La strage nell'Atlantico di navi inglesi e nel Mediterraneo

La strage nell'Atlantico di navi inglesi e nel Mediterraneo La strage nell'Atlantico di navi inglesi e nel Mediterraneo Altre unità colate a picco - Attacchi a convogli L'offensiva del controblocco prosegue in pieno Berlino, 24 marzo. Il Bollettino diramato ieri dal Comando Supremo delle Forze Armate tedesche dice: « Aerei da combattimento leggero hanno attaccato sabato con ottimi risultati gli impianti portuali di Colchester e di Poterli ead. « Nel canale di San Giorgio una nave trasporto di tre mila tonnellate è colata a picco dopo essere stata colpita con bombe al centro. Ad est di Oxfordness un piroscafo è stato gravemente danneggiato in seguito al lancio di bombe. Davanti alle coste meridionali britanniche, navi spazzamine sono state efficacemente attaccate. « Una formazione tedesca da combattimento, scortata da caccia, ha bombardato nelle ore pomeridiane del 22 marzo il porto di La Valletta nell'isola di Malta. Fu osservato il centramento di colpi in pieno su navi e postazioni della difesa controaerea. In combattimenti aerei, che si svolsero durante tale attacco, i cacciatori tedeschi abbatterono sette apparecchi da caccia del tipo « Hurricane » senza subire alcuna perdita. Nelle ore serali il porto di La Valletta, nell'isola di Malta, fu ancora efficacemente attaccato. « Aerei distruttori (Zerstòrerflugzeuge) tedeschi ed italiani hanno abbattuto in fiamme aerei nemici nei pressi di Agedabia nelP Africa settentrionale ed hanno attaccato con bombe, e facendo uso delie armi di bordo, ammassamenti di truppe, con eyidenti risultati. « Nella zona di mare a sud di Creta, aerei tedeschi da combattimento si sono gettati su di un convoglio fortemente scortato. A bassa quota essi riuscirono a collocare due bombe al centro di un piroscafo di seimila tonnellate cosicché esso dovette arrestarsi in fiamme. Due altre navi dello stesso convoglio sono state danneggiate. Una nave mercantile di 5 mila tonnellate a sud-ovest di Cipro è stata così gravemente danneggiata da un aereo tedesco da combattimento, che si può contare sulla sua perdita. <. Un battello vedetta ha abbattuto davanti alle coste norvegesi un bombardiere britannico del tipo a Bristol-Blenheim ... « Il nemico non ha sorvolato durante il giorno nè durante la notte il territorio del Relch. Le perdite dell'avversario ammontavano il 22 marzo ad 8 apparecchi. Un nostro velivolo è andato perduto ». Le prime pagine di tutti i giornali domenicali sono interamente dedicate ai grandiosi successi riportati dalle unità da guerra tedesche contro la flotta mercantile britannica che ha subito, come hanno annunciato i bollettini geimanici di questi giorni, disastro 63 perdite. Una vivida descrizio ne del come le navi da battaglia tedesche hanno affondato ventidue navi mercantili britanniche, è fatta dal corrispondente di guerra, Wilhelm Kruse. « Già da parecchie settimane — egli racconta — avevamo la sciato i porti della nostra Patria. Nell'Atlantico settentrionale abbiamo avuto un viare cattivo, e, contro il freddo e contro il ghiaccio, abbiamo lottato, come per anni e anni i nostri marinai lottano anche in tempo di pace. Vento ghiacciato, mare in burrasca e freddo sono stati i nostri compagni. Ben protetti dai pastrani foderati di pelliccia, i nostri uomini erano al loro posto: alcuni ai posti di vedetta altri ai pezzi. Tutti, dal comandante all'ultimo marinaio, attendevamo in silenzio il grande momento. Alla fine, in fondo all'orizzonte, quasi confuso con la foschia, abbiamo avvistato un piccolo pennacchio di fumo e la cima di un albero: dopo giorni e giorni di attesa, il successo ci appariva vicino. Noi non sappiamo ancora adesso se l'Ammiragliato britannico sia ben conscio della nostra presenza ed impieghi una parte della sua flotta, per proteggere questa rotta che è vitale per il traffico fra l'Inghilterra e il Canada. Ci dispo niamo per l'attacco e intanto dalle nostre batterie partono i colpi d'avviso. Immediatamente i piroscafi nemici reagiscono, facendo uso delle loro stazioni di telegra fia senza fili, quantunque do vrebbero ben