I torinesi in 15 adunate ripetono la volontà di combattimento rionali e di gloria

I torinesi in 15 adunate ripetono la volontà di combattimento rionali e di gloria Per la. Vittoria e sgotto il se & mio del Duce I torinesi in 15 adunate ripetono la volontà di combattimento rionali e di gloria Il travolgente successo delle parole degli oratori designati dal Segretario del Partito - I grandi raduni di fascisti e di popolo, presenti autorità e gerarchie - Ardenti dimostrazioni al Dùce Ancora una volta, come già molte e molte altre in questi ultimi mesi dà ohe lorgncn-a -scrive lettere di fuoco e di gloria nel libro della storia, Torino ha ieri espresso il suo animo appassionato ed entusiasta, il fervore della sita gente laboriosa c fedéle silurante i raduni di guerra che sono stati organizsati, nella nostra città, secondo le disposizioni del Segretario del Partito, dalla Federazione dei Fasci con la collaborazione della Sezione provinciale dell'Istituto di Cultura Fascista. Quindici camerati di chiara fama sono giunti a Torino ieri mattina, chiamati dal Partito, per parlare al popolo sulla nostra guerra. La (/ente di Torino ha accolto l'occasione graditissima di questi rada ni per dare ancora una volta, li bero sfogo alla piena dei suoi seti timenti, per esprimere ancora una volta collettivamente — in quel moda cioè che piace alle grandi masse italiane le quali amano vibrare nell'ardente pienezza dell'insieme per i grandi ideali della Patria e che ne caratterizzano il momento — che nella nostra città il palpito e l'ardente, tesa volontà di vittoria è uguale in tutti i suoi uomini e in tutte le sue donne e si rivela con un solo imponente grido di amore per il Duce. L'organizzazione dei raduni è stata preparata minuziosamente nei giorni scorsi e perciò ieri Èra, si può dire, perfetta. A Casa Littoria, attorno al Segretario Federale che si trovava in sede per ri cevere gli oratori designati dal Partito — personalità, l'abbiamo detto, note a tutta Italia, nomi, come suol dirsi, di fama nazionale — si sono date convegno tutte le autorità cittadine che hanno voluto salutare con fraternità di sentimento i camerati che dopo poco avrebbero parlato alla masse torinesi. Erano presenti il Prefetto, il Comandante del Corpo d'Armata, il Podestà, il Comandante la 7» Zona Camicie Nere, il Primo Presidente della Corte d'Appello, il Procuratore Generale, e molte altre personalità. Era pure intervenuto il console generale di Germania dott. Von Langen. Frattanto nelle località prescelte per i raduni folle ijiiponenti si andavano ammassando ed ingannavano l'impazienza dell'attesa con i canti degl'inni della Rivoluzione. I raduni si sono svolti in locali chiusi, ma ovunque questi locali, ancorché grandi ed imponenti, sono stati insufficienti a contenere la folla. Tutti i teatri cittadini, alcuni dei più grandi cinematografi della burriera; alcuni Dopolavoro, scelti fra i più capaci: ecco i luoghi dove si sono svolti i rapporti che hanno segna to tutti indistintamente un successo veramente non comune. Dovremmo dire a questo punto dei singoli oratori, dovremmo riassumere, sia pure per sommi capi, i punti salienti dei loro di scorsi. Tutto ciò non è possibile, perchè ciascun discorso meriterei) be infatti di esser ampiamente ri-portato per l'acutezza e l'interes-se delle cose dette e per il modo come queste cose sono state dette, e a a a o a o , l i o - Ma poiché l'intento di ciascunOideiquindici camerati era comune, di- remo soltanto che essi hanno chìa-rumente illuminato le ragioni idea li della nostra guerra, lo sviluppo degli avvenimenti nazionali ed internazionali, la necessità di tendere sempre più gli spiriti e le forze verso il fine supremo della vittria. Argomenti che hanno sollevato alte ondate