Le fermate del Bologna non sono convenientemente sfruttate

Le fermate del Bologna non sono convenientemente sfruttate SPORT Le fermate del Bologna non sono convenientemente sfruttate Altri scossoni alla classifica: sconfitta del Bologna a Venezia, fortunato serrate dell'Ambrosiana nella sua scorbutica partita con il Genova, passo falso della Juventus a Livorno proprio quando le sarebbe occorso un successo per alimentare l'intrapreso inseguimento della vedetta rossoblu, crollo del Torino. * * La sconfitta del Bologna a Venezia non ha causato grossa sorpresa. Quando manca Andreolo la squadra non gira più; perde autorità tanto in difesa quanto all'attacco. Non si sfascia perchè gli anziani sanno sempre fronteggiare le situazioni difficili, ma non è più il grande, forte e completo Bologna. Avendo visto or sono quindici giorni come i rossoblu appunto perchè privi del loro fortissimo centro sostegno, dovettero cedere di fronte all'Atalanta non ci meravigliamo che le cose non siano andate meglio a Vene zia, anche perchè la squadra di casa è in periodo di buona vena ed ha, come molte altre unità (quasi tutte...) necessità di mettersi in salvo. Si riaccende dunque la lotta per lo scudetto? Il Bologna può permettersi il lusso di perdere dei punti senza sentirsi per questo subitamente minacciato. Il risultato ottenuto dall'Ambrosiana all'Arena può ingannare circa quella clic in questo momento è la forza della squadra nerazzurra. Se Tavoletti non fosse incappato in una nerissima giornata, quattro palloni non sarebbero finiti nella sua rete, non solo, ma forse ogni si riparlerebbe della crisi di giuoco che tanto terreno ha fatto pc\de-re ai campioni. La Juventus, xe»n-pre solida vi difesa, sempie ben registrata nella mediana, ha confermato di non possedere sufficiente forza di penetrazione all'attacco. Può aver avuto anche sfortuna, ma è certo che se gli uomini della sua prima linea avessero sapunto sfruttare le occasioni che si offrirono loro, non sarebbe tornata sconfitta da Livorno e non avrebbe, di conseguenza, interrotto nel momento più favorevole quell'inseguimento che le ultime sconfitte del Bologna forse non avrebbero reso vano. Non crediamo pertanto che si possano, almeno per ora, prevedere cambiamenti, prossimi o lontani, nelle primissime posizioni della classifica. * * L'arrembaggio di una decina di squadre per sfuggire la retrocessione ha, di domenica in domenica, fasi di sempre più vivo interesse. Il Genova è stato piantato in asso da parecchie altre unità che erano all'indica nelle sue condizioni ed ora è seriamente nei guai. Un successo, però, lo riporterebbe in gruppo, e la lotta si farebbe, di conseguenza, ancora più accanita. La Lazio ha preso un punto a Trieste ma non è sicura; così la Triestina, cosi lo stesso Venezia, che pure ha battuto il Bologna; cosi la Roma ed il Napoli che non hanno avuto una giornata favorevole. Livorno Novara e Milano sono già meglio piazzate ma deb'iono pi eoccuparsi di salir altri giadini per evitare, di essere raggiunte proprio in ultimo, come Vanno scorso accadde al Liguria. Ai margini della zona pericolosa è, ora, anche il Torino. Lo è non perchè cinque punti di vantaggio sul Genova siano pochi, ma perchè la squadra granata s'è arenata in modo tale da non lasciar intravedere in che modo potrà essere rimessa in sesto. Finito in bellezza il gitone di andata (non importa se, segnando molto, prendeva anche molti gol) s'è bloccata. Ha cominciato con il non p isare n Trieste, per non t —'re , A la foia di battere, sul ,>,io terreno nè la Rema nè il Bologna. Unico spiazzo la vittoria, di Bergamo. poi il buio pesto della, sconfitta ad opera, del Venezia, il brutto episodio di Bari, la catastrofe ultima. Quattro punti in sette partite sono cosi scaiso bottino da preoccupare per il futuro, dato che le traferte ancora da compiere il Torino le dovrà fare su campì difficili e che sul suo terreno verranno squadre assetate di punti e quindi pericolose. Il Torino deve, in questo momento, mettersi con calma al lavoro per ritrovare il senso del giu-oco che ha del tutto smarrito. Cargnelli ed Agnisetta debbono rendersi conto delle possibilità attuali degli uomini a loro disposizione e ricostruire la squadra senza tentare nulla di avventato. La situazione non è lieta ma neppure è tragica. C'è chi sta peggio. L. C.

Persone citate: Agnisetta, Andreolo, Cargnelli