I "virus,, sono proprio essere viventi?

I "virus,, sono proprio essere viventi? I "virus,, sono proprio essere viventi? Quando si sente parlare di virus Iil pensiero corre a forgiare im- magini, arbitrarie naturalmen- si ingrandimento. L'innovazione del ; te di microbi ultrapiccoli, così piccoli da non poter essere neppure sorpresi dai più potenti mezzi di microscopio elettronico, di cui ha Irecentemente discorso su queste colonne il nostro Ruggiero, per-,mette, però, ora di sperare di indi-:viduarii e persino di fotografarli. |Abbiamo, anzi, già l'immaginel de! virus del vaccino, di quello dellaectromelia infettiva e di quel-j lo del mixoma del coniglio. Presto auspichiamo sia la volta di altri : di svariate malattie, il cui agente Iepidemiologico è logicamente so spettato, ma non ancora messo in netta evidenza. Ma che ci dicono queste visioni ultramicroscopiche, queste fotografie d'eccezione? Le prime scoperte Ci confermano, senza dubbio, la ipotesi che 11 « filtrato » di materiale infettante, cioè il liquame che ! visibili col miglior microscopio, contiene effettivamente un agente |patogeno individuabile. Questo sa- ;rebbe il presunto «virus» o più .esattamente il «virus filtrabile »,[alla cui ricerca da tanto tempo siiattendeva. [Ma visioni e fotografie, fornite-1ci dal perfezionamento del micro-jscopio elettronico, ancorché siano per divenire utili in sommo grado per distinguere caso per caso il virus responsabile, come il microscopio comune ci segnala la presenza dell'uno o dell'altro bacillo, non ci spiegano ancora ciò che tanto ci interesserebbe conoscere : se. 11 virus filtrabile sia o no un essere vivente. L'immagine di un corpuscolo, difatti, non chiarisce se esso sia animato o no. Parrà a taluni un po' strano un dubbio simile, sulla vitalità del virus, quando una ricchissima letteratura medico-biologica parla largamente di attività, di costumi, di variazioni di aggressività, di ondate epidemiche di tanti di colali virus filtrabili. Oramai ci si era anzi adattati all'idea che i virus non fossero altro che agenti microbici straordinariamente piccoli, al di sotto del limite di visibilità con i mezzi ottici prima d'oggi a disposizione. Ci voleva il nostro Sanfelice, nel campo delle malattie animali, ed il Beyerink, in quello dei processi patologici delle piante, per far nascere i primi sospetti. Beyerink fu tra i primi, con Iwanowsky, a scoprire che il mosaico, una malattia delle foglie del taL-iceo, è dovuto ad un agente in- Ifettivo invisibile e filtrabile. San- i felice si occupò in modo partlco- , lare dell'epitelioma contagioso del piccione, dovuto purea virus. En-.trambl, attraverso all elaborazio-1 ne delle loro indagini, giunsero a i modificare 11 concetto sostenuto | da altri sulla natura dei virus fil- trabili, ad opporre, cioè, all'idea di un essere organizzato vivente,quella di un « quid » di natura pu-ramente chimica. ; E Sanfelice aveva le sue buone: ragioni dal fatto che egli era riu-.j scito a riprodurre sperimentai-1 mente l'epitelioma da piccione a piccione, inoculando sempheemen-1 Ite una sostanza chimica (un nu-|! renze tra gli uni e gli altri. E si cleoproteide) estratta dalla massai patologica. I dubbi di Beyerink, le dinio- strazioni di Sanfelice non riusci-.reno, però, a sradicare l'opinione,già generalizzata; indubbiamente;la scossero. jSi cominciò ad