La Juventus, vivace costruttiva e solida demolisce la difesa e... i sogni dell'Ambrosiana: 2-0(1-0)

La Juventus, vivace costruttiva e solida demolisce la difesa e... i sogni dell'Ambrosiana: 2-0(1-0) I CAMPIONI SA.I.UTA.nrO ImO SCUDETTO... La Juventus, vivace costruttiva e solida demolisce la difesa e... i sogni dell'Ambrosiana: 2-0(1-0) RETI: Colaussi (J.) al 7' del 1.0 tempo; Bellini (il,) al 5' dol 2.0 tempo. JUVENTUS: Bndoira; Foni. Bava; Depetrini, Capotatale. Varglien II; Bellini, Borei li, Galletto, Luslita, Celanesi. AMBROSIANA: Cairno-, Poli. Setti; Locatela. Olmi, Mariani; fiebnzzi, Dcmaria, Bacanti, Candlani, Ferraris. ARBITRO; Zelocchi, di Modena. Logicamente il problema della assegnazione del titolo di campione d'Italia per la stagione 191/0-ii, dovrebbe aver trovato la sua soluzione, ieri, allo Stadio Mussolini. Se il verdetto definitivo sarò quello tracciato dai risultati di questa giornata, la partita di Torino avrà esercitata influenza decisiva in proposito. Tutti gli altri jatti del campionato, accumulati l'uno sull'alti o, costituii anno la piramide, in cima alla quale ha il diritto di assidersi chi vince: questo particolare episodio avrà dato il colpo di grazia alla squadra che poteva sbarrare il passo al vinci' tore. Il miraggio di una mèta Sono strane le vicende del campionato. La Juventus che si eia presentata in campo domenica scorsa, a Novara, era abulica. Ogni creatura di buon sangue, ha bisogno di avere un incentivo, una méta che meriti per entusiasmarsi, per distendersi appieno nello sforzo. Per sentire una causa, ci vuole una causa degna. A quel momento, il campionato pareva non avesse più nulla da promettere alla squadra bianconera. Era la Juventus superata in classifica da un gruppo di tre avversari e minacciava di venire sorpassata da altri: la parte della comparsa di primo piano doveva essere la sua. La stava recitando senza fuoco e senza brio, questa patte, a Novara, la recitava perdendo, quando qualcuno, in un momento di distrazione, pensava a regalar-i le l'occasione del paleggio. Laisquadra si svegliava di cr.lpo. Duo squadra si svegliava di ct.lpo scopo all'impiego di energie era comparso all'orizzonte. Dal pareggio passava alla vittoria. Giunta a casa, apprendeva che la sorte aveva fatto perdere punti a tutte quante le unità che l'attorniavano, dal Bologna fino alla Fiorentina. Si rimboccava allora le maniche, attendeva di pie fermo l'Ambrosiana, la batteva. Ora si trova al secondo posto della clas sifica. Ci vuole un ringraziamento \a Mazzucco, a parva favilla» di\questo fuoco ridestatosi aitando irió pareva spento. A dire la verità, il risultato di due a zero, che contraddistingue l'ultimo, in ordine cronologico, guizzo di questa fiammata, non corrisponde appieno all'andamento dell'incontro che lo ha determinato. Proprio per uno scarto cosi netto di punti, l'Ambrosiana non ha meritato di perdere. Ma che la Juventus ubbia meritato di vincere, questo nessuno lo può mettere in dubbio. Hanno deciso I difensori Ha meritato perchè, nel confronto, il suo settore di attacco si è dimostrato in grado di supeiare lo sbarramento creato dal settore di difesa avversario, ed il suo schieramento di retroguardia ha dato la prova di saper reggere a tutti gli sforzi della prima linea ambrosianista. Quanto basta. Con un attacco inferiore in linea tecnica e come valore intrinseco a quello dei neroazzurri, i bianconeri hanno finito per uscire in vantaggio dal confronto, sia attaccando che difendendosi. Perchè la vera e capitale diversità di comportamento e diffeienza di valore fra le due squadre, il vero sbilancio lo si è avuto nel settore dei terzini. I difensori estremi hanno deciso dell'esito della partita. Più di ventotto mila persone erano presenti sul campo, dando luogo, per le note ragioni — abbonamenti e biglietti militari — ad un incasso di L. 82.000. Giornata discreta, come temilo: temperatura non fredda. Terreno regolare, leggero, in buone condizioni. Giuoco di metà campo per qualche minuto, poi subito atoccate a fondo da una parte e dall'altra La prima constatazione da fare è quella a cui già abbiamo accennato, e si riferisce ad un fatto di