L'assemblea della Fiat presieduta dal sen. Agnelli

L'assemblea della Fiat presieduta dal sen. Agnelli L'assemblea della Fiat presieduta dal sen. Agnelli 70.000 lavoratori = La fede e la certezza nella vittoria riaffermate al Duce « L'intensa produzione bellica Pronti per le necessità di domani - La gloria dei Combattenti dà luce anche al lavoro delle officine Presieduta dal Sen Ing. Gio- ! vanni Agnelli ha avuto luogo Ieri, | nella sala del Consiglio Provili- mcialc delle Corporazioni di Torino, ll'assemblea generale ordinaria de-gli azionisti della Fiat. Erano pre-| senti 100 azionisti rappresentanti | 1.523.192 azioni. Sul fronte del lavoro per la Vittoria La relazione del Consiglio di Amministrazione, letta dal prof, dott. Vittorio Valletta, amministratore delegato e direttore generale, s'inizia ricordando che la Fiat per la quarta volta, nel suo più che quarantennale sviluppo ha allineato i suoi uomini, le sue officine, la sua organizzazione sul fronte delle produzioni belliche, al servizio della Nazione combattente: conquista della Libia, Guerra mondiale, conquista dell'Impero (subito seguita dalla campagna legionaria in Spagna), attuale guerra dell'Asse. « Al tempo della campagna libica 1911-12, quando i primi automezzi Fiat consentirono la iniziale esperienza della motorizzazione militare, la Fiat era tutta nei primitivi stabilimenti di corso Dante, coti 3000 uomini appena. Oggi sul fronti: del lavoro di questa grande guerra, che Italia e Germania uff tuteliate combattono per lu- creazione della nuora Europa, gli uomini della Fiat sono quasi 70.000. Settantamila uomini saldi al lavoro per dare macchine motori apparecchi agli eroiri Combattenti, così come a nome delle maestranze attestammo al Duce nel nostro telegramma del l.o gennaio, riaffermando la certezza della vittoria j>. In questa guerra — soggiunge la. relazione — l'Italia è impegnata a. fondo. « Nel Medita ranco e in Africa l'Inghilterra, ha gettato contro di noi la potenza massiina delle sue forze imperiali per cercare d'infrangere la saldezza, vwralc del popolo italiano. Ma. il popolo italiano è oggi più che mai saldo e compatto intorno al Duce e sicuro della vittoria. Tutti gli italiani sanno che nessuna alternativa delle vicende della guerra muta i valori essenziali della vittoria. Anzi le difficoltà persuadono più che mai delle ragioni supreme di questa giusta lotta e della necessità di vincerla: ragioni di onore, di esistenza, di sicurezza, di libertà, di avvenire. Temprata nell'animo e nelle energìe da una grande opera di potetizìamento morale politico ed economico-sociale l'Italia fascista può oggi valorosamente marciare a fianco della potente Germania nel combattimento e nella ricostruzione, per quel nuovo ordine europeo e mondiale che le Potenze del Patto Tripartito intendono realizzare al fine della cooperazione internazionale e del progresso sociale del lavoro. « Dalla vittoria comune deriveranno al nostro Paese, con la più ampia vita economica e le maggiori possibilità di lavoro, nuovi imponenti compiti anche ai produttori, ai tecnici, ai lavoratori dell'industria. Deriverà certamente all'operosa Italia, il pieno sviluppo di quelle virtù nazionali, che in pratica si concretano nella capacità di servire bene il compito generale, ognuno secondo le sue attribuzioni: con serietà di tirocinio, con costanza di metodo, con spirito di collaborazimie, con preciso e operante senso della responsabilità, cioè con competenza ». Le produzioni Quindi la relazione illustra l'andamento del lavoro Fiat 1940, che a malgrado dell'estrema riduzione della produzione automobilistica normale, è risultato complessivamente superiore a quello dell'esercizio precedente stanti le maggiori produzioni di carattere bellico. Poiché tuttora, e più che mai necessarie vigono le disposizioni che non consentono di esporre dati di produzione, la relazione si limita a rapidi cenni sommarii sui principali settori. Inoltre per quello automobilistico mancano al consueto quadro della produzione mondiale le cifre dei Paesi europei: nei Paesi vinti si può dire pressoché annullata; nei Paesi vittoriosi si è trasformata necessariamente in produzione di automezzi militari. In quanto alla produzione americana risulta che gli Stati Uniti hanno prodotto nel 1940, circa il 23 per cento di più che nel 1939: 4.590.000 unità invece di 3.730.000. Come già accennato, la produzione automobilistica italiana è discesa al minimo per il fatto del la interrotta circolazione e dell'ec cezionale prezzo della benzina ra zionata. L'esportazione automobi Ustica italiana è anch'essa diminuita (del 56 per cento circa), es sendo venuti meno, a causa della guerra, quasi tutti i mercati esteri. Per quanto concerne la produzione automobilistica Fiat la relazione avverte che — nonostante la forte contrazione del mercato interno ed estero —■ ci si è imposti di mantenere la costruzione delle autovetture ad un livello di efficienza anche se minimo per salvaguardare l'attrezzatura di questa importante produzione e pe; poter mantenere al lavoro l'essenziale delle maestranze in essa specializzate. Naturalmente anche al lavoro . della Fiat sono derivate non lievi difficoltà dalla situazione internazionale di guerra, ma niente ha potuto rallentare il doveroso compito di realizzare lo sforzo massimo nelle produzioni richieste dalle Autorità militari. Una difficoltà notevole, ad esempio, venne dall'America: numerose macchine utensili, che alla fine del '39 erano state ordinate e che già erano a buon punto per la consegna, furono fermate dall'embargo e accaparrate dalla requisizione americana. Guardando all'avvenire La relazione considera unche i compiti che dalla vittoria deriveranno: « Pur continuando col massimo impegno nelle produzioni di emer genza — alle quali i nostri tecnici apportano il contributo del loro in cessante studio e della più recente esperienza da essi fatta all'estero, S£eDrtlFddlndatIFdDoldi specie in Germania—la Fiat non perde di vista le necessità del (Za mani per essere pronta a soddisfar le piena/mente: ripresa automobilistica nel Paese, ripresa dell'espor tazione, espansione nel più grande Impero e in quegli spazi vitali t zone d'influenza clic, secondo gli accordi dell'Asse, si apriranno'al lavoro italiano. Pertanto era ed e indispensabile salvaguardare le at- trezzature essenziali di tutte le nostre produzioni del tempo di pace «Perle necessita del presente ejrr quelle future, avemmo l onore ■ di prospettare al Duce, nel novem-, ore scorso, un programma di mio-' ve iniziative intese a dare alla Fiat più ampie possibilità nei della siderurgia, della metallurg dei petroli e a riprendere la proda ■Hetton ' uutgia,\SSS $ca^ZL^rék ^%InV,■„:,ZZlì"f '"e n q',' ° wln,P^ v■ ,T ,e 1?!'c,e?''"