di entusiasmo, essenzialmente quando gli oratori hanno parlato dell'eroismo del nostro Esercito, del valore singolo e collettivo delle nostre Forze Armate ed hanno ricordato l'opera svolta, dal Duce per condurre il nostro popolo, superando qualsiasi avvenimento fatale di tutte le guerre, verso la vittoria. Allora la il«7en(e di Torino con -n ardore fre -Intente ed appassionato ha saputo |u sua voìia dire agli inviati del Partito come acceso sia l'animo'suo di amore per il Duce, come maturata e convinta la sua volontà di vittoria. Ecco in modo estremamente sin. tetico una breve cronaca delle diverse adunate a cui hanno assistito in ogni luogo componenti del Direttorio Federale e del Fascio di Torino. 1 camerati del Gruppo Giada si sono riuniti ài Teatro Balbo — ove ogni domenica avvengono le manifestazioni dell'Istituto di Cultura fascista c quella di ieri era la Slt* — per udire la parola alata e fascinatrice del cons. nas. Carlo Emanuele Basile. Il Teatro Carignano, stipato in ogni ordine di posti, presenti .tutte le autorità cittadine, ha ospitato i camerati del Gruppo Arnaldo Mussolini ai quali Ita parlato con rara efficacia e mirabile chiarezza l'Eccellenza Attilio De Cicco. La popolazione del Gruppo Chiesa si è riunito al Dopolavoro Tabacchi per ascoltare la feivida e vibrante improvvisazione del Sanscpolcrìsta Dante Ditti. Il grande salone del Dopolavoro Fiat ha accolto i fascisti del Gruppo Duca d'Aosta che hanno seguito con appassionato interesse la limpida pacata e insieme appassionante esposizione del con siqliorc naz. Augusto Venturi. Il cóns. naz. Saverio Fera con stringente persuasiva bellissitna aderenza ai fatti avvenuti ha parlato ai camerati del G. R. Corridoni nella sala del Cinema Italia. Vn altro grande cinematografo, l'« E- {nSeo»di Borgo San Paolo, ha ospitato i camerati del Gruppo Maramotti, uno dei più numerosi e popolari della città, che si sono entusiasmati alla calda fervida eloquenza del cons. naz. Ezio Maria Gray. Con travolgente irruenza il cons. naz. Avvero Gravelli ha fatto vibtarc i camerati del Gruppo Bazzoni adunati al Teatro Chiarella. Il cine-teatro Sociale ha ospitato la folla popolare del Gruppo Sonzini alla quale ha rivolto infiammate e persuasive parole il cons. naz. Alessandro Gorini. Il camerata Eccellenza Mario Jantielli con un ragionamento logico acuto e serrato ha entusiasmato i camerati del Gruppo Scaraglio adunati al Dopolavoro Ferroviario. Al Teatro Vittorio si sono raccolti i fascisti del Gruppo Odone ai quali con travolgente foga ha parlato il cons. naz. Angelo Manaresi. La medaglia d'oro cons. naz. Amilcare Rossi al Teatro Alfieri ha appassionato il foltissimo uditorio composto dai camerati del Gruppo Bianchi. Al cinema Savoia l'Eccellenza sansepolcrista Enzo Ferrari ha trascinato all'entusiasmo i fascisti del Gruppo Pi ni. Nella sede stessa del G. R. Porcù il cons. naz. Iti Bacci con ferrea dialettica ha parlato a quei fascisti, mentre il cons. di Stato Arturo Marpicati ha suscitato calde ondate di passione e di amor patrio tra ì camerati del G.R. Doglia. Al G. R. Santoro il cons. naz. Vittorino Vezzani ha entusiasmato con la sua parola nobile e efficacissima i camerati del lontano Gruppo Santoro, Molte cose hanno detto i quin dici'camerati al popolo di Torino; ma il popolo a sua volta ha loro significato che nella ncstra città sabauda e fascistissima ogni uomo è pronto agli ordini del Duce, è degno della (/rande vittoria a cui Egli tutti ci guida. Efficacissima, dunque, sotto ogni aspetto, ed estremamente gradita ai fascisti e al popolo tutto (si può calcolare che almeno 70-80 mila persone vi abbiano partecipato) la manifestazione di ieri. Che ci auguriamo si ripeta ben presto, per dare a tutti la viola di una cosi intima