Gli «Stuka» su Malta

Gli «Stuka» su Malta Gli «Stuka» su Malta 4 apparecchi nemici abbattuti in fiamme dai cacciatori italiani Zona di operazioni, 24 marzo. L'azione aerea, citata nei Bollettino di oggi, contro il naviglio nemico e contro gli impianti militari e portuali di La Valletta, nell'isola di Malta, compiuta da formazioni da bombardamento in picchiata, del Corpo Aereo Tedesco, scortate da formazioni italiane da caccia, passerà nelle cronache di questa guerra come una delle manifestazioni incontrovertibili dello spirito di collaborazione e di | solidarietà nel campo bellico, tra— le forze aeree delle potenze dell'Asse. Da qualche giorno gli obiettivi militari della base aero-navale di Malta sono tenuti sotto l'offesa, la più violenta e la più metodica, delle forze aeree italiane e di quelle del Corpo Aereo Tedesco. Le nostre ricognizioni aeree che, si potrebbe dire, consentono di osservare, ora per ora, i movimenti del naviglia nemico, le variazioni sulle pi ecedenti osservazioni e sui rilievi fatti a tutto il sistema di difesa della base, e, più ancora, la assillante azione devastatrice e distruggitrice delle formazioni da bomoardamento in picchiata, tutta questa attività aerea offensiva ha, in definitiva, stroncato quella nemica. La RAF e la difesa contraerea dell isola di Malta non possono opporsi all'azione offensiva delle foize delle potenze dell'Asse. Il cielo della base aereo navale di Malta, è, dunque, dominato dalle ali italiani e germaniche. Ieri, in seguito ad osservazioni precedentemente compiute, venne decisa un'azione aerea contro il porto di La Valletta. Formazioni da bombardamento in picchiata del Corpo Aereo Tedesco, rcortate da formazioni italiane da caccia, hanno attaccato gli obiettivi loro assegnati. Le formazioni germaniche, accolte da un violentissimo tiro delle batterie controaeree dei forti e di quelle delle navi ancorate nella rada o in porto, appena raggiunta la zona del porto si rovesciavano nel cielo, e ogni velivolo dirigeva contro il proprio obiettivo. Improvvisamente la artiglieria controaerea nemica cessava il fuoco per permettere l'entrata in azione dei caccia nemici. Fu questo il momento culminante della vittoriosa azione di ieri. I nostri caccia di scorta si trovavano in quota, quelli nemici, invece, sbucavano da bassa quota per attaccare gli « Stuka » nel momento critico della ripresa della cabrata. Pensava- no forse, i cacciatori nemici, di sorprendere gi « Stuka » e di non consentire ai nostri cacciatori di intervenire in tempo. Anche nella guerra i piccoli errori di valutazione si pagano cari. Così è capitato agli aviatori inglesi, ieri. I nostri cacciatori avevano potuto osservare la manovra della formazione da caccia nemica. La cessazione del fuoco antiaereo aveva rivelato che quello doveva essere il momento dell'attacco da parte dei cacciatori nemici. La nostra formazione piombava tempestivamente sulla scia degli « Stuka » e si trovava di improvviso in coda ai velivoli da caccia nemici mentre tentavano di attaccare i velivoli germanici. Poche schermaglie aeree, tentativi vani da parte dei cacciatori nemici di sottrarsi all'attacco. Dopo un breve duello quattro accia nemici precipitavano in fiamme centrati in pieno delle mitragliatrici dei nostri cacciatori. Gli altri velivoli nemici abbandonavano subito la iotta e i bombardieri germanici potevano agire indisturbati contro gli obiettivi prestabiliti. Un incrociatore che si trovava alla fonda è stato centrato in pieno da una bomba di grossissimo calibro. Alcune navi mercantili, che si trovavano in porto, sono state colpite e gravissimamente danneggiate. Gli impianti portuali sono stati sconvolti e devastati. Alcuni depositi di materiali e viveri, appena sbarcati sulle banchine, sono andati distrutti e incendiati. Le azioni di ieri, e per la massa dei velivoli impiegati e per il tonnellaggio di bombe lanciate e per i risultati conseguiti nella devastazione e nella distruzione di importantissimi obiettivi, sono da considerare tra le più importanti di questi ultimi tempi. Le condizioni meteorologiche, assolutamente migliorate e le buone condizioni di visibilità, hanno facilitata l'azione dei piloti germanici e italiani, i quali, al ritorno dalle splendide azioni di guerra, hanno fraternizzato in una atmosfera di grande e profondo cameratismo. (Stefani).

Luoghi citati: La Valletta, Malta