Matsuoka partirebbe domani per l'Europa di Leo Rea

Matsuoka partirebbe domani per l'Europa Matsuoka partirebbe domani per l'Europa La disputa tai-indocinese virtualmente composta - Oscure manovre degli Stati Uniti contro le linee aeree europee nel Sud America (Dal nostro inviato) Zona del Pacifico, 7 marzo. Nulla da aggiungere, nulla da modificare a quanto ho Marconi j,ra/nfo ieri circa l'accordo «vir gmbbo \xialmente raggiunto sui punti\a pipali » . éelh j***^ | e: 81 VotUbbe tentare dt{nspeculare orca la consistenza dei ptmfi minori ancora insoluti, si po trebbe strologare sul tempo che sarà necessario per risolvere questi punti, senonchè il mestiere del profeta è difficilissimo sempre, è estremamente. pericoloso -quando si .tratta di . n//«ri d'Estremo Oriente, pericolosità aggravata da H>ia situazione generale basata su <ji un equilibrio instabilissimo. Limitiamoci a riferire che Tokio mantiene la persuasione che si giungerà presto ad una soluzione totale: il portavoce nipponico ha annunc'ato stasera che un considerevole progresso è stato fatto oggi durante le conversazioni fra Matsuoka e i capi delle delegazioni francese e tailandese. Versioni discordanti Da segnalare la discrepanza esistente circa l'armistizio: ricordate, che Tokio, ha detto ieri che una proroga non è necessaria, mentre Hanoi annunciava che la tregua d'armi è stata prorogata indefinitamente; Tokio oggi riafferma invece che « l'armistizio non verrà formalmente prorogato perchè i comandi militari interessati sanno che un accordo di principio è stato raggiunto ». La discordanza tra le due versioni non è soltanto formale ed è lecito pensare che la versione francese sia dettata dal desiderio di prolungare le trattative con la solita tattica defatigatoria, mentre Tokio è deciso a giungere ad una conclusione rapida. Secondo alcune indiscrezioni, pare che la arancia tenti di conservarsi la Cambogia o gran parte di essa cedendo alla Tailandia unti porzione dall'Indocina nord-occidentale di gitila che la Tailandia verrebbe ad avere la frontiera comune con la Cina: quest'offerta non si sa quanto possa essere gradita a Bangkok che ha rivendicazioni nazionali sui territori della Cambogia e di Laos abitati da iaiUmdesi. Intanto, mentre Hanoi annun singolarmente che l'armistizio è stato prorogato sine die, le attività militari continuano in tutta l'Indocina specialmente nelle re¬ dfhv\ giani nord-orientali: è poi sintomatico che l'aviazione francese abbia eseguito manovre di finto bombardamento a Saigon proprio oggi, contemporaneamente cioè a^é grandi manovre inscenate a ZmlZWSte nounjunto culminante ternani domenica. Lo sbarco nel Tonkino Le operazioni di sbarco nel golfo del Tonkino si svolgono con successo. I portavoce nipponici hanno dichiarato che le recenti operazioni danno lo scacco all'invio di materiali americani a Ciang Hai Scek. Dopo che gli intensificati bombardarne»!fi avevano reso inservibile la strada della Birmania, il contrabbando militare passava quasi esclusivamente attraverso le zone occupate negli ul\timi giorni dai nipponici, talché il g portavoce giapponese in Canton ha potuto dichiarare oggi che «gli aiuti dall'America non perverranno più a destinazione ».. Fra le notizie circolanti nella zona del Pacifico è da segnalare quella riferentesi ad nn possibile viaggio di Matsuoka in Europa. Un noto giornalista americano residente a Sciangai dice di aver avuto conferma del progettato viaggio del ministro nipponico. Il collega dice di aver telefonato a Matsuoka stesso, il quale avrebbe risposto: «Mi preparo a partire domenica per l'Europa ». « // viaggio non è stato deciso improvvisamente — avrebbe continuato Matsuoka al giornalista — ma soltanto ora ini è possibile accettare l'invito fattomi da tempo: il conflitto fra la Tailandia e l'Indocina mi ha impedito di partire prima d'ora ». Matsuoka sarebbe sostituito durante l'assenza dal Primo Ministro con l'assistenza di Ohashi sottosegretario agli Esteri. Dall'opposta sponda di questo oceano si segnala che gli Stati Unti intendono varare una legge onde provvedere i fondi per acquistare le lince aeree italiane e tedesche operanti nel Sud America: il modo suggerito è di trattare con le nazioni sudamericane offrendo a queste finanziamenti affinchè il controllo delle aviolinee Lati e Condor passi nominalmente ad esse, ed effettivamente agli Stati Uniti. Inutile dire che dietro l'iniziativa vi è lo zampino di Londra, ed è utile dire e ricordare che molte repubbliche della costa americana meridionale del Pacifico sono oramai sospettose di qualunque mossa che, sotto la pretesa di emanciparle da influenze europee, intenda ad aggiogarle n/carro della nuovayorkese Wall Street e della londinese City. Leo Rea

Persone citate: Ciang Hai Scek, Marconi, Matsuoka