insinuare che non è una classe omogenea quella dei virus filtrabili e che, quindi, ! si possono rinvenire forti'diffe:| do il microscopio elettronico eraida inventate - si determinava j mediante la ultrafiltrazione e la | mei ; ultracentrifugazione. I virus più | .grossi venivano considerati come [ microbi al disotto della visibilità i (gli inframicrobi di Wolmann) e, [ [perciò, esseri viventi. I più picco-1 1 li, invece, nonostante tutta la buo-jna volontà dello stesso Elford, so-] stenitore della natura vitale dei : vine, non potevano aspirare ad e-j guato considerazione, dato che le ; loro dimensioni quasi non supera-jno i diametri infinitesimali delle molecole della sieroalbumina. Forti obbiezioni naturalmenteivennero rivolte ad una distinzione [cosi arbitraria; mentre un colpo ldi scena si svolgeva intorno ad'uno dei virus già noti: quello re-'sponsabile della peripneumonite [dei bovini. Ad un tratto ecco che'esso perde la sua invisibilità; ri-'cercatori più accorti, con mezzi ottici più potenti, lo scoprono. Si- jnò a questo momento, però, nes-l suno potrebbe affermale che siaiun essere vivente, pei quanto de-'ponga a suo favore il genere di j malanno che produce, con i carat-i teri delle vere malattie infettive [dovute a microrganismi. Senon- che. mentre primi era filtrabile, invisibile ed incoltivabile, ora non solo resta impigliato nei fil- tri più fini, non solo è illuminato dai microscopi più potenti, ma cresce e si moltiplica su speciali!terreni di cultura. E' quest'ultima la caratteristica che meglio d'ogni altra depone infallibilmente per la sua natura vitale. Bisogna ben prendere una decisione: il virus in causa viene tra- dine di pic:olezza. Da altri, però è considerato anello di congiunzione tra microrganismi veri e proprii e virus filtrabili. IIHIIIIIIIIIIIIIIIll llllll IIIUIIIIIIIIIIIIII UlIU UMIUIUIMIIsferito nella categoria dei microbi; sarà il primo della scala in or A complicare le cose due italia- ni: Guarnieri e Negri, scopronojnel mal vaccino e nel vaiolo l'uno,(nella rabbia (tutte malattie deter-;minate da virus filtrabili) l'altro.;dei corpiccioli inclusi in certe cel-;lule dell'organismo infettato. Talli corpi sono diversi da malattia a! malattia, ma specifici per la sing0la malattia. Vengono intantci anche alla luce i cosiddetti corpi | di Ioest nel morbo di Borna e nel- la febbre gialla quelli descritti da| Goodpasture, Torres e Nicolau. \ Si tratta dei rispettivi virus? lt lNo — affermano certi scienziati.' Probabilmente — essi dicono — siamo di fronte ai prodotti di rea-|zione della cellula invasa dal vi- E rus. IT Al che obbietta la parte avver-' sa: — Se non sono proprio i virus alto stato abituale, assistiamo al- ; la fase visibile (naturalmente al microscopio) del toro ciclo evolu-itivo. Il batteriofago Mentre ognuno tiene la propria opinione, un altro avvenimento - al quale studiosi italiani (Casa-igrandi e Volpino) non restano e- stranei — matura. Corpuscoli an- ! cora più piccoli, designati come < « elementari », vengono scoperti , in molte malattie provocate da a- genti ignoti-da virus filtrabile |Stavolta ci si tuffa a studiar- ui contravveleni, ui uumrai c viaÌ dicendo, e - guarda un po' - sal-^ tano fuori stimmate assai analo-lghe a talune proprie della materia i organizzata; per contro altre ne L balzano assolutamente ìncompati- bili con attributi