comunione spirituale nel segno del Fascismo, per dare a tutti modo — come ieri appunto — di ripetere — quasi coralmente, tutti i cuori in un cuore e le voci in una voce — l'ardente irresistibile grido che è sempre nell'anima nostra: il grido èli devozione di amore di fedeltà al Duce, al Condottiero che non falla, al Condottiero che ci. sidarà la nostra più pieno, grande/ qsplendente vittoria. La guerra, questa guerra, con i sacrifici che impone e con le mète cui la vittoria ci condurrà, è un fatto vivo ed un'idea ben chiara nella coscienza del popolo: ognuno la sente come propria c intima esigenza di affermazione e di vita. Ognuno è pronto a tutto, per l'onore di essere presente e operante in questa formidabile vicenda il cui risultato avrà conseguendi portata secolare. Anche di questa consapevolezza i fascisti ed il popolo di Tot ino hanno dato ieri testimonianza sicura. La qual consapevolezza unita alla volotità ferrea, cui si associa la certezza indiscutibile, della Vittoria sono le caratteristiche più salienti che l'osservatore obiettivo ha potuto cogliere ieri mattina nelle varie adunate, così diverse e pur cosi uguali, così rappresentative della granitica forza della nostra gente fascistissima. All'indirizzo del Fuhrer il popò lo ha, ovunque, elevato caldi, fervidissimi battimani, e nelle ovazioni fragorose ha associato le ncstre alle Forze Armate dell'alleata Germania; applausi caloro- ateficnspdsdMrssbitfntspAtnrml si hanno parimenti sottolineato quei passi dei discorsi che hanno accennato al Giappone e alle Po tenze aderenti al Patto tripartito, finché — come s'è detto — il raccolto entusiasmo, non più contenibilc, è esploso in acclamazioni senza fine — continuate pur nelle piazze e nelle vie, uscita la folla dalle sedi dei radimi — al nome solarmente glorioso del Fondatore dell'Impero. La superba adunata al teatro Carlgnano Come si presentava ieri mattina il teatro Balbo I torinesi in 15 adunate ripetono la volontà di combattimento rionali e di gloria Per la. Vittoria e sgotto il se & mio del Duce I torinesi in 15 adunate ripetono la volontà di combattimento rionali e di gloria Il travolgente successo delle parole degli oratori designati dal Segretario del Partito - I grandi raduni di fascisti e di popolo, presenti autorità e gerarchie - Ardenti dimostrazioni al Dùce Ancora una volta, come già molte e molte altre in questi ultimi mesi dà ohe lorgncn-a -scrive lettere di fuoco e di gloria nel libro della storia, Torino ha ieri espresso il suo animo appassionato ed entusiasta, il fervore della sita gente laboriosa c fedéle silurante i raduni di guerra che sono stati organizsati, nella nostra città, secondo le disposizioni del Segretario del Partito, dalla Federazione dei Fasci con la collaborazione della Sezione provinciale dell'Istituto di Cultura Fascista. Quindici camerati di chiara fama sono giunti a Torino ieri mattina, chiamati dal Partito, per parlare al popolo sulla nostra guerra. La (/ente di Torino ha accolto l'occasione graditissima di questi rada ni per dare ancora una volta, li bero sfogo alla piena dei suoi seti timenti, per esprimere ancora una volta collettivamente — in quel moda cioè che piace alle grandi masse italiane le quali amano vibrare nell'ardente pienezza dell'insieme per i grandi ideali della Patria e che ne caratterizzano il momento — che nella nostra città il palpito e l'ardente, tesa volontà di vittoria è uguale in tutti i suoi uomini e in tutte le sue donne e si rivela con un solo imponente grido di amore per il Duce. L'organizzazione dei raduni è stata preparata minuziosamente nei giorni scorsi e perciò ieri Èra, si può dire, perfetta. A Casa Littoria, attorno al Segretario Federale che si trovava in sede per ri cevere gli oratori designati