primaria importanza: mentre Foni e Rava rispondono con serenità e con franchezza agli attacchi ambrosianisti, Poli e Setti mostrano incertezza dì posizione e di intervento di fronte ad ogni puntata offensiva juventina. La differenza balza subito agli ocelli. Qualche situazione confusa comincia piesto a crearsi nelle vicinanze dell'area dì rigore degli ospiti. E sette minuti dall'inizio ancora non sono completamente passati, che già la Juventus ha segnato. Un calcio di punizione contro l'Ambrosiana, ben fuori area, sulla sinistra juventino.. Tira Varglien II. Ressa e confusione a cinque o sei passi dalla porta. Tre attaccanti bianconeri, a pochi passi l'uno dall'altro, tutti e tre smarcati. Accoi tornente, la palla viene passata a quello dei tre che si trova in posizione più arretrata ed ha. quindi, un più ampio orizzonte «tiro. E' Colaussi in cerca di lavoro. Tiro pronto secco, a mezza altezza. Caimo, coperto, non lo vede partire, allunga la mano sinistra quando è già tardi e sfiora la palla che penetra irresistibilmente in rete. E' sveglio oggi, Colaussi: sente l'avvicinarsi della primavera. Controffensiva ambrosianista Il predominio juventino dura qualche minuto ancora dopo il conseguimento di questo vantaggio, poi gradatamente si sviluppa la controffensiva ambrosianista. Controffensiva lunga, nutrita, consistente. Giuoca, la prima linea neroazzurra, in questo momento: lavora con impegno e con buona tecnica. Demaria e Candiani, particolarmente il primo, lanciano avanzate su avanzate. Lo stile, però, è il solito- poco lavoro in profondità, tutte combinazioni in..portutosi fin Ui linea. E Foni e Rara puntano fuori il capo dalla sfida, pienamente all'altezza della situazione. In tutto il lungo periodo in cui l'Ambrosiana ha avuto l'iniziativa, un solo pericolo di capitolazione correrà la rete torinese, ma vero pericolo. Si tratta di un calcio di punizione sul limite dell'area di rigore. Spara Candidili: una mazzata di una violenza impressionante. La palla infila di precisione un varco lasciato aperto nello sbarramento difensivo, e, a due metri dalla linea, tiova il pugno di Bodnira che, uscito in anticipo, un po' per caso un po' per intuito, si trova a terra proprio sulla iraicttoiia del tiro. Ne risulta un «.angolo ». Tutte le rimanenti situazioni create da Demaria c compagni in arca juventino., e sono parécchie, vengono liquidate con sicurezza dai difensori bianconeri. Verso il riposo, i contrattacchi della Juventus accennano a ripetersi con maggiore frequenza e, su uno di essi, Colaussi. di sinistro, fallisce il bersaglio da due passi. Poco prima, Colaussi stesso aveva, del resto, segnato un punto colle mani, che l'arbitro aveva prontamente annullato. Questo primo tempo è stato vivamente interessante: vivace, bello, con spunti tecnici di valore in quantità. Il secondo punto juventino Torna, ad attaccare l'Ambrosiana, alla ripresa, e subito In difesa bianconera è chiamata all'opera. Sulla, sinistra, la Juventus rompe finalmente l'assedio ed avanza. Rimessa laterale eseguita da Colaussi. accanto alla bandierina d'angolo. Borei, che si è scambia-\ to il posto con Gabctto. è in pos-\ sesso, e dalla linea di fondo centra forte. La difesa degli ospiti è tut-\ ta spostata. Caimo non si 7nuove. j Entra Bellini, con forza e, mal- i|firado la carica tentata da Maria- j ",, spedisce in rete da pochi ff Ssi con una puntata. Siamo al S'I^minuto Quello che l'Ambrosiana, squadra d'attacco, può mettere assieme come giuoco costruttivo, lo mette, lo tenta nei minuti che seguono. E' il campionato che se ne va. E la prima linea che lo ha conquistato l'anno scorso lotta coi denti per non perdere la.speranza di riprenderlo quest'anno. Questa volta l'estrema difesa dei torinesi ha più lavoro di quanto ne desideri. La testa di Capocasale opera »« salvataggio miracoloso, prò prio sotto la sbarra. Poi Rava disbriga un paio di situazioni intricatissime. E Bcdoira infine rispon- I ! e o e n , l i e o l o \ \ \ j de in modo magistrale con una parata alta ad uno splendido colpo di testa di Ferraris. L'attacco neroazzurro, sorretto dalla mediana e dalla forza della disperazione, spinge, preme, lotta. Poi, esaurite