La Società degli Asili

La Società degli Asili TORINO E Em'INFANZIA. La Società degli Asili La nascita nel 1838 ad opera di Cavour e di altri ferventi patrioti Partendo di Torino e l'Infan-zia, in una nostra precedente nota, accennavamo all'assoluto primato della nostra città In Italia in materia di Asili Infantili. E' interessante riandare la storia di queste benefiche istituzioni e vedere come sorsero, specialmente ad opera di quella Società degli Asili Infantili che ha compiuto nel 1038 i suoi cent'anni di vita. L'ispiratore di queste opere filantropiche fu in Italia l'abate Ferrante Aporti che ne dettò le prime regole di impostazione. « Raccogliere a fidata custodia i bambini poveri, che difettano delle cure dei genitori, associare ad essi quelli più favoriti dalla fortuna, tenere buon governo della loro persona affinchè crescano sani e gagliardi, prendere abito di nettezza, la quale mentre giova alla sanità salvaguarda e conforta il sentimento morale. Dar loro le idee e condurli alla pratica dell'ordine e dell'obbedienza mercè la uniformità degli atti, degli esercizi, dei trastulli con regolare varietà ed alternativa di moto e di riposo. Rischiarare le loro menti colle prime nozioni di Dio, della Religione, della Virtù; svolgere gli intelletti ed i cuori con la pa-rola ispirata dall'amore materno, col canto di semplici poesie, coll'apprendimento del linguaggio, del computo e delle nozioni più volgari sul mondo esteriore, onde le facoltà dello spirito si rafforzano; e sovrattutto procacciare che l'abito dell'innocenza non si contamini, che la vergine loro anima s'indirizzi subito al suo Fattore e quando l'età il comporti, li addomestichi coi sentimenti virtuosi e questi convertano in abiti». Sulle basi di questo indirizzo nascevano così nel Cremonese, a Milano, a Brescia, in Toscana i primi Asili. Nella vicina Chieri se ne fondava uno nel 1834 e a Rivarolo Canavese un altro nel 1837, ad opera di quel Maurizio Farina, che fu fervente patriota. Appunto a visitare questo Asilo si recarono nel 1838 a Rivarolo, Camillo Benso di Cavour, Carlo Boncompagni, Luigi Franchi e i fratelli Carlo e Raffaele Cadorna. In casa del Farina stesso si gettarono le basi di un'analoga istituzione da far sorgere in Torino. Nel 1838 questi promotori indirizzavano a Carlo Alberto un'istanza per ottenere « la grazia di potersi riunire in Società per l'istituzione delle Scuole infantili ». La domanda — l'opposizione del Solaro della Margherita che si faceva portavoce dei Gesuiti e del clero — fu dapprima respinta e finalmente accettata, per istanza del Conte di Cavour, padre di Camillo. Solo nel marzo 1839 la Società si costituì e ne formarono la direzione, fra gli altri, il Cavour, il Bonafous, il Boncompagni e il Pinelli. Nel dicembre dello IIIIIHIIIIIIIIUIUIMIIIIIinilllllHIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII 1 stesso anno, la Società apriva la prima Scuola Infantile in via della Rocca, accogliendovi nel gennaio 1840, 28 allievi che alla fine dell'anno già erano 177. Nel 1841 si apriva un altro Asilo in via della Meridiana e il primo veniva trasferito in via Euniva. La terza scuola si apriva nel 1843 nel largo Po, nella piazza della Gran Madre di Dio e ad essa erano destinate delle maestre laiche, le prime maestre giardiniere che abbiano insegnato a Torino Nel 1854 con l'apertura di una quarta scuola in corso della Cittadella il numero complessivo dei bambini ospitati ed educati toccava il migliaio. Cosi, nel 1858, Vittorio Emanuele II, su istanza del Cavour, riconosceva l'erezione in Corpo morale della Società delle Scuole infantili. Questa benefica Società andò sempre prosperando, come meritava e trovò patrocinatori Augusti e benefattori munifici in ogni tempo. Ebbe a Presidenti onorari il marchese di Saluzzo, il marchese Alfieri di Sostegno e quindi i tre Duchi d'Aosta Ame ;deo, Emanuele Filiberto e l'attua le Amedeo Umberto, viceré d'Eitiopia. La Società tiene ora aperti undici Asili nel 'centro e nei rioni più popolari con l'ammissione gratuita per i bimbi di famiglie che hanno la fede di povertà. La visita del Federale alla refezione nella scuola Allievo I centotrenta bimbi assistiti dal Patronato scolastico presso la scuola « Giuseppe Allievo » hanno accolto ieri con vive manifestazioni di gioia la visita del Federale che vuole personalmente rendersi conto del perfetto svolgimento di questa ncbile istituzione del Partito, creata per il benessere dei figli del popolo lavoratore. Il Gerarca, giunto poco prima dell'ora della refezione, è stato ricevuto, all'ingresso della Scuola, dalle grida festanti dei piccoli scolari. Accompagnato dal vice-Comandante federale della GIL colonnello Vaccaneo, dalla direttrice dell'Istituto prof.ssa Bertorello e dal fiduciario del patronato, il Federale ha visitato i due saloni ove viene consumata la colazione. Con una spontanea manifestazione di riconoscenza al Duce i bimbi hanno salutato l'apparire del Gerarca. Dopo essersi trattenuto paternamente con loro e specialmente con i figli di richiamati alle armi e di combattenti, informandosi delle condizioni familiari di ciascuno, il Federale ha poi ispezionato le cucine, rendendosi conto del funzio^ namento dei servizi. Al termine della visita una nuova manifestazione di riconoscenza al Duce ha salutato il Gerarca.