Le forze britanniche impegnate contro l'Italia

Le forze britanniche impegnate contro l'Italia Le forze britanniche impegnate contro l'Italia Due grandi complessi navali, quasi duemila aeroplani, un imponente numero di divisioni Roma, 7 marzo. Pochi dati e poche cifre documentano con matematica precisione, nel loro chiaro linguaggio, tutto il peso che l'Italia deve sostenere, per arginare e neutralizzare le forze di terra, di mare e dell'aria dell'Impero britannico, che l'Inghilterra ha stornato dai | fronti del nord e dai più lontani territori dell'Impero, per parare la J sempre più crescente minaccia 'delle Forze armate italiane. La Gran Bretagna ha dislocato, dall'inizio del nostro intervento e sempre mantenuti in piena eff iicenza, due notevoli complessi di i forze navali. Uno, ripartito fra le basi di GÌ-, j bilterra e Alessandria d'Egitto, icon compiti esclusivamente medijterranei, è costituito da sette gran'di unità da battaglia l sulle fredilei possedute dall'Inghilterra l : tre 'navi portaerei: dieci grandi injerociatori; settanta unità minori ifra esploratori e cacciatorpediniere, almeno quindici scmmergibili e varie altre unità minori. L'altro gruppo, dislocato nell'Oceano Indiano e nel Mar Rosso, icon base centrale a Aden, è costituito da sette incrociatori pesanti |e leggeri e più di venti unità minori fra piccoli esploratori e caci ciatorpediniere. Non meno vincolate nella guerI ra contro l'Italia sono le forze aeree britanniche. Si tratta di oltre millecinquecento apparecchi disio e sèmpre rinnovati nel siste-■ guerra greca. Si tratta eli almeno quattrocento apparecchi dislocati nell'Africa Orientale, fra Aden, il Chenia e il Sudan. L'ala italianasostiene questa quotidiana pressione con risultati magnifici. Non meno importante è il peso j delle guerre terrestri che l'Italia ' combatte sui varii fronti del Me- 0""i tut- jditerraneo e dell'Africa i to l'esercito greco, fuorché poche ! frazioni, si trova inchiodato sul .fronte dell'Albania, e lascia perciò | scoperto il territorio greco sul fianco bulgaro, il meno naturalmente e militarmente difeso e assestato. | Si noti poi che due divisioni bri- tanniche si trovano già nell'isola di Creta e che un complesso di almeno quindicimila britannici, fra carristi, piloti, meccanici, artiglieri, radiotelegrafisti, è arrivato fin dai primi giorni della guerra in aggiunta a quelle già prima presenti. Nuovi rinforzi britannici sono in arrivo. Passando all'Africa Settentrionale, si può affermare che le forze di uomini concentrate da Wavell nell'Africa Settentrionale e nelle sue dipendenze militari, ammontano ad un complesso pari a venti divisioni. Figurano, tra le forze nordafricane, tre divisioni corazzate britanniche, tratte dalla vecchia cavalleria e considerate le migliori forze inglesi; una divisione mandata già durante il periodo della non belligeranza ita'iana; le altre due divisioni mandate fra l'estate e l'autunno 1940. Figurano poi: tre divisioni indiane, tre divisioni australiane, due divisioni neozelandesi, una divisione polacca tra l'Egitto e la Palestina, una brigata e mezza di francesi. In Palestina si trovano, poi almeno tre divisioni miste, inglesi e australiane. A Cipro è pure concentrata una divisione inglese. Alle forze imperiali britanniche radunate sui fronti mediterranei vanno aggiunte Quelle riversate ; contro i fronti italiani dell'Africa Orientale. Si può calcolare che cir- 1 <•* centoventimila uomini operino i dal fronte del Sudan, e oltre cen- t°nll|a>om>n' dal fmnte del Che n»a- Forano ancora ; fra essi, inglesi, sud-africani, indiani, sudanesi e reparti francesi. A Aden sta in riserva una massa di venticinauemila uomini. Tutte queste forze sono dura- JJf"1? P.^Y^f V0*0™*?- L? Pe-r" ì£ = „^l'ra,nte } °fr en^lva "n Clrenaica sono elevate. Le due divisioni corazzate sono state co- strette ad un completo rifacimento. A decine di migliaia si contano i morti e i feriti.