solito, i rappresentanti delle tre Potenze fondatrici del Tripartito: Ribbentrop, Ciano, Oshima. Il Ministro degli Esteri del Reich ha alla sua destra i rappresentanti del Governo nuovo aderente, Zvetkovic e Markovic. Con i rappresentanti dell'Ungheria e della Romania, sono in totale nove delegati attorno al tavolo del Tri partito: è un numero mai raggimi ^to finora e basta questo a dareplasticamente il setiso del cammi-no percorso da quando per la pri ma volta, il 27 settembre scorso, Ribbentrop, Ciano e Kurusu, si riu. nivano a Berlino nella Cancelleria del Reich per la firma dell'Atto costitutivo. Da parte italiana si notano gli Ambasciatori Alfieri e Buti, i Ministri Vitetti e Celesia ed il marchese D'Aieta. Dopo brevi parole di benvenuto rivolte da Ribbentrop ai convenuti con particolare riferimento ai rappresentanti jugoslavi, il Ministro plenipotenziario Schmidt legge il protocollo aggiuntivo del la firma del Governo di Belgrado al Patto Tripartito. ] Contemporaneamente alla fir. ma del protocollo relativo alla ', ^adesione della Jugoslavia al Patto Tripartito i Governi delle Potenze dell'Asse hanno indirizzato al Governo jugoslavo le seguenti note di. identico tenore: <-, Eccellenza, a nome e per incarico del R. Governo ho l'onore di comunicarvi quanto segue: «In occasione dell'adesione della Jugoslavia al Patto Tripartito oggi avvenuta, il R. Governo conferma la sua decisione di rispettare in qualsiasi tempo la sovranità e l'integrità territoriale della Jugoslavia. Vogliate gradire, Eccellenza, gli atti della mia più alta considerazione. - Ciano ». « Eccellenza, con riferimento alle conversazioni che hanno avuto luogo in occasione dell'adesione della Jugoslavia al Patto Tripartito, oggi avvenuta, mi onoro. Eccellenza, di confermarvi con la presente, in nome del R. Cover-ì* _ - .... no, l'accordo tra i Governi delle Potenze dell'Asse ed il Governo jugoslavo sul fatto che i Governi delle Potenza dell'Asse durante la guerra non rivolgeranno alla Jugoslavia richiesta di consentire al transito od al trasporto di truppe attraverso il territorio jugoslavo. Vogliate gradire, Eccellenza, gli atti della mia più alta considerazione. - Ctntio ». L'atto formale dell'adesione comporta ben sessantaquattro firme, dato che-ogni delegato deve firmare due volte quattro esemplari del protocollo. Parla Zvetkovic Terminata questa lunga, ma non per questo meno solenne cerimonia, ha la parola il signor Zvetkovic, Presidente del Consiglio dei Ministri di Jugoslavia, Zvetkovic ha rilevato come il solenne atto odierno sia diretto ad assicurare la pace alla Jugoslavia e\ed una fruttuosa collaborazione -ìtra t popoli europei. Zvetkovic ha , a i o poi sottolineato in modo portico lare le relazioni di amicizia che esistono tra la Germania e la Jugoslavia, relazioni che datano da un ventennio e che oggi hanno portato alla firma del solenne atto. « Con l'Italia — ha proseguito Zvetkovic — abbiamo concluso a suo tempo importanti accordi e cosi con la Bulgaria. La Jugoslavia si pone oggi, sotto il segno della ' collaborazione europea, al lato delle Potenze dell'Asse e del Giappone, collaborando con gli altri Stati aderenti al Patto tripar- tito per un migliore avvenire in jun'Europa riorganizzata secondo'lstizia». - | Prende quindi In parola il Mini-\fle leggi della morale e della giu-:natir-.Jtz stro von Ribbentrop, il quale ha salatelo, a*che a nome dei Gover-\Pni aderenti al Patto tripartito, qr,iospiti jugoslavi, melando la spe-\ ciale importanza dell'odierna adesione della Jugoslavia al Patto stesso. « Con questa solenne adesione — ha proseguito il ministro von Ribbentrop — la Nazione jugoslava è entrata a fianco della Germania, dell'Italia e del Giappone, nonché