Il Ministro britannico partirà sabato Il Maresciallo Liszt ricevuto da Re Boris

Il Ministro britannico partirà sabato Il Maresciallo Liszt ricevuto da Re Boris La rottura diplomatica tra Soffia e londra Il Ministro britannico partirà sabato Il Maresciallo Liszt ricevuto da Re Boris L'uomo segnato Eden prolunga il suo soggiorno ad Atene; evidentemente egli non vuole arrendersi alla realtà che ha ricevuto una decisiva chiarificazione dall'adesione della Bulgaria al Patto Tripartito e dal consenso di Sofia all'ingresso delle truppe germaniche. H nefasto uomo delle sanzioni ha un debole per tutto quanto riguarda le zone di possesso o di influenza britannica a contatto immediato cogli interessi e coi diritti dell'Italia. Il motivo è noto a tutti. Giovane, fatuo, frivolo come una donnetta, si illudeva di essere un grande statista alla Pitt per essere arrivato alle supreme cariche del suo stato non ancor quarantenne fra il plauso dei salotti e delle zitelle ginevrine; ma al colmo della gloria e delle ambizioni, ricevette in pieno viso lo schiaffo della conquista italiana dell'Etiopia. Da allora giurò a sè e ai suoi sostenitori di vendicarsi dell'Italia e del Fascismo; la politica anti-italiana dell'Inghilterra divenne per lui anche un fatto personale. Fu Anthony Eden il principale inspiratore del concentramento di forze imperiali | nella valle del Nilo per abbattere l'Italia, per l'antico capo della maggioranza societaria tale concentramento significava la continuazione e la ripresa della coalizione sanzionista del 1935. La minima capacità di concezione realistica della situazione avrebbe dovuto sconsigliare una simile strategia che indeboliva l'Inghilterra senza offrire alcuna seria possibilità di rovesciare la posizione delle forze in urto. L'amor proprio di Eden la spuntò contro ogni obbiezione logica trovando un alleato nella fantasia visionaria e megalomane di un Churchill. Certamente nel viaggio dell'autunno scorso egli sognò di ritornare dopo qualche mese nel Mediterraneo accolto come un trionfatore della debellata Italia; forse sperò che vi avrebbe potuto viaggiare non a bordo di un aereo potentemente scortato, bensì sulla torre di comando della nave ammiraglia di una grandiosa squadra spiegato a vento il gran pavese. Invece eccolo richiamato precipitosamente sul campo preferito dalle sue ■ ambizioni per tentare di rattoppare i resti di quell'azione diplomatico-militare che avrebbe dovuto costituire il suo capolavoro e la sua rivincita. Il nobile ed eletto rappresentante dell'oligarchia britannica ha dovuto inchinarsi ai governanti turchi, che gli inglesi erano abituati da secoli a trattare col frustino; intriga, si illude, vuol illudere sul successo del suo viaggio; è sul posto quando le colonne motorizzate germaniche varcano il Danubio, ma la Turchia non si muove a questo evento che secondo la propaganda britannica sarebbe stato considerato un casus belli. Si precipita allora ad Atene: che il vassallo prezzolato, che l'unico stato legatosi alle fortune dell'Impero morente tenti an ch'esso'di sfuggire all'alleanzaI che lo sta conducendo alla certa rovina? Eden vuol essere presente con ogni minaccia e con ogni manovra perchè i greci versino sino all'ultimo il sangue per cui sono stati pagati; e lancia voci di nuovi piani, di nuove coalizioni, di nuove rapine, di nuovi baratti. Ma chi gli fa più eco se si eccettuano il sensazionalismo della stampa ebraica d'oltre Oceano e l'inguaribile ipocrisia dei giornali svizzeri? No; Anthony Eden non ha fortuna nel Mediterraneo e in Africa; anche questa volta sta ingoiando in tanto fiele la sua bramosia di vendetta contro l'Italia. Ma questa cieca rabbia antitaliana ha avuto pur la sua funzione storica, perchè ha affrettata la fine dell'Inghilterra facendole commettere e nel 1935 e nel 1940 i suoi più colossali errori politici e strategici. Era segnato nel destino : per cadere più presto, l'impero britannico aveva bisogno di un Eden!

Persone citate: Anthony Eden, Churchill, Liszt, Pitt, Soffia