dal Partito — personalità, l'abbiamo detto, note a tutta Italia, nomi, come suol dirsi, di fama nazionale — si sono date convegno tutte le autorità cittadine che hanno voluto salutare con fraternità di sentimento i camerati che dopo poco avrebbero parlato alla masse torinesi. Erano presenti il Prefetto, il Comandante del Corpo d'Armata, il Podestà, il Comandante la 7» Zona Camicie Nere, il Primo Presidente della Corte d'Appello, il Procuratore Generale, e molte altre personalità. Era pure intervenuto il console generale di Germania dott. Von Langen. Frattanto nelle località prescelte per i raduni folle ijiiponenti si andavano ammassando ed ingannavano l'impazienza dell'attesa con i canti degl'inni della Rivoluzione. I raduni si sono svolti in locali chiusi, ma ovunque questi locali, ancorché grandi ed imponenti, sono stati insufficienti a contenere la folla. Tutti i teatri cittadini, alcuni dei più grandi cinematografi della burriera; alcuni Dopolavoro, scelti fra i più capaci: ecco i luoghi dove si sono svolti i rapporti che hanno segna to tutti indistintamente un successo veramente non comune. Dovremmo dire a questo punto dei singoli oratori, dovremmo riassumere, sia pure per sommi capi, i punti salienti dei loro di scorsi. Tutto ciò non è possibile, perchè ciascun discorso meriterei) be infatti di esser ampiamente ri-portato per l'acutezza e l'interes-se delle cose dette e per il modo come queste cose sono state dette, e a a a o a o , l i o - Ma poiché l'intento di ciascunOideiquindici camerati era comune, di- remo soltanto che essi hanno chìa-rumente illuminato le ragioni idea li della nostra guerra, lo sviluppo degli avvenimenti nazionali ed internazionali, la necessità di tendere sempre più gli spiriti e le forze verso il fine supremo della vittria. Argomenti che hanno sollevato alte ondate di entusiasmo, essenzialmente quando gli oratori hanno parlato dell'eroismo del nostro Esercito, del valore singolo e collettivo delle nostre Forze Armate ed hanno ricordato l'opera svolta, dal Duce per condurre il nostro popolo, superando qualsiasi avvenimento fatale di tutte le guerre, verso la vittoria. Allora la il«7en(e di Torino con -n ardore fre -Intente ed appassionato ha saputo |u sua voìia dire agli inviati del Partito come acceso sia l'animo'suo di amore per il Duce, come maturata e convinta la sua volontà di vittoria. Ecco in modo estremamente sin. tetico una breve cronaca delle diverse adunate a cui hanno assistito in ogni luogo componenti del Direttorio Federale e del Fascio di Torino. 1 camerati del Gruppo Giada si sono riuniti ài Teatro Balbo — ove ogni domenica avvengono le manifestazioni dell'Istituto di Cultura fascista c quella di ieri era la Slt* — per udire la parola alata e fascinatrice del cons. nas. Carlo Emanuele Basile. Il Teatro Carignano, stipato in ogni ordine di posti, presenti .tutte le autorità cittadine, ha ospitato i camerati del Gruppo Arnaldo Mussolini ai quali Ita parlato con rara efficacia e mirabile chiarezza l'Eccellenza Attilio De Cicco. La popolazione del Gruppo Chiesa si è riunito al Dopolavoro Tabacchi per ascoltare la feivida e vibrante improvvisazione del Sanscpolcrìsta Dante Ditti. Il grande salone del Dopolavoro Fiat ha accolto i fascisti del Gruppo Duca d'Aosta che hanno seguito con appassionato interesse la limpida pacata e insieme appassionante esposizione del con siqliorc naz. Augusto Venturi. Il cóns. naz. Saverio Fera con stringente persuasiva bellissitna aderenza ai fatti avvenuti ha parlato ai camerati del G. R. Corridoni nella sala del Cinema Italia. Vn altro grande cinematografo, l'« E- {nSeo»di Borgo San Paolo, ha ospitato i camerati del Gruppo Maramotti, uno dei più numerosi e popolari della città, che si sono entusiasmati