SULLA CITTA' IN FIAMME

SULLA CITTA' IN FIAMME PARLA UN TESTIMONE SULLA CITTA' IN FIAMME a ù e s i i ¬ Berlino, 20 marzo. Forse il miglior commento che si possa oggi fare sul colossale bombardamento operato la notte scorsa dalla Luftwaffe su Londra è implicito nel comunicato diffuso in proposito dalla Reuter. In una comunicazione straordinaria diramata all'alba di oggi l'agenzia britannica annuncia infatti che nella notte fra il 19 e il 20 marzo * parecchie centinaia di bombardieri hanno operato nel cielo di Londra » lanciando sugli obiettivi presi di mira « diecine di migliaia di bombe ». E' la prima volta dall'inizio della guerra che gli inglesi ammettono che il cielo della loro capitale — « protetto dai più, formidabili sbarramenti antiaerei del mondo » — sia stato violato da masse tanto numerose di apparecchi; è la prima volta che l'agenzia britannica ammette che le bombe cadute siano calcolate a « diecine di migliaia » e si sa che un simile numero di bombe non può aver avuto come conseguenza solamente « danni privi di importanza ». Dal tramonto all'alba Premessi questi riconoscimenti britannici, passiamo alle fonti di informazioni americane. I giornalisti degli Stati Uniti accreditati a Londra, quando hanno l'occasione dì fare un servizio « dal vero » si battono come leoni contro gli sgherri della censura. Naturalmen gedcgti"°?,IÌelÌV?°?-dìr<?.?"'ii*Lè!£l' senziale. Però, possono parlare di cos'è viste, presentare un panorama approssimativo sulla realtà della situazione contrariamente a quanto sono costretti a fare quando la violenza degli attacchi aerei si rivolge contro città lontane. Anzitutto noteremo che per la prima volta i giornali americani si sono degnati di pubblicare in prima pagina un comunicato ufficiale germanico e precisamente quello diramato per i paesi d'oltre Oceano sulla grande offensiva aerea condotta contro Londra. E fanno seguire alcuni brevi commenti nei quali sottolineano il fatto che se Londra riesce a mandare sulle città germaniche squadre aeree composte di 40 o 50 apparecchi, » tedeschi — secondo le vecchie e nuove promesse di Hitler — ne mandano almeno dieci volte tanto. E poiché partono da basi notoriamente più vicine agli obiettivi, l'efficacia dei bombardamenti non deve essere calcolato in dieci volte superiore ma almeno una trentina. Seguono poi le apocalittiche descrizioni: bruciano i docks, bruciano i magazzini, saltano per aria l e e e r i i a e i i gasometri. rombano i depositi di, ... 1 .... ■ j I esplosivi colpiti tn pieno, ardono]Ade e fabbriche, officine intere\pvengono rese inservibili. Infuria mìgpieno quella che gli americani uchiamano graziosamente il « furor\vgermanica* », furore che ad ogni -modo non sembra essere mpotcn- \ cte come quello britannico. [sPoco dopo il tramonto del sole dè cominciato l'attacco che- e dura-\dto ininterrottamente fino alle duetgdella notte per riprendere poi spo-[siodicamente fino all'alba. Ma i sracconti americani sono mente diretti al popolo degli Stati j vlogica- mUniti che si diletta del giallo, indi- pendentemente dai reali risultati !/che il bombardamento ha raggmti-\cto. Abbiamo ora sotto gli occhi la<dprima corrispondenza di guerra sul\cbombardamento di Londra dovuta:fal giornalista Kmd che ha parte-'deipato all'azione prendendo il po- tsto di un mitragliere a bordo desun « He-111 ». ! /I collega germanico racconta vChe appena il suo apparecchio e ggiunto sopra l'estuario del Tamigi,;ala reazione antiaereo britannica él^cominciata. Mancano ancora qua- \nrnnfa chilometri al cuore della co-' ranta cnuomeiri ai cuore aetta ca _pitale, ma gli inglesi cercano gia\ddi difendersi. Allora l primi oppa-' lecchi germanici lasciano cadere la loro pioggia di bombe, pioggia che non verrà calcolata nel bilancio totale dell'offensiva diretta contro Londra. Del resto, bastano ai bombardieri pochi minuti di vo¬ £lto per ritornare alle loro basi e ca- ' ricare altre tonnellate di esplosivo. Le pattuglie aeree d'assalto giungono quindi sugli obieftim stabiliti. Ondate di 400 apparecchi « La notte del 20 marzo — scrive il giornalista — è senza dubbio la peggiore che il centro di Londra abbui dovuto sopportare ». L'apparecchio sul quale vola Kind sta compiendo con lo stesso equipaggio la sua ottantesima azione di guerra. « Questo è davvero un volo-giubileo! », esclama il tenente 3. che ha l'onore di comandare il I velocissimo bombardiere. Intanto tutte le squadriglie della prima ondata, composta da circa 400 apparecchi, hanno scaricato le loro bombe. Immensi incendi si sviluppano e sono talmente immensi che si congiungono ben presto gli uni agli altri creando un unico mare di fuoco. Il vento che soffia abbastanza impetuoso nella notte chiarissima alimenta le fiamme che ogni tanto salgono altissime nel firmamento spinte dalla pressione di formidabili esplosioni. i à a ei a ni n e e E e — e oi, n e a. eaa I docks Royal Victoria, Royal, m «. -à. w >4 tt ìAlbert, King George V sono com-ìpletamente sconvolti dalle ^4germaniche e questo rappresenta kun successo veramente rimarche-,vole tanto da far dire alla Reuter1,- come telegrafa Stoccolma — che papere _*__«mporto_«*o __»ftoJe 1sono state- colpii- e gravemente danneggiate ». /I Tamigi scintilla di bagliori sanguigni, illuminato agiorno. Gli aviatori germanici pos- sono ora scendere a quota JJ^Isima perche gli artiglieri bptan- vicini sparano mei abbagliati dai fuochi a casaccio. La seconda ondala attacca a vo-/o raaente, Sono altri 400 apparec- cM che gettano jj 2oro cn,.IC0 mici.diale s„ obiettfii'i che la notte chjaìH3sima e gh incendi permetfono rfj indiviauare senza dubbio di sorta Lò Sfacci0 c;ie 5j preseti-ta agli occhi degli „viatori rea-e.schi è talmente grande da non tro- uare le parole per poterlo descri-vcre AUa seconda ondata ne se guono aUre ja terza, la quarta, toaujnta Jn'meno di sei ore sono^^^'a^aréicM che iw^nel ,0 5Jn canifaZe brifr-nnica aeuo capitale Britannica _ quast un mlilone e mezzo di chili di bomoe precipitano dallo stella- ■ to firmamento sul cuore dell'Impero britannico. Il saluto portato dagli aviatori germanici al nuovo ambasciatore )l U i 111111M11111111111111 M1111TIMI II I II 11111 ! 11111

Persone citate: Hitler, Kind, King George V, Royal Victoria