Come il comandante Boris affondò una petroliera nemica

Come il comandante Boris affondò una petroliera nemica Come il comandante Boris affondò una petroliera nemica Roma, 7 marzo. Il Bollettino n. 261 del Quartiere Generale delle Forz-; Armate annunciava, tra l'altro, che il sommergibile al comando del capitano di corvetta Riccardo Boris ha silurato ed affondato in Atlantico una petroliera nemica di 6500 tonnellate. Si apprendono ora i primi particolari della nuova azione del comandante Boris. Il nostro sommergibile era in normale missione di agguato e navigava in emersione quando le vedette in plancia avvistavano la sagoma caratteristica di una petroliera. Il comandante Boris, mantenendosi al limite della visibilità, decideva di attaccare il nemico col favore, delle tenebre e. infatti, guadagnando sempre in rilevamento, circuiva per tre ore la sua preda, che era già segnata daila sorte. Quantunque il mare fosse tempestoso e creasse un ostacolo alla navigazione della nostra unità, tuttavia i! contatto a vista veniva mantenuto. Verso le 10 il comandante, che dirigeva la manovra in torretta, decideva di attaccare a fondo e dava l'ordine di raccorciare le distanze. Giunto a distanza utile, il comandante Boris ordinava il lancio di un siluro e poi subito dopo pochi secondi un secondo siluro. La petroliera nemica veniva colpita in pieno dai due siluri ed in cinque minuti affondava. La massima parte del suo carico prezioso si perdeva sull'acqua, calmando quasi miracolosamente le onde temnestose. E' noto, infatti, che al tempo della marineria velica si usava gettare fuori bordo ogni sorta di liouidi oleosi per calmare il mare burrascoso. Questa volta, però, la nafta fuoruscita dalla petroliera copriva una vastissima zona di mare, sotto la quale la nave nemica era colata a picco.

Persone citate: Riccardo Boris

Luoghi citati: Roma