di esseri viventi.' E si naviga ancora tra il prò «*>. il contro. C'è intanto per aria una grave questione, che occupa i migliori' batteriologi del mondo. Un certo . d'Herelle ha da poco reso noto : che esiste un virus filtrabile, il quale possiede una curiosa attivi- tà: invece di aggredire l'organismo animale affronta e dissolve taluni batteri. Questo professor d'Herel-j le è tanto più felice della sua scoPe'ta, in quanto prova e riesce a servirsi del suo virus — che egli chiama « batteriofago » o mangia'ore di microbi — per combattere talune malattie intestinali, soste- mite da speciali bacilli sensibili al |batteriofago. f I Un numero eccezionale di studi' in breve fiorisce intorno al nuovo virus e naturalmente anche la sua stallizzata sia la pepsina, sia la tripsina, due fermenti necessari alla digestione. Ora che fa? Ti . ,, ,. ,. „_ prende delle culture di un germe, io stafilococco, c Usate », cioè di- natura viene discussa. Chi crede di trovargli un proprio ricambio organico, un suo metabolismo. r:a- turalmente pi opende per l'essenza I vitale; chi ciò non vede sostiene la natura prettamente chimica. iAd un tratto arriva nientemeno; che Northrop a mettere le cose a| posto. E' un nome celebre; è già riuscito ad offrirci sotto forma cri- scioltc, disfatte, e riesce ad isola-, ò e re da esse una proteina, una so- stanza prettamente chimica, che si dimostra capace di dissolvere altre MIIUIIUIIIU III llUIIUUIIIUUUIIIIUIIIIIIUIIIIIIIIIIIItlUI UHculture di stafilococchi invia eli „„n,,„„„ ,i: . i;„ .. _.• .,: sviluppo, di c lisare », come si dice, i nuovi stafilococchi. In quella - proteina virulenta Northrop indi- ojvidua la natura del batteriofiiRO, o,(anzi il batteriofago stesso, anche e -;soprattutto perchè, come succede o.;per il batteriofago di mano in ma- -;no che si mangia il germe, quellali proteina aumenta con il dissolvi- a!mento dello stafilococco ciCp nnn enn VÌVI Pnmp aO"Ì«!Pnnn? i | llu" ou" uumc uSI»>'"»u' - Se u batteriofago, virus filtraci- a|le non e un *rc vlventc bensì \„^a °"Ja„"a „hi™n= ? luna" sostanza chimicasì' nenia t luna sostanza cnimica — SI pensa.' ora — anche gli altri virus saran- no privi di vita. Ma come si spiegano le loro attività morbigene si- — -|mTlì"« - ELE vpri.nZi ITSS, dlvederió subito. Bl- -' 0™"^'p"n" "j""'1;lima Anm» Is.^at«nl«» nhl ™*nE*»tt* ,ii , n - ;*„„,!,N0rthrop^^nella dimostrazione l delIa natura chimica, di un virus -inel camD0 vegetale Nel e<Mi nel campo vegetale. Nel 1935 egli, .. - ... -. .° D . a difatti, riusci ad ottenere per cristallizzazione proprio la virus-proteina pura della malattia a mosaico delle foglie di tabacco. Curioso - è „ fatto che t , cristalIjzza. -izlone s, un metodo allora- da poco reso noto dal North u- ! ,e a sua yQl d esJsere e <jrientato ^alle scoperte di Stanley i ,nel,e 3Ue inda„ini intorno al virus - |cam^to" m'alattle ^TmalTcon-- dft virlls filtPflhiM a,„.PaÌT , , Klrn_-_ „_-.T|«„on„ mi -^* f rconiXXXf rcX-l"^^-' Mg S"„i», li ,m»a i^^' Sw"S5StMtaS e L,a verruche 0 corni cutanei| cioè - da papilloni trasmissibili da so"-i.' Uo a sogg.'etto T) , filtrato » del*>. liquido di una sospensione di tes- suto papillomatoso riesce infettan-e te. L1 ^ Dro tale i' malattia sia dovuta ad un virus o .Ebbene anche quel virus è risul- o : utQ di natura pTOteica e non vi- l vente - Altrettanto è accaduto perauel-o lQ deirencefalomielite equina oi malattia dl Borna -j A to to corre una noti.a i e zia che fa gran rumore nel cam po scientifico. Le virus-proteine, o meglio virus - nucleoproteine — perchè ormai più che una certa simiglianza con la proteina chee- form\ )a ' parte sostanziale delleal |ce„ule dl *_n, organismo vivente Ihanno dimostrato caratteri chimi- di' o a ci più affini al nucleo cellulare — le virus-nucleoproteine sono capaci di diminuire di virulenza sotto l'azione di taluni agenti fisici o chimici, per poi riprendere, in altre condizioni, la primitiva atti- a ferma Bisceglie — una prima ri spiegazione «per via chimica»Ti delle modificazioni di virulenza . . . e, dei virus, che si possono osserva- i- re durante il corso di infezioni nn-e o a- a I ^oT'TraMeréhhr d\"un" eam e li'' *e «rS id „ molecola o; a| lina ricorya à - Ecco che in ciò avremmo — ar a-, tura li o sperimentali c che ricor- . dan0 talune proprie ai microor-, Iganismi. qualche molecola della virus-pio teina nell'ospite recettivo è capa- <* di romPere la normalc «volu- zione del protoplasma delle sue ii Ma v'ha di più: 1 introduzione di | cellule, costringendolo a deviare._u..7._,_ j„,,„ la sintesi „ . ^rr^ » »n,nr» ntfl ahhnnrlnnti che lo ;gine a ■ proteine) sempre più abbondanti e quindi sempre più nocive. \In tal modo si potrebbe equivo- Icare con uno sviluppo ed una mot- [ : tiplicazione « vitale » del virus, al- imeno a giudicare dai deleteri ef- ' soggetto infettato. Comprensibile olir» claeon mnrin fi tri i r^i'fihho la fetti repertabili clinicamente sul allo stesso modo figurerebbe la possibilità di passaggi del male da soggetto a soggetto per serie nu-\merosa, così come avviene nelle infezioni dovute ad agenti mlcro-Ubici viventi \I olicn semhrerehhe noi eiiinti ILogico sembrerebbe, qui giunti. :concludere finalmente che il virus ii j i^g.™ .™.B™, qui..umu.. concludere finalmente che il virus abe non e un essere vitale,: 'bensì una sostanza chimica. Ada-1'gio, però. C'è ancora oggidì chi|ÌPenfà ch« la ^^^M\! quel « quid » inanimato non sia e- ^ |o«""ey insorge eu argumema i,contro 9ue3ta '"sinuazione; ma !n»n tutti restan da lui persuasi. [ -, Certo srtarebbe "«^o, pur ri- | i conosce ndo la dimostrazione di Llnon vltallta dl gran Parte del vì'ì,ru3 filtrabili fin'ora conosciuti, afternlare reeisamente che anche 1 tuttì 1uelIi che sino ad oggi non sono stati cristallizzati sono ina- nimati- C'è per lo meno una riser va da mantenere: la possibilità cne' come è avvenut0 Per u virus I della peripneumonite dei bovini, !ad un certo momento qualche al-1 ltro virus si declasai e con altr0 .biglietto di riconoscimento passi! '° ! tesimale. Qualche scienziato insigne non sembra lungi da questo pensiero. Del resto qui non è offesa alla scienza concludere, per ora. con un Pirandelliano « così è' se vi pare " Angelo Viziano Forse che sì, forse che no k„Ua n „,.,„„„ Aivn Anche li "Virus,, Che diVO- ra i batteri che lo generano, „ è stato smascherato - Sor- e , ... . ,. | ge Un dubbio amletico di = ,. = fronte a questi COrpUSCOu = ^ r = td.rd.ucri viidii tu iu 1 t i Contrasto COn la Vita I = , „, „„„„„„,„ „l I "virus,, I puntini più scuri sono i « corpi » del Negri e del Cuarnieri nelle cellule visti al microscopio.

Persone citate: Angelo Viziano, Guarnieri, Negri, Nicolau, Parrà, Sanfelice, Torres

Luoghi citati: Dro, Herelle