La sede di un Comando ellenico centrata da una scarica di bombe

La sede di un Comando ellenico centrata da una scarica di bombe La sede di un Comando ellenico centrata da una scarica di bombe (Da uno dei nostri inviati) Aerodromo di X, 12 marzo. Il comandante del... gruppo di Picchiatelli mi indica dapprima ì due paesaggi sulla carta da cinquantamila e poi me li fa vedere sulla fotografìa. Sulla carta Arsa di Sopra e Toschiki sono segnati da alcuni punti minuscoli fra le curve altimetriche della complicata zona montana: tra gli 800 e i 900 metri Arsa dì Sopra; fra i 500 e i 600 Toschiki. Nelle fotografie il primo è un gruppetto dì povere case aggrappate a un costone dì quel Mali Trebescines che, visto dall'alto, tutto irto di punte com'è sembra un saoriano preistorico accovacciato; l'al¬ o . i a l ¬ e i - - ; \ ,tro appare ancora pn muluscolo. ■ cinque o sei case a fianco delle co-\ se in «n Pi*™™, ìde4'JnHe\?l'J'/„'rf ;Sffif I «Àrsa - mi dici ircZondan- te — l'avevamo insieme alle Cicogne sdrumata ieri l'altro.. ». ; ' A? ZZ^TfrXlìi^à Java. Tutto intorno, paio, quasi perKmetterle in rilievo e maggiormen- te segnarle, si notano grosse chiaz-^«Sono — mi spier/a il coman-\ dmife dei Picchiatelli — ì crateri] scavati dalle grosse bombe. Guai--. date il paese!». ii E mi porge le lenti; e attraverso, ,le lenti io veggo che tutto è dìroc- cato: non una cosa è in piedi e i .muri ancoro su sono pochi. «Eppure abbiamo dovuto tor- nord stamattina. Malgrado la sdrumata di ieri l'altro che teaveva cacciate dal paesaggio nel-' le boscaglie del Trebescincs, le truppe greche, o per lo meno una, certa aliquota di truppe greche.' hanno ricercato ospitalità tra imuri demoliti o nelle immediate adiacenze, perchè Arsa di Sopra è perfettamente defilata al tiro delle nostre artiglierie terrestri, Anche col maltompo jr Ma do terra i nostri non hanno tarduto ad accorgersene; ci han-no chiomato e noi siamo tornati, Però il nostro lavoro di sta matti- l1 ■ ' ^ero n nosuo luvmu ai siii/huiii-'. >ul non è stato semplice. I II tempo era brutto... In realtàa"'' erutto tempo ieri non avevo per- inni.) cbfi »t l'inrpitflctfsi' //» ttin. messo che si riprendesse la gio-stra aerea che per tutto il giorno precedente centinaia e centinaia dinostri velivoli avevano rullato nel-la zona del Mali Trehescines. Nubiciclopiche coprivano il cielo e piogge, grondine e nevischio si erano susseguiti è alternati fino asera. Nella notte le nubi si erano-iin parte squarciate; ma uno spes- Isa coltre bianco argenteo Starna-- ne gravava ancoro sul fondo dimolte vallate; il ciclo rimuneva pzesdgcqpoco promettente con venti, pio-\ vaselli di notevole intensità e, quàì e là, qualche buco Che la nuvola-ì glia roteata dal vento scopriva e\ ricopriva di continuo. Anche con il tempo cattivo —I prosegue il comandante — noi ci] siamo andati egualmente. Occorreva liquidare quegli ultimi residui di resistenza greca nel setto-1 lre, evitare qualsiasi assembrameli- tto di truppe, troncare ogni possi-\ mbilita di rifornimento dal basso a fquota 1308, attraverso la mulat- sfiero di Arsa. E bisognava appio- afittare degli squarci tra le nubi, mAlle 10 precise si era sui ber-'asagli. E ci s'amo tuffati giù tra Pquel groviglio di nubi e in mezzo a a quei'costóniì montagnosi. Ora voi r * % , significa tuffaron *- , monta„ne che serrano da'p ovattati, e cercare il ber-{c saf'li°' lanciare le bombe e ope-n rjnr~r rnnh.n lp ,.nrrp .- ro9/n)„ , ^a^de^monlannoTst^tt. K t •t' , mnUmetrn ,n aistàn "e f al .^S'JT^* ^ «i ^'Xlia e..| Tncnhilii ««' lUoUIIIM Ora nessun Picchiatello è andato a cozzare contro la montagna e; nessuna bomba è andata perduta. Abbiamo visto e centrato da meno d di 2.50 metri parecchie postazioni] di mitragliatrici che. ben defilate si credevano al sicuro; un assem-' bramento di truppe e uno colonna,che faticosamente tentava di av- vicinarsi a quota 1308 lungo lal mulattiera da noi battuta Taltroì giorno. E questo nostro lavoro è stato compiuto a diretto contatto ! con le nostre truppe; nbbiamo la- votato, si può dire, come i mor-\ tai di accompagnamento, quei mortai che le fanterie si portano dietro per scovare il nemico dai, jpAfrosc.