Il tentativo americano nei Balcani di rimediare al fallimento inglese

Il tentativo americano nei Balcani di rimediare al fallimento inglese Dopola ritirata di Eden Il tentativo americano nei Balcani di rimediare al fallimento inglese Berlino, 7 marzo. | Mentre il signor Eden, con leIali ripiegate dei suoi progetti eu-j ropei, se ne è tornato alle sue ul-:timi confabulazioni africane, al consultare, novello Alessandro, !l'oracolo egiziano di Giove Am- mone, la stampa del Reich trae |ancora un rapido bilancio di quei progetti, alla cui fantasmagorica vita la tempestiva manovra-lampo hitleriana di Bulgaria ha dato probabilmente il preventivo quanto definitivo colpo di grazia. In ultima analisi, i progetti che 11 signor Èden portava chiusi nella sua valigia partendo da Londra ad altro non miravano che a trarre le file politiche della vittoriosa offensiva nord-africana, cioè a dire a valorizzare il locale e parziale successo cirenaico in funzione politica europea, ai fini generali della guerra, ciò che poi era stato l'unico obiettivo intenzionale e programmatico di tutta la manovra militare stessa. Miraggio sfumato Per raccogliere questa messe della seminagione cirenaica il signor Eden era partito da Londra; e. questo suo fine era, come meglio non si sarebbe potuto, preventivamente annunciato dal fido Garvin deìVObserrer, il quale proprio mentre il ministro degli esteri metteva piede nella carlinga dell'aeroplano scriveva che « l'Inghilterra doveva impadronirsi della direttiva nel vicino Oriente, così da assicurarsi la possibilità di dirigere dove voglia le sue forze, dovendo ora essa essere pronta anche ad un intervento militare nei Balcani ». Non si poteva essere più chiari di cosi; l'offensiva militare degli australiani in Cirenaica aveva dato evidentemente alla testa agli inglesi; e essi pensavano di avere trovato nello schema della fortunata escursione di raccogliticce, illuse e sacrificate gioventù transoceaniche, niente meno che il bandolo deilà tanto sospirata « offensiva continentale », da tanto tempo preconizzata da Duff Cooper. E non appena infatti I il signor Eden, accompagnato dal capo di stato maggiore Dill, ebbe messo piede in Ankara, questo miraggio di Fata Morgana si disegnò all'orizzonte turco, nella forma di un farraginoso ponte di paesi vassalli del sistèma britannico, che doveva prestarsi al servizio di nuove raccogliticce forze imperiali, da coagulare attorno al nerbo turco e da lanciare all'assalto del tallone balcanico d'Europa, e di cui il pilastro centrale di baratto, tra Suez e la-Turchia, doveva essere la Siria. Con ciò, d'incanto, in un abracadabra, si doveva vedere, e si dovrebbe vedere, il fronte inglese, attraverso l'Asia Minore, sportarsi d'un colpo in Europa. Noi, c'è bisogno di dire come, mentre la stampa tedesca può fare a pochi giorni di distanza appena questi rapidi bilanci, tutto questo febbricitante sogno alessandrino arrovesciato di conquista asiatica dell'Europa sia stato istantaneamente volatilizzato dalla manovralampo dei due ponti costruiti in pochi giorni dalle armate germaniche sul Danubio, sui quali sono passate le ferree insegne di giustizia. di forza e di direzione internazionale del Patto tripartito, della più grande coalizione di popoli e di Stati cioè che la storia abbia mai conosciuto. E tutto il glorioso sbattere di scimitarre del nuovo unto dell'Aminone egiziaco si è ridotto alle brutali minacce di un tentativo tipo Dakar e tipo Orano ad una capitale di mediocri traditori atterriti. Diplomazia e terrorismo sNon tutto: rimane sempre, dovunque la potenza del disordine Eia passata, )a immancabile scia di agitazioni, di inquietudini e di terrorismo. Agitazioni si manifestano in Siria, alimentate dagli elementi transgiordanici vassalli dell'Inghilterra. Ma agitazioni e atti di sabotaggio e di terrorismo si manifestano, e vengono segnalati ai giornali tedeschi anche in Jugoslavia, e hanno obbligato la polizia di Belgrado a intervenire e ad operare arresti di persone che risultano appartenenti All'Intelligence Service britannico, ciò che ha condotto alla scoperta di una organizzazione intesa allo scopo di danneggiare importanti impianti portuali e depositi, la cui distruzione ha potuto in tempo essere impedita. Accade dunque qui esattamente quello che accadeva alla vigilia degli ultimi avvenimenti in Bulgaria e che era quello che esattamente era a sua volta accaduto in Romania. L'Inghilterra è sempre e ovunque la stessa, e i suoi metodi di persuasione polisca sono quelli che sono, nè riur Ecirebbero a essere altri. Questi fatti dimostrano che il fronte del1 attività diplomatico-terroristica dell'Inghilterra si è spostato, e ora attacca Belgrado; ma questi metodi sotterranei dimostrano anche, corno osserva la stampa eH Rei.?h. fino a qual punto la Gran Bretagna stessa giudichi deboli, inconsistenti e virtual- niente perdute le sue posizioni, e con esse, di fatto espulsa ogni sua aperta e lecita influenza politica dalle ultime rocche balcaniche che hanno ancora mantenuto la propria libertà di azione. Questo sentimento del terreno ormai irrimediabilmente perduto è stato, oltre tutto, anche dimostrato dal fatto della rinuncia da parte del signor Eden alia punta del suo viaggio che originariamente era stata stabilita per Belgrado. Dalla capitale jugoslava•naturalmente non ne venne il minimo incoraggiamento e Eden ha potuto ben presto, per le proprie normali vie diplomatiche, ricevere ragguagli sufficienti di quelli che sono i veri umori dei popoli del sud-oriente europeo e ì veri obiettivi e