Serrata offensiva aerea sulle basi di Malta

Serrata offensiva aerea sulle basi di Malta Serrata offensiva aerea sulle basi di Malta Da un campo di bombardieri, 7 marzo. L'attività delle forze aeree dell'Asse operanti nel Mediterraneo centrale è intensissima. Il ritmo dell'offesa si mantiene serrato specialmente sulla piazzaforte insulare, tenuta costantemente sotto il controllo delle ali italo-germaniche, che ancora oggi si sono portate sull'isola con rotta diretta e ne hanno investito con violenza eccezionale la munitissima base di La Valletta. Dall'alta quota, nella quale, fino a quel momento avevano proceduto, i bombardieri dell'Asse si avventavano sulla zona portuarla della difesissima base navale nemica giungendovi quasi di sorpresa da uno squarcio di nubi attraverso il quale era stato possibile scorgere il profilo del porto con i suoi moli, i suoi bacini e le sue bunchine. Gli aerofoni avevano già squillato cupamente dando l'aliar me nell'isola e la difesa contro aerea attaccava subito i bombardieri col fuoco di tutte, le sue batterie, che particolarmente nel settore di La Valletta sono numerosissime per gli importanti elementi della difesa e della efficenza tecnica della base che devono difendere. La violenta azione contraereatentava inutilmente di contrasta- re il passo ai bombardieri che a ondate si avvicendavano sulla ver- ticale di La Valletta centrando con precisione gli obiettivi. Una gragnola di colpi sodi, che non avcvano intervalli, che non lasciavano respiro a quelli di sotto, martellava così le banchine, le opere portuali, i cantieri, l'arsenale, baraccamenti ed impianti. I bombardieri si lanciavano contro i vari obiettivi in una sarabanda di fuoco, avvicendandosi sul campo dell'azione, nel quale scavavano grandi buche ed effettuando un efficace « lavoro di ricamo », come lo chiamano i bombardieri stessi, i cui risultati emergeranno più tardi dalla documentazione fotografica. Su tutta la zona del porto, percorsa da vere nuvole di fuoco e di acciaio che fioccavano nell'aria e rincorrevano inutilmente gli incursori, era un vorticare senza soste. Al fragore delle esplosioni seguivano enormi colonne di acqua, di fumo, di terriccio e di fiamme, che si allargavano paurosamente, sommergendo per largo raggio il tratto circostante. Sull'arsenale veniva sganciata una forte quantità di esplosivo che ha completamente ravvolto la zona di fumo e di fiamme; danneggiati sono stati poi il porto e le banchine di La Valletta e le sue opere principali; Porto Grande e Porto Marsa Muscetto sono stati più volte colpiti; diverse bombe, come abbiamo detto, sono cadute sulla cala dell'arsenale e sui fortini vicini, dai quali, possenti bocche da fuoco, si arrossavano di rabbia contro i bombardieri che proseguivano l'attacco a ondate fra la girandola dei tiri incrociati schivando il fuoco d'inseguimento delle batterie con opportuni cambiamenti di quota. Effettuata la loro missione, i bombardieri dell'Asse lasciavano il cielo dell'isola e riprendevano la via del ritorno. Le successive notizie, che sarà possibile attingere dai reparti che hanno partecipato a questa azione, potranno meglio precisare la portata di essa e soprattutto, la documentazione fotografica potrà accertare con sicurezza l'entità dei danni inferii al nemico. Qualunque siano questi danni una cosa è certa: l'assillante e logorante azione aerea contro gli obiettivi militari della piazzaforte usurpata dal nemico nel Mediterraneo fa parte di quell'opera tenace, implacabile di sgretolamento e di distruzione del sistema difensivo ed offensivo nemico che. già abbastanza indebolito e paralizzato, con la imminente » buona stagione » riceverà il colpo mortale. Franco Desio

Persone citate: Franco Desio

Luoghi citati: La Valletta