$t^ II comandante mi indica di mio-. vo sulle fotografie le poche case cile quattro baracche allineate suh pianoro. « Poca roba, direte: ma le bom- fra le montagne che serrano da\pogni parte, attraverso una g di strati ovattati, e cercare saqlio. sqanciare le bombe e operare la sfuggito' Significa corre- c re il pericolo di andare a schiac- tSI totsvtzdpcF, «foca rooo. aircie: ma ic oom-[ \be che vi abbiamo gettato non aonù\.state sprecate. Il comando di una' grossa unità greco vi aveva stabi-ilito do alcuni giorni la proprio' sede. E noi siamo ondati a eoe- 'ciarlo dì lì, non tanto a scopo o\, con la speranza di colpirvi il co-\' mondante o ì componenti dello\ Stato Maggiore, quanto per colpi-\ re la centrale e i collegamenti te- ìlefonioi, l'organo direttivo; in bre- , ve, per portare lo scompiglio, lo disorganizzazione e tutti quei don- ini che possono riflettersi sulle pri- ime linee, ritardare gli ordini, in- \quietare e immobilizzate le tiup- pe che restano come isolate e senza direttiva. Anche sul Toschiki il tempo non era buono. Si dovette bucare lo strato nuvoloso per un centinaio dì metri prima di vedere il bersaglio. Sganciammo le bombe da trecento metri. Credo che non una di quelle cinque o sei case e di quel- le quattro 'baracche sia rimasta in tatto. Nè il nostro lavoro si è Zi mitato alle bombe. Nel ritorno no fummo che la sommità del Trebe scines, con le sue quote superiori ai mille metri, restava completa mente fuori dallo strato nebuloso, 'accovacciato in fondo alla vallata, Passandoci sopra ci siamo perciò abbassati un po' per curiosare. Pa recchi contingenti di truppe sta/a- ono lasciando la quota 1308, per 'portarsi, attraverso piste imi verso una >H aUa ,1 ta {chiazzata ancoro di neve. Un ordì- ne t siamoscesi più in bosso an; dì vigilanza, li intercettarono ìm] mediatamente. Dei Blenheim un certo numero, e precisamente sei,'voltarono immediatamente rotta e ,sì dileiiitarono senza manco rag giungere le nostre lince. Tre, soli l'rinscirono a pervenirvi sopra; ma ìnno veniva immediatamente obè battuto, mentre una lotta violeno ! rissima si accendeva fra Gloster - e Frecce. Il combattimento durò -\circa un quarto d'ora e nel suo i corso un Gloster venne abbattuto, o Due nostri apparecchi, però, non i, riuscirono a tornare alla loro base. Un difficile «lavoro» -. Dopo questa breve apparizioneci(iel nemico, continuarono nella zohna le ondate dei nostri bombardie r; niente affatto disturbati dalla- \portorsi, attraverso piste improv cora. Le abbiamo braccate quelle truppe per un buon quarto d'ora. Su questo tratto e la zona delimiI trita fra la Vojussa e il Dcsnices, oltre i Picchiatelli, si sono ai'»i, tra le r, to rotolava e roteava in ogni senso, ondate di Alcioni e di Sparvieri e di ricognitori accompagnati dalla nostro caccia. Ad un tratto, poco prima di mezzogiorno, un gruppo di bombardieri nemici tipo Blenheim, accompagnati da Gloster, tentò di avvicinarsi alle nostre linee. Le nostre Frecce, che volavano in crociera -[coccia nemico. Nella notte alcuneù\aliquote di bombardieri e di cac-'ria ritornarono sulle lin-'e neini--che. In realtà, di bombardamentio'notturni, do quando è cominciata - la guerra sulla Grecia, la nostra o\Arma Azzurra, che pure ha al suo -\attivo bombardamenti su Gibiltero\ra, su. Malta, su Alessandria, sic -\Aifa e perfino sulla stessa Gran - Bretagna, non ne ha compiuti mol- " o - - militare sono di larga portato, di - raggio esteso e quindi facilmente - coìpibìli, anche se ia visibilità è ri¬ti in territorio greco. E la cosa si spiega. Mentre nelle località sopradettc gli obiettivi di carattere

Persone citate: Arsa

Luoghi citati: Alessandria, Grecia, Mali, Malta