ideali di pace e di sviluppo che sono in cima ai loro desideri, e da parte di quali poten-• ze la nuova coscienza balcanicacrede di ravvisare la garanzia as- | soluta e tranquillante di queste reIaspirazioni e rivendicazioni. jd-j Cosi la punta a Belgrado è sta- z-:ta significantemente cancellata lal dall'itinerario. Ma non per que- It, !sto Belgrado è meno di prima og- .t- getto delle mene della diplomazia e |inglese, anzi si deve dire anglo- i a o o a a a e o o a ì , a e a e i e e , a i I al ' e o, di ero e aooe, a n e, e a o o a an ao uo, oa il el o di o ri sassone: alle voci di ieri, infatti, di un'offerta di un immediato aiuto britannico in caso di una pretesa avanzata tedesca, si aggiungono oggi le notizie di una non meno strampalata « garanzia * che il governo degli Stati Uniti, invidioso evidentemente dei successi delle garanzie dell'amica, avrebbe offerto al governo di Belgrado. Queste voci sono seguite con attenzione a Berlino, ma valutate por quel che valgono: e principalmente valgono — si nota — l'esplicito riconoscimento dell'avanzato processo di consolidamento balcanico dell'Asse, e, insieme con ciò, il proposito estremo e disperato di disturbarlo; valgono anche però un'altra confessione — come nota l'ufficiosa agenzia D. a. D. — quella dell'impotenza europea della diplomazia britannica, se essa è costretta a chiamare in suo soccorso la diplomazia americana dopo averne chiamato in soccorso i cantieri e le officine. Una « garanzia » americana? L'ingenuità per altro di questa nuova ridicola offerta di garanzia appare all'ufficiosa agenzia nulla di più che una finzióne assurda, priva di qualsiasi valore politico. La stampa tedesca tuttavia osserva in proposito come l'atto del governo americano sia in contrasto con l'intenzione del presidente professata di non esporre il paese ad essere trascinato eventualmente in guerra; e i giornali colgono l'occasione per ricordare l'attività analoga svolta in Europa dalla diplomazia americana alla vigilia della guerra, quando essa sabotò definitivamente la pace, aizzando appunto quanto potè la « garanzia * inglese alla Polonia. Allora dtpdstansfedbtmctdnIausi poteva ancora credere che la I *oe a di li li e o an o erti ione e ocondotta dei diplomatici di Wash ington fosse un portato di zelo personale e di privata iniziativa; ora si ha la prova provata che essa era effettivamente esercitata per incarico e nello spirito della politica del presidente Roosevelt: Una buona occasione per tacere — si nota infine oggi da tutta la stampa del Reich — ha perduto ieri la radio britannica, per la ricorrenza del 7 marzo, data della marcia tedesca nella zona renana già smilitarizzata da Versaglia, segnale primo di messa in marcia della ripresa di potenza della Germania nazional socialista. La radio inglese invece di tacere ne ha approfittato per rimpiangere che allora la pusillanimità dell'alleata francese abbia impedito alla Gran Bretagna di mobilitare in tempo contro la Germania per soffocarne in fasce la ripresa. Che già fin da allora sussistesse la premeditata volontà britannica di aggredire e di soffocare la Germania, ciò non aveva bisogno, per l'opinione tedesca, di altre dimostrazioni: ma una di più non guasta. La Gran Bretagna si consoli però, risponde in ogni modo la stampa del Reich, e calmi i suoi rimorsi di coscienza, dappoiché già fin da allora il mondo democratico sarebbe stato troppo debole, e totalmente impotente a soffocare la rinascita della già potentissima Germania nazional-socialista; e fin da allora non gli sarebbe rimasto altro che di accettarne, come ora, col rimorso — questo sì! — di non aver accettato le molteplici generose offerte di intesa del Fuhrer, la pace imposta con le armi. Per ultimo l'accordo or ora raggiunto sotto la mediazione del Giappone fra il Governo francese dell'Indocina e quello della Tailandia è un avvenimento che riveste, per l'opinione tedesca, un carattere della più grande importanza, non soltanto per gli interessi e la pace delle due parti, ma per lo sviluppo stesso degli eventi in tutto lo spazio estremo orientale, nella presente svolta costruttiva della storia del mondo in formazione. Fin dal momento in cui si delineò l'azione mediatrice del Giappone in questa vicenda, immediatamente riuscendo a trasformare in armistizio il conflitto delle armi, apparve chiara e in atto, all'opinione del mondo inte- ro, la nuova posizione direttiva e determinante della grande potenza nipponica in tutta la sfera po litica estremo oriente; ed è appunto questa posizione direttiva e determinante di potenza che l'accor do or ora raggiunto fra le due parti tipicamente caratterizza. E' il principio della direttiva spaziale delle grandi forze in giuoco, ai sensi del Patto tripartito che ottiene per la prima volta pratica applicazione per spontaneo riconoscimento di terzi. Nè Londra, nè Washington — si osserva poi a Berlino — che fino a ieri ancora si arrogavano, e ancora oggi vantano di poter e di voler esercitare funzioni di arbitre nello spazio estremo orientale non hanno avuto la benché minima parte in quest'opera di pace che non può a meno di segnare tracce profonde sui destini mediati e immediati di quella zona nel mondo di domani, Giuseppe Piazza uiiiiimiiiiiiiimiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiniii « Un momento, avete dimenticato la valigia! ». E l'autogiro ideato dall'ingegnere americano Sikorsky, si ferma a mezz'aria, docile, aspettando di caricare il bagaglio lasciato a terra,

Persone citate: Duff Cooper, Garvin, Giuseppe Piazza, Rei, Roosevelt