Microcefali e megalomani
Microcefali e megalomani Microcefali e megalomani [ja /,< pubblica opinione deinocra- IUjcu dì questo e dell'altro mondo i|j„ sorpresa e disorientata nel gi-'\ro rfj poche ore da una serie'di :>dìrliiarazioni contradditorie fattcì i(0wim responsabili (meglio, [Non più tardi di qualche giorno \[irresponsabili) di Londra è di 1 Washington. Il primo a compari- \j,.r s„j„' ribalta fu, come sempre ' l'istrione Churchill che, dì punto in bianco, parlò da uomo che la ,sa lunga, della inopinata appari zione nelle acque dell'Atlantico americano non soltanto di sommergibili, ma altresì di incrociatori' germanici da battaglia; e a tinte fosche disse dì una grande, gigantesca battaglia aeronavale che si sarebbe combattuta al limite delle acque territoriali statunitensi. L'indiscreta stampa d'olire Atlantico in lincila occasione disse che l'informazione era partita da lord Halifax, il t. pio » schiavista addetto in qualità di questuante presso il governo di Roosevelt. Ma Roosevelt, interrogato a proposilo di questa battaglia dì cui tutti parlavano sulla scorta dell'allarme dato da Churchill, ebbe a dire che ne peva quanto ne poteva sapere uno []che l'avesse appresa dai giornali, [\E non dette perciò alcun centrar-[ dine alla progettata crociera, con consorte, e suocera, sul Potomac. Mcs-o allo scoperto come ciur- di visionismo megalomane con aiti e bassi improvvisi, ricadute frequenti e miglioramenti insperati. La battaglia aeronavale, anzi la più gigantesca battaglia aeronavale della storia, sfumò nelmatorc, il « pio » Halifax non trvò di meglio che accusare di troppa accesa fantasia il capintestaChurchill, assicurando tuttavia cjie si trattava di crisi ricorrenti. nulla donde era venula'. Adesso se ne hanno riecheggiamenti a scoppio ritardato che mettono in più chiara luce che Churchill non è soltanto un megalomane ma anche un microcefalo, come è un microcefalo ma anche un megalomane Halifax e come microcefali e megalomani ad un tempo sono anche gli altri esponenti della demo-plutocrazia. Prova ne sia che anche lord Beaverbroock si è fatto al microfono di Bluff Cooper per affermare con la migliore faccia tosta di questo mondo, che la più grande \ armada » aerea della storia è quella della Gran Bretagna. Armada, per dirla in lingua iberica, prescelta chissà perchè dal ministro imbottitole di crani britannici, « terror do mundo », tanto è vero che la rinnovata Ima dove rebbe in grado, ad un ordìr.t. di scorrazzare per j cieli europei in [ogni direzione. La riserva di bom[bardicri e cacciatori, egli ha spie gato, contiene gli ultimissimi mo delli di apparecchi i quali non so no mai stati usati e sono nascosti ma quando) Roi/al Air Force, sa-■■ nei più segreti recessi dell'isola. Così bene nascosti che non soltanto non li vedranno i britannici neppure in voli di propaganda ma non li vedranno nemméno gli aquilotti italiani e ttsleschi che ne andrebbero tanto volentieri a caccia. Tutte queste trovate pubblicitarie dei visionari di Londra mettono l'accento su un fatto: che i microcefali megalomani di Londra pensano di potere, iti unione ai bellicisti di Washington, mettersi sotto i piedi tutti i popoli di questo e dell'altro emisfero che non hanno la i. fortuna » di parlare la lingua di Shakespeare. Tra le molte chiacchiere fatte da Churchill, le cui facoltà mentali, malgrado l'ottimismo di Halifax, vanno peggiorando .li giorno in giorno, c'è quella di una possibile timone, come risultato della guerra, della Grtiìi Bretagna con gli Stati Uniti. « Unione anglosassone — precisa lord Bcaverbrook — sufficientemente polente per soggiogare i superbì, arrestare i perversi e assicurare la pace». Una specie di suicidio collettivo, a quanto sembra, vanno dunque escogitando i bellicisti di Londra e dintorni. Poiché proprio saggio- ,'J"ndo j superbi e arrestando i per- 'versi che hanno domicilio net paesi li. lingua inglese, Mussolini e Hitler pensano di poter dare al l'Italia e alla Germania il loro posto nel mondo e al mondo, con la pace un tranquillo benessere. Dq
Persone citate: Churchill, Cooper, Hitler, Mussolini, Roosevelt, Shakespeare
Luoghi citati: Germania, Gran Bretagna, Italia, Londra, Stati Uniti, Washington
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