delle altre Nazioni aderenti al Patto 'tripartito, schierandosi così nel 'fronte antibritannico, fronte che ha ottenuto oramai risultati da far stupire il mondo. L'Inghilterra — ha sottolineato il Ministro — che credeva di attirare la Jugoslavia nel suo gioco politico, ha subito oggi un altro scacco, poiché il popolo jugoslavo si è unito ai milioni d'uomini schicrati sotto l'egida dell'Asse. La Gran Bretagna si è accorta oramai di non poter più, come un tempo, mobilitare tutta l'Europa per i suoi fini, poiché i popoli del continente hanno capito da che parte sta il loro nemico ». Il Ministro von Ribbentrop ha continuato osservando come il Reich e l'amica Italia abbiano ì^mpre tentato di localizzare il /imi f Jirfn T\r>t* a m n c ri i v r* /'lì . nlTfi conflitto, per impedire che altri paesi di Europa siano gettati nel baratro della guerra. « Tutti gli Stati aderenti al Patto tripartito — ha detto von Ribbentrop — collaborarenno ora concordemente per eliminare in maniera definitiva la trista influenza britannica sia dal continente eu ropeo. sia dall'Asia orientale, per quanto riguarda il Giappone. Quest'opera è diretta ad impedire che influenze straniere vengano in seguito a radicarsi sul continente. La Germania — ha concluso il ministro von Ribbentrop — non ha nè interessi politici nè interessi territoriali, unico suo scopo è quel j° <?' realizzare anche con la collavorazione della Jugoslavia, un l \* »»»Kwn> -von jstbjmtrop ha {\f£J?V°'"J?™!? „®L™°, Si !nu°vo ?rdi.ne europeo » 11 ministro von Ribt verno e dei Governi aderenti al il _ Patto, tripartito il Governo ed P°P°'° d' Jugoslavia. j Balcani pacificati termine a questa sesta riunione'del Patto tripartito. Come già nel-\// discorso di Ribbentrop pone l'ultima riunione, al momento dell'adesione delta Bulgaria, anche questa volta il Ministro degli fisteri del Reich ha saputo espri- iiiiiMiiiiiiiitiii 1hiu1i1 i]iiiiiMiiiiiiiiiììi;iM le gli sforzi per la realizzazione del nuovo ordine in Europa e in Asia Orientale trovano il loro compimento :£ul piano continentale europeo è questa una nuova {conferma del fatto che l'iniziativa !è fermamente nelle mani delle due mere nel modo più felice legnimpressioni di tutti i convenuti, |csottolineando con forza parti-fcolare quale sia la matemati-l ca precisione mediante la qua-\dnsntvdePotenze dell'Asse. \ p/ Balcani, polveriera d'Europa, secondo la vecchia immagine che pl'Inghilterra avrebbe voluto poter lriuernicinre, hanno una funzione '.Bdi primo piano nel riordinamento d'del complesso continentale: ad es-\s\si in modo speciale, attraverso l'a-\cdemone al Patto Tripartito, è ga-\drantita la tranquillità e la sicurez-1 ~a fin tanto che l'Inghilterra non] sarà schiacciata, e quando ritor-] iMiiii!iiiiiinmtiiiiiii!niiiiiiiiiiiiiiiiii!iii!iiiiiiniiii neranno, con la pace, le normali j condizioni di vita, un'era di prò-1 ferità e di progresso. i Dalla considerazione particolare dci Paesi del complesso dunubia no-6(iZoaHÌco, stretti sotto gli au-ì spici dell'Asse, nello spirito di una nuova solidarietà europea, Ribbentrop ha saputo assurgere ad una visione di insieme nella sfera mondiale su cui il Patto Tripartito esercita orinai in modo sempre più possente la sua benefica influenza. ; Particolare eco in questi am- pienti suscitano, in relazione al-\l'imminente arrivo di Matsuoka «Berlino, i ripetuti accenni fatti da von Ribbentrop nel suo discor-so, sull'attività politico-diplomati- ca del Governo di Tokio nella sonadi sua, competenza in Estremo Oriente. Guido Tonella i iiiiidiiiì ikiiiiiiiiìmii ifinsiiti ini ■ v. _*_______ ■ X»- ti... ■ m ' fife' ' :'i . vÀ f * • •-."•il"!!»!. > jsj|_> Il discorso di Ribbentrop dopo la firma del protocollo. (Telefotoj