."''e'a r\^J^S^^«^-^JZn\£ • S.," "mJ"ta fiducia del Du- ee e per noi premio e incitamento. Dobbiamo oggi più che mai tende- ; re al potenziamento della produ-! ^ione autarchica rispondono i già in funziot trave ». A questo scopo nuovi impianti Fiatiino /■ to™„ a „i i " I D -CU" i rer l OOldatl | Al riguardo della Fiat-Mira fiori' 1 la relazione ricorda che la. nuova Fabbrica ha avuto il suo battesimo del fuoco: « ma le offensive aeree nemiche, se hanno potuto causare dolorose perdite umane e qualche danno di carattere edilizio, non limino affatto interrotto, nemmeno per un momento, l'attività produttiva degli stabilimenti ». Dopo aver ricordato la sottoscrizione dei Buoni del Tesoro 1950 — a cui la Fiat, com'è noto, ha partecipato con 50 milioni in contanti. lllllllllllllillillllllilllllilllilllllllllllllllllllllllllllllllii oltre alla sottoscrizione delle sue Consociate e del personale — la relazione accenna al costante incremento delle istituzioni e attività Fiat per la preparazione dei giovani al lavoro e alle armi (istruzione tecnica nelle officine, Reparti Specializzati Fiat della GIE), nonché all'incremento delle opere assistenziali, delle Mutue e delle attività dopolavoristiche. Tra l'altro la Fiat ha contribuito con 4 milioni alle migliorie dell'Ospedale di jsan Vlto, aumentandovi fa dispo ■ nibilità del letti che saranno anzi, tutto riservati agli iscritti delle ' ■• Casse Mutue Fiat Ma in primissimo piano è l'as ' sistenza alle famiglie dei Richia\maU e a quegii aitrj uomini della ieIatqOsdtgFhDri ^^^S^X^SST^ L fe«le presso fronti di guerra. L'at- «vita del Dopolavoro Fiat è statuiz\V^ che mal caratterizzata dalle s 5ameratesche iniziative per i Sol- d dati A1,.inlziativa della Pederazio- b ; . . ,,, , . .... 1 ! "e torinese dei Fasci femminili per ^assistenza ai Feriti di guerra, le i1?0?™ ^ascisfte ^1Ia Fiat hanno i ^a'0 'a loro fervida co-operazione, I interpreti del sentimento di tutta la i n°3tra famiglia di lavoro, | La relazione del Consiglio si con- ' cì}'ìm\e co1 il commosso omaggio 1 ai gloriosi Caduti e ai tenti: «Ai Soldati che combattono in terra nel mure e nel cielo è costantemente rivolto il nostro pensiero a min irato e riconoscente. Ai gloriosi Caduti il tributo della più profonda commozione. La loro gloria riempie i cicli della Patria e dà luce anche al lavoro nelle officine dell'armamento dove il lavoratore sente vicino a se ammonitore lo spirito eroico-del Combattente. iriiiiiiiiiiiiitlllillllllilllliliilrliirilliillltlililiiiliiiiiilliililauunddnCombat-jLdlilacnarsnm « Tale solidarietà spirituale tra il fronte del lavoro e il fronte delle\' ha pure nell'officina le sue1espressioni dì valore e di sacrificio In conseguenza di bombardamenti'aerei nemici anche nostri camera ti hanno perduto la vita. Uomini quali Asrael Cullabioni e Guido Ottone, che per la loro abnegazione sono caduti come Soldati ira Soldati, riassumono nobilmente le virtù essenziali della nostra famìglia di lavoro ». «/ settantamila lavoratori della Fiat — cosi termina la relazione — hanno nel cuore la certezza che il Duce ci ha preannunciata: vittoria, Italia, pace con giustizia tra i popoli! ». L'unanime approvazione L'assemblea ha accolto la relazione con unanime consenso, as sodandosi alla manifestazione di devoto omaggio al Duce e ai Corn battenti e di fede nella Vittoria. liiiliilliillliiliifiriiliaiiiiMlllilllllllllllllllllililllllllH i i E' stato quindi illustrato il bilancio 19J/0. Esso si chiude con un utile di L. 55.071.138,31 e consente un dividendo pari a quello dell'anno scorso., ma dal quale viene dedotto 1/8 in base alla disposizione del Decreto 21 dicembre 191,0-XIX n. lllli; pertanto un dividendo di L. 17,'i0 per azione. Letta quindi la relazione dei Sindaci, il Presidente Sen. Ing. Agnedli ha aperto la discussione sulla relazione del Consiglio e sul bilancio, che sono stati approvati all'unanimità. Infine l'assemblea ha proceduto alla nomina delle cariche sociali riconfermando i consiglieri che scadevano per compiuto quadriennio. Pertanto il Consiglio di Amministrazione resta immutato.