sapere quale sia il pericolo che li attende col far uso dela stazione radio. Le lettere che essi lanciano attraverso la spazio sotto RRRR, ciò che significa «naui del grande ammiraglio Raederv. € Adesso il fuoco dei nostri cannoni spazza i ponti delle navi r.emiche infliggendo loro considerevoli danni. Ogni tentativo di fuga è stroncato da alcuni ben) dìretti. colpi che hanno colpito le navi nemiche nello scafo e nel riparto macchine. Procediamo rapidamente al salvataggio dei superstiti, e con altri pochi colpi, affrettiamo la fine delle navi nemiche che affondano rapidamente. Durante questo primo incontro, la nostra formazione ha affondato cinque navi nemiche per un totale di trentatremila ton- "Tu nostro compito non e quello^di cercar battaglia, ma di disturbare il traffico marittimo e\ di distogliere le forze navali da altri compiti, Ci dirigiamo ades-, so verso latitudini più meridio-\. _. ... na -i •-.*.• i " _ j stro nuovo obiettivo è un grande dall' Au-i convoglio proveniente stralia e India, il quale dopo aver\ «^^/rico,towsS»riutta^i^Bpér dirigersi verso la Gran Bretagna.] Nelle acque intorno alle isole de/-! l'Atlantico, noi viviamo la nostra nuova avventura. Avvistiamo del-' le forze navali nemiche, che in- eludono una nave da battaglia, contatti con le forze nemiche so-Kno rotti e ripresi, altemativamen- te. In diverse occasioni la gran- ; de nave da battaglia nemica pun-.ta verso di noi i suoi cannoni da 380 mm,, ma non dimostra gran- ! de disposizione alla lotta I can- nom rimangono silenziosi. Degli i„„.^,„t™ «,»«rfo«o r>nr incrociato^ nemici piendono pai-,te a questo giuoco. Gli aeroplani che sono a bordo delle navi ne- miche prendono il volo per sor-ivegliarci e ci guardano, ma da ri- i spettosa distanza. Il convoglio di-\ retto verso il nord, apparentemente certo di essere ben protetto, doveva convincersi, con sua grande sorpresa, che le nostre navi da battaglia non erano sole. «Di quel convoglio, i nostri sottomarini hanno affondato trentatre mila tonnellate di naviglio, subito neUa prima notte, e nella notte successiva, altre dieci mila tonnellate. Questo è il primo successo della collaborazione fra le navi da battaglia e t sottomarini nella guerra navale. Da parte no stra abbiamo affondato una nave di otto mila tonnellate. La fortuna ci è stata nuovamente prò pizia inviandoci nuovi ospiti delle navi nemiche affondate. In meno di trenta ore le nostre navi da battaglia hanno affondato naviglio mercantile nemico per settantacinque mila tonnelalte. « Un incidente, occorso nella lotta, è molto significativo della mancanza di responsabilità della propaganda britannica e delle sue scarse preoccupazioni per la sorte dei marinai in servizio britannico. Il capitano di una nave nemica ha fatto il solito tentativo di fuggire e di lanciare il segnale RRRR, aprendo anche il fuoco contro la nostra nave da battaglia che aveva intercettato il messaggio. La reazione da parte nostra è stata immediata, oltre che necessaria, Per gli insensati ordini di questo capitano, che, disubbidendo alle nostre ingiunzioni, aveva lanciato il radiomessaggio ed aveva poscia sparato contro di noi, due terzi del suo equipaggio ha trovato la morte. Fra gli scampati vi era un ufficiale, ìl quale da noi interrogato su che cosa il capitano aveva pensato ordinando il fuoco, rispose che « il capitano voleva fare qualche cosa di cui i giornali parlassero ». Malgrado la immediata prossimità delle navi da battaglia nemiche, noi facemmo tutto quanto era possibile per salvare gli scampati di quest'ultima nave. « Quando l'operazione era finita apparve una nave nemica del tipo Nelson, che ci domandò: che nave siete f A noi tutti è dispiaciuto di non aver potuto dare la buona risposta coi nostri canno- ili in inni n in il n ni imi min immillimi mi lim ni; essa non ha dimostrato nes- snna intenzione di voler il combattimento. Poi le tenebre della notte ci hanno avvolti, e le misure dell'Ammiragliato britannico di intercettare le navi germaniche ed impedire le loro ulteriori operazioni sono rimaste senza effetto e senza, risultato ». La strage nell'Atlantico di navi inglesi