La Bulgaria ha fede in sè ed ha fede nell'Asse di Italo Zingarelli
La Bulgaria ha fede in sè ed ha fede nell'Asse La Bulgaria ha fede in sè ed ha fede nell'Asse Sofia, 25 febbraio. Gli spedizionieri hanno da qua! che giorno un gran lavoro che però fra qualche giorno sarà finito: il Ministro d'Inghilterra signor Rendell dopo di aver cercato per mesi e mesi di attirare i bulgari nella sua scia spesso minacciando, rare volte e tardi promettendo, si accinge a partire. La Legazione di Grecia segue il suo esempio, le ex rappresentanze diplomatiche dell'Olanda, del Belgio fanno lo stesso. La Legazione americana ha invece preparato i cartelli da affiggere sugli edifici inglesi che passeranno sotto la sua protezione ed anzi ha subito rilevato l'Istituto britannico che desidera mantenere aperto agli studiosi della lingua inglese. Il desiderio è apparso un po' strano, tuttavia comprensibile; meno comprensibile quello del rappresentante del Governo di Washington di sentire suonare in un locale notturno la vecchia canzone di guerra *It is a long way to Tipperary ». Nottambuli di gusti musicali radicalmente diversi hanno turbato l'esecuzione facendo volare una bottiglia vuota : nessun ferito, molte chiacchiere. Chi toma a Sofia dopo quasi tre mesi di assenza — e questo sarebbe il mio caso — trova un'atmosfera cambiata, nel senso che le idee, previsioni, attese si rivelano ormai inquadrate e precise: voci ne corrono sempre, si capisce, ma è cessata la ridda delle informazioni contrastanti, confuse e pazzesche. Gli avvenimenti seguono un loro corso che il popolo bulgaro, come scrive il Dnes, cerca di comprendere a fondò tenendosi pronto a superare eventuali prove sia pure durissime; e questo giornale vuole altresì ricordare avere il Presidente del Consiglio Filoff detto in gennaio non potere il popolo bulgaro vivere pensando che sia lui a dirigere gli evvenimenti e che la salvezza della pace dipenda solo dalla sua buona volontà: sugli sviluppi storici hanno modo di influire fattori e circostanze ben più potenti. Come ha fede nella sua stella, la Bulgaria ha fede nell'Asse, e ammira la genialità della condotta bellica tedesca che, dopo preparazioni lente e minuziose, colpisce con la rapidità del fulmine e sempre sbalordendo l'avversario con mezzi nuovi e metodi d'attacco sconosciuti. E Mussolini, che domenica ha parlato come un guerriero uso a guardare in faccia il pericolo senza temerlo, basa la sua fede nella Vittoria finale — dice lo Slovo — non su sentimenti ma su fatti: il Duce dell'Italia è convinto che, lungi dall'indebolirsi,'la potenza militare tedesca si è accresciuta in misura incredibile, ed è ottimista perchè le condizioni del conflitto attuale differiscono radicalmente da quelle del 1914, Per lo Slovo il discorso pronunziato de. Mussolini dopo un lungo silenzio va considerato preludio a grandi eventi. Se la Bulgaria appare più serena che qualche mese addietro è perchè la firma dell'accordo con Ankara l'ha liberata da un incubo: siccome la Turchia è alleata della Gran Bretagna, la Bulgaria temeva di vederla trascinata in guerra da un momento all'altro con un pretesto qualsiasi. Ma il nuovo stato di cose risponde agli interessi comuni ed anche ieri il Ministro degli Esteri turco Saragioglu ha confermato rappresentare il recente accordo una intesa fra i due popoli che, risoluti a salvare la loro pace, si tendono corr dialmente la mano dichiarando di non aver nessun proposito aggressivo, Italo Zingarelli, La Bulgaria ha fede in sè ed ha fede nell'Asse La Bulgaria ha fede in sè ed ha fede nell'Asse Sofia, 25 febbraio. Gli spedizionieri hanno da qua! che giorno un gran lavoro che però fra qualche giorno sarà finito: il Ministro d'Inghilterra signor Rendell dopo di aver cercato per mesi e mesi di attirare i bulgari nella sua scia spesso minacciando, rare volte e tardi promettendo, si accinge a partire. La Legazione di Grecia segue il suo esempio, le ex rappresentanze diplomatiche dell'Olanda, del Belgio fanno lo stesso. La Legazione americana ha invece preparato i cartelli da affiggere sugli edifici inglesi che passeranno sotto la sua protezione ed anzi ha subito rilevato l'Istituto britannico che desidera mantenere aperto agli studiosi della lingua inglese. Il desiderio è apparso un po' strano, tuttavia comprensibile; meno comprensibile quello del rappresentante del Governo di Washington di sentire suonare in un locale notturno la vecchia canzone di guerra *It is a long way to Tipperary ». Nottambuli di gusti musicali radicalmente diversi hanno turbato l'esecuzione facendo volare una bottiglia vuota : nessun ferito, molte chiacchiere. Chi toma a Sofia dopo quasi tre mesi di assenza — e questo sarebbe il mio caso — trova un'atmosfera cambiata, nel senso che le idee, previsioni, attese si rivelano ormai inquadrate e precise: voci ne corrono sempre, si capisce, ma è cessata la ridda delle informazioni contrastanti, confuse e pazzesche. Gli avvenimenti seguono un loro corso che il popolo bulgaro, come scrive il Dnes, cerca di comprendere a fondò tenendosi pronto a superare eventuali prove sia pure durissime; e questo giornale vuole altresì ricordare avere il Presidente del Consiglio Filoff detto in gennaio non potere il popolo bulgaro vivere pensando che sia lui a dirigere gli evvenimenti e che la salvezza della pace dipenda solo dalla sua buona volontà: sugli sviluppi storici hanno modo di influire fattori e circostanze ben più potenti. Come ha fede nella sua stella, la Bulgaria ha fede nell'Asse, e ammira la genialità della condotta bellica tedesca che, dopo preparazioni lente e minuziose, colpisce con la rapidità del fulmine e sempre sbalordendo l'avversario con mezzi nuovi e metodi d'attacco sconosciuti. E Mussolini, che domenica ha parlato come un guerriero uso a guardare in faccia il pericolo senza temerlo, basa la sua fede nella Vittoria finale — dice lo Slovo — non su sentimenti ma su fatti: il Duce dell'Italia è convinto che, lungi dall'indebolirsi,'la potenza militare tedesca si è accresciuta in misura incredibile, ed è ottimista perchè le condizioni del conflitto attuale differiscono radicalmente da quelle del 1914, Per lo Slovo il discorso pronunziato de. Mussolini dopo un lungo silenzio va considerato preludio a grandi eventi. Se la Bulgaria appare più serena che qualche mese addietro è perchè la firma dell'accordo con Ankara l'ha liberata da un incubo: siccome la Turchia è alleata della Gran Bretagna, la Bulgaria temeva di vederla trascinata in guerra da un momento all'altro con un pretesto qualsiasi. Ma il nuovo stato di cose risponde agli interessi comuni ed anche ieri il Ministro degli Esteri turco Saragioglu ha confermato rappresentare il recente accordo una intesa fra i due popoli che, risoluti a salvare la loro pace, si tendono corr dialmente la mano dichiarando di non aver nessun proposito aggressivo, Italo Zingarelli,
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