Nuovi consensi ungheresi ai discorsi dei due Condottieri
Nuovi consensi ungheresi ai discorsi dei due Condottieri Decisione guerriera Nuovi consensi ungheresi ai discorsi dei due Condottieri Budapest, 26 febbraio. I giornali di Budapest continuano ad occuparsi ampiamente del discorsi di Mussolini e di Hitler. Il Magyarorszag nel suo editoriale scrive fra l'altro: -< Alla vigilia dell'inizio della grande campagna primaverile i discorsi dei Capi del popolo italiano e del popolo tedesco hanno suscitato una ben comprensibile impressione. Mussolini e Hitler, con la stessa energia hanno espresso la loro decisione a quella delle loro nazioni, di raggiungere la vittoria finale. L'assoluta franchezza di Mussolini, che, fedele alle tradizioni del Partito fascista, ha parlato della situazione senza nascondere nulla, non ha diminuito negli italiani la volontà di lotta. Nelle parole del Duce gli italiani hanno visto il segno più sicuro della forza del Fascismo e si sentono più che mai portati a seguire il Duce con slancio e fervida fede, sulla difficile via del combattimento. I discorsi dei due Capi perseguono lo stesso scopo e si incontrano nella stessa fede. Mussolini e Hitler hanno espresso con la stessa decisione e prontezza guerriera la volontà di combattere e la fede nella vittoria, sia degli italiani che dei tedeschi ». Dopo un ampio riassunto dei commenti della stampa italiana e di quella del Reich, il r giornale constata che, dopo questi due storici discorsi, la questione della guerra sul mare viene sempre più im : in primopiano e rileva soprauut |1 to "la dichiarazione di Mussolini che, dopo l'annientamento dei neImici continentali la guerra ha assunto il carattere di una lotta co| loniale, per aria e sul mare. Sotto questo rapporto il giornale mette in particolare rilievo le enormi perdite della marina britannica. < La Deutsche Zeitung dedica un I lungo articolo all'esame di tali perdite scrivendo fra l'altro: «Le j enormi perdite che la marina mer ! cantile britannica ha subito in !questi ultimi giorni faranno forse I riflettere gli inglesi su ciò che si- i a gnifica una guerra totale coi sottomarini. Duecentocinquanta mila tonnellate affondate in soli due giorni, segnano l'inizio della più formidabile guerra sottomarina che si sia mai vista. Poiché i'As3e non ha ancora fatto valete tutte le sue forze gigantesche sul mare, questo <r. modesto » risultato può dare agli inglesi una piccola idea di ciò che avverrà quando la guerra totale sottomarina si inizierà j. Il Maayar Ujsa'i nel suo editoriale osserva: «Tutta ì'orn:iion9 mondiale è ancora sotto fa profonda impressione dei discorsi di Musolini e di Hitler. Sia l'uno che l'altro sono stati di importanza storica. I due Capi hanno parlato ai loro popoli e al mondo il linguaggio della verità. Non senza I ragione il fondatore del secondo Impero romano, Mussolini, ha ri¬ ; cordato al suo popolo i tempi dcl- la seconda guerra punica quando i cartaginesi, facendo irruzione in Italia martellarono, con duri colpi, le legioni. La vittoria, tuttavia fu riportata non dai cartagi- a'nesi. ma "da Roma. I due discorsi 0 ! aprono le porte di una nuova èra: o quella della giustizia e della veia 'umanità». (Stefaxi) Nuovi consensi ungheresi ai discorsi dei due Condottieri Decisione guerriera Nuovi consensi ungheresi ai discorsi dei due Condottieri Budapest, 26 febbraio. I giornali di Budapest continuano ad occuparsi ampiamente del discorsi di Mussolini e di Hitler. Il Magyarorszag nel suo editoriale scrive fra l'altro: -< Alla vigilia dell'inizio della grande campagna primaverile i discorsi dei Capi del popolo italiano e del popolo tedesco hanno suscitato una ben comprensibile impressione. Mussolini e Hitler, con la stessa energia hanno espresso la loro decisione a quella delle loro nazioni, di raggiungere la vittoria finale. L'assoluta franchezza di Mussolini, che, fedele alle tradizioni del Partito fascista, ha parlato della situazione senza nascondere nulla, non ha diminuito negli italiani la volontà di lotta. Nelle parole del Duce gli italiani hanno visto il segno più sicuro della forza del Fascismo e si sentono più che mai portati a seguire il Duce con slancio e fervida fede, sulla difficile via del combattimento. I discorsi dei due Capi perseguono lo stesso scopo e si incontrano nella stessa fede. Mussolini e Hitler hanno espresso con la stessa decisione e prontezza guerriera la volontà di combattere e la fede nella vittoria, sia degli italiani che dei tedeschi ». Dopo un ampio riassunto dei commenti della stampa italiana e di quella del Reich, il r giornale constata che, dopo questi due storici discorsi, la questione della guerra sul mare viene sempre più im : in primopiano e rileva soprauut |1 to "la dichiarazione di Mussolini che, dopo l'annientamento dei neImici continentali la guerra ha assunto il carattere di una lotta co| loniale, per aria e sul mare. Sotto questo rapporto il giornale mette in particolare rilievo le enormi perdite della marina britannica. < La Deutsche Zeitung dedica un I lungo articolo all'esame di tali perdite scrivendo fra l'altro: «Le j enormi perdite che la marina mer ! cantile britannica ha subito in !questi ultimi giorni faranno forse I riflettere gli inglesi su ciò che si- i a gnifica una guerra totale coi sottomarini. Duecentocinquanta mila tonnellate affondate in soli due giorni, segnano l'inizio della più formidabile guerra sottomarina che si sia mai vista. Poiché i'As3e non ha ancora fatto valete tutte le sue forze gigantesche sul mare, questo <r. modesto » risultato può dare agli inglesi una piccola idea di ciò che avverrà quando la guerra totale sottomarina si inizierà j. Il Maayar Ujsa'i nel suo editoriale osserva: «Tutta ì'orn:iion9 mondiale è ancora sotto fa profonda impressione dei discorsi di Musolini e di Hitler. Sia l'uno che l'altro sono stati di importanza storica. I due Capi hanno parlato ai loro popoli e al mondo il linguaggio della verità. Non senza I ragione il fondatore del secondo Impero romano, Mussolini, ha ri¬ ; cordato al suo popolo i tempi dcl- la seconda guerra punica quando i cartaginesi, facendo irruzione in Italia martellarono, con duri colpi, le legioni. La vittoria, tuttavia fu riportata non dai cartagi- a'nesi. ma "da Roma. I due discorsi 0 ! aprono le porte di una nuova èra: o quella della giustizia e della veia 'umanità». (Stefaxi)
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