te cartucce, rallenta, cala, si smorza. L'Ambrosiana pare convinta dell'inutilità dei proprii sforzi. Ha un ultimo guizzo verso la fine, sterile, come risultato, pur quello. Guizzando fra le file dell'avversario, rompendo l'assedio, tentando puntate anche individuali, la prima linea bianconera non ha mai cessato in tutto questo tempo di inscenare controffensive, dando respiro a tratti alla propria difesa. Ma l'attenzione di questo secondo tempo non poteva non essere, ripetiamo, accentrata dal duello fia i due set-tori di squadra più interessanti m la campo: l'attacco degli ospiti, difesa dei padroni di casa. Pregi e difetti delle squadre Con tutti i suoi difetti, con tutta la sua incompletezza, la prima linea dell'Ambrosiana ha fatto il suo dovere. E' caduta in piedi. Non v'è qualità vera e propria [nell'opera di Barsantl, e v'è una gamba sola in Rrbuzzi. ma De- I maria. Candidili e Ferraris meriitaun tanto di cappello per lo sfortlinaio valore dimostrato. Lo stes-\|SO dicasi di Locatela. Olmi è «no linra ni di sotto del suo normale'rendimento, E la difesa non ha I Non si può. in comples carattere _ so. allontanare dalla mente l'impressione che se l'attacco juventino ai-esse maggiormente, diciamo come sola quantità e non qualità di attacchi, tentato ed osato, la difesa milanese un maggior numero di volte sarebbe crollata. Foni e Rava ne hanno sostenute assieme delle battaglie difensive|\ vittoriose. Quella di ieri, la possono ascrivere fra le meritevoli di j S'JS* ^còmbora^edaia lo S c^S^nES , I^j^J^V^^^J^^^^'' nel secondo tempo anche da VarI alien //. ha fatto sentire il suo ! peso sulla bilancia. La prima linea bianconera, non ha certo, nella sua totalità, la stessa tempra del rimanente della squadra, che troppo presto si smorza il suo impeto, e troppo poco uniforme è il suo valore combattivo. Ma, nella situazione, il suo dovere ieri lo ha fatto. E v'è in essa il simpatico ritorno in forma di Colaussi, uomo « non invernale ». La partita, disputata con accanimento, è stata correttissima e priva di incidenti. Vittorio Pozzo csttiBBppAcrdcpstdIsaTLm La Juventus, vivace costruttiva e solida demolisce la difesa e... i sogni dell'Ambrosiana: 2-0(1-0) I CAMPIONI SA.I.UTA.nrO ImO SCUDETTO... La Juventus, vivace costruttiva e solida demolisce la difesa e... i sogni dell'Ambrosiana: 2-0(1-0) RETI: Colaussi (J.) al 7' del 1.0 tempo; Bellini (il,) al 5' dol 2.0 tempo. JUVENTUS: Bndoira; Foni. Bava; Depetrini, Capotatale. Varglien II; Bellini, Borei li, Galletto, Luslita, Celanesi. AMBROSIANA: Cairno-, Poli. Setti; Locatela. Olmi, Mariani; fiebnzzi, Dcmaria, Bacanti, Candlani, Ferraris. ARBITRO; Zelocchi, di Modena. Logicamente il problema della assegnazione del titolo di campione d'Italia per la stagione 191/0-ii, dovrebbe aver trovato la sua soluzione, ieri, allo Stadio Mussolini. Se il verdetto definitivo sarò quello tracciato dai risultati di questa giornata, la partita di Torino avrà esercitata influenza decisiva in proposito. Tutti gli altri jatti del campionato, accumulati l'uno sull'alti o, costituii anno la piramide, in cima alla quale ha il diritto di assidersi chi vince: questo particolare episodio avrà dato il colpo di grazia alla squadra che poteva sbarrare il passo al vinci' tore. Il miraggio di una mèta Sono strane le vicende del campionato. La Juventus che si eia presentata in campo domenica scorsa, a Novara, era abulica. Ogni creatura di buon sangue, ha bisogno di avere un incentivo, una méta che meriti per entusiasmarsi, per distendersi appieno nello sforzo. Per sentire una causa, ci vuole una causa degna. A quel momento, il campionato pareva non avesse più nulla da promettere alla squadra bianconera. Era la Juventus superata in classifica da un gruppo di tre avversari e minacciava di venire sorpassata da altri: la parte della comparsa di primo piano doveva essere la sua. La stava recitando senza fuoco e senza brio, questa patte, a Novara, la recitava perdendo, quando qualcuno, in un momento di distrazione, pensava a regalar-i le l'occasione del paleggio. Laisquadra si svegliava di cr.lpo. Duo squadra si svegliava di ct.lpo scopo all'impiego di