e nel Mediterraneo La strage nell'Atlantico di navi inglesi e nel Mediterraneo Altre unità colate a picco - Attacchi a convogli L'offensiva del controblocco prosegue in pieno Berlino, 24 marzo. Il Bollettino diramato ieri dal Comando Supremo delle Forze Armate tedesche dice: « Aerei da combattimento leggero hanno attaccato sabato con ottimi risultati gli impianti portuali di Colchester e di Poterli ead. « Nel canale di San Giorgio una nave trasporto di tre mila tonnellate è colata a picco dopo essere stata colpita con bombe al centro. Ad est di Oxfordness un piroscafo è stato gravemente danneggiato in seguito al lancio di bombe. Davanti alle coste meridionali britanniche, navi spazzamine sono state efficacemente attaccate. « Una formazione tedesca da combattimento, scortata da caccia, ha bombardato nelle ore pomeridiane del 22 marzo il porto di La Valletta nell'isola di Malta. Fu osservato il centramento di colpi in pieno su navi e postazioni della difesa controaerea. In combattimenti aerei, che si svolsero durante tale attacco, i cacciatori tedeschi abbatterono sette apparecchi da caccia del tipo « Hurricane » senza subire alcuna perdita. Nelle ore serali il porto di La Valletta, nell'isola di Malta, fu ancora efficacemente attaccato. « Aerei distruttori (Zerstòrerflugzeuge) tedeschi ed italiani hanno abbattuto in fiamme aerei nemici nei pressi di Agedabia nelP Africa settentrionale ed hanno attaccato con bombe, e facendo uso delie armi di bordo, ammassamenti di truppe, con eyidenti risultati. « Nella zona di mare a sud di Creta, aerei tedeschi da combattimento si sono gettati su di un convoglio fortemente scortato. A bassa quota essi riuscirono a collocare due bombe al centro di un piroscafo di seimila tonnellate cosicché esso dovette arrestarsi in fiamme. Due altre navi dello stesso convoglio sono state danneggiate. Una nave mercantile di 5 mila tonnellate a sud-ovest di Cipro è stata così gravemente danneggiata da un aereo tedesco da combattimento, che si può contare sulla sua perdita. <. Un battello vedetta ha abbattuto davanti alle coste norvegesi un bombardiere britannico del tipo a Bristol-Blenheim ... « Il nemico non ha sorvolato durante il giorno nè durante la notte il territorio del Relch. Le perdite dell'avversario ammontavano il 22 marzo ad 8 apparecchi. Un nostro velivolo è andato perduto ». Le prime pagine di tutti i giornali domenicali sono interamente dedicate ai grandiosi successi riportati dalle unità da guerra tedesche contro la flotta mercantile britannica che ha subito, come hanno annunciato i bollettini geimanici di questi giorni, disastro 63 perdite. Una vivida descrizio ne del come le navi da battaglia tedesche hanno affondato ventidue navi mercantili britanniche, è fatta dal corrispondente di guerra, Wilhelm Kruse. « Già da parecchie settimane — egli racconta — avevamo la sciato i porti della nostra Patria. Nell'Atlantico settentrionale abbiamo avuto un viare cattivo, e, contro il freddo e contro il ghiaccio, abbiamo lottato, come per anni e anni i nostri marinai lottano anche in tempo di pace. Vento ghiacciato, mare in burrasca e freddo sono stati i nostri compagni. Ben protetti dai pastrani foderati di pelliccia, i nostri uomini erano al loro posto: alcuni ai posti di vedetta altri ai pezzi. Tutti, dal comandante all'ultimo marinaio, attendevamo in silenzio il grande momento. Alla fine, in fondo all'orizzonte, quasi confuso con la foschia, abbiamo avvistato un piccolo pennacchio di fumo e la cima di un albero: dopo giorni e giorni di attesa, il successo ci appariva vicino. Noi non sappiamo ancora adesso se l'Ammiragliato britannico sia ben conscio della nostra presenza ed impieghi una parte della sua flotta, per proteggere questa rotta che è vitale per il traffico fra l'Inghilterra e il Canada. Ci dispo niamo per l'attacco e intanto dalle nostre batterie partono i colpi d'avviso. Immediatamente i piroscafi nemici reagiscono, facendo uso delle loro stazioni di telegra fia senza fili, quantunque do vrebbero ben sapere quale sia il pericolo che li attende col far uso dela stazione radio. Le lettere che essi lanciano