alla calda fervida eloquenza del cons. naz. Ezio Maria Gray. Con travolgente irruenza il cons. naz. Avvero Gravelli ha fatto vibtarc i camerati del Gruppo Bazzoni adunati al Teatro Chiarella. Il cine-teatro Sociale ha ospitato la folla popolare del Gruppo Sonzini alla quale ha rivolto infiammate e persuasive parole il cons. naz. Alessandro Gorini. Il camerata Eccellenza Mario Jantielli con un ragionamento logico acuto e serrato ha entusiasmato i camerati del Gruppo Scaraglio adunati al Dopolavoro Ferroviario. Al Teatro Vittorio si sono raccolti i fascisti del Gruppo Odone ai quali con travolgente foga ha parlato il cons. naz. Angelo Manaresi. La medaglia d'oro cons. naz. Amilcare Rossi al Teatro Alfieri ha appassionato il foltissimo uditorio composto dai camerati del Gruppo Bianchi. Al cinema Savoia l'Eccellenza sansepolcrista Enzo Ferrari ha trascinato all'entusiasmo i fascisti del Gruppo Pi ni. Nella sede stessa del G. R. Porcù il cons. naz. Iti Bacci con ferrea dialettica ha parlato a quei fascisti, mentre il cons. di Stato Arturo Marpicati ha suscitato calde ondate di passione e di amor patrio tra ì camerati del G.R. Doglia. Al G. R. Santoro il cons. naz. Vittorino Vezzani ha entusiasmato con la sua parola nobile e efficacissima i camerati del lontano Gruppo Santoro, Molte cose hanno detto i quin dici'camerati al popolo di Torino; ma il popolo a sua volta ha loro significato che nella ncstra città sabauda e fascistissima ogni uomo è pronto agli ordini del Duce, è degno della (/rande vittoria a cui Egli tutti ci guida. Efficacissima, dunque, sotto ogni aspetto, ed estremamente gradita ai fascisti e al popolo tutto (si può calcolare che almeno 70-80 mila persone vi abbiano partecipato) la manifestazione di ieri. Che ci auguriamo si ripeta ben presto, per dare a tutti la viola di una cosi intima comunione spirituale nel segno del Fascismo, per dare a tutti modo — come ieri appunto — di ripetere — quasi coralmente, tutti i cuori in un cuore e le voci in una voce — l'ardente irresistibile grido che è sempre nell'anima nostra: il grido èli devozione di amore di fedeltà al Duce, al Condottiero che non falla, al Condottiero che ci. sidarà la nostra più pieno, grande/ qsplendente vittoria. La guerra, questa guerra, con i sacrifici che impone e con le mète cui la vittoria ci condurrà, è un fatto vivo ed un'idea ben chiara nella coscienza del popolo: ognuno la sente come propria c intima esigenza di affermazione e di vita. Ognuno è pronto a tutto, per l'onore di essere presente e operante in questa formidabile vicenda il cui risultato avrà conseguendi portata secolare. Anche di questa consapevolezza i fascisti ed il popolo di Tot ino hanno dato ieri testimonianza sicura. La qual consapevolezza unita alla volotità ferrea, cui si associa la certezza indiscutibile, della Vittoria sono le caratteristiche più salienti che l'osservatore obiettivo ha potuto cogliere ieri mattina nelle varie adunate, così diverse e pur cosi uguali, così rappresentative della granitica forza della nostra gente fascistissima. All'indirizzo del Fuhrer il popò lo ha, ovunque, elevato caldi, fervidissimi battimani, e nelle ovazioni fragorose ha associato le ncstre alle Forze Armate dell'alleata Germania; applausi caloro- ateficnspdsdMrssbitfntspAtnrml si hanno parimenti sottolineato quei passi dei discorsi che hanno accennato al Giappone e alle Po tenze aderenti al Patto tripartito, finché — come s'è detto — il raccolto entusiasmo, non più contenibilc, è esploso in acclamazioni senza fine — continuate pur nelle piazze e nelle vie, uscita la folla dalle sedi dei radimi — al nome solarmente glorioso del Fondatore dell'Impero. La superba adunata al teatro Carlgnano Come si presentava ieri mattina il teatro Balbo