energie era comparso all'orizzonte. Dal pareggio passava alla vittoria. Giunta a casa, apprendeva che la sorte aveva fatto perdere punti a tutte quante le unità che l'attorniavano, dal Bologna fino alla Fiorentina. Si rimboccava allora le maniche, attendeva di pie fermo l'Ambrosiana, la batteva. Ora si trova al secondo posto della clas sifica. Ci vuole un ringraziamento \a Mazzucco, a parva favilla» di\questo fuoco ridestatosi aitando irió pareva spento. A dire la verità, il risultato di due a zero, che contraddistingue l'ultimo, in ordine cronologico, guizzo di questa fiammata, non corrisponde appieno all'andamento dell'incontro che lo ha determinato. Proprio per uno scarto cosi netto di punti, l'Ambrosiana non ha meritato di perdere. Ma che la Juventus ubbia meritato di vincere, questo nessuno lo può mettere in dubbio. Hanno deciso I difensori Ha meritato perchè, nel confronto, il suo settore di attacco si è dimostrato in grado di supeiare lo sbarramento creato dal settore di difesa avversario, ed il suo schieramento di retroguardia ha dato la prova di saper reggere a tutti gli sforzi della prima linea ambrosianista. Quanto basta. Con un attacco inferiore in linea tecnica e come valore intrinseco a quello dei neroazzurri, i bianconeri hanno finito per uscire in vantaggio dal confronto, sia attaccando che difendendosi. Perchè la vera e capitale diversità di comportamento e diffeienza di valore fra le due squadre, il vero sbilancio lo si è avuto nel settore dei terzini. I difensori estremi hanno deciso dell'esito della partita. Più di ventotto mila persone erano presenti sul campo, dando luogo, per le note ragioni — abbonamenti e biglietti militari — ad un incasso di L. 82.000. Giornata discreta, come temilo: temperatura non fredda. Terreno regolare, leggero, in buone condizioni. Giuoco di metà campo per qualche minuto, poi subito atoccate a fondo da una parte e dall'altra La prima constatazione da fare è quella a cui già abbiamo accennato, e si riferisce ad un fatto di primaria importanza: mentre Foni e Rava rispondono con serenità e con franchezza agli attacchi ambrosianisti, Poli e Setti mostrano incertezza dì posizione e di intervento di fronte ad ogni puntata offensiva juventina. La differenza balza subito agli ocelli. Qualche situazione confusa comincia piesto a crearsi nelle vicinanze dell'area dì rigore degli ospiti. E sette minuti dall'inizio ancora non sono completamente passati, che già la Juventus ha segnato. Un calcio di punizione contro l'Ambrosiana, ben fuori area, sulla sinistra juventino.. Tira Varglien II. Ressa e confusione a cinque o sei passi dalla porta. Tre attaccanti bianconeri, a pochi passi l'uno dall'altro, tutti e tre smarcati. Accoi tornente, la palla viene passata a quello dei tre che si trova in posizione più arretrata ed ha. quindi, un più ampio orizzonte «tiro. E' Colaussi in cerca di lavoro. Tiro pronto secco, a mezza altezza. Caimo, coperto, non lo vede partire, allunga la mano sinistra quando è già tardi e sfiora la palla che penetra irresistibilmente in rete. E' sveglio oggi, Colaussi: sente l'avvicinarsi della primavera. Controffensiva ambrosianista Il predominio juventino dura qualche minuto ancora dopo il conseguimento di questo vantaggio, poi gradatamente si sviluppa la controffensiva ambrosianista. Controffensiva lunga, nutrita, consistente. Giuoca, la prima linea neroazzurra, in questo momento: lavora con impegno e con buona tecnica. Demaria e Candiani, particolarmente il primo, lanciano avanzate su avanzate. Lo stile, però, è il solito- poco lavoro in profondità, tutte combinazioni in..portutosi fin Ui linea. E Foni e Rara puntano fuori il capo dalla sfida, pienamente all'altezza della situazione. In tutto il lungo periodo in cui l'Ambrosiana ha avuto l'iniziativa, un solo pericolo di capitolazione correrà la rete torinese, ma vero pericolo. Si tratta di un calcio di punizione sul limite dell'area di rigore. Spara Candidili: una mazzata di una violenza impressionante. La palla infila di precisione un varco lasciato aperto nello sbarramento difensivo, e, a due metri dalla linea, tiova il pugno di Bodnira che, uscito in anticipo, un