attraverso la spazio sotto RRRR, ciò che significa «naui del grande ammiraglio Raederv. € Adesso il fuoco dei nostri cannoni spazza i ponti delle navi r.emiche infliggendo loro considerevoli danni. Ogni tentativo di fuga è stroncato da alcuni ben) dìretti. colpi che hanno colpito le navi nemiche nello scafo e nel riparto macchine. Procediamo rapidamente al salvataggio dei superstiti, e con altri pochi colpi, affrettiamo la fine delle navi nemiche che affondano rapidamente. Durante questo primo incontro, la nostra formazione ha affondato cinque navi nemiche per un totale di trentatremila ton- "Tu nostro compito non e quello^di cercar battaglia, ma di disturbare il traffico marittimo e\ di distogliere le forze navali da altri compiti, Ci dirigiamo ades-, so verso latitudini più meridio-\. _. ... na -i •-.*.• i " _ j stro nuovo obiettivo è un grande dall' Au-i convoglio proveniente stralia e India, il quale dopo aver\ «^^/rico,towsS»riutta^i^Bpér dirigersi verso la Gran Bretagna.] Nelle acque intorno alle isole de/-! l'Atlantico, noi viviamo la nostra nuova avventura. Avvistiamo del-' le forze navali nemiche, che in- eludono una nave da battaglia, contatti con le forze nemiche so-Kno rotti e ripresi, altemativamen- te. In diverse occasioni la gran- ; de nave da battaglia nemica pun-.ta verso di noi i suoi cannoni da 380 mm,, ma non dimostra gran- ! de disposizione alla lotta I can- nom rimangono silenziosi. Degli i„„.^,„t™ «,»«rfo«o r>nr incrociato^ nemici piendono pai-,te a questo giuoco. Gli aeroplani che sono a bordo delle navi ne- miche prendono il volo per sor-ivegliarci e ci guardano, ma da ri- i spettosa distanza. Il convoglio di-\ retto verso il nord, apparentemente certo di essere ben protetto, doveva convincersi, con sua grande sorpresa, che le nostre navi da battaglia non erano sole. «Di quel convoglio, i nostri sottomarini hanno affondato trentatre mila tonnellate di naviglio, subito neUa prima notte, e nella notte successiva, altre dieci mila tonnellate. Questo è il primo successo della collaborazione fra le navi da battaglia e t sottomarini nella guerra navale. Da parte no stra abbiamo affondato una nave di otto mila tonnellate. La fortuna ci è stata nuovamente prò pizia inviandoci nuovi ospiti delle navi nemiche affondate. In meno di trenta ore le nostre navi da battaglia hanno affondato naviglio mercantile nemico per settantacinque mila tonnelalte. « Un incidente, occorso nella lotta, è molto significativo della mancanza di responsabilità della propaganda britannica e delle sue scarse preoccupazioni per la sorte dei marinai in servizio britannico. Il capitano di una nave nemica ha fatto il solito tentativo di fuggire e di lanciare il segnale RRRR, aprendo anche il fuoco contro la nostra nave da battaglia che aveva intercettato il messaggio. La reazione da parte nostra è stata immediata, oltre che necessaria, Per gli insensati ordini di questo capitano, che, disubbidendo alle nostre ingiunzioni, aveva lanciato il radiomessaggio ed aveva poscia sparato contro di noi, due terzi del suo equipaggio ha trovato la morte. Fra gli scampati vi era un ufficiale, ìl quale da noi interrogato su che cosa il capitano aveva pensato ordinando il fuoco, rispose che « il capitano voleva fare qualche cosa di cui i giornali parlassero ». Malgrado la immediata prossimità delle navi da battaglia nemiche, noi facemmo tutto quanto era possibile per salvare gli scampati di quest'ultima nave. « Quando l'operazione era finita apparve una nave nemica del tipo Nelson, che ci domandò: che nave siete f A noi tutti è dispiaciuto di non aver potuto dare la buona risposta coi nostri canno- ili in inni n in il n ni imi min immillimi mi lim ni; essa non ha dimostrato nes- snna intenzione di voler il combattimento. Poi le tenebre della notte ci hanno avvolti, e le misure dell'Ammiragliato britannico di intercettare le navi germaniche ed impedire le loro ulteriori operazioni sono rimaste senza effetto e senza, risultato ».

Persone citate: Hurricane, Vento, Wilhelm Kruse

Luoghi citati: Africa, Berlino, Canada, Cipro, Gran Bretagna, India, Inghilterra, La Valletta