po' per caso un po' per intuito, si trova a terra proprio sulla iraicttoiia del tiro. Ne risulta un «.angolo ». Tutte le rimanenti situazioni create da Demaria c compagni in arca juventino., e sono parécchie, vengono liquidate con sicurezza dai difensori bianconeri. Verso il riposo, i contrattacchi della Juventus accennano a ripetersi con maggiore frequenza e, su uno di essi, Colaussi. di sinistro, fallisce il bersaglio da due passi. Poco prima, Colaussi stesso aveva, del resto, segnato un punto colle mani, che l'arbitro aveva prontamente annullato. Questo primo tempo è stato vivamente interessante: vivace, bello, con spunti tecnici di valore in quantità. Il secondo punto juventino Torna, ad attaccare l'Ambrosiana, alla ripresa, e subito In difesa bianconera è chiamata all'opera. Sulla, sinistra, la Juventus rompe finalmente l'assedio ed avanza. Rimessa laterale eseguita da Colaussi. accanto alla bandierina d'angolo. Borei, che si è scambia-\ to il posto con Gabctto. è in pos-\ sesso, e dalla linea di fondo centra forte. La difesa degli ospiti è tut-\ ta spostata. Caimo non si 7nuove. j Entra Bellini, con forza e, mal- i|firado la carica tentata da Maria- j ",, spedisce in rete da pochi ff Ssi con una puntata. Siamo al S'I^minuto Quello che l'Ambrosiana, squadra d'attacco, può mettere assieme come giuoco costruttivo, lo mette, lo tenta nei minuti che seguono. E' il campionato che se ne va. E la prima linea che lo ha conquistato l'anno scorso lotta coi denti per non perdere la.speranza di riprenderlo quest'anno. Questa volta l'estrema difesa dei torinesi ha più lavoro di quanto ne desideri. La testa di Capocasale opera »« salvataggio miracoloso, prò prio sotto la sbarra. Poi Rava disbriga un paio di situazioni intricatissime. E Bcdoira infine rispon- I ! e o e n , l i e o l o \ \ \ j de in modo magistrale con una parata alta ad uno splendido colpo di testa di Ferraris. L'attacco neroazzurro, sorretto dalla mediana e dalla forza della disperazione, spinge, preme, lotta. Poi, esaurite te cartucce, rallenta, cala, si smorza. L'Ambrosiana pare convinta dell'inutilità dei proprii sforzi. Ha un ultimo guizzo verso la fine, sterile, come risultato, pur quello. Guizzando fra le file dell'avversario, rompendo l'assedio, tentando puntate anche individuali, la prima linea bianconera non ha mai cessato in tutto questo tempo di inscenare controffensive, dando respiro a tratti alla propria difesa. Ma l'attenzione di questo secondo tempo non poteva non essere, ripetiamo, accentrata dal duello fia i due set-tori di squadra più interessanti m la campo: l'attacco degli ospiti, difesa dei padroni di casa. Pregi e difetti delle squadre Con tutti i suoi difetti, con tutta la sua incompletezza, la prima linea dell'Ambrosiana ha fatto il suo dovere. E' caduta in piedi. Non v'è qualità vera e propria [nell'opera di Barsantl, e v'è una gamba sola in Rrbuzzi. ma De- I maria. Candidili e Ferraris meriitaun tanto di cappello per lo sfortlinaio valore dimostrato. Lo stes-\|SO dicasi di Locatela. Olmi è «no linra ni di sotto del suo normale'rendimento, E la difesa non ha I Non si può. in comples carattere _ so. allontanare dalla mente l'impressione che se l'attacco juventino ai-esse maggiormente, diciamo come sola quantità e non qualità di attacchi, tentato ed osato, la difesa milanese un maggior numero di volte sarebbe crollata. Foni e Rava ne hanno sostenute assieme delle battaglie difensive|\ vittoriose. Quella di ieri, la possono ascrivere fra le meritevoli di j S'JS* ^còmbora^edaia lo S c^S^nES , I^j^J^V^^^J^^^^'' nel secondo tempo anche da VarI alien //. ha fatto sentire il suo ! peso sulla bilancia. La prima linea bianconera, non ha certo, nella sua totalità, la stessa tempra del rimanente della squadra, che troppo presto si smorza il suo impeto, e troppo poco uniforme è il suo valore combattivo. Ma, nella situazione, il suo dovere ieri lo ha fatto. E v'è in essa il simpatico ritorno in forma di Colaussi, uomo « non invernale ». La partita, disputata con accanimento, è stata correttissima e priva di incidenti. Vittorio Pozzo csttiBBppAcrdcpstdIsaTLm

Luoghi citati: Italia, Modena, Novara, Torino